martedì 5 maggio 2009

TOP 17


Le donne sono animali strani. E come tali vanno studiate.

Segue un breve ma illuminante compendio di casi psico/verbo/comportamentali di come questa mente così diversa trovi ancora più difficoltà ad esprimersi con frasi intelligibili a noi maschietti, proprio nella difficile situazione del rapporto di coppia.

Io non so se questa “stranezza” è data dalla incapacità del maschio di comprendere o sia un fenomeno, ahimè, oggettivo.

A questo punto non posso che, con galileiana umiltà, esporre questa raccolta di dati e di fenomeni emblematici, nella speranza che chi leggerà possa trarre utile beneficio sia dal punto di vista strettamente scientifico, sia, dai miei blandi tentativi di spiegazione, un miglioramento della propria vita di coppia se in coppia, del proprio stato di single se sfuso, o se eviterà di impiccarsi al primo albero se appena stato mollato.

Qualcuno dice che questa casistica esiste anche al maschile. Ma non credo abbia pari sottigliezza.

Sapendo comunque di avventurarci in terre ostili, e con un kafkiano senso di colpa sulle nostre spalle, per il bene della scienza, andiamo...

(Il numero dei casi è cabalisticamente sinistro).


17. TI AMO MA NON POSSIAMO STARE INSIEME.

Questa affermazione è accademica, e storicamente il mio caso, come il vostro caso, non è infrequente: dai Capuleti-Montecchi, che avevano qualche problema con una vecchia e insanata questione di balconi (credo che ci fosse di mezzo una denuncia per abusivismo edilizio), poi esplosa in faida, ai Berlusconi-Lario, dove tutto è saltato per questioni pressochè dovute ad una fuga di notizie... si crede proprio per quei fogli sottili con cui si portano le ultime: le veline.

Se la vostra bella un bel giorno vi dice questo, non vi rammaricate: non siete soli.


16. IO PER TE SONO SEMPRE OCCUPATA.

L'animale-donna che si esprime con cotali stupidaggini è di una particolare specie, peraltro diffusissima. Si chiama “Principessa Sul Pisello”. E' molto vicina, comunque, al genere "gattamorta". Non ha un preciso status sociale di riferimento, anzi la sua presenza è abbastanza trasversale rispetto al panorama socioeconomico. Diciamo in buona sostanza che si relaziona spesso e comunque alla vittima (perché è sempre vero che la vittima cerca il suo carnefice): non la molla, la usa per i vari scopi (cena, lavoro, bancomat) ma, arrivati al dunque, è ferrea e decisa.

Essendo il pisello-piedistallo una configurazione non stabile, è facile la caduta, sia per cause accidentali che per lotta con altre esponenti della specie (il numero di piselli è sempre inferiore al numero di principesse). A quel punto la P.S.P.: squadra le concorrenti e con vari mezzi (occhiatacce, graffi, telefonate anonime nelle quali si falsifica un vostro tradimento) cerca di spodestarle. La degenerazione cronica della specie è nella Principessa Multipisello, che pretende di poter disporre dell'attenzione generale del mondo maschile. Lei guarda tutti i maschi che le capitano sotto tiro (e il maschio, guardato, si sente in dovere di  corteggiare), per poi innescare immediatamente il suo gioco altalenante di seduzione.

Col tempo arriva al livello di merdasecca, che si raccoglie facilmente.

Generalmente è accompaganta, come gregario, da amica racchissima, e molto disperata. Frequentate l'amica racchia. Male che vada, avrà altre amiche un po' più normali. E sicuramente più educate.


15. TI AMO ANCORA MA STO PROVANDO A STARE CON UN ALTRO RAGAZZO.

Cominciamo ad entrare nel “sodo” della tortuosità del pensiero femminile. Ci troviamo di fronte ad un esemplare di “zoccola coccodrillo” (come l'animale che mangia i figli e poi piange) , detta anche “sentimentale pratica”. Lei non vi vuole ferire, vi lascia comunque il cuore. Tutto il resto degli organi sono di un altro. O della squadra di rugby, sport, tra l'altro, che a voi non ha mai interessato.

Siccome non si fa di tutta l'erba un fascio, alcune esemplari sono della rarissima specie di “sartina indecisa”... loro vi amano sinceramente, ma traumi adolescenziali impediscono loro una unicità e serenità di scelta. Sono costrette dalla loro sindrome a “provare” gli uomini così come si provano i vestiti. Perché, tanto, c'è la possibilità di reso.



14. IO NON TE LA DARO' MAI.

E' facile da interpretare: davanti a questa tagliente e definitiva dichiarazione, l'animale-donna vi sta sfidando ad una lotta senza pari.

Elementi così determinati sono tendenzialmente dominanti. Finirete immancabilmente sposati. L'unico modo per sopravvivere sarà l'uxoricidio, oppure il divorzio, che è una pena capitale ma a comode rate mensili.


13. STARE CON TE MI IMPEDISCE DI AVERE UNA MIA SESSUALITA'

E' un capolavoro di scemenza, ma non assoluto. Può fare di meglio.

Se siete persone di cuore l'accompagnerete voi dal massaggiatore negro e poi vi farete un sacco di seghe, sia mentali che fisiche. Se abitate sotto l'Ofanto, invece, la crepate di mazzate. Quando li riaprirà dalle botte, non avrà occhi che per voi.

Evitatela.

(In caso contrario, pugni nello stomaco, che non lasciano segni).



12. SEI COSI' BELLO CHE NON MI SENTO ABBASTANZA BELLA PER STARE CON TE.

Non è diplomazia, ma mancanza di palle.

E dire che a bellezza non era male perché faceva la modella. Ma non mi son fatto troppe domande, né mi sono mai chiesto da dove venisse il suo scintillante orologio nuovo.

Di fatto le mie carte di credito hanno avuto un sospiro di sollievo. E, poco dopo, tutto il resto.


11. MI PIACE? NON LO SO, MA CONTINUA!

Questa donna non è un mistero, ma una sperimentatrice. Se non proprio per amore reciproco, ma per quello verso la scienza, frequentatela.

Diventerà una grande donna.

O una nave scuola.


10. TI MANCA QUALCOSA.

E' l'indecisa cronica. Rilassatevi. Il problema non siete voi. E' lei. Altrimenti voi subito pensereste a male. Non vi preoccupate. Non vi manca assolutamente nulla.

E' a lei che è mancato qualcosa: un'infanzia decente.

Se, in fondo, non ha proprio il fondoschiena che vi fa impazzire, non è la donna della vostra vita.

Se non è recuperabile, sopportarla è una scelta vostra, e sarà la vostra dannazione.

Altrimenti, o se ha una sorella minore gnocca, assassinatele la madre.

Comunque farete un favore all'umanità.


9. TI SEMBRA ANCORA IL CASO CHE IO E TE CONTINUIAMO A STARE INSIEME?

Si vede che lei ha studiato e sta dando qualche esame di diritto. O ha dentro di sé la tendenza all'avvocatura (anche se un uomo chiama l'avvocato: una donna mediamente riesce a litigare contro il mondo da sola), e vuole darvi la colpa definitiva della separazione.

Ormai è finita. Lei ha deciso (e ben oltre), e voi avete una sola possibilità per salvare almeno l'onore: tergiversare e giocare d'astuzia. Del resto, è una domanda retorica, e, come insegnano Aldo Giovanni e Giacomo, fini conoscitori dell'animo umano, non si risponde alle domande retoriche.

La guardate dritto negli occhi, sorseggiate il caffè e come se fosse l'unica donna del mondo, alla quale tenete più della vostra cistifellea, con sguardo languido le dite: “Va bene, parlami di lui.”

Lei, perfetta attrice, ormai scoperta, come contropacco scoppierà a piangere e comincerà ad elencare una serie di vostre mancanze e sempre un tale Alfonso, o Alfio, o Maurizio sempre pronto a soddisfarle...

Non avete scampo. Accusato il colpo, dovete abbandonare il campo. Ma non è finita qui. Lei si riaffaccerà nella vostra vita come il peperone della sera prima e, senza pietà (per voi), cercherà di riconquistarvi. Non per altro, per segnare il territorio (perchè, comqunque, è una P.S.P.).

E lì la abbandonerete, nella passeggiata delle passeggiate, sul molo dove vi siete dati il primo bacio (e anche l'ultimo, e non si disdegna una sana trombata d'addio), dove lei vi saluta flap flap con gli occhioni con un'altra frase da top ten: “Eppure avremmo potuto avere tanti trucini(TM)”.

Siate duri. Accusate maschiamente il colpo e veleggiate verso la prossima fidanzata. Possibilmente la sera stessa prima che il peperone vi faccia davvero male.


Note: Il “TRUCINO(TM)” è un elemento caratteristico della biondonaocchichiari. E' il tenero omnicomprensivo, e chiama indifferentemente così voi, il vostro attrezzo (e lì vi lascia nel dubbio sulla dimensione e sulla consistenza), l'orsacchiotto di quand'era piccola, il gatto dei vicini (lei non lo ha perchè il gatto sporca) e i pargoli che avreste avuto e sicuramente nel suo delirio ne ha già deciso i nomi. E il dramma è che questi nomi li rispetterà drammaticamente. Ma con un altro.

E, inoltre, ricordate che se dovessero saperlo i vostri amici, vi prenderanno per il culo per sempre. Basta ricordare loro che la ruota gira.


8. VESTI TROPPO CASUAL.

Attenzione! Questo che sembra capolavoro di scemenza in realtà è una dichiarazione di potere.

Voi all'inizio pensate: ma che strana cosa! Eppure... io sono originale, poi... uno che si veste casual è uno che non si prende troppo sul serio, si alza la mattina, si cosparge di colla e si mette tutto quello che gli rimane attaccato addosso.

La realtà è ben più tremenda. La bella tricotillomane (perché lo stereotipo la vuole bionda, e il fenotipo lo dimostra) in realtà sta facendo breccia su di voi. Non vi considera più l'uomo della sua vita, quello per cui sfonderà muri e combatterà battaglie, ma si è resa conto che siete un coglione qualunque da rendere meno ridicolo al mondo.

Non vi sogna più, ma vi desidera con un bel gessato dietro una scrivania di una banca.

Se non avete il papà bancario che vi lascia il posto, o il papà banchiere che ve ne crea uno, siete senza speranza.

Se il gessato e l'ABI vi stanno sulle palle, l'unico modo è svignarvela.

Per farlo con stile, indossate una grisaglia grigia. E poi mollatela.

La grisaglia grigia conservatela gelosamente, perché vi servirà in futuro. Perché il cuore spesso si sbaglia e ripete gli stessi errori.


7. BELLO, TI HO INSEGNATO A PESCARE, MA NON VOGLIO ESSERE IL TUO PESCE.

Allora, siete innamorati di una donna. L'unico modo per non appendervi al primo albero che trovate in caso di suo rifiuto è seguire questo antico consiglio.

Se ti piace tanto una donna, corteggiala e portale rispetto. Riempila di attenzione e di doni. Ma non farlo solo con lei. Fallo con una che ti piace, ma un po' di meno... e poi, visto che ci sei, fallo anche con una terza.

Sii sempre cavaliere, sempre galante.

Se la prima ti dirà di sì, sarai un uomo felice. Ma se ti dirà di no, sicuramente la seconda ti dirà di sì, e sarai felice uguale. Altrimenti c'è la terza. E, magari, ti renderai conto che o la prima, o la seconda, o la terza erano indifferentemente la donna della tua vita.

Ma anche no.

Perché, comunque, male che vada, per quanto si saranno vantate la prima, la seconda e la terza, saranno le loro amiche a far diventare rovente il tuo telefono.


6. PERCHE' NON MI HAI PIU' CHIAMATA? IN FONDO TU E LUI AVEVATE LE STESSE POSSIBILITA'.

Bella, rileggi. Rilassati e rileggi. MA CHE CAZZO DICI? Primo: tutti gli uomini sono diversi, quindi sei pazza o deficiente tu a crederci uguali! (e poi ti lamenti!) Secondo: se vuoi qualcosa di decorativo al braccio, dai marocchini ci sono dei bracciali niente male!

E comunque ti ho detto che ti richiamo IO. Appena posso. In questa vita IO sono occupato. E anche per le tre successive. La quinta volta spero finalmente di rinascere donna. Così potro spararne IO di queste cazzate e comunque farla franca.


5. ALLORA FACCIAMO COSI'... CI ALLONTANIAMO PER UN PO', OGUNO A CASA SUA, PERO' NON CI TRADIAMO...

Vabbè, e, dimmi dimmi: DOV'E' IL BELLO, considerando che devo continuare a mantenerti io???

In questo caso l'uxoricidio viene passato neanche come colposo, credetemi. Ma come legittima di fesa. Poi il giudice chiude un occhio e ve la cavate con un paio di punti sulla patente.


4. SEI SMIELOSO.

Scusami, davvero. Ho dimenticato la clava fuori della porta. E non fate battutacce.

Questa è una frase da caso clinico. In realtà o pensava che fossi Bruce Willis o che fossi comunque strettamente BASTARDO DENTRO.

In realtà ti sei  innamorata di me ma avresti voluto diverso...

O sono arrivato senza la Mercedes.

Tornerà come il peperone famoso. Se dovesse capitare anche a voi, ma vi capita, vi capita, fuggite. Fuggite: è la vostra sola speranza, perché se alla sua affermazione non l'avete immediatamente ridotta fisicamente all'impotenza, vuol dire che ha fatto breccia nel vostro cuore.

Ma c'è sempre tempo.

Se non avete comprato una Ford ultimo tipo, tutte le altre auto hanno un generoso crick(*).

(*) A Bari il crick è uno strumento dialettico al pari dell'italiano e del diritto romano.


3. TI HO FATTO IL TEMA NATALE... QUESTO SAGITTARIO ASCENDENTE ACQUARIO, QUESTA SENSIBILITA', QUESTA INTELLIGENZA, QUESTA ENERGIA... MA C'E' UNA COSA, QUESTA QUADRATURA TRA LA LUNA CHE E' L'ELEMENTO SENTIMENTALE E MARTE CHE E' SIMBOLO MASCHILE... TU SEI GAY...

Tra una storia importante ed un'altra c'è sempre il provolone... la tipa che frequentate perchè risveglia in voi l'affetto materno (ha un bel paio di tette), o perché accoglie la vostra anima persa (il suo letto è confortevole e ospitale, e prepara delle ottime colazioni).

Questa frase non ha spiegazioni. Considerando che avrete sicuramente fatto bella figura e lei non ha intenzione di mollarvi, è di monito e di avvertimento. Questo è un esempio di quanto vi può capitare veleggiando per il vasto mare dell'amore.

Se quando la manderete a quel paese perché sta tentando di legarvi con un sortilegio, e vi manda maledizioni non credetele: la magia non esiste, o, se esiste, non è sicuramente affar suo.

Ma aspettate almeno la prossima luna, e la prossima mestruazione, per tirare un sospiro di sollievo.

Ah, e comunque, per la cronaca: non sono gay, aveva sbagliato i conti. Mancano 11 gradi. Quindi uno si deve accontentare: o 79 o 101.

Se non avete capito, o siete un carabiniere, o siete lei.


2. IO E TE NON POSSIAMO FARE L'AMORE. PERCHE' IO SONO VERGINE. E SE FACESSI L'AMORE CON TE NON SAREI PIU' VERGINE. E SE POI CI DOVESSIMO LASCIARE SAREI COSTRETTA A FARE L'AMORE CON TUTTI QUELLI CON CUI DOVESSI METTERMI DOPO DI TE.

Questo capolavoro superbo di scemenza e di sillogismo aristotelico applicato all'amore è lapidario quanto di difficile comprensione.

Perché cerca di far cadere su di voi, cioè noi, porci rappresentanti del genere maschile, la voglia di concupiscenza... e loro, le donnine, ignare vittime violentate della loro purezza.

Cerchiamo di analizzare pezzo per pezzo. “Io e te non possiamo fare l'amore”. Questa è, devo ammetterlo, la stessa del “ti manca qualcosa” che subito ti fa pensare al peggio. NON è che ho avuto poche donne... (ora parlo per orgoglio pecoreccio) è che alcune son state molto più dotate di altre come ideatrici di scemenze. Ma non mi mancava niente e neanche a lei. Stavamo pure in una UNO, la macchina dell'amore per eccellenza, quella che aveva i sedili reclinabili con una sola levetta dal lato interno, quindi a comando del guidatore... che tu mentre parlavi di Pitagora in luogo appartato track! abbassavi il sedile per farle vedere in qualche modo le stelle... Poi alle UNO hanno tolto questo meraviglioso accessorio e la FIAT è ripiombata nella sua crisi storica.

Quindi, torniamo a noi: contesto romantico periferico, ormoni nelle buste e lei che continua “IO SONO VERGINE” (e tu pensi: io sono Sagittario ascendente Acquario ma non me la sto menando così tanto e comunque ti viene in mente Aristotele col suo sillogismo e segni "SONO VERGINE"=PREMESSA MAGGIORE) “E SE FACESSI L'AMORE CON TE NON SAREI PIU' VERGINE”. Tu pensi “PREMESSA MINORE”, ma c'è qualcosa che non va... ma sei preso e sia non ci pensi, sia speri in una successiva capitolazione dettata dai sensi, sia masochisticamente ma curiosamente (e qui ti freghi, bello!) vuoi sapere come andrà a finire... lei esordisce “SE POI CI DOVESSIMO LASCIARE IO SAREI COSTRETTA A FARE L'AMORE CON TUTTI QUELLI CON CUI DOVESSI METTERMI DOPO DI TE”.

Vado a capo perchè la cosa è choccante.

Cioè... non è una conseguenza aristotelica. Formalmente e logicamente è sbagliato.

Ma tu non capisci e vai a casa. Stai solo male. Gli ormoni nelle buste ormai saltellano da tutte le parti in quella maledetta Uno con quel sedile maledettamente verticale come verticale è rimasta una parte di te.

"SE POI IO E TE CI DOVESSIMO LASCIARE"... ti rimugina in mente...  lei già pensa alla fine, mentre non c'è stato manco l'inizio...

Nella Uno, il diavoletto e l'angioletto ti appaiono, metre cerchi di non uscire fuori strada perchè ci sono le pozzanghere (la Uno sarà pure la macchina dell'amore, ma resta con un telaio di merda, e se non stai attento ci muori: EROS E THANATOS, misteriosamente sempre insieme)... e sono in silenzio. Poi il diavolo fa per parlare, e l'angelo, gentilmente, lo tacita e prende lui la parola: SENTI, ti dice, SEI VERAMENTE UN COGLIONE.

Poi, dopo anni e anni io ho razionalizzato: si trattava di un (neanche tanto raro) caso di zoccola mentale: “Se insisti cedo, ma sappi che se divento zoccola sarà unicamente colpa tua, e, comunque, non sei l'uomo della mia vita e guarda a quanti già penso percorreranno la via che tu vorrai – se insisti, ma ribadisco, poi te ne becchi la colpa, tanto prima o poi a qualcuno dovrò pur darla(*) – ehm, aprirmi”.

E' vero che bisogna non vincere ma partecipare...

(*) Rumore del cervello elettronico sommerso, tipo MULTIVAC.

Per anni ho creduto che questo sarebbe stato il più grande capolavoro di scemenza che una donna potesse esprimermi.

Ma l'era digitale è venuta incontro a questo essere, munito a volte di un coraggio infinito, altre di una infinita vigliaccheria, dolcissima e, ahimè, l'amarissima al tempo stesso. 

Dopo l'ennesima lite, ora, munita baldanzosamente e tristemente di telefonino lei manda in un lapidario SMS il coronamento, la definizione suprema, il nostro dovere, destino e ragione d'esistenza (di uomini masculi):

1. SE NON POSSO COMPRENDERTI, COMPRENDIMI.

(Sipario)


PS: Solo ora posso liberarmi di questo peso. Perché sono certo che ho una compagna eccezionale. Non voglio dire che non mi sorprenderà: non sarebbe nella sua indole femminile. Ma è così intelligente e mi ama così tanto da non perdersi dietro parole incompresibili.

lunedì 4 maggio 2009

Dieci anni. Di galera.

A cena, mentre l'Indimenticabile loda le mie zucchine alla menta...



Principessa: "Domani parti?"



AmorPlatonico: "Sì!"



P: "E dove vai?"



AP: "In Austria, dalla Swarovski. Se passiamo da Salisburgo ti porto le Mozartklugen"



P: "E che sono?"



AP: "Letteralmente 'le palle di Mozart'!"



P: "E che ce ne facciamo dei suoi testicoli?"



Ho paura. Davvero.

venerdì 1 maggio 2009

E' stato un pregevole banchetto

L'amore e l'amicizia hanno radici comuni.

Chi mi parla di passione, di irrazionale passione, perdonatemi, rischia di prendere cantonate e anche serie.

Sia in uno, che nell'altro caso.

L'amico o l'amante, se riempie un vuoto, una mancanza, una crepa del nostro io o è una proiezione del nostro voler essere qualcosa che non siamo, o che desideriamo (o, al contrario, desideriamo non essere, questo è il massimo dell'assurdo), in un gioco quasi perverso di associazione tra carnefice e vittima, non è sano.

E' amore malato.

E' amicizia malata.

E questi amori malati, queste amicizie malate tornarno, si ripropongono, così, senza spiegare perché e come non ci siano stati per qualche o per molto tempo.

E si ripropongono così, di forza (o perché siamo stati noi stessi a desiderlarle), proprio perché quelle mancanze, quei vuoti, quelle crepe noi, col tempo, con l'esperienza, con la forza, con la volontà non le abbiamo colmate.

Oppure, magari, no.

Magari il tempo ci ha insegnato, innanzitutto, ad essere amici e amanti di noi stessi.

A comprendere, analizzare, a guardarci da fuori, a vederci tondi, completi.

Magari, saggiamente, anche a prenderci un po' meno sul serio.

E abbiamo fuso l'amicizia e l'amore.

E abbiamo preteso che la nostra donna sia innanzitutto la nostra migliore amica, perché magari la passione passa, perché si chiama appunto così... l'amicizia, vera, l'affinità, resta.

E non si ripropone così da un giorno all'altro.

E l'amicizia diventa come l'amore: selezionata, ristretta, perchè, diciamolo, il cuore non ha tutte queste stanze.

E profondamente sentimentale, e profondamente razionale.



Oggi è stato un pregevole banchetto.

E' tornato un amico di ieri.

E, se l'intelligenza è rimasta viva, e qualche ruga ha solcato i nostri visi, il piacere di ritrovare l'affinità è stato grande.

Ma ancor più grande è stato il raccontarsi, lo spiegare, a cuore aperto, il perché dell'allontanamento, di come si era allora, delle battaglie che si è combattuto per tornare a riempire le crepe dell'io e ammettere gli amori e le amicizie malate.

E a curare non loro, ma sé stessi.

E non a tornare sui propri passi, ma ritornare a cercare una affinità, e se e come questa affinità si sia evoluta.

E ci si ritrova allo stesso luogo dopo aver percorso lunghe e perigliose strade diverse.

Così mi piace.

E' stato davvero un pregevole banchetto.



lunedì 27 aprile 2009

La Ferrari è tornata in zona punti

Ma non solo... campione del pit stop è stato il p.b. (padre biologico) dei bambini, che, marcato dall'Indimenticabile, stamattina ha velocemente fatto perdere le tracce di sè.



Ovviamente, senza lasciare un soldo.



Lo proporremo a Montezemolo, chissà...

mercoledì 15 aprile 2009

Drammi

Indimenticabile:

(Si avvicina con passo felpato e una tazzina di caffè in mano... mi bacia sulla guancia e mi dice...)

 - "La Principessa sta mettendo in ordine la stanza..."



AP: "Ah si? notevole!"



I: "Sai, ha preso a cuore il discorso sulla "caserma" che ho fatto l'altro giorno: questa è come una caserma in cui tutti i soldati devono fare il loro dovere..."



AP: "Ma tu sai che quella vuole fare il generale, vero?"

domenica 12 aprile 2009

Superman

"Ho fatto scalo a Grado... la domenica di Pasqua"

(Battiato)



Domenica pomeriggio. Io e l'Indimenticabile ci rintaniamo sui divanetti in camera dei ragazzi, perché loro hanno preso possesso del salone, per slumacarci un po' davanti alla tv, alla ricerca di qualcosa di meno contaminato del solito per farci - giustamente - un po' di coccole.



Troviamo soltanto una ennessima messa in onda di Superman III. Giusto per tornare bambini e ridere delle pettinature anni '80... e di Christopher Reeve che non si sgualcisce la camicia quando Kent lotta con il doppio-Superman e quando vola supersonico col capello ingelatinato...



Arriva il Drago. E si piazza. Prima in mezzo, poi sopra. Poi alla gatto "fatemi i massaggini".



Pubblicità... e mentre notiamo che Lex Lutor sembra Simeone Di Cagno Abbrescia (per in non baresi, il berlusconiforme sindaco di Bari... nel senso che a sinistra hanno un candidato X, a destra c'è sempre lui)... pubblicità ancora...



"E questo prodotto contro la disfunzione erettile".



"Mamma cos'è la disfunzione erettile?"



Ora, se è possibile guardarsi in penombra, io e l'Indimenticabile ci siamo guardati "E mo' che gli diciamo?"



"Allora, cos'è la disfunzione erettile?"



L'Indimenticabile glissa immediatamente. "Spiegaglielo tu..."



"Te lo spiego tra un paio d'anni"



"Adesso!!"



Ora, quando un bambino ti urla "Adesso!!" per te è finita. O riesci entro subito a dargli una risposta, oppure ti incolperà per sempre delle cose più truci. Lì serve quel vigliacco di Superman. Non tanto per rispondere alle domande... tanto per quello l'imbarazzo è al quadrato perché ci pensi troppo prima di rispondere, ma almeno per darmi una mano con una rapida via di fuga...



Prendo coraggio.



"Allora... hai presente... la mattina... insomma... quando ti svegli con il pisellino tutto rigido?"



"Aaaaaahhhh.... quando stai INGRIFATO!!! ahhhhh, allora non è un problema che mi riguarda".



E siccome anche la Principessa non è da meno... e pare che oggi sia la giornata...



"Amorplatonico, che vuol dire farsi le pippe???"



In certi casi non hai altra soluzione che andare a preparare la cena.

domenica 29 marzo 2009

L'ora legale

L'Indimenticabile:

"In tutto questo tempo mi hai trasmesso la voglia di ricominciare a scrivere... ed è risultato naturale, scrivere di getto quello che sentivo... lungo tutto un percorso..."



AmorPlatonico

"Mai che il tuo 'percorso' passi per la cucina..."



Ah!, l'Amour!!!

domenica 22 marzo 2009

L'insostenibile leggerezza dell'essere.

Cominciare non è facile. Perché si parla dell'intimo.

Perché è percorrere una strada complicata, tutta all'indietro. Io non so quanto vera, perché si perde nella nebbia dei ricordi. Ma il sospetto della verità c'è. Anche perché, credo, mi permetto di guardarla da una certa lontananza, come il viaggiatore si volta indietro e abbraccia in un solo sguardo, raggiunta la cima, la strada infinita percorsa per raggiungerla.



Ora, esiste un essere, un essere sè stessi che si evolve, uno che si raffronta al mondo, uno invece primigenio, intimo. Non voglio fare il Freud de' noartri, ma sembra proprio quell'io primigenio a combinare casini e, al contempo, a renderci felici.



Combina casini quando si nasconde, e il nostro cosciente (che è quello che i casini li combina davvero) a non riconoscere quello che ci fa stare davvero bene e si incanta, si confonde, sceglie le direzioni sbagliate.



Segue lo zucchero, in poche parole.



E' un gioco di ricorsi, di errori, di cadute, di false vittorie. Segui un percorso contorto, solo alla fine per ritrovare te stesso.



All'inizio sei una mente libera, intelligente, eclettica. Frequenti altre menti pari alle tue, ti confronti, ti migliori. Poi proprio questa fiducia in un certo modo di essere ti fa confondere. Per un po', ma tanto basta.



Ti confondi. E incolli i tuoi desideri, i tuoi modi di essere, la tua sincerità, il tuo bisogno d'amore pari pari a qualcosa, qualcuno che assomiglia a quello che ti fa star bene. Ma ne è solo l'immagine, una proiezione, un gingillo.



Oppure, anzichè decorare il tuo polso con un bel bracciale, lo adorni con una compagna che, in realtà, non c'entra nulla con la tua vita... la adorni delle attenzioni che merita l'intelligenza, che merita la costanza, che merita la lealtà.



In realtà, invece, ti stai ingannando. E non è colpa dell'altro. Che magari non t'ha cercato. Sei tu che sei andato spada tratta alla conquista.



Poi ti compenetri nel suo mondo. E perdi tempo. Perché perdi il tuo.



Perché non sei egoista.



E di qui una lunga catena di amori non amori, amici non amici solo perché tu sei lontano da casa. Dove la tua casa è il tuo posto nel mondo, quello che dovrebbe essere il tuo io, il tuo relazionare, il tuo lavoro, i tuoi interessi, il tuo amore.



Il resto è perdita di tempo. E quando l'anima perde tempo, Eros (il signorino dei Dialoghi di Platone, quello che ti fa conoscere il vero, non il cantante), va via. E tu diventi, semplicemente, grigio. E falso. Falso con te stesso. E ami male. E studi male. E lavori male.



E, di lì, tutta una serie di inganni. E si forma una bella corazza che nasconde o un fuoco, o melma putrida. O tutt'e due.



Qualche volta pensi "no, non è successo a me".



Se sei bravo, un giorno, ti fermi. O magari, se sei meno bravo, il mondo ti ferma.



Ma sta a te riconoscere che ti devi fermare. O che ti dovevi far fermare. E lì ti guardi intorno.



Più che altro ti guardi dentro. E se sei stato tempesta, trovi la quiete.



E a quel punto, ritrovi tutto quanto. Solo che, al contrario di chi s'è fatto la via umida, comoda, senza scossoni... tu hai qualcosa da raccontare.



E hai un senso più elastico delle cose. Non ti spaventa la fatica. E ti si alza la soglia del dolore.



Sembra al mondo che tu abbia un senso "sportivo" delle cose. Ma al tempo stesso molto più intransigente.



Perché quando hai percorso le vie dell'Inferno, lo squarcio di cielo del Paradiso (non tanto il Paradiso, troppa grazia!) non te lo lasci mica sfuggire.



Perché ad un certo punto della vita ti trovi, un pomeriggio, a parlare con qualcuno delle stesse identiche cose.



E ti sembra quasi un miracolo.



Oppure senti che te lo sei meritato.



(Eccheccazzo!)

domenica 1 marzo 2009

Istruzioni per l'uso



Hai voglia a cliccare!

A me non funziona.

Non so se sono io... o se in rete (e in generale) la risposta a questa questione è assai ardua.



A me l'ipocrisia (inutile, perché è sempre inutile), l'arroganza, l'incomunicabilità  fanno vomitare.

E non c'è antiemetico che tenga.



Poi magari stai meglio, ma ti brucia sempre la gola.

giovedì 26 febbraio 2009

Odori



Esiste un profumo che accompagna la mia vita, e che ha significato, quando prepotentemente è entrato nei miei giorni bellezza, cambiamento, vento nuovo.



E' un profumo indefinito, che ha preso le sembianze della carta stampata, degli acidi di stampa, del pungente odore del fissaggio.



Poi è diventato l'odore degli inchiostri dalla stampante, o il secco particolato del toner, fino alla strana sensazione tattile delle foto a sublimazione.



Perché raccontare le idee non è solo un mestiere, e c'è un modo "perfetto" di fare le cose, e queste diventano, quasi magicamente, più grandi di te, se e quando riesci ad afferrare, e a trasmettere, un concetto universale.

martedì 17 febbraio 2009

Dichiarazioni d'amore



"Meglio cento suocere che un solo uomo ammalato."

L'Indimenticabile



(Ok, mi prendo una Oki e mi levo dagli zebedei).



(Foto di AP, tetti parigini nottetempo, che non so cosa c'entra a parte il freddo che era uguale lì e qui)



In realtà la cosa più bella di oggi è stato il Drago che studia biologia e parla dei pini, che campano fino a tremila anni. E davanti alla pagella ha detto: "vabbè, mo' gli faccio vedere io".



(Colonna sonora, Trust dei Cure, con quel verso bellissimo che è "I love you more than I can say")

lunedì 16 febbraio 2009

Chi nasce tondo

lafayettel01

Non può morire quadro.



E con questo, non ho altro da aggiungere.



(Foto AP, Parigi, Galerie Lafayette. Io e la mia carta di credito, questa volta, ne siamo usciti indenni.)

lunedì 9 febbraio 2009

Suocere


Adesso le uccido.




Sono due. Dietro di me. Non riesco neanche a girarmi a guardarle, non mi incuriosisce il loro aspetto fisico.




Potrebbero anche essere due strafighe modelle dell'est di facili costumi.




Ma non cambia il mio approccio metodologico. Le voglio uccidere.




Una in particolare, quella dietro la mia spalla destra. Sta parlando di cibo, di preparazioni, di “tutto quello che si può fare con un chilo di farina”.




Premettendo che sono le 14 e quindi non è il caso... ma, diciamolo... “sto imparando a fare tutto partendo da...” e sciorina sfogliate, pizze, prosciuttemozzarella, ragù... per poi pronunciare la frase chiave di tutto: “me lo sta insegnando MIA SUOCERA”




Lo ammetto. Sono invidioso.




Mia madre in cucina era una schiappa. Sono famosissime le sue “scatolate”, che non sono delle particolari lasagne in carrozza ma delle fenomenali aperture di scatolette di tonno e simmenthal per sfamare eventuali ospiti. Ma ancora peggio, per sfamare noi, la sua famigliola.




Ho ancora i brividi quando mio cugino, famigerato direttore di produzione (in realtà faceva il giro delle signore che lavoravano a casa per mio padre), ospite a pranzo, curiosò in cucina: in una pentola bolliva l'acqua per la pasta, e disse “acqua!!!”, nell'altra, ignaro, affogato in una chiazza d'olio, un pomodoro pelato, e disse “pummarolo!!!”, e nell'altra ancora, coperta da coperchio(!!!) bolliva incurante del mondo una scatoletta da 400g di carne simmethal. Ed esclamò: “Ah! Ottimo, buatto!!!”.




Non lo dimenticherò mai.




Io a suocere sono stato sfortunato. Quando erano bravissime in cucina erano totalmente pazze sotto tutti gli altri punti di vista, della serie che ti avrebbero fatto firmare la cessione del quinto, non del quinto dello stipendio, ma del quinto lavoro che avresti dovuto fare per mantenere quei gioielli di portapassera che erano le loro figliole... oppure si dimenticavano i cani da qualche parte, avevano un pessimo rapporto con la pasta al forno, ti parlavano per ore, giorni, settimane e mesi dell'unico esame dato a giurisprudenza, oppure, peggio, si mettevano in concorrenza con le figlie – e dopo aver visto “Il Laureato” la cosa, ho pensato, non avrebbe dovuto dispiacermi.




Ad una dissi: “Signora!” (sempre chiamarle “si-gno-ra”... già così se ne approfittano!) “ma che buoni i peperoni!”. Ho dovuto lasciare la figlia per ordine del fegato. Peperoni dovunque... roba che appena suonavo il campanello per far scendere quell'angioletto biondo-barbiforme-occhioverdeazzurro sentivo la sua vocina... “Dai, sali cinque minuti... ho fatto i peperoni”. Anche il cane spariva. Il marito sghignazzava... avendo finalmente la moglie trovato una vittima...




Poi c'è quella che cucina con il Bimbi. Diffidate di tutte quelle persone che destinano il valore di uno stipendio annuale medio di un quarto livello per l'acquisto di questo strumento. Il bimbi vi deturperà la vita: ossessionate dalle rate, queste donne cercheranno di ammortizzarlo in tutti modi, cucinandovi intingoli a “lenta cottura” tutti i giorni... si alzeranno alle quattro del mattino per farvi trovare il panbrioches, cucineranno zuppe e minestroni, zabaioni a gò-gò... e alla fine genereranno figli e figlie per trovare un pubblico che prima consumi e poi, in preda ormai ad un incontrollabile raptus di mania di grandezza, che facciano delle standing ovation ad ogni piatto presentato. La mania di grandezza pervade le generazioni: se avranno figlie femmine, tortureranno i loro fidanzati, se avranno dei maschi, faranno bella mostra di queste preparazioni da “amica cucina” parlandone per ore ed ore a quelle poverette delle fidanzate. Il delirio di onnipotenza si strasferirà per via paragenetica rovinando madri e figli e generazioni di rapporti.



Si dice che a casa di un piccolo funzionario di una banca milanese avessero recapitato un Bimbi. Il primogenito, un coglione che cantava sulle navi da crociera... fu contagiato dal delirio di onnipotenza. Si laureò in economia al Ce.Pu, e ora fa il Presidente del Consiglio, e crede di essere Dio, perché si sta attrezzando per governare la vita e la morte.




Mentre la polizia politica è già sulle mie tracce, cerco di cancellare dalla memoria anche l'aspetto sessuale della suocera. Tolte quelle oggettivamente gnocche, quelle che conosci in quell'età in cui non sai chi scegliere tra mamma e figlia (e ritorna prepotentemente “Il Laureato”, anche se ultimamente di quel film mi ricordo prepotentemente la sequenza della macchina che resta senza benzina), ci sono quelle che in un modo o nell'altro hanno traviato lo sviluppo sessuale delle figliole.




Siccome, oggettivamente, non ti fidanzi solo per parlare di Petrarca e guardare le stelle, ti confronti con la figlia della pretessa mancanta... quella del senso di colpa cosmico, quella che fa finire il corpo maschile alla cintura, partendo da sopra, e quello femminile al collo, sempre partendo da sopra. E lì diventa un'espugnazione. Neanche i piemontesi a Porta Pia... perchè a parole non si convince e restavo sempre un gentiluomo. Dentro di me c'erano Testo e Sterone che mi consigliavano “Legala, legala! E falle questo questo e quest'altro”. In realtà non avrei dovuto legare la figlia, ma imbavagliare la madre. Perché poi, dopo, all'ormone si cede e lei di tortura l'anima con i suoi sensi di colpa. E allora pensi di imbavagliare anche la figlia...




Poi ci son quelle moderne: quelle che vedono la figlia quasi ammuffire (“mn'è sta'ffasc la paluscn') e dicono “ma guarda che non serve essere sposati per fare un figlio”... e tu le guardi e dici “brutta bastarda!” “Hai detto niente?” “Posso avere dell'altro purè?”




La specie peggiore sono le sorde. Quelle che non è che devi urlare per farti sentire... ma quelle che non hanno capito che tipo di lavoro fai... e ti inchiodano sul divano... e cominciano a parlarti di calze... “Calze, 'Si-gno-ra'?”... per ore e ore... “Sì... perchè manca in Italia una calza da uomo economica, ma fatta bene... io ho fatto i conti... e basterebbe investire cinquecento milioni nell'attrezzatura...” Dopo un'altra ora ne sono venuto a capo: ho distrutto la coscia della progenie a pizzichi e lei è riuscita a stoppare la genitrice... dicendo: “Guarda che lui produce abiti da sposa... non tratta intimo”. E la tipa, in contropiede, reagì da maestra: “Ma sa che lei ha lo stesso taglio di occhi di Richard Gere”... ed io tentai un recupero in zona Cesarini: “Si-gno-ra... volevo dirle... io veramente può dirmi quello che vuole ma tanto sua figlia non la sposo”. E scappai.




Alla fine uno pensa di poter mettere mura, quartieri, città, chilometri, tra te e tua suocera.




Il problema è che tornano sul luogo del delitto, sempre, ad istruire meglio le figlie. Perché, dentro una donna, comunque, si nasconde, come dentro il fiore il frutto, una suocera.




Meno male che 'ste due se ne sono andate, altrimenti sarei impazzito. Non posso pensare a nessuna azione eroica. La suocera è troppo forte. L'unico modo per vincerla è non ingaggiare mai un combattimento.




Io ora, lo ammetto, sono profondamente innamorato. Vergognosamente innamorato. Talmente innamorato che mi sto per risposare.




Non ne avrai avuto abbastanza, direte voi.




So che sarà tremendo. Io e la mia attuale suocera ci siamo rigorosamente evitati. Non per non rovinare qualcosa, tanto non può rovinare nulla, perché il sentiemento è forte, e cementato.




Perchè io ora ho la soluzione.




Ho comprato un Bimbi. E lo userò dapprima come talismano. Come il cristallo verde di Kripton per Superman.




Ma poi, se è il caso, visto che è fatto di lega al titanio manco lo Shuttle, lo userò come arma per difendermi!!!


Le suocere sono come le stelle. Il loro posto è in cielo.

venerdì 6 febbraio 2009

Favola fui gran tempo.

Accadono cose strane.



Prima ci si muniva di nick e si cercavano improbabili fidanzate su meetic. E si incontrava l'Incontrista, e si rideva sul suo blog.



E ci si spostava su splinder, dove si sghignazzava, sempre con i nick, ma poi ci si vedeva e si sbevazzava, e qualche volta si faceva altro.



Ma sempre con una certa distanza.



Nel mentre il blog si evolve, racconta, scherza e sferza.



E il personaggio cambia.



Poi si incontra, perché si è maturi, perchè si è destino, una persona speciale, e ti cambia la vita.



E nel blog racconti questo, con le dovute cautele perché l'intimo è l'intimo e quello che ti serve raccontare è il tuo collegamento con l'universale.



Perché l'arte e l'amore sono di tutti.



Poi sempre di più scopri d'essere frainteso, "Ma ben veggio or sì come al popol tutto / favola fui gran tempo", come scriveva Petrarca, e non è il caso, perché si racconta il bello ma chi legge usa le tue pagine per incartarci il pesce.



Nè posso dire che tutto è vanità, perché non lo è.



Ma molti blog che leggo, semplicemente, mi annoiano.



Perché a fare i fighi ci vuol poco, dietro uno schermo, una tastiera.



"Sei dal vero come sei sul blog" mi han detto. Ma ora, questo, poco m'interessa.



Semmai, vedere che dall'altra parte c'è il vero. Se serve. Perché i miei interlocutori sono sempre e soprattutto reali. Chi vuol essere virtuale, deve esserlo all'altezza, altrimenti, facile, mi annoia.



Non è superbia, né un atto di presunzione.



Semplicemente, oggi, son sceso dal letto col piede sbagliato e s'è bloccata la caldaia. E uno si rompe di fare il simpatico.



E non ho manco piu' vent'anni.



Chiamiamo 'sto tecnico, va', che di docce fredde mi son rotto i cabbasisi!

martedì 3 febbraio 2009

O tempora o mores!

Fa talmente freddo che pure la vocina della Tre che dice che il cliente non è raggiungibile ha la tosse.

sabato 31 gennaio 2009

Alfa e Omega

Questo blog è nato per amore, e chiude, sempre per amore.



Thanks for the ride.



====================



Aggiornamenti.

Salvo complicazioni (tipo che mi cadono le dita o mi viene bene la lobotomia) scrivo.

Perchè questo blog mi ha accompagnato in momenti inenarrabili, e chi l'ha letto fin dall'inizio li ha vissuti con me.

Ora, spessissimo, quello che scrivo è di carattere più personale, perché la mia vita è finalmente arrivata ad una giusta dimensione.



Il profumo del sale, ora, è questo amore. Che non avrà mai fine, almeno nella volontà, perché la volontà é fondamentale. Non credo al caso. Perché il destino te lo costruisci tu, con le tue scelte. E le cose finiscono sopratutto per volontà. Altrimenti non sarebbero neanche cominciate.



Quindi, Proust, vatti a nascondere.

giovedì 15 gennaio 2009

Profumo del sale

mare04

Giusto per ridare un po' di giusta dimensione alle cose.



(Foto di AmorPlatonico, Catanzaro Lido, dove il giorno prima c'era il lungomare)

mercoledì 7 gennaio 2009

Trecentossessantacinque, ed oltre

mg2

In realtà aspettavo questa foto, perché sapevo che ci sarebbe stata, che l'avrei scattata.



Ci sono tutte cose che amo: il colore rosso, che è il sangue, la passione, il movimento. La fermezza, che è la base della vita, il movimento, il fondamento dell'universo.



C'è la nostra Principessa, che oggi ha messo da parte la sua intelligenza tagliente, con la sua voglia di essere semplicemente bambina.



E la sua mano verso l'alto, ad aggrapparsi per salire. Che è quello che stiamo facendo, tutti, insieme.



Con quello che c'è scritto a destra, nel senso della continuazione:



"Ti amo".



Un anno fa, ora, e ancora. E mai un giorno di meno.

lunedì 29 dicembre 2008

Ricorsi storici

Drago (visibilmente agitato perché la sorella sta giocando sul suo account): MA PERCHE' CLICCHI DOVUNQUE????



Principessa (fregandosene): Non lo so!!!



Prevedo a breve motorini sequestrati e macchine ammaccate.

E "guarda, l'ho parcheggiata lì... ma che vandali"



E non ci potremo fare nulla.



Assolutamente nulla.

sabato 20 dicembre 2008

La febbre del sabato sera

Principessa: Il tuo blog? E allora scrivi:



LA PRINCIPESSA E' BELLA.



(poi l'egocentrico sarei io)

giovedì 18 dicembre 2008

Il rutilante mondo della moda



Quello che mi stupisce dei Tribunali, poiché riesco ancora a farmi scorrere addosso certi brutti eventi, é l'ambiente Kafkiano, dove spesso si fa fatica a distinguere l'avvocato dal cliente (tranne in alcuni evidentissimi casi), dove il senso di colpa pervade l'intero ambiente, dove le pettinature (tranne in alcuni evidentissimi casi) sono sfatte sia tra i giudicati, sia tra i giudici, sia tra i litiganti per procura.



Ma saltiamo al quid.



L'udienza per il mio divorzio dura ventotto secondi netti, quasi più di quanto sia durato l'amore.

Il mio avvocato, nonché grande amico, nonché "uomo col senso dell'umorismo più cattivo del mio", ci fa chiamare per primi poiché la collega (avvocato della controparte, nonché sorella della mia ex moglie) è vistosamente incinta. Al nono mese. Roba da chiamarla Minerva. O Marte. E ricordargli tutta la vita "e tu.. proprio tu... sei nato in tribunale e sempre qui finisci!!!"



Ma stiamo divagando.



Ci salutiamo simpaticamente (tutti avevamo evidentemente di meglio da fare) e cerchiamo di andar via.



Al che il mio avvocato saluta "Ok, alla prossima!"



La mia ex cognata ridendo "Beh, potrebbe!"



Io sghignazzo pensando al mio avvocato che mi dice sempre "Non formalizzare, non formalizzare... che poi qua ci troviamo!"... mentre la mia ex moglie credo che non abbia compreso lo scherzo... e replica...



"No! è assolutamente impossibile."



Allorché il Deus ex Machina si impossessa finalmente della mia ex cognata e le fa pronunciare...



"Dai, che se ti regala un altro diamante come quello che già ti ha dato, vedi come te lo risposi".



Poi dicono che in tribunale la verità non viene a galla.





Aggiornamenti del caso:

- Io sono il primo divorzio riuscito del mio avvocato (che li ha fatti riconciliare tutti: e dimmelo prima che hai 'sto vizio, che non ci  vengo da te!)

- Non sappiamo quando tornerò ufficialmente "di stato libero", cioè sposabile.

- L'unico che ha veramente capito come va il mondo e come andrà a finire la storia, è il Drago, che si è già prenotato per la luna di miele. E, come al solito, è quello che si diverte di più.



Vendetta trasversale:

- Al bar, il mio avvocato cerca di pagare gli espressini. La tizia di questa fantastica pasticceria ha un attacco di misantropia celeste e urla al telefono:

   - "sono talmente arrabbiata che ucciderei qualcuno"

   Io apostrofo...

   - "signora, se le serve, il signore davanti a lei fa l'avvocato"

Come al solito, la signora non ha capito, l'avvocato sì. E sta ancora ridendo.



(Questo post, compresa la foto, è stato interamente redatto con programmi open source e sotto linux. Sotto linux funzionano tutti i computer di casa mia, con il quale il Drago e la Principessa giocano su internet e imparano OpenOffice, mentre l'Indimenticabile si impratichisce con Calc. Perché siamo tutti, davvero, open. E perché linux è stabile, fermo. Come il grande amore).

lunedì 15 dicembre 2008

Viaggi all'estero



Da domani vado nel mio stato preferito.



"Di stato LIBERO"



Salvo mettermi a litigare col giudice.



Poi l'indimenticabile la sposo davvero...



(mado'!)

giovedì 11 dicembre 2008

L'acqua

Il fatto è che tu sei un inguaribile egocentrico.

(L'Indimenticabile)



Poi uno dice...

venerdì 5 dicembre 2008

L'uovo e la gallina



Io sono un automobilista disciplinato: non faccio manovre azzardate, rispetto la distanza di sicurezza, metto (quasi sempre) la cintura.

Ho due difetti:

- guido veloce (ma non ho mai distrutto nessuno)

- quando non trovo parcheggio divento una bionda isterica. E mi invento delle cose assurde.

Quando faccio una minima cazzata in questo senso, mi beccano. Sempre. Sarà per la faccia.

Nel '98 comprai una di quelle Croma a km 0 che il Ministero non ritirò da mamma Fiat... motore turbo, interni in pelle umana, insomma, quelle che saltavano amabimente con dentro giudici e scorta dalle parti dell'Isola delle Femmine a Palermo.

Mi fermavano SEMPRE.

Sarà stata per l'aria da farabutto, o per un kafkiano senso di colpa cosmico.

Accosti, patente, libretto...

Una volta mi hanno puntato persino il mitra contro. Ma ero in Veneto, e lì, si sa, fanno colazione col bianchetto.

Ed io avevo scritto in faccia "terronista".

A Roma, sempre con quella macchina, ad un semaforo un lavavetri quasi si arrese.



Io credo nel Lombroso, e oggi in particolare la fenotipologia delle personalità è standardizzata.

Oggi ho visto il gene primigenio dell'agente Smith.

Si chiama Nicola Lorusso.

Agente Motociclista della Polizia Municipale di Bari.

Non so se è nato prima l'Agente Smith o l'Agente Lorusso.

Quando scende dalla moto, con il suo occhialetto nero quadrato, l'aria da "adesso sono cazzi vostri", con due blocchetti di multe calibro centoquarantaquattroeuro, pare che il mondo non lo possa fermare.

Uno il suo personaggio se lo sceglie. E la sua vita sarà quella di "mo' faccio il cattivo, perché ho avuto una infanzia difficile". Lui.

Smith è il misantropo per eccellenza. Perché non vorrebbe neanche fare quello che fa. Perché si schifa del suo contatto col nemico.

Che saremmo noi, in fondo.

E quindi è lui contro il mondo. E sa che dovrà vincere lui.

Eppure la sua moto è in tripla fila. E un camionista ubriaco lo centrerà, prima o poi.

E nel frattempo, sono sicuro, la moglie gli fa le corna.

lunedì 1 dicembre 2008

Meglio un giorno da leone

VINO03

Mi chiedo come mai le signore di mezza età si vestano come ragazzine e corrano tutte spalmate di cotone, auricolare bluetooh e occhiali da sole intorno al parco, anzichè dentro, beccandosi tutto lo smog.

Non ci voglio credere che per un attimo di notorietà e mostrare una mezza chiappa una donna di una certa esperienza di vita sacrifichi i polmoni e dia tutta l'aria di essere una pazza che parla da sola, correndo verso il nulla.

Più che altro, alle undici di mattina.



Non ci voglio credere, davvero.

venerdì 28 novembre 2008

Coincidenze astrali



Da stamattina gironzolo per casa strettamente legato alla porta del bagno.

Riesco, ogni mezz'ora circa, a secernere della materia primordiale di un colore davvero mai visto prima.



Un dubbio mi attanaglia: cosa può essere?

(1) E' indigestione (e lì serve l'agrume di Sicilia, è inutile),

(2) principio di influenza (fine settimana di merda a casa, col rischio di contagiare l'Indimenticabile, il Drago, la Principessa e quanti altri entrino in relazione con noi) oppure

(3) è la sottile e tremenda vendetta della mia ex moglie?

Davvero...

Mi chiama l'altro giorno l'amico avvocato...

"AP, ascolta... c'è un problema..."

"Sono le nove e mezzo di mattina... deve essere grosso..."

"La cancelleria ha sbagliato la data ed è stata cancellata l'udienza per il divorzio dal ruolo"

"E mo'?"

"Se facciamo costatazione subito forse si ripristina..."

"E chi lo dice alla controparte?"

"Dammi il numero che ci penso io"

"Così mi piaci!"

"Sì, ma resta nei paraggi casomai dobbiamo firmare tutto di nuovo!"



Io avevo sposato una chimica esperta in veleni.

Le ultime volte, quando mi offriva il caffè, mi sentivo Sindona.



Boh.



Sospetto...



Nel caso:

Lascio al Drago la mia collezione di Dylan Dog, le enciclopedie sugli animali e il mio cervello (come dice lui) per rispondere alle domande a scuola. E la chiavetta internet.

Alla Principessa, il resto della biblioteca, che la vedo più pronta. E tutti i numeri di Velvet. Perchè è strafiga.

All'Indimenticabile, lascio il mio cuore. Che se lo rivenda pure, così si fa un po' di soldi. Tanto batte e batterà sempre per lei.

I polmoni, dopo aver respirato fumi vari (al novantanove per cento passivi, tranne i Toscani e i Cohimba), al gatto. Cazzi suoi.

(Ah, nel pacco organi escludo il fegato. E' scappato l'anno scorso, e mi ha mandato una cartolina da Cuba. Nonstante beva rum dalla mattina alla sera, sta una bellezza).

giovedì 27 novembre 2008

Il satellite a gas

trainVerso mezzogiorno squilla il citofono.



Io sono immerso nella comprensione delle macchine virtuali e tutto un casino di altre amenità su come lavorare meglio spaparanzati nel proprio salotto...

Il Drago va a rispondere (caso strano, perché anche lui, salvo cataclismi, incendi, animali feroci in casa, è abbastanza fuso col divano)... e dice: vai tu.



Non è l'Indimenticabile.

E' l'uomo del gas.



Vado ad aprire... e il tipo senza buongiorno, buonasera, mi entra in casa...

"Lei è moroso! deve regolarizzare immediatamente altrimenti le stacchiamo il gas col satellite!"

"Guardi, premesso che a quanto pare mi sta facendo vedere la bolletta del precedente inquilino... ma il mio nome sul citofono non lo ha visto? e dov'è la mia voltura fatta il XX XXX? (chiamo l'Indimenticabile per conferma?)...."



Il tipo resta in silenzio... "guardi... la voltura... non la troviamo... però vada immediatamente in ufficio... così sistemiamo... "

"E' aperto ora?"

"Certo, chiude all'UNA".



Ci salutiamo con una certa irosità...

... e mi incammino verso questo benedetto ufficio (a duecento metri da casa, a dire il vero).



Ovviamente, è aperto il pomeriggio.



Ora:

- Hai citofonato a ME con la cartella DI UN ALTRO.

- Non mi hai neanche chiesto CHI FOSSI.

Ma sopratutto:

- Se puoi staccarmi il GAS col satellitare... per quale cazzo di motivo mandano in giro un cretino come te a leggere i contatori????



Misteri.



Poi uno torna a casa, trova la moglie con l'idraulico e si lamenta.



"Ma caro, non eri sul satellite?"



Io, sinceramente, che i satelliti costassero... ne ero cosciente... la corsa allo spazio è finita e si mandano in orbita delle comitive per ridurre i costi. Ma che i satelliti andassero a gas, giuro, non ci avevo ancora pensato.



martedì 25 novembre 2008

Ridente trentasettenne

Tutto il passato torna come un'onda

e quelle antiche cose sono qui

solo perché una donna ti ha baciato.




Ogni volta che rileggo Borges risento un certo tipo di profumo.

Oggi è il mio compleanno. Trentasette anni dissennati.

Ma il profumo, come si sentiva, pare buono.

sabato 22 novembre 2008

L'amore è una SpA

trullo04

"io se son stato cornuto voglio almeno essere stato un gran bel cervo... uno di quelli che lo vedi e dici che bel cervo... non uno di quelli e dici hahaha che coglione."



La splendida chiosa di Anonimista sul post precedente merita una risposta ufficiale.



L'approccio più ragionevole ai rapporti di coppia è senza dubbio quello economico, più che altro per una letteratura un po' meno straziante dei romanzi di Liala e delle telenovelas: se ti va male proprio, ti butti dalla finestra come nella crisi del '29 oppure scappi in Messico con i fondi neri della Parmalat.



In certi casi si ammette che è meglio avere delle "partecipazioni" o delle quote in una SpA che funziona alla grande che essere proprietario di una individuale in fallimento...



... l'opzione alla Tronchetti Provera è anche ottima: non metti un cazzo di capitale, fai quello che vuoi tanto i soldi veri sono degli azionisti, e devi stare solo attento a non distrarti troppo che non ti trombano l'Afef.



Si può utilizzare ampiamente il leasing: la tieni per due anni, e non la riscatti all'ultima rata. Sembra costare di più, ma scarichi il tutto dalle tasse e viaggi con un mezzo sempre nuovo.



Io per un certo tempo della mia vita ho utilizzato una formula meravigliosa, quella in uso nelle compagnie aeree: il wet lease, il leasing umido (molto in tema con la metafora, poichè L'Amore è solo Umidità, come cantava l'illuminato Fabrizio Panza del Gruppo Sanguigno nel lontanissimo 1990): affitti l'aereo e tutto l'equipaggio, carburante compreso. E poi paghi a piccole rate mensili. O aspetti che te le paghi lo Stato.



Poi ti torna la voglia di investire su qualcosa di tuo. Tuo davvero.

E allora ragioni alla grande, perché l'hai desiderato da una vita.

Con tutto il rischio del caso.

Perché ne vale la pena.

venerdì 21 novembre 2008

San Martino



San Martino, protettore, pare, dei cornuti.



Ora, tutti nella nostra vita abbiamo avuto una o l'altra parte, sia coscienti, sia, spesso incoscienti.

Magari le corna danno meno fastidio se non conosciute, perché tanto, in una storia di finzioni (perché una storia in cui ci si tradisce è falsa), finzione più, finzione meno, è lo stesso.



Non credevo che esistesse un livello superiore. Cioè, lo credevo da "giovane". Poi la vita mi ha smentito, tristemente smentito. Fino a quando non mi ha smentito nuovamente.



Poi ognuno sa i fatti suoi.



Il problema della Valle d'Itria (la cattedrale di Martina Franca è dedicata appunto a San Martino) è che dopo un po' l'aria si pervade dell'invitante odore di carne arrosto...

lunedì 17 novembre 2008

Amore, fenomenologia, istruzioni





Adoro il bianconero. Scattare in bianconero. Utilizzare i filtri piani, il verde, il rosso, il blu, l'arancio, il giallo.

A seconda del colore, esalti un particolare.

Alla fine sai già cosa otterrai. Come tutte le cose che fai d'istinto.

Un caloroso saluto alle mie transaminasi



Ci sono delle cose che mi piacciono a pelle. Una di queste è il colore del legno delle botti, la penombra delle cantine, le grandi macchine per pestare il mosto, per fare l'olio. Sarà stata la nonna d'origini contadine, o quella sensazione di benessere che ti danno i luoghi dove "si fanno" le cose.

Non lo so.

Ma ora, ogni volta che per lavoro "mi tocca" fare una foto così... penso di stare facendo la cosa giusta.



Aspettando il Sauvignon promesso dall'enologo...



Una delle pochissime cose che non mi accomuna con l'Indimenticabile è la passione per il vino. Nel senso che è meglio non farla bere, così mi dura di più.



Per il resto ho visto il Drago imitarmi nel roteare un baloon. L'ha fatto con la coca cola, ma chi ben comincia è a metà dell'opera.





(Questo post è sottilmente dedicato all'Anonimista)

martedì 11 novembre 2008

Dichiarazioni

Due bambini si stanno bisticciando. Violentemente.

Roba seria: tu non sai studiare storia.

Arrivano alle mani.

Uno ha la peggio.

Urla: Papàaaaaaaaaaaa!



Si sta rivolgendo a me.

domenica 9 novembre 2008

Matrix





- Allora, papà, mettiamo tutti i clienti nel computer...

- Come, un dischetto per regione?



(Alla fine si è risolto con me che ho programmato un terminal server col quale controllavo gli ordini dall'altra parte dell'oceano - della serie non hai veramente un cazzo da fare a New York in quell'internet point - mentre lui ha continuato con l'agendina di carta, dove "santuzzo" o "meccanico" celavano i numeri delle amanti).



(Mai usare Photoshop la mattina, che ti vengono pensieri tinti)

mercoledì 5 novembre 2008

Le cose vanno dette in faccia



Anonimista: E così vedo finalmente 'sta Indimenticabile... e ci credo che non la dimentichi!

AmorPlatonico: Già

Anonimista: Pasquale, è più bella di te.

AmorPlatonico: Fottiti, Nick.

martedì 4 novembre 2008

Un taccuino



"E non si regala l'Intelligenza e la Compagnia"

Ivano Fossati, La disciplina della terra.



Dovremmo tenere un taccuino del male che ci accade.

Ogni giorno.

Perché la mente è elastica e, per sua stessa difesa, tende a dimenticare, ad aggiustare. A giustificare.



Freud direbbe che stacchiamo lo stimolo cosciente... e il trauma annega nell'inconscio.



L'Inconscio.

E son cazzi, direbbe sempre Freud.



Tanto, del dolore, rileggeremo il ricordo, come se fosse accaduto ad un altro. Perché è così. Ma almeno leggere la nostra storia da lontano fa magari meno male, ma insegna come un buon libro. O una buona rappresentazione. Perché le esperienze, dicevano i Greci, o le vivi, o vai a teatro e ascolti quelle degli altri.



Il concetto del perdono è un'altra cosa, per carità. La memoria delle ferite aiuta a non ricommettere lo stesso errore.

O, almeno, qualcosa del genere.



Io, per me, ho smesso di regalare il mio tempo.



(Foto di AP, del 2006, fatta col cellulare. Perché una torma di simpatici ladri aveva portato via la Fuji S2Pro e tutti gli obiettivi, assieme ad un altro pezzo della mia vita. E in quel momento, per regalare il tempo, non avevo da parte neanche i soldi per ricomprarmela. Poi, dopo quella sera, il mio amor proprio mi fece esplodere. Non mi sono comprato certp una macchina da 10.000 euro... una di quelle che fanno sentire tutti fotografi, perchè non è importante lo strumento ma il manico, ma quelllo che più dignitosamente mi serviva, per lavorare e per godere del piacere di fermare il tempo, e di averne, in quel caso, un buon ricordo).



Questo post è dedicato all'Indimenticabile, e a tutto questo tempo nuovo che ci ha concesso questo amore, che ogni giorno cresce, costruisce, solidifica, unisce. Il resto, scusatemi, era finto.

Grandi misteri della vita

modella0

Se una mattina d'inverno

Photoshop ti chiede il codice

non meravigliarti:

non è impazzito.

Hai solo premuto "Aggiorna"

e ti sei scordato...

che l'avevi craccato.



La risposta al codice, come sempre, sarà fornita dalla premiata ditta Su.Ka srl.



(Dedicato a tutti coloro che nella vita hanno bisogno di un qualche tipo di Photoshop)

venerdì 31 ottobre 2008

A lo' wén



- Dolcetto o scherzetto?

- Mo' j'ascenn e t'ja'da' mazzet!!! (*)



La vedo ostica l'attecchimento di Halloween dalle nostre parti.

Assai.



***

Dal barman sotto casa:

- Allora ti hanno svaligiato?

- Guarda che il primo è stato tuo figlio.



Ma il barman è un uomo d'oro. Anzi, di zucchero.



(*) Adesso scendo e ti riempio di botte!



(Foto di AP, San Giovanni Decollato, Roma, Santa Maria Degli Angeli)

Ancestrale

Non so esattamente perché, ma le donne brune con i capelli a caschetto mi stanno sugli zebedei.

domenica 26 ottobre 2008

Alba chiara

lsmaA me Vasco non piace: ormai troppo costruito, troppo emblema di se stesso, troppo impegnato a fare quello che era.

Ma va bene così.



Però ho imparato a staccare il personaggio dall'artista, e l'artista dalla produzione. E certe cose ti piacciono, per forza.



E poi avviene che canticchi Alba Chiara mentre tagli i pomodori, assieme ad una Principessa di nove anni che ti corregge quando sbagli le parole... mentre ti chiede come si fa ad usare il coltello per le verdure...



... e tu canti... e preghi che non si tagli le dita...



E poi l'insalata viene fantastica. Che ha tutto un sapore in più.



E non di dita tagliate!



(foto di AP, Santa Maria degli Angeli, Roma. Illuminazione mattutina)

sabato 18 ottobre 2008

Autoreggenti e pantaloni

IMG_3364

Indimenticabile: Mi faresti un favore?

AmorPlatonico: Dimmi...

I: Porteresti i piatti in cucina?

AP: Non lo fai tu?

I: Prima lo facevi...

AP: Beh... sto cercando di stabilire delle regole: io cucino, tu sparecchi...

I: Ma me li porti di là?

AP: Se me lo chiedi così...

I: Se li lavassi pure sarebbe perfetto.

AP:....



La foto che accompagna la mia vita squisitamente privata fa invece parte della mia vita squisitamente pubblica e delle "donne che non capisco"... Anche se, mentre prima tentavo inutilmente di capirle, adesso le catalogo rapidamente come "reparto psichiatria" e al limite cerco loro di vendere qualche cosa, tanto avranno sicuramente manie da shopping complusivo.

Roma, sfilate sposa '09. Sono in veste di "Direttore Commerciale" con tanto di badge e completo nero, Canon con zoom montato. Stanno per sfilare i nostri capi e mi accingo a fotografarli. Arrivo alla postazione fotografi, davanti alla passerella, dove erano stipate anche alcune persone. Guadagno il mio posticino accanto ad un simpatico professionista locale, mentre una futura sposina, con fidanzato, mi dice:



FS: Scusi se la disturbo...

AP: Guardi, non mi disturba affatto, devo solo fotografare

FS: Ma la intralcio

AP: Assolutamente no

FS: Eppure ci sono altre persone che distraggono offrendo certi spettacoli...

E si riferisce alla simpatica signorina perizomata davanti a noi che accompagnava un fidanzato con telecamera...

AP: Guardi che non ci scandalizziamo mica...

FS: Sì ma c'è decoro e decoro...

Vabbè. Dopo un po' la tipa periziomata và via... e la Futura Sposina si accinge a mettersi al suo posto. Si rivolge a noi...

FS: Ora mi ci metto io qui, sempre che non vi dia fastidio... anche se lo spettacolo sarà diverso perché io sono molto più morigerata.

AP e collega: Signorina, non si preoccupi, noi dovremmo fotografare i vestiti...



Ora:

1) Hai un fidanzato e fai la cretina con i fotografi

2) Sei invidiosa della tua collega che in barba al decreto Alemanno si mostra "discinta" (che poi il concetto di discinto è discutibile: ho visto persone interamente vestite che erano inguardabili, dal colore arancio-cozza dei capelli a terrificanti pantacollant messi senza gonna sotto la panza. E non sto parlando di Batman ma di sedicenti signore che pensano d'essere affascinanti)

3) Stai zoccoleggiando più tu con degli sconosciuti che la tipa attaccata al suo uomo, che al massimo dice: io ho tutta questa roba qua questa ma stò con questo...

4) Morigerata lo dici a tua sorella, ipocrita.

5) Perché non fai notare la perizomata al tuo fidanzato (oppure magari a lui cascano davvero gli occhi di fuori)?

6) Rompere i cabbasisi a qualcun altro no?



Il fatto è che sono (per fortuna quasi) tutte così.



Poi uno torna a casa, e si spaparanza sul divano a rivedere il Gladiatore di Ridley Scott... mentre un Draghetto di dieci anni ti fa le coccole, e tu le fai a lui... e vedi che comincia a capire di fotografia e di inquadrature, nota le caratteristiche dei personaggi, chi è buono, chi è cattivo, chi si riscatta.

Perché nella vita è possibile pure riscattarsi...

E nota il piccolo figlio di Lucilla che corre incontro al morente Massimo, mentre suo zio è cadavere poco lontano... perché uno è il salvatore di Roma, l'altro non serviva...

E il cucciolo capisce quello che gli volevi raccontare. E discutete di macedoni, di Cartagine, di Annibale, e dell'amore che supera il sangue. E tu sei felice.



PS: Per Anonimista, che dirà: "Però tu intanto la foto l'hai fatta", sappi che l'ho fatta per dovere di cronaca pensando a te.

giovedì 9 ottobre 2008

Ti presento mio marito

Ora di pranzo. Panettiere.



Ma non un panettiere qualunque. Quello che ha i piatti pronti... e il tuo succo gastrico sente gli odori da chilometri, come gli squali quello della preda ferita in mare...



Mi sono distratto un attimo... vedo nei fumi del riso con i ceci l'Indimenticabile che comincia a parlare amichevolmente con una signora... ad un certo punto dice:



- Ah ti presento mio marito...



E stava parlando di me.



Son cazzi.

martedì 7 ottobre 2008

Sesso con AmorPlatonico

Indimenticabile: Dove sei?

AmorPlatonico: Al parco col Drago...

I: Ancora?

AP: Si sta sfogando con la bici...

I: Ma non è tardi?

AP: Tu hai finito di lavorare?

I: Sì...

AP: Quindi?

I: Sono le otto..

AP: Dimmi la verità, mi hai chiamato perché devo cucinare?

I: Tu sai che io ti amo, vero?

Penso a delusioni, a grandi imprese, a una tailandese...

Un giorno che mi avanzavano dei soldi il mio consulente bancario, il mitico Tonino (che mi ha fatto risparmiare a suo tempo un sacco di interessi passivi), mi "invitò" ad investire nelle azioni di una nota banca italiana, attualmente sulla bocca di tutti.



Le azioni il giorno dopo persero direttamente il 5%.



Non battei ciglio. Entrai nell'ufficio del direttore, e dissi:



- Andrea (ci davamo del tu, tanti erano i soldi che l'azienda famigliare gli passava al mese) volevo parlarti delle obbligazioni...



- Cosa volevi dirmi?



- Niente di particolare. Bella figura di cazzo, però.



Non aggiunse altro.



Non voglio neanche ricordare che vendetti quelle azioni per pagare qualche debituccio di mio padre.



Oggi mi rendo conto che il miglior investimento del mese sono state le bici ai pargoli.



lunedì 6 ottobre 2008

Prova d'amore

Stamattina il telefonino isterico della mia compagna ci ha svegliati TUTTI alle 6.15.



O, meglio, il telefonino isterico si è messo a suonare alle 6.15.



Io e il Drago ci siamo svegliati.



L'Indimenticabile si è destata, si è rigirata e ha detto al mondo: cinque minuti.



Il telefonino isterico ha ricominciato.



Io e il Drago ci siam lanciati i cuscini.



Abbiamo fatto alzare l'Indimenticabile:



Che cazzo metti a fare la sveglia così presto se poi ti riaddormenti????



Poi ha fatto il caffè.



Con la caffettiera nuova.



NON era caffè. Lo ha detto già lei: senti, fa schifo. Assaggia. Intanto che lo rifaccio... il bambino deve fare i compiti.



Il caffè l'ho preso con i Longobardi.



Già mi stavano sugli zebedei prima. Ora, proprio, non li sopporto più.



E neanche al Drago stanno simpatici.



Popolo di merda.



Il lunedì mattina.



Eccheccazzo.



Meno male che non ho azioni Unicredit.

domenica 5 ottobre 2008

Strani giorni

Domenica pomeriggio. Bambini che distruggono mondi alla Playstation in camera loro. Nel DVD, Ibrahim e fiori del Corano.

Divano.

Coccole.



Indimenticabile: Volevo dirti...

AmorPlatonico: Che mi stai facendo venire i brividi...

Indimenticabile: Appunto...





***



Domenica, tardo pomeriggio. Vado al parco a prendere l'Indimenticabile, il Drago e la Principessa (che oggi mi è volata via dalle mani partendo per la prima volta in bici senza rotelle, e son soddisfazioni)...



Telefono.



Indimenticabile: Che fine hai fatto?

AP: Sto arrivando...

Indimenticabile & AP, contemporaneamente: E del tramonto vogliamo parlarne?



***



In auto, mentre la Principessa esprime le sue teorie sul mondo delle due ruote a pedali:



Indimenticabile: Ma l'ultimo verso de La Cifra te lo ricordi?



AP, definitivamente al suolo. Son colpi bassi.



Per ironia della sorte, quella copia de La Cifra è la stessa che ho regalato, otto anni fa, alla mia ex moglie, con tanto di dedica. Perché si spera che qualcuno leggendo il tuo libro-angelo, possa capire anche te.

Questo non è successo.

Quel libro è tornato da me, quando ci siam ridivisi i libri, tra i suoi (pochi) e miei (tanti)... presi quella copia e lei mi disse: Ma non è il mio? ed io, sapendo che la Mondadori non lo ristampava, ed era nuovo di pacca, mai aperto: Assolutamente! è la mia copia!!!



Ora quel libro è nelle giuste mani. Come se fosse tornato. Perché la forma del tempo è circolare. Lo diceva Pitagora, ne scherzava Platone, mentre stamane, in una luce che sembrava quella di Vienna il giorno dell'eclisse del '99, l'Indimenticabile, con in mano "La Cifra", irrompe:



"Sai, penso che ad un certo punto il tempo non esista. E sia legato essenzialmente alla materia. Ed è incredibile essere qui, e noi stessi, senza sentire il passato, con i suoi drammi, con i suoi errori. E tutto quello che è presente è con noi."

martedì 30 settembre 2008

Amore antico

Immerso da innumerevoli ore nello schermo del portatile, l'Indimenticabile si avvicina, leggera come solo lei sa essere, mi porge il caffè e mi chiede:



I: - Ma cosa stai facendo da oggi pomeriggio?

AP: - Sto cercando di istallare il server in una macchina virtuale...

I: - Sarebbe?

AP: - I computer di oggi sono così potenti che ci sono dei programmi che simulano dei computer dentro i computer... così diventa più facile gestire certe cose...

I: - E cos'è che non funziona?

AP: - 'Sto deficiente di Windows Vista... già per trovare il software che funziona... sulla macchina che avevo pronta... ci ho messo tutta la mattinata...

I: - E ora cos'è che manca?

AP: - ... veramente la macchina si connette via rete... solo che Windows se non è connesso alla rete non funziona... mentre Linux, anche se non è connesso a niente, crea una propria rete... insomma... è connesso con sè stesso...

I: - Non male come concetto... e perché non usi Linux?

AP: - ...



Io questa donna la adoro.

lunedì 22 settembre 2008

Persone serie

leclisse01



Stamattina Ore 10.00



AP: S? sia gentile... accenda il computer del capo... e lo lasci lì

Segretaria: Faccio subito...

AP: (zap zap zap via internet)

S: Che sta facendo?

AP: Le ho istallato il programma aggiornato. Troverà gli ordini stampati direttamente nella stampante...

S: Ma che altro devo fare...

AP: Li faccia trovare sulla scrivania, che il lunedì mattina fanno bella figura...



Stamattina Ore 11.00



SocioPotenziale: Ci prendiamo un caffè che parliamo del Progetto?

AP: Andiamo di qua che tra un po' arriva anche l'Indimenticabile che sarebbe perfetta come coordinatrice.

SP: Allora il tutto funziona sul venduto...

AP: Perfetto... quindi la struttura deve essere funzionante...

SP: Già. Una startup in piena regola.

AP: Io avrei anche la struttura software... passami il business plan...

SP: A pagina trentaquattro...

AP: Sei sicuro?

SP: Approssimativamente...

AP: Cinquecentomila...

SP: Cinquecentomila...

AP: (Sticazzi.)



Ore 12.00



L'Indimenticabile: L'idea di SP è ottima... ed è una persona a posto... vero?

AP: Quando abbiamo fatto qualche lavoro, ci siam sempre divisi gli utili...

I: Ma per questa cosa quanto serve...

AP: Reggiti.

I: Che?

AP: Cinquecentomila.

I: Io faccio si e no quarantacinque euro. E devo fare la spesa. Ah... cucini tu?

AP: (Sticazzi)





Ore 12.15

Capo: Ma tu quando vieni?

AP: Mercoledì alle 14.00

Capo: E' che si son bruciati i condensatori e qui non li trovo non è che...

AP: Te li cerco e te li spedisco oggi col corriere, 140 microfaraday?

Capo: E se partissimo mercoledì sera?

AP: E il commercialista per il consorzio...

Capo: Ma si è bruciato il condensatore...

AP: Quindi...

Capo: Torniamo da Roma venerdì... e poi...

AP: Ma se chiamano dal Kuwait? dobbiamo salire domenica a Milano e cercarci uno showroom...

Capo: E dall'amica tua a Milano?

AP: E' cocainomane, lasciamo perdere...

Capo: E quanto spendiamo?

AP: Vedo se li dirottiamo a Roma... così c'è un amico fotografo che ha una sala allo Sheraton sulla Colombo... si fa sempre una bella figura...

Capo: Ma sabato?

AP: Sabato, domenica, ecchennesò...

Capo: Quindi quando torniamo?

AP: Bacia tua moglie e dille "tornerò"...



Ore 14.00, mentre tiro il sugo con la pancetta...



Drago: Domani tu resti qui. Ho detto agli amici che vengono a casa che mio padre vende i vestiti da sposa e fotografa le modelle... così ce le fai vedere...



AP, pensando: I cinquecentomila li vedo già più semplici. E Kuwaitiani li ho già nel sacco.



(Foto di AP, dal balcone di casa. Sarebbe occorso il cavalletto, ma in alcuni casi mi hanno chiamato "tre piedi". Con una certa soddisfazione).

domenica 21 settembre 2008

Squallide figure che attraversano il Paese

modella

A dispetto di quanto dice di me qualche infima figura che ha popolato qualche mese della mia vita qualche tempo fa, e che legge il mio blog per "essere informata dei cazzi miei", che ha RUBATO un po' del mio tempo, qualche mia idea e un po' della mia fiducia nel prossimo, e che mi ha persino dato dell'INCONCLUDENTE con persone alle quali non si sarebbe neanche dovuta avvicinare, tengo a precisare:



1) E' la seconda volta che rifiuto uno stipendio fisso (circa il doppio di quanto la medesima persona ha "raccontato" di guadagnare per avere un mutuo in banca, per comprare non so che cosa) a vantaggio di  più scomode, rischiose, ma più laute e stimolanti provvigioni...



2) Il direttore generale di Swarovski Italia ha "gustato" quello che ho fatto con l'azienda di cui sono direttore commerciale e art director, visto che siam diventati in una sola stagione i primi clienti Italia per fatturato nel settore e usciranno a breve le MIE foto sulla loro rivista Crystallized, e si è preso cotanto biglietto da visita strafigo nero scintillante...



... e mentre mi gusto un meritato carpaccio di tonno e spada preparato da me medesimo personalmente di persona, annaffiato con uno Chardonnay siciliano...



3) Se vedo una cosa mia pubblicata senza consenso scritto, il mio avvocato vi fa un culo così...



L'invidia della felicità e della capacità altrui è una brutta bestia. E il malparlare, il malagire, il denigrare gratuitamente le persone per tentare di affamarle, per tentare di averle sotto controllo ha un solo nome: mediocrità.



A presto, e non su questo blog, ma in comode buste verdi, nomi e cognomi.



(E sullo sfondo, Battiato canta "... quante squallide figure attraversano il Paese...")



(Foto di AP, ultimo servizio fotografico. Modella molto fotogenica, più una bella dose di Photoshop: qualche neo, qualche eritema, lentiggini, leggere occhiaie. Ormai delle modelle guardo come posso "farle venire" e non quali meravigliose sensazioni possono darmi. Le meravigliose sensazioni me le dà la mia compagna, ogni giorno di più. Ed altri tipi bassi che si aggirano per casa. Perché a volerla cercare, la bellezza, la trovi dovunque. Il problema è di non ritoccarla inutilmente con il Photoshop dell'anima. Il mio maestro diceva sempre: scatta una bella foto, poi fanne quello che vuoi. E, furor di metafora: se una realtà è malata, non facciamo finta che sia sana. O una cura, o un po' di quarantena. Al limite, un bel falò.)