martedì 12 giugno 2007

Il sesso con AmorPlatonico (2)

Io sono un maledetto intellettuale, e maledettamente romantico.



Sono il tipo dei corteggiamenti, dei libri, delle poesie.

Delle canzoni.



Porcamiseria, le canzoni!

le devi sentire, le devi scrivere, le devi pure cantare.

Senza steccare.

Son cose.



Qualche volta sono stato anche troppo romantico.

Nel senso: lei aveva scritto in faccia "te la dò!". mentre il sottoscritto, schiavo del proprio delirante superio, sparava cazzate.



Ad un tratto ho visto la luce.

Esco con una potenziale fidanzata.

Casa mia. (Oddio, era casa dei miei, ma avevo a suo tempo le tecniche d'isolamento, come la porta della mansarda isolata acusticamente...)

Ad un certo punto le chiedo:

"Senti, ma il bacio della buonanotte ce lo diamo ora o aspettiamo mezzanotte?"

E ci avvinghiamo.

Ma era una sciampista.

E non sapeva farmi innamorare.



Siccome alla fine l'unico modo possibile per comunicare con una donna è lo stampatello:



Lezione di conquista di AmorPlatonico:

1) Citare Battiato, o Fossati, o Borges. Con Borges direttamente in spagnolo mi arrendo subito. Considerando che lo spagnolo non lo parlo, ma lo capisco, in realtà se sei brava puoi sparare qualunque cazzata con accento e ritmo e dirmi che è Borges. Me ne accorgerò solo quando la ricanterai intonandola ("Un, dos, tres: un pesiito pa'adelante, maria!").

2) Regalarmi delle rose.

3) Sbattere le ciglia.

E sarò perdutamente tuo.



Ah, e se ti vesti come una zingara/strega... è meglio.



Ma strega, devi esserlo davvero, poi.

lunedì 11 giugno 2007

Teorema Adiabatico.

tramonto


Ci sono per ciascuno delle melodie, delle immagini, dei versi, dei sapori che ci fanno ricordare d'essere maledettamente vivi.

Non posso credere che non sia così, altrimenti dovrei ammettere che una parte dell'umanità è sotto la catena evolutiva (delle altre catene, lasciamo stare, pls, è lunedì soltanto!).



Poi ci sono da superare, ovviamente, le chiusure mentali.



Io le chiamo "limiti da imperfezione" o, semplicemente, l'imperfezione.



Una volta ci scrissi persino una canzone su.



L'imperfezione assume il carattere di una specie di isteria d'angoscia. Fai qualcosa, e ti prende allo stomaco. Come un freno, un velo, davanti alla realtà delle cose.



Superato il confine, squarciato il velo, le cose assumono il loro vero colore (sei tu che non le vedi, ma le cose, per conto loro, stanno una favola...).



A me è successo, tra gli "sblocchi", con una canzone.



Era il 1995.



Adoravo (e adoro) Franco Battiato.



Una donna che mi cita Battiato e mi regala delle rose mi avrà suo per sempre (o finchè resistono le rose, Battiato e l'Incanto).



All'inizio, quando avevo dieci o dodici anni, ed era il tempo di Bandiera Bianca, di Mondi Lontanissimi, dell'Era del cinghiale bianco, mi piaceva perchè aveva delle sonorità strane... e raccontava di cose diverse.



"C'è chi si mette degli occhiali da sole per avere piu' carisma e sintomatico mistero..."



Poi ho cominciato a comprarne i dischi, a studiare i testi, ad innamorarmi delle assonanze.



Poi ho fatto altri studi, ho capito cos'è un sufi, ho compreso cosa significa "ho dormito per non morire", ho letto Gurdjieff, e tante altre cosettine.



Due anni prima aveva scritto il Cafè de la paix. Un capolavoro di ispirazione e profumo mistico. E con una energia nelle musiche che ti entrava nella carne.



"E quanti personaggi inutili ho indossato"... cantava ne "Lode all'Inviolato"



Ma certe volte le cose ti passano davanti, ne senti il profumo e per pigrizia, per vizio, le consideri sempre a disposizione, come se fossero, in preda ad un delirio di onnipotenza, sempre lì per te a disposizione.



(Qualche anno dopo al Cafè de la paix ci sono andato davvero. Due tramezzini e due bicchieri d'acqua per venticinquemilalire. Ed ho compreso come faceva Gurdjieff a mantenere la sua comunità di danza mistica con i suoi ristoranti... )



Nel 1995, appunto, Battiato pubblicò L'ombrello e la macchina da cucire.



Era il primo lavoro con Manlio Sgalambro, il suo nuovo paroliere.



E lì il mito ha vacillato: perchè un paroliere se i testi sono bellissimi? perchè cambiare stile, usare l'elettronica e i sequencers, perchè scrivere canzoni-divertimento...



Rivolevo l'uomo di Arkeames.



E non capivo.



E non ho capito per tanto tempo.



Ero triste, come se mi fosse morto un amico.

Come se fosse scomparsa inesorabilmente una parte di me.



Poi, lentamente... una progressione armonica...



"Pensiero causale... imperativo categorico

ferma distinzione dell'uomo dall'animale

teorema adiabatico...

i madrigali di Gesualdo, Principe di Venosa

musicista assassino della sposa cosa importa...

scocca la sua nota

dolce come rosa

come rosa..."



E torna il sorriso sulle labbra.



Perchè certe note sono immortali. E riprendono delle assonanze che hai dentro.

Sono come le corde dei soccorritori quando sei finito nel burrone.

Solo che, magari, bisogna avere la forza di aggraparvicisi.



Come quando comprendi un quadro astratto, di quelli fatti bene, non dai pittori della domenica, ci entri dentro e ti racconta avventure infinite. Negli esplosioni di Klee e di Kandinski, nell'equilibrio dei Mondrian, nel caos erotico di Picasso.



E nelle volute di Klimt.



"Ferma distinzione dell'uomo dall'animale."

Già.



(Foto di AmorPlatonico, Porto, mare, cielo e tramonto di Molfetta).

Il linguaggio dell'amore

AmorPlatonico: "E quindi, in tedesco... credo significhi... ma tu parli anche tedesco?"

Amica: "Non lo parlo, ma lo capisco"

AP: "C'è qualche lingua che non capisci?"

A: "Non capisco gli uomini!"

AP: "Allora siamo pari!"

venerdì 8 giugno 2007

Il sesso con AmorPlatonico

Questo post è VM 18 anni.



Situazione romantica molto molto spinta.



Ragazza gnocca e spiritosa. BIA (Bottarella In Amicizia) in atto, anche se AmorPlatonico è come Dylan Dog, si innamora sempre...



AmorPlatonico sta dando meglio di sè nei preliminari.



Ragazza ansimante. Amorplatonico ansimante.



Ma c'è un problemino...



AP: "Amore, io avrei ancora i pantaloni addosso..."



R: "Figurati! io ho ancora il tampone!!!"



Son cose.

venerdì 1 giugno 2007

Grandi misteri di Splinder


Oggi non ho trovato il mio blog.

Errore di lettura.

Casomai l'aveste visto, ditegli che lo sto cercando.

Casomai non lo vedeste, auguri.

Che tanto ogni tanto è bello cambiar pagina (tanto le cose vere te le porti dentro, sempre).

giovedì 31 maggio 2007

L'anello mancante

Breve premessa.

Martedì pomeriggio il telefono aziendale risulta stranamente silenzioso: nessuna pazza che non ha dormito la notte per un guanto, nessun cliente della distribuzione che tenta di rimpallarmi un suo problema...

Ok.

Alzo il telefono.

Zero (accesso alla linea esterna)...

tu tu tu tu tu...

Porcamiseria, è saltato qualcosa.

Generalmente arriva un picco di corrente (siamo in campagna), i condensatori si caricano, qualcuno va in tilt, usi la tecnica S/A (stut/appicc, zitto e riavvia, come windows): stacchi tutto, conti fino a trenta, riattacchi. E funziona.

Stacco.

Conto fino a trenta.

Riattacco.

tu tu tu tu tu...

Chiamo il 191, mi risponde un gentile signore di Milano.

"Ma la borchia ha la spia rossa accesa?"

"NO!"

"Hmmm allora c'è un guasto dalla centrale. Da qui non posso farle nulla. Mando subito una segnalazione. Le ripristineremo la linea al massimo entro VENERDI'!"

"VENERDI???? ed io che faccio intanto???"

"Segnalo anche il numero del suo cellulare, così si mette d'accordo con i tecnici. Buonasera"

"Buonasera".



Ieri mattina, ore 10, mi chiama una cliente. Ok. Spettacolo. Funziona tutto.



Stamattina, ore 10.30... squilla il telefono.

FISSO.



"Buongiorno è Telecom"

(Madonna un'altra offerta, oddio...)

"Sono il tecnico... lei ha fatto una segnalazione di guasto???"

"Sì, grazie, è tutto a posto da ieri mattina"

"Ah... ma voi siete lì sulla strada xxxx?"

"Sì... ma credo sia tutto a posto... mi han detto che era un problema di alimentazione della centralina... non l'avete riparato?"

"Veniamo sul posto a dare uno sguardo dall'esterno. Buongiorno."

"Buongiorno:"



Ma non erano i Carabinieri?





*********

AGGIORNAMENTO.



Il telefono FISSO squilla dopo una mezz'ora. Voce femminile.

"Buongiorno è Telecom."

"Buongiorno"

"Lei ha richiesto assistenza..."

"Sì, guardi, come nota è tutto a posto... mi ha chiamato anche il tecnico per un sopralluogo..."

"Ma ha piovuto?"

"Sì... vento e pioggia... e qui saltano spesso luce e telefono..."

"Sì... ma ora non facciamone un dramma!!!"

"Signora, ma le ripeto... è tutto a posto... l'ho spiegato anche al suo collega... ora, non so se qualcuno ha operato dalla centrale... ma funziona tutto... ma non è il mio lavoro... le sto dicendo quello che è successo così si regola..."

"Ma il tecnico l'ha chiamata?"

"Sì, mezz'ora fa..."

"Ma viene?"

"Ha detto di sì. Ma fa un controllo esterno!" (Ora mi diverto)

"Ah..."

"Buongiorno"

"Buongiorno"



E' vero. Ora nei Carabinieri prendono anche le donne. Quelle che scartano, le assumono in Telecom.


martedì 29 maggio 2007

Ma vai a cagare!

gattaca
(Immagine da "Gattaca", film sulla perfezione.)


Personalmente, quando mi accadono gli avvenimenti che sto per riferire, mi viene di commentare, come fanno spesso quelli che non usano spesso internet, che quelli che chattano, che hanno i blog, che usano i messenger, che si conoscono in rete sono persone strane.



Io credo che non siano meno strane delle altre. Semplicemente, il campione da esaminare è differente.



Tempo addietro, scambio simpatiche battute ed impressioni con una simpatica ragazzuola romana.



Dopo un po' si passa a chiacchierate al telefono, a racconti piu' o meno "da conoscenza" piuttosto che chiacchiere sulla rete.



Abbastanza talentuosa, abbastanza complicata, abbastanza interessante.



La definirei, comunque, "preda da una notte" o da "vacanze poi fuga" piuttosto che come probabile protagonista di una storia piu' intensa, fatta di affinità, affinità vere e profonde, e tutto quanto il resto.



Ora, le persone si "giudicano" (che brutta parola!) per quello che fanno, non per quello che dicono.



A parlare (o a chattare, o scrivere o bla bla bla) siam bravi tutti.



Se mi racconti che hai drammi col tuo ragazzo, probabilmente, vivi la tua vita sentimentale superficialmente. Se la storia è un lascia e prendi continuo, tra persone intelligenti, sappiamo che son cose da telenovelas. O da film. E i film finiscono con un lieto fine, spesso. Ma durano solo due ore. Non ti raccontanto la mattina dopo, quando, magari, le situazioni si ripresentano, con abiti cambiati, ma con intenzioni identiche.



Oppure capita che ti costruisci davvero un mondo perfetto. E questo non lo fai solo in rete, ma anche fuori. E rifiuti ogni contatto con chi è opposto al tuo parere, con chi non è d'accordo. Con chi ti dimostra con i ragionamenti o, meglio, con i fatti, o meglio ancora, con il proprio esempio, che le cose non sono proprio così.



Poichè, sinceramente, non ho bisogno della claque, posso facilmente fare a meno di qualcuno che semplicemente non ammette che non faccio parte della sua, di claque.



Poi son cose che fanno sorridere:



**

"Ciao Amorplatonico sono XXXXXX, sto partecipando ad un concorso indetto dal teatro VATTELAPESCA per vincere l'esposizione nel foyer per la stagione 2007/2008. Mi piacerebbe molto poter esporre, se ti va di darmi una mano potresti votarmi a questo link?



www.teatro-VATTELAPESCA.it/eccetera eccetera



Sono loggata come 'misscoerenza'. c'è bisogno di inserire il codice fiscale per poter rendere veritieri i dati. Ti assicuro che nome, cognome e codice non sono assolutamente visibili, lo è solo il nick.

Se ti piacciono le foto e hai tempo, mi voteresti? Ti ringrazio moltissimo



ciao



**



Io rispondo, semplicemente:



"Ma non ci eravamo fanculizzati?"


**

(O, meglio, TU mi hai fanculizzato in cinque secondi netti quando mi son permesso di farti notare un tuo comportamento non tanto lineare, qundi, che ci parliamo a fare?, ergo... addio!)



**

Lei risponde:



"si, ma che vuol dire? questo è lavoro! =)



se non ti va non importa.

grazie lo stesso.

ciao"



**



Ovviamente, per educazione, preciso:



"hai un concetto strano del lavoro. ci sono, generalmente, in mezzo i soldi. o l'amicizia (e la stima).

mi pare che non ci siano nè l'uno (per carità), nè (tantomeno) l'altra.

ciao."



Io chiamo tutto questo con una sola parola: superficialità. Si bada alla quantità, non alla qualità.



Augurando a queste signorinelle sempre grandi quantità...



Poi uno con la vita ci sbatte. Davvero.



Tempo ce ne vuole...*



Ah, e la cosa bella che non accade solo in rete.


E, con questa, giuro, non toccherò mai piu' l'argomento.

Passerò direttamente al vaffanculo...



(*) idiomatic form.