Razionalizzare un sentimento non è facile.
Perchè l'Amore vero, quello che genera incanto da una parte, e ti coinvolge come persona nelle tue decisioni e nelle tue azioni, dall'altra, è di una complessità che non si può relegare alle lettere ad Agata di Gioia o di Donna Moderna, che tanto piacere fanno ad una categoria di persone, che hanno bisogno di facili lezioni, o semplici giustificazioni, per quello è l'appagamento di un desiderio temporaneo.
Le immagini sono di Orwell 1984, che ho ripescato in un DVD, mentre lo credevo perduto nel crash del mio "sfidato" hard disk esterno.
"Chi controlla il passato, controlla il futuro. Chi controlla il presente, controlla il passato".
E' il senso della politica e del potere. Ma la politica, in quel libro (e il film ne è la trasposizione magistrale, riportando il senso di angoscia che pervade l'intera vicenda: il ritmo, la fotografia, la colonna sonora. In Italia c'è riuscito, negli ultimi anni, Tornatore con la Storia del Pianista suil'Oceano, ma quella è una favola, questa, no), la politica viene in secondo piano. 1984 racconta della cosa piu' intima dell'uomo, la capacità percettiva, la capacità d'amare, la capacità di non tradire.
In questo stato di perenne terrore (La guerra è pace, ricorda Orwell), e di distruzione dei sentimenti, della lingua, della libertà in nome dei principi del Partito (e non serve chiamarlo per forza comunista, anche perchè i comunisti mangiano i bambini e ora, col calo delle nascite, si stanno estinguendo naturalmente), Winston guarda con diffidenza Giulia che gli lancia sguardi furtivi.
Fino a trovare, in un messaggio, tre parole. "IO TI AMO".
L'amore nel terrore, oltre la diffidenza.
L'amore come deve essere, che è fiducia. "Incontriamoci fuori Londra".
L'immagine di Giulia che impone a WInston il silenzio, è l'immagine del complice. "Fidati di me".
La fiducia a priori è l'essenza di un sentimento profondo.
Fino a portarti a vedere una collina. Che è la stessa collina dei sogni di Winston.
Ci si innamora di una similitudine, di un ricordo ancestrale comune, di un sentire parallelo.
Questo coinvolge una fiducia senza pari, incondizionata. Nella vicenda, a rischio della morte.
Qui, ora, in fondo, in maniera meno drastica, ma senz'altro importante.
Dire "IO TI AMO" a qualcuno significa sentire questo.
Qualcuno lo fa provvenire dall'irrazionale, questo "amore di stomaco", qualcun altro dalla conoscenza profonda di sè che porta a scegliere un compagno affine.
Che non è la tipa del sabato sera.
"Quando ti innamori è tutto bello, anche come ti ossessionano i pensieri", canta Battiato nel "Mito dell'Amore".
E' vero. Quella è chimica. Fortissima.
E non cambia se si tratta di attrazione fisica o di fascino più profondo.
Hanno la stessa forma, la stessa sostanza. Quello che ti fanno sentire è lo stesso sentimento di pienezza del cuore, di esaltazione dei sensi, di positività.
L'una, finisce
L'altra, forse, un po' meno.
Entrambe, raccontano i materialisti, sono la sovrastruttura emotiva per spingerci alla funzione, delicata e necessaria, ma faticosa, dell'accoppiamento, e piu' la società umana si complica, più il premio diventa prezioso.
Conclusa questa funzione, il tutto diventa "divertente". Perchè non c'è più un supporto organico. Ci sei tu, e un'altra persona.
E resta un "rimani in silenzio", una collina assolata, un "fidati di me".
E, ovviamente, un "possono toglierci tutto, ma non possono cambiare i nostri sentimenti, il nostro amore; possono farci dichiarare il falso, ma non possono farcelo credere davvero".
Sicuro?
Esiste un "Amore degli Dei" che ti fa vedere l'Infinto. E un "Amore degli Uomini" fatto di esaltazione della mente, e del corpo.
Cosi' come la verita', la menzogna, la vita, la morte, la liberta', il potere, la sofferenza, la cupidigia.
Pare, però, che tutte queste belle cose sugli Dei siano state dette dagli Uomini.
l'amore è una buona intenzione
RispondiEliminaE se fosse tutto solo un grandissimo inganno?
RispondiEliminaCome le belle storie sugli dei?
[Non ero a conoscenza di un film trato da 1984... divorai il libro, rimandendone profondamente... ustionata? Ma non per ciò che evidenzi tu, l'Amore, quanto per il profondo - e a mio avviso piuttosto nichilista - concetto di libertà e schiavitù umana]
io c'ero. io so. io comprendo, ma non tutto condivido. io non ho ancora visto il dvd, ma potenzialmente potrei. amor che a nullo amato amar perdona... sarebbe bello? o è meglio essere amati xkè l'altro prova di suo e non di rimando ad un tuo sentire?millynterrogativi
RispondiElimina@perdue
RispondiEliminacon la quale è lastricata la via dell'inferno.
@gloriamundi
tutta la vicenda si snoda sul "peccato d'amore" che è lo psicoreato, il sessoreato, il credere che i sentimenti verso un'altra persona fossero indistruttibili.
Ma, come sai, non è così.
Quando perdi coscienza di te, della tua libertà di pensiero, e si annulla il tuo desiderio di felicità, non sei nulla.
@milly
La questione è arcana.
"Ma chi se lo incula er' cane?"
ho seguito il tuo post fino alla fine,come sempre. l'ho seguito bene. ma la distinzione tra amore degli dei e degli uomini non l'ho mica capita. sicuramente ci sono quelli che durano cinquant'anni o solo un minuto,ma per essere amore devi credere che durerà per sempre. altrimenti che amore è? e da quando l'infinito è una cosa da uomini?
RispondiEliminaTi offendi se ti dico che non ho letto il post ma che volevo lasciarti lo stesso un saluto?
RispondiEliminaPurtroppo sono in mezzo al trasloco e ho poco tempo... appena mi fermo 5 minuti pero' recupero e leggo... o dormo, una delle due...
"Ci si innamora di una similitudine, di un ricordo ancestrale comune, di un sentire parallelo."
RispondiEliminaLo dicevo io, lo dicevo. Che leggere questo post avrebbe avuto ripercussioni sul mio inconscio. (ho scritto pocanzi il mio).
Bene. Adesso, posso uscire. E' sabato.
Serena
quanto cavolo sei bravo.
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