giovedì 22 marzo 2007

Imperfetto

Scusate.

Manca un po' di musica.

E un pizzico di sale.

Un'altra mano di colore.

Porcamiseria...

E si apre domani...

Risveglio

Seduti

al confine del mondo

giochiamo

ad indicarci

l'un l'altra

le figure

del cielo platonico

con le stesse parole.

mercoledì 21 marzo 2007

Cavalleria rusticana

Paese, esterno notte.

Piazza deserta, unico locale aperto.

Entro alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti.

Fuori, coppia in evidente discussione.

Lei: "Non ti chiedo di cambiare per me. Non mi interessa. La vita è tua. E' il caso che tu la viva per conto tuo"

Lui: ...

Entro nel locale.

Ogni tanto mi volto: dalla porta a vetri, lei che elenca le proprie ragioni. Gesticola. Parecchio.

Lui, muto. Muto e immobile.

Sigaretta per entrambi.

Dopo un po', entrano.

Lei, un po' scossa, va in bagno.

Lui, scosso e basta, paga.

Lei esce: "Come, hai pagato tu?"

sabato 17 marzo 2007

Che cos'è l'Amor (2)

Splinderiana: Ciao! ma perchè voi uomini avete sempre in mente le vostre ex?

AmorPlatonico: Perchè non fanno questo tipo di domande.

venerdì 16 marzo 2007

Che cos'è l'Amor






















Razionalizzare un sentimento non è facile.



Perchè l'Amore vero, quello che genera incanto da una parte, e ti coinvolge come persona nelle tue decisioni e nelle tue azioni, dall'altra, è di una complessità che non si può relegare alle lettere ad Agata di Gioia o di Donna Moderna, che tanto piacere fanno ad una categoria di persone, che hanno bisogno di facili lezioni, o semplici giustificazioni, per quello è l'appagamento di un desiderio temporaneo.



Le immagini sono di Orwell 1984, che ho ripescato in un DVD, mentre lo credevo perduto nel crash del mio "sfidato" hard disk esterno.



"Chi controlla il passato, controlla il futuro. Chi controlla il presente, controlla il passato".



E' il senso della politica e del potere. Ma la politica, in quel libro (e il film ne è la trasposizione magistrale, riportando il senso di angoscia che pervade l'intera vicenda: il ritmo, la fotografia, la colonna sonora. In Italia c'è riuscito, negli ultimi anni, Tornatore con la Storia del Pianista suil'Oceano, ma quella è una favola, questa, no), la politica viene in secondo piano. 1984 racconta della cosa piu' intima dell'uomo, la capacità percettiva, la capacità d'amare, la capacità di non tradire.



In questo stato di perenne terrore (La guerra è pace, ricorda Orwell), e di distruzione dei sentimenti, della lingua, della libertà in nome dei principi del Partito (e non serve chiamarlo per forza comunista, anche perchè i comunisti mangiano i bambini e ora, col calo delle nascite, si stanno estinguendo naturalmente), Winston guarda con diffidenza Giulia che gli lancia sguardi furtivi.



Fino a trovare, in un messaggio, tre parole. "IO TI AMO".



L'amore nel terrore, oltre la diffidenza.

L'amore come deve essere, che è fiducia. "Incontriamoci fuori Londra".

L'immagine di Giulia che impone a WInston il silenzio, è l'immagine del complice. "Fidati di me".

La fiducia a priori è l'essenza di un sentimento profondo.

Fino a portarti a vedere una collina. Che è la stessa collina dei sogni di Winston.



Ci si innamora di una similitudine, di un ricordo ancestrale comune, di un sentire parallelo.

Questo coinvolge una fiducia senza pari, incondizionata. Nella vicenda, a rischio della morte.

Qui, ora, in fondo, in maniera meno drastica, ma senz'altro importante.



Dire "IO TI AMO" a qualcuno significa sentire questo.

Qualcuno lo fa provvenire dall'irrazionale, questo "amore di stomaco", qualcun altro dalla conoscenza profonda di sè che porta a scegliere un compagno affine.

Che non è la tipa del sabato sera.



"Quando ti innamori è tutto bello, anche come ti ossessionano i pensieri", canta Battiato nel "Mito dell'Amore".

E' vero. Quella è chimica. Fortissima.

E non cambia se si tratta di attrazione fisica o di fascino più profondo.

Hanno la stessa forma, la stessa sostanza. Quello che ti fanno sentire è lo stesso sentimento di pienezza del cuore, di esaltazione dei sensi, di positività.

L'una, finisce

L'altra, forse, un po' meno.



Entrambe, raccontano i materialisti, sono la sovrastruttura emotiva per spingerci alla funzione, delicata e necessaria, ma faticosa, dell'accoppiamento, e piu' la società umana si complica, più il premio diventa prezioso.



Conclusa questa funzione, il tutto diventa "divertente". Perchè non c'è più un supporto organico. Ci sei tu, e un'altra persona.



E resta un "rimani in silenzio", una collina assolata, un "fidati di me".



E, ovviamente, un "possono toglierci tutto, ma non possono cambiare i nostri sentimenti, il nostro amore; possono farci dichiarare il falso, ma non possono farcelo credere davvero".



Sicuro?



Esiste un "Amore degli Dei" che ti fa vedere l'Infinto. E un "Amore degli Uomini" fatto di esaltazione della mente, e del corpo.



Cosi' come la verita', la menzogna, la vita, la morte, la liberta', il potere, la sofferenza, la cupidigia.



Pare, però, che tutte queste belle cose sugli Dei siano state dette dagli Uomini.

sabato 10 marzo 2007

Sogni (Off Topic)

Un commando prende possesso della sala computer della Microsoft.



Comunicato ufficiale:



"Liberate i sorgenti di Vista o qui formattiamo tutto"



Seguono ringraziamenti.

venerdì 9 marzo 2007

La tartaruga

Sfilata di moda, interno notte. Sfilano svariate valchirie, qualcuna effettivamente bellissima, qualcun altra appena sopra la media (evidenti rotoli nei posti sbagliati, certo non da pregiudicare un matrimonio, ma in passerella non è il caso: si capisce che sei la nipote dell'organizzatore).



Una era effettivamente quella che nel gergo tecnico dell'alta moda, definiamo "cavalla" o "bona come il pane".



Essendo dall'altra parte del backstage (quando vesto sono estremamente professionale: sto malissimo solo dopo, e tanto), mi son sentito libero di esprimere commenti:



Espositore: Mamma che gnocca quella...

AmorPlatonico: Effettivamente quel corpino di cotone non è indicatissimo: fa un bel vibrare!

Espostiore: Già!

AmorPlatonico: Allungami venti euro e ti presto il pass :D

MoglieDiEspositore: Ma guardiamoci un po' anche questi bei modelli

AmorPlatonico: Beh, come no...

MdE: Ma vogliamo mettere un bell'addome tartarugato?

AP, guardando E: Sì, ma che te ne fai? L'uomo non deve essre bello (ci provo sempre) ma deve essere maschio!

E: Già... poi guarda come camminano...

MdE: Sì... ma la tartaruga?

AP & E: l'abbiamo mangiata...



giovedì 8 marzo 2007

Borat

Questa non è una recensione. Io faccio altro di mestiere.



IO, personalmente, sono un rompiballe.



Ieri ho visto Borat al cinema. Carinissimo. Surreale. Come l'America vede il resto del mondo. Dei protoselvaggi o qualcosa del genere. E, un po', come il resto del mondo vede l'America... il paese dei grandi spazi, dei grandi sogni e della stupidità estrema del "popolino".



Io non ho girato l'America. Anche perchè l'America è tutta, come diceva il Che, e c'è un'America Latina che nessuno ricorda. Tranne quando si va in vacanza. O a Cuba, o in Brasile. A caccia di quelle donne che stanno benissimo con i pantaloni a vita bassa. (Ma queste son altre storie).



Son stato al massimo a New York, e l'ho trovata divertente. Ho tentato di pagare con gli euro un cappuccino. La tizia ha guardato il denaro tutto colorato (secondo me gli euro li hanno pensati in Olanda sotto l'effetto di qualcosa di particolarmente buono)... e ha detto: "Euro? Ah! Funny money! Dollars, please!".



Ma torniamo a Borat.



Il film è carino. E' underground. Parla essenzialmente di comunicazione. E di un sogno d'amore. E' più leggero dei film di Kusturica, anche se le note di Ederlezi, di Bregovich me lo ricordano, assieme all'assurdo che pervade la storia, la non-vicenda.



Ho pianto dal ridere in alcune scene.



La riccioluta, si è schifata, si è incazzata e ha detto "il prossimo film lo scelgo io".

E mi ha tramortito con Tiziano Ferro fino a casa.



E' bello essere parte di una minoranza.



Baciuz!

mercoledì 7 marzo 2007

Questioni di principio

I grandi uomini parlano di idee

Quelli un po' meno grandi parlano di vicende

Gli uomini piccoli discutono di persone.



Tu, babe... baciami prima che sia troppo tardi.



(Neanche a John Belushi o a Pappalardo viene così bene)

venerdì 2 marzo 2007

Corso di management

Corso di management, Basilea 2, gentilmente offerto dalla mia Banca.

Siamo una trentina, metà imprenditori, metà commercialisti.

Il corso sarà costato un migliaio di euro a testa, ma visto che è gratis...

I relatori sono analsisti finanziari.



Riclassifcazione di bilancio...



"Ed ora... avendo immesso questi dati nel fogli excel assegnatovi... possiamo affermare che l'azienda A è in equilibrio quando..."



Vicino di sedia, imprenditore edile...



"Quando non ti chiama la banca?"



Ci siam piegati.



Ho finito di distruggere il relatore io, nell'intervallo, chiedendo delucidazioni sul ponte Geronzi-Cirio-Parmalat e i bond che avrebbero dovuto essere distrubuiti tra le banche e invece sono stati misteriosamente venduti al pubblico con una ulteriore commissione del 20%.



Son cose...



Certe volte immagino il fondo monetario internazionale che chiama il ministro del tesoro, qualunque esso sia, e dica:



"Ragioniere, sia gentile... ci son delle discrepanze... vorrebbe favorirci gli ultimi 10 anni di contabilità?"



Poi sarebbe davvero da ridere...

giovedì 1 marzo 2007

So long and thanks for all the fish

Precisazioni:

1) Casualmente tutte le persone a me simili hanno visto/letto la Guida Galattica per Autostoppisti

2) La programmazione è sostituirsi a Dio. Male che vada, si resetta. E non parliamo della fotografia!

3) Di Explorer 7 non so cosa farmene, perchè le persone serie usano Linux.

4) Non me ne fotte un granchè del cibo per i gatti. E se ci sono troppi gatti un un blog startuntisco.

5) Da te non mi aspetto niente. Semmai da me, ma son cose mie.

6) Ho scritto una poesia ermetica, ma non sono gay e non l'ho pubblicata.

7) Io ti linko e tu mi linki. L'idea non è male per aumentare gli accessi al blog. Ma il blog non è tutta la mia vita.

8) Varie ed eventuali.

Scopate!

Rapido giro per i blog erotici contenuti su Splinder.



Carini.



Qualcuno, ed è tra quelli veri, privato (quindi non so cosa ci sia): suppongo si tratti del "eccoci, organizziamoci, voi due, tua cugina, le mie due amiche, il nostro Mozombo che ci sta sermpre bene, l'amico del clubbino... ci si incontra venerdì a casa nostra e ci si avvinghia".

Ok.



Molti altri sono copia e incolla.

Immagini bellissime lussureggianti.

Corpi stupendi, stagliati dalla luce.



Ti compri ZOOM (rivista di fotografia, bellissima) e magari sai anche di chi sono le foto.



Anch'io ho fatto foto glam. Ed erano fotomodelle. E non si fanno in cinque minuti. Ma non le ho mai messe in rete.



Anche perchè non c'ero io.



Poi tra queste foto, ne vedi una fatta male.

Bruttina.

Da carta d'identità.

O qualcosa di sfocato col cellulare...

E riccetti di grasso, brufoli, sorrisi ebeti.

Dai.

Per favore.



L'umore è una questione di equilibrio ormonale. O lo raggiungete con l'intelligenza, o col sesso, con la palestra o con i farmaci.



Blog erotici? Scopate, anzichè scrivere!!!(*)



Vi sentirete sicuramente meglio.



(*) Il commento/esortazione/consiglio è di una mia amica. Che ha un blog. Non erotico, ovviamente.



Il mio blog, piu' che erotico, potrebbe essere, al massimo, osceno.

mercoledì 28 febbraio 2007

Dreams

"Come on, come on, come on my friend

And run into the terms of this land

Where the sun never dies

And the time doesn't matter at all...



...



But if I'm gonna staying here

will you turn back and see

the darkness that keep on

getting over..."

A.P., Dreams, 1987





Mi ricordo di averla scritta. Avevo 16 anni. Ero innamorato dei Pink Floyd. E di una ragazza dagli occhi di cielo.

La portai a casa mia. (La ragazza, non i Pink, quelli me li porto dentro, come Dave Gilmour si porta dentro ancora qualche pera che si è fatto a suo tempo).

Lei era bellissima. Io mi sentivo un rospo.

Mi sedetti al pianoforte.

Chiusi gli occhi, come ogni volta, e mi dimenticai del mondo. Non so se si fa così, ma mi succede.

Le cantai tutta la suite.

Poi riaprii gli occhi. Io, ero stato là.

Lei, forse.

Alla fine, prese il testo.

Lo piegò come una reliquia e lo mise nello zainetto.

Poi uscì col solito tizio con la Mercedes.

martedì 27 febbraio 2007

I have a dream...

AmicaInChat: Ciao! come stai?

AmorPlatonico: Ciao! Io resisto :D! e tu?

AIC: Stai bene?

AP: Credo, perchè?

AIC: No, perchè ti ho sognato!

AP: Wow!

AIC: XXX mi diceva che t'eri suicidato

AP: ...



(tocca ferro tocca ferro tocca ferro tocca ferro)

lunedì 26 febbraio 2007

Regole d'ingaggio e baci all'Iran

Premesso che da una recente conversazione con una amica abbiamo

convenuto, con il grande filosofo dell'amore Marco Ferradini che "non ci sono leggi in amore", mentre lei sosteneva addirittura la tesi "fuori dal letto nessuno è perfetto", e visto che il buon Massimo D'Alema continua a mietere figuracce in Parlamento, di scambiare due elementi: le regole d'ingaggio per una battaglia aerea con le grandi leggi dell'amore.

Ad esempio, quando montavo di guardia al militare, la regola d'ingaggio era: prima: "altolà chivalà", alla risposta negativa, colpo in aria, poi colpo alla persona, con la speranza di far centro, che i Garand non erano tutta questa precisione.

Insomma un codice comportamentale...

Per cui suggeriremmo di proporre a Massimino anzichè le solite cavolate che spara prima di chiedere: "E' pronta la mia barca?", di girare a Bush una soluzione del problema Iraniano:

Al primo contatto, occhiolino.

Al secondo, toccata di chiappa

Al terzo, bacio con la lingua.

E vediamo se qualcuno minaccerà il nucleare.

Per il resto, stasera mi porto un fucile.

Ditemi dove si firma

Sagittario

Oggi inizierete bene la settimana, i problemi e le pesantezze sono scomparse, tutto va appianandosi. Concentratevi nel lavoro, nella vostra attività, ci saranno cose belle da prendere nei prossimi giorni. Il mondo che vi circonda è abbastanza pittoresco e vi mette di buon umoe.



(E c'è anche l'errore di battitura).

sabato 24 febbraio 2007

Toglietemi tutto

"Son le cose

che pensano

e hanno di te

sentimento.

Esse t'amano,

e non io.

Come assente

rimpiangono te

Son le cose

prolungano te

Certe cose."

Le cose che pensano, Battisti-Panella.





Più volte penso negli ultimi giorni a quanto affanno ci mettiamo nelle "cose", negli oggetti, appunto, e di quanto essi ci rendano di fatto schiavi.

Che un minimo di "vizi di forma" ci debbano essere concessi è pacifico.

Penso solo alla grandezza del fardello.

E a quanto tutto questo rientra in un matematico calcolo di redditività.

E in mezzo a tutto questo la parola magica.

"Felicità"



E non è una canzone di Al Bano.



Piccola parabola.



Una volta ero fidanzato con una fotomodella: gnocca fantastica, prototipo di Barbie, femminilità al 200%.  Famiglia contrastata, grande desiderio di fuga. Ed io che ero troppo bravo ragazzo (non che ora non lo sia, bravo, intendo, ragazzo, meno... di anni ne ho ormai venti, o molti di meno), e credevo di costruire nei termini del paradigma borghese. Storia in crisi. Lei scompare. E torna dopo qualche settimana, con un Breil fiammante al polso.



Già.



Toglietemi tutto.



(La cosa drammatica è che se stanotte non faccio bagordi domani scrivo una cosa mostruosa. Cavoli vostri)


giovedì 22 febbraio 2007

Così

Ho dormito per non morire

Bruciando i miei miti di carta

Su cieli di schizofrenia.



(BaTTiato, No U Turn)






Ad un certo punto clicchi sulla rotellina... scrivi un nuovo post... aggiorna... preferenze... cancella blog.

Una certa voglia ti viene.

Così, tanto per.

Giusto per ricominciare.

Quanto siete ancorati al passato?

(E non parlo di blog: quelle, anche se belle, son parole. E se qualcuno equivoca, andasse alacremente affanculo)

mercoledì 21 febbraio 2007

Dovere di cronaca

L'amore passa



Scusami,

ho usato

la nostra canzone

per una nuova

relazione



Stefano Benni



Per dovere di cronaca, riferito al commento di Serigl del post precedente, "succhia, babe, succhia" è ispirato alla fantasmagorica Madame Revanche.



Il resto delle citazioni sono accompagnate dagli autori.

Il resto, ancora, e credo che sia tanto, è vergognosamente originale.



I post copia e incolla li faccio fare ai poveri di spirito.



In questa pagina ci sono 3 X.



XXX



Succhia, babe, succhia!

Oggi mi son catapultato dal letto e ho affrontato il mio terrore ancestrale per gli aghi e per la vista del sangue. C'è il figlio di amici di amici al quale hanno diagnosticato (con tutti i ritardi del pediatra) una leucemia. E ha bisogno di piastrine. Non di piastrelle, piastrine.

Io ho lo stesso gruppo del cucciolo, A positivo. Almeno qualcosa di "positivo" in tutto questo marasma.

Non voglio nessuna bandierina, nè medaglietta.

Mi hanno fatto le analisi gratis. Sono sieronegativo, eccetera eccetera (magari qualche dubbio mi sarà pure venuto)...

Quando mi son seduto sulla comodissima poltrona del centro trasfusioni "Bram Stoker" sono diventato giustamente bianco cadaverico, mi son sudate le ginocchia e mi è scesa la pressione a 2.

- Lei se la sente?

- Guardi, è una cosa mia... ma dovrei superarla, non crede?

- Tutti abbiamo le nostre cose. Le porto un caffè?

E mentre la dottoressa mi distraeva, mi ha infilato le sanguisughe nel braccio.

Perdonatemi la banalità, ma ora mi sento meglio.



Esistono due tipi di generosità.



Una morale generale, per cui ci sono delle cose che semplicemente non si fanno, perchè contrarie ad una legge universale, e un senso morale "limitativo", per cui si è protettivi solo con chi ci sta intorno. Poi, siccome siamo mediamente delle merde, questa bellezza ad personam ci fa commettere delle scorrettezze, notevoli, verso persone "all'esterno" della nostra cerchia di familiari/parenti/amici.



Le Vie del Signore (perdonatemi queto attimo di spiritualismo, ma sarà l'alcool denaturato), sono infinite. E qualche volta ti incontri, dall'altra parte, con chi ti ha fatto del male a titolo assolutamente gratuito. Poi diventa divertente. Assai.

Facendo un'analisi da quattro soldi, la mia legge morale, come dicono a Bitonto, mi ha inculato(*) più di una volta.



Ah, considerando quante persone lavorano e quante attrezzature ci sono per prelevare un sacchettino di sangue o di emoderivati, e di quanto vi pagano (mi riferisco alle analisi aggratis che vi spedisconoa a casa), rendetevi conto effettivamente di quanto vale il vostro sangue, di quanto se ne ha bisogno, e che serve davvero.



Io, tra tre mesi, se nel frattempo non finisco sotto un camions(**), la cosa la rifarei.



Fate voi.



Sottofondo: De Andrè, Ottocento

(figlia della mia famiglia sei la meraviglia: già matura ancora pura come la verdura di papà... figlio bello audace bronzo di Versace figlio sempre più capace di rubare in borsa di stuprare in corsa e tu, moglie dalle larghe maglie dalle motle voglie esperta in anticaglie... scatole d'argento ti regalerò...)





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(*) Termine tecnico che Shakespeare ha chiamato "malasorte" nell'Amleto

(**) Citazione da Guccini.

martedì 20 febbraio 2007

Giochiamo

Dire, fare, baciare, lettera, testamento...



Chiudi gli occhi.



E appena li chiudi, sei fotttuto!



Ah, non giocate con i parenti!

Il matrimonio

Il matrimonio è una cosa bellissima.

Infatti, io vado a tutti quelli dei miei amici.

sabato 17 febbraio 2007

Il rutilante mondo della moda

Quando ero un giovane studente liceale ogni mattina compravo il Corriere della Sera. Gran figata, serioso, informato sul pianeta. I pensieri "stabili".

Poi aggiunsi, per amore, l'Unità. E facevo a mezzo.

Dopo un po' la puzza era un po' troppa (del resto una cosa che funziona non si chiude, mi dicono dalla regia), e passai al confronto Manifesto - Corriere.

Il Manifesto è bellissimo. La prima pagina è sempre da appendere. Fotografia e tagli eccezionali, commenti sagaci. L'altra informazione. Fai a mezzo davvero e ti organizzi.

Uno che dice "sì", sempre, uno che dice "no, eccheccazzo!". E tu poi commenti: "Mah!".

Poi mi son rotto di entrambe le situazioni, visto che ci sono dei movimenti ancora più sommersi.

Fai un bel giro su internet.

E poi Repubblica.it è un bel sito, a metà tra il Corriere, il Manifesto e Novella2000.

Ora...

Stamattina, con una serie di pensieri neri che mi frullano per la testa, apro il sito e che ti leggo? "Bush si è operato! gli hanno asportato due nei benigni dalla fronte... l'intervento è durato ben cinque minuti nell'ambulatorio interno alla Casa Bianca...".

Ovviamente, la notizia mi conforta dopo aver letto che "le tasse si diminuiranno quando avremo sanato il debito" che è una bellissima definizione dell'infinito, e che Britney Spears si è rapata a zero perchè stressata.

Io mi son rapato a zero al militare, e per poco non mi ficcavano dentro... ma non perchè fossi stressato: ho i capelli crespi e ogni settimana passavo dall'ordinato all'aspetto criceto...

Ora...

Un bel chicazzosenefrega lo potremmo dire, comunque, in coro.

Ma non per altro...

Cioè: i nei di Bush, il lifting di Berlusconi (che più che un lifting è un abuso edilizio, ma a quello ci aveva abituati, solo che non abbiamo memoria!), il faccione di Prodi...

Subito dopo, curiosità dal mondo, e calendari...

Non voglio incazzarmi.

Di più, intendo.

Passo ai calendari. Preferisco la tetta di plastica alla faccia di bronzo (o di altro materiale, in quel caso altamente deperibile).

mercoledì 14 febbraio 2007

Sul suicidio

Come a tutte le persone normali, quando il mondo si accanisce, ogni tanto mi balena l'idea di farla finita, giusto per riposare un po' o per vedere cosa c'è dopo...

Quando penso che farei un favore alla mia ex moglie ci ripenso immediatamente...



("Questa parvenza di vita/ha reso antiquato il suicidio/Questa parvenza di vita/non lo merita/Forse una migliore...")

martedì 13 febbraio 2007

Grandi verità.

La bella cosa di quando sei oggettivamente nella merda è che nessuno ti si avvicina per l'odore... figuriamoci poi a volersi sporcare.

E' il bello che la merda suddetta la facciamo tutti.

Buonanotte.

lunedì 12 febbraio 2007

Panama

"Della francese che si sente sola

non ne posso più

sta a proravia di un cameriere

che invece guarda giù



Con l'ambasciata portoricana

è al quinto mambo stasera

chissà le facce sapessero di agitarsi

su una polveriera"



Ivano Fossati, Panama.





E' fatta di profumi di tè, di salsedine, di vento del mare. Di un ritmo strano che poi riconosci tra mille. Di un arrangiamento che senti prima il jazzato, poi ritrovi l'originale, secco, scarno. Ma ti prende. E ricanti il ritornello...



"Oh mamacita Panama dov'è

ora che stiamo in mare..."



Ma come ben sapete, non sto recensendo una canzone...



Con un marinaio, di quelli che stanno fuori mesi e mesi... tra di noi due pizze. Le nostre amiche, a destra mia e sinistra sua, a cincischiare.

Ad un certo punto, mi dice: non hai visto niente se non hai visto Panama.

E poi ho perso i suoi occhi.



Non ho visto Panama.

Ha ragione lui.



(La cosa più terribile al mondo è la tecnica, e sapere di usarla mentre si fa qualcosa, quando l'ispirazione arriva e ad un certo punto conti, conti anche fino ad uno, per accendere la macchina che scrive/disegna/parla... dimentica, maledetto, dimentica il mezzo, dimentica di costruire immagini intorno ad un'idea. Cerca di sentire il profumo del fiore lontano dall'olio del motore. Questo maledetto motore...).

sabato 10 febbraio 2007

Quello che fu

Gli ottantotto tasti della Roland. Il suono del pianoforte. Gli arpeggi in Do minore, le armonizzazioni blues. E mentre suonavo scrivevo il testo della canzone, e il ricordo di te e gli studi di Freud e le imperfezioni, e gli atti mancati.

E i romanzi di Asimov letti nell'ultimo piano della villa che non c'è più, nella luce del pomeriggio dietro le finestre che si chiudevano male, su quella sedia di vimini che comoda non era ma tanto bastava.

E una volta che mi chiamasti con il nome con cui mi chiamavano a casa e non quello di scuola, e poi capii che non era solo simpatia, e il primo bacio nervoso. Ed era tramonto.

E quando ho imparato a leggere, e avevo quattro anni, e ho divorato libri, e enciclopedie, e storie, e leggevo dei romani e delle loro battaglie, gli schieramenti di fanteria e di cavalleria, gli scontri e le tattiche, e subito dopo gli esperimenti con l'anitride carbonica...

E una camicia, un'auto parcheggiata tra le colline di primavera, e un ti amo, e un amore nuovo, e un po' di sangue, e nuove lacrime.

E le armonie di Francesco Petrarca e la prima volta che ho ascoltato, davvero, The Wall e ho pensato madonnasanta.

E Orwell 1984.

E le colline di notte.

E le cose che ho fatto, e che ho visto allora.

E a vent'anni che non sopportavo i coetanei e uscivo con i quarantenni.

Ed ora accade forse il contrario, ma non so.

E quella volta che in calabria non trovai il cliente, forai, mi si spacco il parabrezza. E tornai a casa.

E quando non si capì esattamente che cosa volessero da me. E certe volte non lo capisco ancora.

E quella volta che sembrò tutto facile, che sembrava un grande amore, che sembrava perfetto, che tutto avrebbe cancellato e tutto creato. E crollò simpaticamente per una firma in banca.

E non parliamo delle banche, per carità. Venga, buongiorno, si accomodi, firmi qui.

Eppoi con gli occhi chiusi a ricordare. E Heaven And Hell di Vangelis e i brividi al buio.

E uno strattone in metropolitana e la tua macchina fotografica, e due giorni di foto, che non ci sono più.

E il sipario che si apre, e la musica, e le canzoni, e lo spettacolo.

E le tavole rotonde.

E un volo internazionale, poi un altro ancora. E ancora. Un paio di volte, lo ammetto, ho vomitato. Ma non sopporto quando non guido io.

E un viaggio in treno fino a Chartres.

E un viaggio in macchina, dietro l'angolo di casa, a combattere me stesso.

E occhi che ti guardano negli occhi.

E occhi che non ti guardano negli occhi.

E voci gratuite al telefono.

E bambini che ridono.

E una bambina che pareva ci fosse, poi, non c'è stata più.

E le poesie di Jorge Luis Borges. Se mi dovessero chiedere davvero cosa mi piace.

E la prima volta che ti ho vista. E ti ho vista in ogni donna che ho amato. E quando non ti vedo. E quando ti cerco.

E i dubbi sull'invisibile, quando si rende visibile.

E il sogno, il sonno, il risveglio.

E il non sogno, il non sono, il non risveglio.

E quando capisci come funziona. Tutto. Un meccanismo. Sai cosa fare per ottenere qualcosa. Sai come funziona. Tutto.

E ti manca qualcosa.

Porca miseria.

Come si fa?

venerdì 9 febbraio 2007

Due conti (2)

Questi cazzo di conti che non tornano!

Magari a lasciare un numero di telefonino...

martedì 6 febbraio 2007

Il mio piatto preferito

Carpaccio di salmone, come lo prepara con le sue manine sante un mio amico ristoratore.

Profumato da fare paura.

Accompagnato da un calice di Inzolia-Chardonnay (Cusumano, se non c'è di meglio).

Di fronte, la donna della mia vita. Con lo stesso salmone.

In assenza della donna, un secondo calice di Inzolia.

lunedì 5 febbraio 2007

Rientrare

Rientrare.

Troppo tardi.

Sembrava ieri che lo facevo tutti i giorni.

Miseria! Non ho più l'età.

Chiavi chiavi chiavi dove stanno le chiavi!

Eccole!

Gira gira gira presto! pipi! pipi!

(sarà la birra, dai per la prostata è presto! - speriamo!)

Scale scale scale!

(maledetta voglia di abitare nel centro storico!)

Luce. Accendi. Cazzo, non quella, l'altra...

Scale (a chiocciola, madonnasanta!)!

Sali sali sali...

Uff. Scarpe, pantaloni, maglione...

Ah... Maledizione no! il riscaldamento spento! perchè non c'è un timer perchè?

Bagno bagno bagno... Brrr!

Meno male... almeno questo... Brrr!... congelato...

Dai, dai, yaaaaaaawwwwwwwwwn!

Luce, sì, luce, libro...

"I trentasei stratagem.." yaawnnn!

...ronf!

(domani è domenica)

venerdì 2 febbraio 2007

Il profumo del sale ed altre stranezze (2)

"Invece aveva davanti a sé oggettivamente altri cinquant'anni  di vita.

Una morte lunga cinquant'anni.

Oppure rapida.

Adesso.



Non era riuscito, in fondo, a fare quell'unica cosa che gli sarebbe servita per sopravvivere ora: amarsi.



Amarsi davvero, non un vaneggiamento narcisistico, ma avere cura, dignitoso rispetto delle proprie aspirazioni, delle proprie inclinazioni, dei propri sentimenti. Senza la paura di conoscersi davvero, sbattendo contro i propri difetti ed affrontandoli uno per uno, amando ogni propria cellula, singolarmente e per quel miracolo di incastri che era comunque la sua vita, la sua sensibilità, la sua intelligenza.



Troppi ricatti.



Si guardò intorno.

Non un'anima."

AmorPlatonico, Le ultime ore del Signor P., Al Cospetto del Re dell'Incanto.



Uno che scrive dovrebbe principalmente leggersele lui le cose che scrive. Perchè magari le ha scritte per sè stesso.



E, come dicono in Francia, cazzi non ce ne vogliono.

giovedì 1 febbraio 2007

Citazione della sera

"Ci si inginocchia su questo

sagrato immenso

dell'altipiano barocco d'oriente...

per orizzonte stelle basse

per orizzonte stelle basse

oppure niente...



Chi si guarda nel cuore

sa bene quello che vuole

e prende quello che c'è...



Ha ben piccole foglie

la pianta del tè."

Ivano Fossati.




Lui, e tutta una serie di pensieri, ricordi, emozioni.



E' vero, quando ero piccolo mi innamoravo di tutto.

(Altra citazione da Faber).



Chissà quando mi sono svegliato.



Mah.

Frena! Frena!

(Zigzagando per le vie del centro di Bari)



Avvocato: Frena! Frena! Guarda quei due!

AmorPlatonico: Appunto... due retromarce contemporanee... ora tu scendi al volo, io mi faccio tamponare... e tu urli: ho visto tutto, sono un avvocato!!!

Avvocato: ...

AmorPlatonico: Per farmi pagare almeno cinquecentomila euro quante lesioni ci dobbiamo inventare?

Avvocato: Mi sa che per quella cifra devi morire...

AmorPlatonico: ....

Avvocato: Però con qualche bella frattura multipla a 300.000 ci arriviamo...

AmorPlatonico: Ah...

Avvocato: Allora?

martedì 30 gennaio 2007

Fenomenologia dell'oggetto d'amore

Caso 1: La donna della tua vita

la incontri e lentamente entra nella tua vita: è intelligente, simile a te, colta, dolce. Non fa la fotomodella, ma giorno dopo giorno apprezzi il suo modo di essere, di fare, di pensare, di esserti complice. Fino ad incantarti.



Caso 2:  L'esplosione ormonale atavica

Quando la vedi ti si fanno le farfalle allo stomaco, sempre. E' la tua donna da generazioni. Ma non sai perchè. Ti si crea un vortice di brividi che partono dal collo e finiscono lì, alle gambe. Ti si secca il respiro. Lei sembra la Venere. Sempre. Ti farà dannare. Ma le perdonerai sempre tutto, lo sai.



Caso 3: La fidanzata storica.

Stai con lei da sempre. Ci sei cresciuto. Siete stati l'uno accanto all'altra da anni e anni, condividendo le piccole difficoltà della crescita, le grandi gioie, qualche episodio drammatico e tanta, tantissima vita. Vi rispettate, da sempre, vi sopportate, da sempre. Oguno con i suoi spazi. Per fortuna.



Caso 4: Il turbine.

Arriva nella tua vita come un tornado, come nella barzelletta: prima è calda e umida, poi ti porta via la casa e tutto quanto.

Variante dell'esplosione ormonale atavica, più ristretta, meno vera. Più troia, insomma.



Caso 5: La bambola incantata.

E' bellissima. Intelligentissima. Sembra una donna di Milo Manara con dentro l'anima di Jorge Luis Borges.

Tu cominci le frasi, lei le finisce. Quando ci stai insieme, il mondo è colorato di tanti toni pastello, la luce è più luminosa, il buio pieno di folletti. Quando la abbracci, ci cammini affianco, la baci, tutto sembra accadere per la prima volta al mondo, come se fosse il primo amore dell'uomo. E a te sembra di conoscerla da sempre.

Preziosa e fragile come il cristallo.

Se non avete una cristalliera in casa, o, meglio, la casa a cristalliera, lasciate perdere, si rompe. E poi è peccato...



Caso 6:  L'intellettuale complicata.

Ti intriga. Ha la battuta pronta. E' intelligente, in gamba, ride di gusto alla vita. Poi ad un tratto s'adombra. Ha visto il suo ex di due mesi prima. E si incazza come una quindicenne.



Caso 7: L'amica ritrovata.

La donna che hai conosciuto da ragazzino, e vi siete scambiati timidi baci. Ora la reincontri matura ed affermata. Molto meno bambina, molto meno incantata, ma molto più donna. O diventa una grande amica, o ti sei fatto l'amante. O tutte e due.



Caso 8: L'amica di chat.

Vi scrivete da mesi. Magari siete passati anche al telefono. E' simpaticissima, intelligente. Capisce come stai dalle inflessioni della tua voce. O dalle faccine del messenger. E viceversa. Non ti annoia mai. Magari dalle foto ha anche degli occhi da favola. E un bel paio di tette (per la bestia che c'è in noi). Ha un unico difetto. Quando passi dall'indirizzo che ti ha dato, trovi un campo di melanzane. Sempre.



Caso 9: La Francese.

La Francese è la Francese. Non ci sono santi. Tra te e lei ci sono solo le Alpi. Ma se le ha passate Annibale con gli elefanti...



Caso 10: Il fruscio di scopa nuova.

Una qualunque delle categorie sopra. Per la prima settimana.



Caso 11: La moglie perfetta.

Non ci sono commenti. E' sempre quella di un altro.



Potrei continuare all'infinito.

La cosa bella è che quasi sempre, finisce.

Meno male!

domenica 28 gennaio 2007

Domande retoriche





"Che senso ha affannarsi per realizzare un'opera d'arte quando sarebbe bello sognarla soltanto?"



L'ultima frase del Decameron di Pasolini, rivisto di striscio questo pomeriggio.



Ho provato a rispondermi mille volte. Ma è una domanda retorica. E non si risponde alle domande retoriche.



(E, detto da lui, è un falso ideologico, ovviamente).



Nessun altro ha un sogno?

E chiedo perdono

AmorPlatonico: Stasera vado a vedere manuale d'amore 2, tanto per farsi del male...

Amica: Sai che io e la Bellucci abbiamo la stessa età?

AmorPlatonico: E che altro avete in comune?

Fatti un po' prendere in giro (prima di fare l'amore)


Lei: Sai, è successo che ad una ragazzina di sedici anni... le stavano praticando una appendicectomia d'urgenza... e hanno sbagliato a inserire la spina della macchina che regola la respirazione sotto anestesia... non era quella collegata al gruppo d'emergenza... è andata via la luce e lei è stata una settimana in coma poi è morta...

Lui: Ma stiamo per fare l'amore... che c'entra?

Lei: No, per tua informazione...




(Poi si presenta il guerriero di carta igienica e uno si lamenta...)

giovedì 25 gennaio 2007

Manuale d'amore, episiodio zero: la dimenticanza.

Caffè lungo con la mia amica ritrovata, la Prima Fidanzata.

Chiacchiericcio simpatico, donna intelligente.

Ci raccontiamo di operette morali, casi giudiziari (lei è avvocato), case al mare, bambini (suoi), eccetera...



Ad un certo punto, però, irrompe:

"Perchè quando tu mi hai lasciata..."



Era l'estate dell'86. Giuro.



Sono passati vent'anni.



Anche gli omicidi vanno in prescrizione, dopo vent'anni....



Persino le ipoteche...



La memoria delle donne... no.



Non che ci sia un ritorno di fiamma, per carità. Però doveva dirmelo. Dopo vent'anni. Dopo la prescrizione. Ormai è gratis. Ma doveva dirmelo.



Diceva Borges, dura il rimorso finchè dura il ricordo.



Io, comunque, stanotte, dormirò il sonno dei giusti.



Perchè credo nella legge.

E nella prescrizione.

martedì 23 gennaio 2007

E adesso spogliati...

"Amor, ti commissiono un post, posso? Giuro che poi te lo linko (che detta così sembra porno...).



Visto che sei l'unico uomo sano di mente (o anche no) che può farlo, dicci, dicci a noi fanciulle cosa diamine è bene mettere quest'anno per sedurre un uomo.

Dacci uno straccio di consiglio. Che i nostri uomini ormai son troppo intenti a pensare al loro, di abbigliamento..



laflauta "



Gentilissima Flauta,



Rispondo onoratissimo della fiducia che Lei ripone in me.



Potrei dilungarmi in trattati sull'abbigliamento e sulla seduzione, ma farei concorrenza sleale alle costose e patinate riviste di moda e di consigli sulla vita, tipo Marie Claire, Flair, Vogue eccetera, che affollano i salotti e le toilettes di mezzo mondo, che danno a voi donne al tempo stesso il consiglio giusto su come indossare una minigonna a giropassera, cucinare il coniglio con le erbe indiane e guarire dalla depressione trombandovi l'istruttore di nuoto...



Potrei consigliarvi di cambiare tipologia di uomini, abbandonando i narcisisti irriverenti immaturi, ricordandovi che chi non vi ama non vi merita, ma sarebbe facile.



Potrei consigliarvi di presentarvi al vostro uomo vestite di tre gocce di Chanel Numero Cinque, ma non sarei di certo originale.



Io ho un sogno.

Incontrare una donna vestita soltanto di sè stessa, della sua sincerità e di quella cosa misteriosa che si chiama "femminile", che nessun uomo ha mai compreso appieno ma cerca sempre e comunque per superare la propria essenza di mortalità e sentirsi immortale nell'amore.



Il resto, mi perdoni, son dettagli.



sabato 20 gennaio 2007

Amore, sesso, ortaggi

AmicaInChat: Posso farti una domanda???

AIC: Di abbinamento?

AIC: colori?

AIC: il blu notte non mi piace molto, ma ho una gonna di Romeo Gigli, quasi a tubo... come la posso abbinare?

AmorPlatonico: Ti rispondo solo se posso togliertela :D

AIC: ahaahahahahahah, furbo! ma come fai a vedermi come donna? io e te siamo amici...

AP: Ho provato a vederti come un cetriolo, ma non ci riesco...

AIC: Vedi che oggi giorno è meglio uscire con un cetriolo e anche più conveniente...

... potrei elencarti decine di motivi per i quali è meglio un cetriolo...

AP: Forse per una donna... (doppi sensi)

AIC: ahahahahaahahahaha

... allora un pomodoro per un uomo...

AP: Il pomodoro è molliccio

... ed è anche piccolo...

(non so quali uomini tu abbia frequentato)

AIC: Molte donne sono mollicce...

AIC: Puoi scegliere un pomodoro biologico da un kilo e un po' immaturo...

AP: Sarebbe come uscire con una siliconata...

.. oddio l'intelligenza è uguale...

AIC: Forse il pomodoro sarebbe più intelligente...

AIC: Allora, con cosa posso mettere la gonna blu?



Io l'adoro, questa qui.

Giuro.

venerdì 19 gennaio 2007

Fidanzati con me

Oggi, dopo essere stato dall'avvocato per una questione aziendale (che bello andare dall'avvocato alle tre di pomeriggio: ti rimane il resto della serata per continuare ad incazzarti!), già che ero in centro, avevo parcheggiato e, soprattutto, non avevo null'altro da fare per le successive due ore, passo dalla posta perchè attendevo una lettera in particolare. Che fortunatamente è arrivata, in barba alla scarsa fiducia nella posta prioritaria. - Guardi, l'ho spedita martedì - mi rassicura il mio cliente comasco... - e un prioritario ci mette al massimo due giorni... -  A Como, rispondo io, ma qui... - e ridiamo per qualche minuto al telefono...



Comunque.



Sono alla posta. Passa una ragazza. Mi sembra di conoscerla. Ci scambiamo due sguardi, e proseguiamo ognuno per la propria strada...

Io poi mi volto, mi dico... tanto, dopo che ho mandato il mio numero di cellulare per le conferme degli appuntamenti dell'atelier e mi chiamano i fidanzati delle future mogli senza presentarsi, alle due di pomeriggio, dicendo "PRONDO? PRONDO? MA TU HAI A CHE FARE CON BRANDI?", e mi devo ricordare che una delle 122 destinatarie dei messaggi si chiama, appunto, BRANDI... peggio di così...



Torno sui miei passi, senza temere la figura da zero, la squadro e le chiedo... "xxxxx"? e lei "Sì... ma tu?" "Amor Platonico!" "Sei tu!, mi dicevo!"...



La mia prima fidanzata. La prima donna che abbia mai baciato.



"Vieni a prendere un caffè, mi dice lei."



E ci raccontiamo simpaticamente venti anni di avventure.



Amore, dispiaceri, divorzi (miei), bambini (suoi)... ed altre amenità....



L'ho vista positiva e felice. Bene.



Tempo fa, entro in atelier e vado in sala prove.

Un'altra mia ex, gli occhi blu e i capelli rossi, con un bellissimo abito celeste.

"Buongiorno... Amore..." le dico... e lei "Ciao! come stai?" "Buongiorno Signora!" (alla madre) e lì a cincischiare.



Sono giunto ad una conclusione: io sono utile alla (mia) causa. Chi si fidanza con me, convola a giuste nozze (con un altro!) ed è anche felice.



Io sono una specie di portafortuna, quasi un servizio pubblico.



Approfittate, donne, approfittate!!!



(Se penso invece che culo che ha avuto l'ex fidanzato della mia ex moglie a mollarmela...)

lunedì 15 gennaio 2007

Chiudi gli occhi.

E pensa.

Non sognare.

Pensa.

Respira lentamente.

Pensa, riordina, ricorda.

E per prime verranno le colline delle Murge a maggio, dove il vento spazza i fili ancora verdi del grano, che si riempiono di isole rosse di papaveri. E dopo saranno d'oro, e poi ancora a strisce marroni e quell'odore di malto bruciato. Perchè è quello che ritrovi, ogni volta, nella birra e che ti riporta tra queste colline. E quelle della Scozia. E certe luci. E certe nuvole.

Poi verrà il ricordo di te in cima alla collina, quando, dopo che sei salito, sembra sparire la terra. E vedi molto più cielo. Per un attimo, vedi solo cielo. Il resto è giù, ed è verde, immenso, e verde. E parti. Quasi ti alzi in volo e immagini Federico dal Castello poco distante, che taglia la vista fino al mare.

Il mare sarà alla vista come dalla rocca di Troia da cui Cassandra vedrà le ombre delle navi Achee. E di tutte le storie che da bambino (e fino a ieri) ti hanno raccontato. E che ti racconteranno. E che racconterai tu un giorno ai tuoi, di bambini...

E dopo il mare arriverà il tramonto, e sarà l'universo di sole basso. E saranno i velieri vagabondi che tornano da ogni confine per esaudire ogni tuo desiderio. E ricorderai Battiato e Baudelaire. E il viaggio. E, non so come, Chartres.

E di Chartres ricorderai le guglie, e le luci, e i riflessi colorati. E la storia di Bernardo di Chiaravalle come la racconta Umberto Eco prima, e Gabriele La Porta dopo.

E da lì l'immenso e l'incanto, e certe voci.

E tutto quello che ritorna e l'invocazione al Sole che leggerai ad alta voce una sera e ti ricorderai d'esser vivo.

E ritornerai ancora, quando la luna stacca le nuvole dal cielo e le avvicina alla terra, alle colline, nei luoghi dei giorni felici, ad incontrare te stesso e il Guardiano della Soglia, e come un folle affronterai lui e le tue paure.

E poi per un po' non ricorderai nulla di tutto questo. E rifuggirai le domande e il senso. E ti perderai nell'amor borghese.

Finchè un giorno, chiuderai gli occhi.

Dormirai per non morire.

Li riaprirai.

E saprai chi sei.

Magari non proprio, ma ci andrai vicino.

Assai.

E lo vedrai nel sorriso dei tuoi occhi.

Perchè l'amore si chiama Beatrice, o Laura, o Dulcinea. Ma non sei Dante, o Francesco, o Alonso Chisciano.

E non sempre, capirai, ha la forma d'una donna.

Ma la vestirai dell'incanto che hai già visto, di un sole che nessuna nuvola coprirà mai.

E tornerà, lei, tornerà a raccontarti.

giovedì 11 gennaio 2007

OxE

"...

Forse vuole informarmi che alle mie spalle c'è la contraerea. E' sicuramente un buon motivo per rigare dritto. Penso che se Euridice fosse stata armata Orfeo non si sarebbe voltato. Ok, questo si chiama istinto di conservazione e lo conosciamo a menadito. Però è anche vero che se non abbiamo un bel dito in fisso nel culo cominciamo a rivoltarci nel pensiero come maiali. Sì, questa è una traccia."

Da "O'perE', di Stefano Di Lauro



E' un libro cyberpunk, intelligente e divertente... che credo finirò stanotte. Come diceva Balzac, "una notte d'amore è un libro letto in meno".



Ma non è questo.



Vi capita mai di pensare che esistano dei flussi di pensiero, dei flussi di azione, dentro i quali ci si senta inseriti,  "a posto", ed altri in cui si vive ma si avverte la non appartenenza?



E, peggio ancora, una volta individuati questi flussi, che di fatto devono interagire fra di loro... come vi sentite?

Una mina vagante (tanto per restare in vena di flussi) o la parte di un tutto?



Perchè il trucco, credo, è tutto lì.



Divertitevi.



(Ah, tutto perchè una delle spose di stamattina assomigliava dannatamente alla Donna Della Mia Vita. E sposa un altro. Per fortuna.)



mercoledì 10 gennaio 2007

Donne da caserma (3)

Amica: Domani ho un esame scritto... ti giuro, non mi ricordo nulla, sono nervosissima, fammi qualche domanda!

AmorPlatonico: E che ne so io?

Amica: Chiedimi una cosa qualunque...

AmorPlatonico: Me la dai?

Amica: Non è pertinente! eppoi se la commissione fosse femminile, non è una domanda che potrebbe mai pormi!

AmorPlatonico: "Ma tu ad AmorPlatonico la daresti?"

lunedì 8 gennaio 2007

E' scritto nelle stelle

"Sagittario

Oggi tenterete di mettervi a dieta ma non funzionerà: avete una gran fame di novità, di cambiamento e quindi vi sentirete un po' friggere nell' attesa. Siete d' accordo anche voi che il succo della vità non è vegetale....Certo è che un po' di morigeratezza potrà aiutarvi a esercitare la vostra volontà in modo diverso. Non fatevi però tentare troppo....cedere è più dolce che resistere."



Personalmente, anche se non sembra, certe volte preferisco lo stampatello maiuscolo alle perifrasi. Sarà così, credo...

Sarà anche che la metafora mi sta abbastanza sullo stomaco.

Sarà che di una dieta, magari, ne avrei bisogno.

Sarà che ho finito da poco una serie di sfilate dove, senza far tanta poesia, di carne, e carne buona, se n'è vista fin troppa (perchè l'amore è solo umidità).

Sarà che effettivamente, un invito al viaggio è l'ultima cosa di cui avrei bisogno.

Perchè io, purtroppo o per fortuna, viaggio leggero.

sabato 6 gennaio 2007

Due Mondi

AmorPlatonico: Pronto?

Amica: Che fai? Lavori oggi? Se ti va mi piacerebbe una zuppa cinese per pranzo...

AP: Lavoro... oggi ho una esposizione, tutto il giorno...

Amica: E allora che fai a pranzo?



Vabbè.

mercoledì 3 gennaio 2007

Ad ognuno il suo

"Erano giorni di maggio

tra noi si scherzava

a raccogliere ortiche"





Tempo fa, un'amica mi segnala una casa editrice a cui mandare il mio manoscritto.

Sopraffacendo la mia indolenza, stampo tutto in formato A4, dopo aver rivisto un po' di cose, ed invio, accompagnato dalla simpatica lettera che ho postato da qualche parte sul blog intorno al 20 settembre.



A metà tra l'entusiasmo e il dubbio, ripenso alle mie cose.



Poi vengo a sapere che un altro scrittore nascosto aveva mandato loro il suo di manoscritto, prima dell'estate.



Mi comunica che aveva ricevuto dopo un paio di mesi la lettera di conferma, e che chiedevano, ovviamente, un sacco di soldi per pubblicare.



Ora, io sono un imprenditore, e sono abituato a trattare con chi lancia il doppio per prendere metà. Ma ho una mia etica.... non vendo fumo, non sconto oltre il ridicolo, preferisco non vendere a chi non apprezza. E a chi non paga.



Ma i miei vestiti (quelli che vendo) sono di seta. Se è plastica, lo dico.



Ora, una casa editrice è un'azienda che fornisce servizi: distribuzione, visibilità, possibilità di vendere, in cambio di una buona parte del prezzo di copertina.



Non ha un prodotto proprio, ma distribuisce quello di altri.



La sua bravura è nel fiutare il prodotto "vergine", non ancora pubblicato, e investirci sopra.



Se mi devo autoglorificare, perdonatemi, mi faccio una vacanza, mi compro una macchina fotografica nuova, una pila di libri...



Se voglio fare il pagliaccio, mi affitto una CLS per un giorno.



Ma un libro è una cosa seria.



E' la parte di noi che parla e che per prima dobbiamo ascoltare. Se è un atto creativo. Se quello che scriviamo "canta".



Se tutto fila, non annoia, anzi... evoca... perchè certa arte altro non fa che creare l'incanto per far nascere Eros. Quell'Eros, che, come racconta Platone, ti porta in alto verso l'Iperuranio delle verità.



L'artista cioè è invasato dal Dio che gli prende la mano e scrive.



Qualche volta, vi giuro, è successo anche a me. Credo. Per altre cose mi sbaglierò... ma tant'è...



Non sono Umberto Eco.



Faccio un rapido esame del sito web della famigerata casa editrice, IL FILO EDIZIONI, di Viterbo. Sede, per altro di Stampa Alternativa.



Presidente onorario Alda Merini.

Tra gli ospiti... De Crescenzo... che racconta che in Italia saranno una decina (tra cui annovera sè stesso) gli autori che possono campare dai loro libri. Gli altri devono fare un altro lavoro.



Altri ancora, noi, quindi, dobbiamo PAGARE PER PUBBLICARE.



Da buon venditore, chiedo ad una mia amica di una NOTA LIBRERIA BARESE di sapere quali libri delle edizioni IL FILO hanno a catalogo. Solo alcuni libri di Pessoa. Le nuove voci, la collana dei giovani autori, non viene distribuita.



Ok. Si rivolgono agli APS, gli autori a proprie spese, come li definisce ECO nel Pendolo.



Che ci sia una lobby di personaggi che approfitti dei sogni di gloria di alcune persone, è palese.

Che queste siano in accordo con altri esponenti della cultura (oddio, De Crescenzo è il Cohelo italiano: leggi un suo libro, bello, leggi il secondo... pare già sentito... il terzo è fotocopia dei primi due, ma la gente non ha memoria... minchia, pare Orwell!!!)... dico, questo è terrificante. O triste. Fate voi.

Ma quello che mi è arrivato, rasenta la truffa...



Qualche giorno prima di Natale, mi arriva un plico in posta prioritaria (non raccomandata!) con la lettera dell'OK, altri fogli, e un volume, le NOTE DI EDIZIONE.



Le prime due righe, con l'OK, mi fanno sognare, davvero, perchè si sogna, per quei dieci, dodici secondi...

"...ovviamente a patto che Lei sia in grado di COMPRARE o FAR COMPRARE direttamente dalla NOSTRA CASA EDITRICE un certo numero di volumi... per permetterci di coprire i rischi sulla pubblicazione di autori sconosciuti."...



Ok, se non volete correre rischi, pubblicate solo i classici. Tanto, se non sbaglio, il Governo finanzia le case editrici... sotto certi punti di vista...



Poi, nel contratto... cioè... direttamente in bella... IO DEVO FIRMARE DIRETTAMENTE UN CONTRATTO? E CHI SONO, MICHAEL JACKSON?... non volete prima parlare con me, sapere che faccio, se ho altri ventotto romanzi nel comodino, se sono un pazzo furioso, se potete vendere la mia immagine come padre pio, se ho bisogno di un visagista, di uno psichiatra, di un prete...



Firmi qui qui e qui...



Poi... la cosa piu' bella:

la cifra è XXXX, che può pagare in:

1) contanti

2) bonifico

3) tre comode rate

4) dieci comode rate.



Ora... la pubblicazione NON AVVIENE al pagamento dell'acconto, come quando ti compri un televisore all'unieuro (anzi, il televisore lo paghi sei mesi dopo l'acquisto)... ma solo DOPO che hai SALDATO tutte le rate (contravvenendo al principio primo della rateizzazione, il godere del bene mentre lo si paga) e, badate bene... SE UNA DELLE RATE DOVESSE ESSERE OMESSA la casa editrice potrà decidere di non pubblicare l'opera e NULLA SARÀ DOVUTO.



Premesso che un giorno io e il mio avvocato ci divertiremo...



Dopo il primo momento di indignazione totale e di schifo e di ribrezzo per questi nuovi ladri e imbroglioni... considerando che le note di edizione NON SONO LE STATISTICHE DI VENDITA ma le slinguazzose testimonianze degli autori pubblicati...



... mi rendo pacificamente conto di una cosa.



BRAVI



Sono io che mi indigno. Ma per cosa? Ho un cugino che si indebita per pubblicare racconti di cui se ne salvano due o tre, e parla di amici che "correggono" le sue opere (non sono editor, per carità!), che gli dicono "come e cosa scrivere"... e vende servizi telefonici con riunioni multilevel... e pare che sia felice...



Se la felicità costa duemila euro, rateizzabili..., scusatemi... mi sbaglio io. Davvero.



Domani aumento il listino dei miei abiti da sposa, visto che anch'io vendo sogni.



I miei, almeno, ti fanno sentire regina, per un giorno, ma regina. L'amore, quello, devi mettercelo tu.

lunedì 1 gennaio 2007

32 Dicembre

[IL SEGNAPOSTO]

O



("adesso, finalmente, è fuori!", libera citazione dal compianto Francesco De Gregori)



[PREFAZIONE]

Poichè per uno strano evento del destino ogni tanto dal mio computer di casa, saggiamente connesso ad una rete 3g, ogni tanto splinder decide che non vuole accettare post, riesco a postare al massimo dei segnalibri (una mitica "o", molto molto barese)... per poi non perdere magari la data, e il ricordo dell'impeto creativo (fermatemi!)... che poi si raddolcisce e si armonizza, come un vino rosso cambia e si equilibra una volta ossigenato.





[32 Dicembre]



Conosci gli altri e te stesso: cento battaglie, senza pericoli.

Non conosci gli altri, ma conosci te stesso: a volte vittoria, a volte sconfitta.

Non conosci gli altri, nè te stesso: ogni battaglia è una sconfitta certa.

- SUNZI

Sulle note dei trentasei stratagemmi, tra i quali il mitico "Attraversare il mare per ingannare il cielo", che accompagna i "dieci stratagemmi" di Battiato, album quanto mai furbo del cantautore siciliano, resto incantato davanti alla saggezza cinese... che con la sua ambiguità diventa irritante per i ritmi eccessivamente veloci dei nostri movimenti, lontani peraltro dai movimenti del pensiero che, sebbene altrettanto o più veloci ancora, prendono altre direzioni...

Quindi quando mi sento dire... allora questo è bianco, ma se guardi bene è nero... ma anche grigio non sarebbe male... sorrido. E penso: ok, bello, mi stai fregando. Ma non sei tu. Sono io. Del resto, noi siamo 56 milioni, voi un miliardo e mezzo. E siete ancora vivi. E, anzi, ci state lentamente mettendo nel sacco...



Quindi mi piacerebbe fermarmi. E far fermare il mondo, una volta all'anno.



Istituire il 32 dicembre, nè domenica nè festa comandata.



Un giorno-limbo, da passare rigorosamente con la propria coscienza.



A fare, davvero, due conti.



Questo è bianco, ma potrebbe essere nero... ma anche grigio... no, bello... guarda bene... che stai a rosso!