venerdì 24 novembre 2006

Peregrinazioni del Sè







Siamo vittime inconsapevoli del divertimento di un Dio infante.

(Stanislav Lem, Solaris)





Isaac Asimov stimava la fantascienza un mezzo per esplorare, senza le regole umane del tempo, della storia, dello spazio, le ipotesi di storici, biologi, psicologi, fisici...

La fantascienza è un modo per indorare e divulgare. Asimov è stato un grandissimo divulgatore, una specie di Piero Angela al cubo.

E si divertiva a giocare con il cosmo, cosa che ti permette una mente eclettica. E tra astronavi e robot, il senso dell'immenso, un divino materiale, la capacità dell'uomo di sopravvivere a se stesso, l'insofferenza per l'integralismo bacchettone di certa scienza, certa religione, certa politica. Una visione perfetta del cosmo come universo vivente, dove alla vita umana si preferisce La Vita e dove l'uomo, se non gioca bene le sue carte, sparisce. Isaac Asimov è stato il primo dei miei amori. Poi, ne son venuti altri. Dalla fantascienza pura alla "letteratura fantastica", quella di Calvino e di Borges.

Spesso si demonizza la fantascienza, non sapendo che non fa niente di più o di meno di un romanzo, una poesia, una fotografia: la reinterpretazione del reale e la comunicazione di un messaggio, di un modo di vedere, di una direzione. Solo in maniera un po' eclatante, più dicharatamente sognante.

E, a volte, meno scontata.

Certo, chi apprezza Paolo Cohelo fa volentieri a meno della dopamina.



La capacità di comunicazione di un'opera d'arte sta nella conquista del lettore/spettatore (Edgar Allan Poe, teoria del romanzo breve), estraniandolo dal contatto con il reale per il tempo necessario alla fruizione del messaggio. E non sempre funziona.



Stanislav Lem scava nelle profondità dell'animo umano, del senso dell'amore, del senso del possesso, del senso di colpa.



Un pianeta con un solo occupante, un oceano pensante, che si diverte a accompagnare i suoi studiosi umane con le compagne amate, ma scomparse, per colpa, per errore, perchè il destino va così.

Un essere solo, pensante, planetario. Senza confronti. Un Dio. E un bambino insieme.



E sprofonda nelle descrizioni dell'inconscio, del desiderio. Dell'amore, della morte e della solitudine.

L'astronave è una sola, e, ho visto, è un modello vecchio.


Il resto, è l'uomo. E il Dio che c'è in lui. E la coscienza. E la solitudine dell'Essere.



Poi, ognuno è capace di leggere quello che sa.



Ogni periodo ha il suo mezzo espressivo. Dagli anni trenta agli anni sessanta, settanta, il progresso tecnologico ha portato gli uomini a sognare. C'era molta meno televisione, e qualcuno si soffermava a guardare di più le stelle.




Se oggi penso che vanno di moda le pubblicazioni delle e sulle blogghestar... (quelle che dopo che le pubblicano il primo - e ultimo - libro non rispondono più ai post, anzi, neanche postano... solo che i lettori sono così stupidi da farsi trattar male da un loro ex-pari).




Il prossimo che mi racconta baggianate sulla fantascienza, giuro, lo prendo a testate.

7 commenti:

  1. che figata... io non l'ho ancora scritto un libro, per non correre il rischio...



    anche perche' i post audio come me li pubblicano? mettono il cd allegato al libro?

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  2. Aborro soltanto all'idea di un post-audio, Nick: più ampia è la possibilità di comunicare, più perfetto deve essere il messaggio: sai quante cagate in più puoi fare, dopo la parola e le immagini?

    Roba da televisione di quartiere, se ti va bene.

    A me dopo un po' o mi metto lo Zingarelli in culo o la pronuncia di Bari si sente, eccome...

    Puoi prevedere di far distribuire il libro direttamente sulle bancarelle, con cd rifaldo accluso.

    Meno poetico, ma più pratico.

    Ed è il vero "Premio Bancarella".

    Tutti gli altri, o si pagano la pubblicazione (Autori a proprie spese, cfr Il Pendolo di Focautl, di U. Eco, la casa editrice Garamond, esempio di "Vanity Press". A Viterbo, ad esempio, c'è Il Filo - tremila euro per pubblicare un romanzo che a Feltrinelli risulta non distribuito- o, a Bari, la Vallisa), o fanno dei servizi orali (oltre agli scritti). Ogni riferimento a blogghestar insulse pubblicate è puramente casuale, ma, vi ripeto, è pura invidia.

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  3. ho capito che e' un vaffanculo velato...



    pero' davvero... provocazioni apparte... io penso che scrittore e bloggher siano cose ben diverse... sul blog ci fai le cazzate, anche serie, ma pur sempre cazzate... ma la scrittura, per come la vedo io, e' un'altra cosa... questione di linguaggi diversi, e chi non lo capisce e' un cretino.



    che poi amor... il blog e' una cosa dinamica... cresce adattandosi al tempo e ai tempi... un libro una volta pubblicato e' gia' vecchio... perche' da li non si muove piu'.



    bisognerebbe come minimo avere qualcosa di immortale da scrivere.

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  4. MANDAMI 100 EUR MI SERVONO POI TE LI DIDò CIAO

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  5. @PonteMammolo:

    A sfazione (Idiomatic Barese Form for: "Non c'è problema"). Ma devi venire TU a prenderteli. Perchè devo guardarti bene bene in faccia.

    Giusto per la foto segnaletica.



    @anoni

    Visto che la si mette sul personale, avverto i lettori che io e l'anonimista ci si conosce in verticale, si sbevazza e si cazzeggia insieme, quando possibile.

    Lui legge tanto i classici. Io, metà e metà.

    Caro Nick, permettimi di dissentire.

    Ogni forma espressiva è una forma d'arte e come tale può essere "perfetta" o "seria". I blog non sono - tutte - cazzate, altrimenti ti inviterei ad impegnare meglio il tuo tempo.

    Come dovrebbero essere, per essere seri? a pagamento?

    Forse la possibilità di scaricare da Emule l'opera omnia di Mozart o dei Pink Floyd la rende meno immortale?

    O tutto deve essere ricoperto da una patina di polvere per essere di valore? in tal caso, continuo a chiedere, per quale motivo si insegna nelle scuole un bacchettone come Manzoni, che ha pubblicato de facto una sola opera (e altre cosette di tono minore), un trombone della borghesia di allora mentre si ignora spesso Baudelaire (una sola lezione, su Spleen al secondo scientifico, e poi arrangiatevi) o si raccontano due note su quel genio che è Cervantes o si ignorano Moravia e si passa da Pirandello a farsi rimbambire direttamente da Simona Ventura e Maria De Filippi...

    E io mi ricordo quando Maurizio Costanzo aveva il collo, pareva di sinistra, scriveva "se telefonando" e il suo show si poteva addirittura seguire senza correre il rischio di entrare in coma.

    Ah... ti ricordo che dovremmo firmare per far aggiungere al codice della strada una norma che regolamenti l'utlizzo dei pantaloni aderenti in raso nero. Ben portati, possono provocare incidenti. Come i fuseaux negli anni ottanta.

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  6. ...domani ne aggiungiamo uno, insieme.

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  7. Manzoni viene studiato nelle scuole con i promessi sposi nell'edizione quarantana perche' primo esempio di lingua italiana... io mi son letto anche l'edizione ventisettana, ed e' un casino perche' scritta in una specie di volgare... per non parlare del fermo e lucia... vabbe', ecco perche' il manzoni...



    il manzoni io lo adoro nella sua opera... e' di un equilibrio pazzesco nelle sue esposizioni...

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