sabato 19 agosto 2006

Quante ne ho avute, quante ne ho volute



Arrivo in azienda, e noto la stanza di "presentazione campionario" accesa. Istintivamente entro per salutare la vittima e resto congelato: in pedana, con uno stupendo abito celeste che sembrava ripetere il colore dei suoi occhi, è lì, una mia ex. Con tanto di mamma, zia & company.



AmorPlatonico: Ciao... Amore... Buongiorno Signora (saluto la mamma...)

EX: Ciao, caro come stai?...

SorellaDiAmor: Vi conoscete?

AmorPlatonico: (sibilando alla sister): Com'è che si chiama questa che non mi ricordo?



Non mi ricordavo solo il nome, lì, su due piedi, ma mi son comunque sentito una merda.



Ora, dal commento di Marileda al post precedente, alle domande degli amici di ieri sera "quante donne hai avuto?" e leggendo il bellissimo blog di GreenwichVillage (greenwichvillage.splinder.com/post/8933315) e tanti altri avvenimenti perchè il destino quando ci si mette s'impegna....mi accorgo che nella mia vita non sono mai riuscito ad "andare" con una donna senza che ci fosse un'attrazione, un sentimento, un controcanto.



Che oggi senta l'esigenza di una riflessione, di un "facciamo il punto", di un "non mi va di prendere per il sedere nessuna" è perchè, semplicemente, non essendo piu' un torello in giro per il tavoliere mi rendo conto che la vittima, dall'altra parte, se è venuta con me non è perchè assomiglio al Rupert Everett di Dylan Dog  (fuori magari no, ma dentro, dentro è tutto un altro carnevale) ma perchè qualche aspettativa ce l'ha.



Non siamo scandinavi nè veniamo fuori dai romanzi di Henry Miller. Si cerca un controcanto, non uno che ti scarrozzi. Se è così, please, avvisate che ritiro fuori il tassametro.

Perchè il sottoscritto, come Dylan Dog, si innamora. Sempre.



Com'era la canzone del titolo?



"E mentre andrò dovrò pensare

tu non sei uomo da piegare

quante ne ho avute, quante ne ho volute

e poi dimenticate.



C'è chi mi odia per gli amori da un'ora

e chi mi cerca ancora

e non sa che avrei bisogno stasera

più che d'altro d'una preghiera.



Perché so

perché lo so.



Di tanto amore morirò

di questo amore morirò"



Ovviamente è Fossati, il mio Fossati, che da una vita sembra abbia scritto la mia colonna sonora.



E lo so

Di tanto amore morirò.



Perchè si muore solo d'amore. In tutte le sue forme. Ma solo d'amore.

9 commenti:

  1. uau, che lodi.

    Credo di non meritarmele sinceramente però.



    La canzone di Fossati è bellissima e ci sta davvero bene, sembra scritta apposta.



    Non ho capito se chiami *amore* la ex o la tua attuale ragazza era presente.

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  2. Regola numero uno: tutte si chiamano Amore, così non ti confondi.



    Corollario. Se Amore fosse stata presente, l'avrebbe uccisa, perchè... ne resterà soltanto una...

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  3. Tu sei pazzo... piuttosto usa cara, stella, tesoro ma amore no! Se, nei panni del tuo "amore" nr 1, ti sentivo chiamare un'altra donna in quel modo come minimo ti eviravo! Ma vabbè... io sono io e non sono il tuo amore... quindi, ne deduco, di aver lasciato un commento cazzuto. Ottimo!

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  4. Paola, sappi che nel nostro ambiente le parole "amore", "amore mio" eccetera hanno la valenza del due di bastoni quando la briscola è a coppe.



    E certe volte questa regola vale in generale...



    Ricordate, due di bastoni, non di picche.



    Di picche, preferisco direttamente la regina.

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  5. Ciao Amore....Amore platonico. Finalmente io che amo la filosofia trovo L'amore platonico. Adoro Platone e la sua dottrina del mitico Dio Eros. La sai la storia dei sette gradini per arrivare ad Amare? Perchè dopo sette gradini puoi, secondo Platone, guardare in faccia l'Amore cioè il Dio Eros. E la storia del carro alato sui cui stanno le anime? Le sai queste storie?. A me piacciono. E sai che Platone si contraddice a tal punto che gli studiosi dicono che in realtà lui non era per l'amore "dell'anima bella"?, con il primo gradino si contraddice.....perchè l'amore inizia da qualcosa di fisico: lo sguardo.

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  6. lo sguardo che riconosce l'Eros che è nell'altro.

    E siamo punto e daccapo.

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  7. Peccato che oggi è sempre piu' difficile "riconoscerlo" e dire...."ah già tu sei quello che stava con me sullo stesso carro...", ma poi sarà vero che per ogni anima ne esiste una che combacia perfettamente con la tua? Come i lego...

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  8. Io ricordo un carro... eravamo io e te, nella foresta... guidava un figuro incappucciato di nero. Fulmini e lampi... ti stringi a me impaurita...

    Io ti rassicuro... "sono solo scariche elettrostatiche"...

    Poi un ululato ci fa rabbrividire...

    "Lupo ulula..."

    Il nostro cocchiere risponde... "Lupo ululà...là... e castello ululì"

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  9. Anche io lo ricordo....era il mitico carro che portava dal Dott. Frank...

    paùùùùùùùùraaaa

    ahahahahahah

    uffa allora vedi che ho ragione.....non ero su una carro

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