
Molto tempo fa ero fidanzato contro una tizia.
Più che fidanzato, ne ero ossessionato. Perché quando non ti conosci, le passioni sono ossessioni.
Era come piacevano a me le donne: bionda, con gli occhi di un celeste infinito, gli zigomi alti, la fronte spaziosa. E una bella terza, per accontentare la bestia che c'è in me.
Eravamo compagni di classe, al liceo. Di fatto ci siamo corteggiati per tutti gli anni che abbiamo trascorso a scuola. Poi, complice l'esame di maturità o schiavi dell'ormone, ci siam fidanzati.
Eravamo "quelli bravi", "quelli di cultura". Ci univano, oltre al vissuto, oltre all'amore per l'arte, alla stima reciproca, ad una certa attrazione, una profonda fiducia, una profonda conoscenza l'uno dell'altra.
Per quanto sia lecito pensare di conoscere l'universo femminile, per carità.
(Io oggi mi alzo la mattina e non so con quali casini mi allieterà la giornata la mia donna, ma odio le storie noiose).
La storia finì perché avevamo, probabilmente, anche gli stessi difetti. O troppi difetti, e gli stessi.
Ma non so, non mi interessa più.
C'è sempre un momento, nelle grandi storie, tra persone civili, in cui si parla.
E si parla in quegli attimi che sembrano eterni, con le mezze luci, in un portone, o davanti ad una vetrina, perché ti incontri per caso e affronti lì l'argomento della tua vita.
Era finita. Perché il rancore aveva superato la voglia di stare insieme, perché l'imperfezione aveva superato la bellezza.
E l'imperfezione è una isteria d'angoscia: la bellezza c'è, ma non te la fa vedere. Perché la bellezza è oggettiva, l'imperfezione è soggettiva.
Ma resta tutto il resto: il vissuto, le analogie, le affinità elettive.
E la paura, in fondo, di non trovare nessuno così, che balli alla musica di Laurie Anderson o commenti Francesco Petrarca direttamente in dialetto.
O che ti regali delle rose. Piccole, timide. Perché grandi significa "torniamo insieme".
E fu in quella luce al neon di quello studio fotografico che lei mi disse:
"La tua anima non morirà mai. Non ti capiterà mai di diventare arido".
E' vero. non ci sono mai riuscito. Sebbene, magari, abbia provato più volte a distruggere questa sensibilità che parecchi casini ha procurato alla mia anima, alla mia vita, alle mie direzioni.
Oppure, un giorno, cominci ad assecondarla. E respiri appieno.
Grazie.
(Foto per la campagna "Poscaboys by Trucks", tra breve su tutti i 6x3 e gli autobus di Bari e provincia.)