lunedì 12 febbraio 2007

Panama

"Della francese che si sente sola

non ne posso più

sta a proravia di un cameriere

che invece guarda giù



Con l'ambasciata portoricana

è al quinto mambo stasera

chissà le facce sapessero di agitarsi

su una polveriera"



Ivano Fossati, Panama.





E' fatta di profumi di tè, di salsedine, di vento del mare. Di un ritmo strano che poi riconosci tra mille. Di un arrangiamento che senti prima il jazzato, poi ritrovi l'originale, secco, scarno. Ma ti prende. E ricanti il ritornello...



"Oh mamacita Panama dov'è

ora che stiamo in mare..."



Ma come ben sapete, non sto recensendo una canzone...



Con un marinaio, di quelli che stanno fuori mesi e mesi... tra di noi due pizze. Le nostre amiche, a destra mia e sinistra sua, a cincischiare.

Ad un certo punto, mi dice: non hai visto niente se non hai visto Panama.

E poi ho perso i suoi occhi.



Non ho visto Panama.

Ha ragione lui.



(La cosa più terribile al mondo è la tecnica, e sapere di usarla mentre si fa qualcosa, quando l'ispirazione arriva e ad un certo punto conti, conti anche fino ad uno, per accendere la macchina che scrive/disegna/parla... dimentica, maledetto, dimentica il mezzo, dimentica di costruire immagini intorno ad un'idea. Cerca di sentire il profumo del fiore lontano dall'olio del motore. Questo maledetto motore...).

7 commenti:

  1. (Giù le mani da Fossati)



    ...Almeno ti ho risparmiato l'ennesima cagata, baby...

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  2. Dicono che canti come lui... Mi vuoi mettere le mani addosso?

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  3. In faccia te le metterei...

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  4. hmmmm ora facciamo i comment-chat anche noi?

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  5. E' la TECNICA il punto...

    O no????

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  6. non avrai visto Panama... ma quante altre cose hai visto?????? e stranamente si vedono tutte... si leggono tutte...e sono lì tra le virgole nelle tue attenzioni, ciao

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  7. Sai com'è... sono ignorante di una cosa ancora.

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