(Immagine da "Gattaca", film sulla perfezione.)
(*) idiomatic form.
Personalmente, quando mi accadono gli avvenimenti che sto per riferire, mi viene di commentare, come fanno spesso quelli che non usano spesso internet, che quelli che chattano, che hanno i blog, che usano i messenger, che si conoscono in rete sono persone strane.
Io credo che non siano meno strane delle altre. Semplicemente, il campione da esaminare è differente.
Tempo addietro, scambio simpatiche battute ed impressioni con una simpatica ragazzuola romana.
Dopo un po' si passa a chiacchierate al telefono, a racconti piu' o meno "da conoscenza" piuttosto che chiacchiere sulla rete.
Abbastanza talentuosa, abbastanza complicata, abbastanza interessante.
La definirei, comunque, "preda da una notte" o da "vacanze poi fuga" piuttosto che come probabile protagonista di una storia piu' intensa, fatta di affinità, affinità vere e profonde, e tutto quanto il resto.
Ora, le persone si "giudicano" (che brutta parola!) per quello che fanno, non per quello che dicono.
A parlare (o a chattare, o scrivere o bla bla bla) siam bravi tutti.
Se mi racconti che hai drammi col tuo ragazzo, probabilmente, vivi la tua vita sentimentale superficialmente. Se la storia è un lascia e prendi continuo, tra persone intelligenti, sappiamo che son cose da telenovelas. O da film. E i film finiscono con un lieto fine, spesso. Ma durano solo due ore. Non ti raccontanto la mattina dopo, quando, magari, le situazioni si ripresentano, con abiti cambiati, ma con intenzioni identiche.
Oppure capita che ti costruisci davvero un mondo perfetto. E questo non lo fai solo in rete, ma anche fuori. E rifiuti ogni contatto con chi è opposto al tuo parere, con chi non è d'accordo. Con chi ti dimostra con i ragionamenti o, meglio, con i fatti, o meglio ancora, con il proprio esempio, che le cose non sono proprio così.
Poichè, sinceramente, non ho bisogno della claque, posso facilmente fare a meno di qualcuno che semplicemente non ammette che non faccio parte della sua, di claque.
Poi son cose che fanno sorridere:
**
"Ciao Amorplatonico sono XXXXXX, sto partecipando ad un concorso indetto dal teatro VATTELAPESCA per vincere l'esposizione nel foyer per la stagione 2007/2008. Mi piacerebbe molto poter esporre, se ti va di darmi una mano potresti votarmi a questo link?
www.teatro-VATTELAPESCA.it/eccetera eccetera
Sono loggata come 'misscoerenza'. c'è bisogno di inserire il codice fiscale per poter rendere veritieri i dati. Ti assicuro che nome, cognome e codice non sono assolutamente visibili, lo è solo il nick.
Se ti piacciono le foto e hai tempo, mi voteresti? Ti ringrazio moltissimo
ciao
**
Io rispondo, semplicemente:
"Ma non ci eravamo fanculizzati?"
Io credo che non siano meno strane delle altre. Semplicemente, il campione da esaminare è differente.
Tempo addietro, scambio simpatiche battute ed impressioni con una simpatica ragazzuola romana.
Dopo un po' si passa a chiacchierate al telefono, a racconti piu' o meno "da conoscenza" piuttosto che chiacchiere sulla rete.
Abbastanza talentuosa, abbastanza complicata, abbastanza interessante.
La definirei, comunque, "preda da una notte" o da "vacanze poi fuga" piuttosto che come probabile protagonista di una storia piu' intensa, fatta di affinità, affinità vere e profonde, e tutto quanto il resto.
Ora, le persone si "giudicano" (che brutta parola!) per quello che fanno, non per quello che dicono.
A parlare (o a chattare, o scrivere o bla bla bla) siam bravi tutti.
Se mi racconti che hai drammi col tuo ragazzo, probabilmente, vivi la tua vita sentimentale superficialmente. Se la storia è un lascia e prendi continuo, tra persone intelligenti, sappiamo che son cose da telenovelas. O da film. E i film finiscono con un lieto fine, spesso. Ma durano solo due ore. Non ti raccontanto la mattina dopo, quando, magari, le situazioni si ripresentano, con abiti cambiati, ma con intenzioni identiche.
Oppure capita che ti costruisci davvero un mondo perfetto. E questo non lo fai solo in rete, ma anche fuori. E rifiuti ogni contatto con chi è opposto al tuo parere, con chi non è d'accordo. Con chi ti dimostra con i ragionamenti o, meglio, con i fatti, o meglio ancora, con il proprio esempio, che le cose non sono proprio così.
Poichè, sinceramente, non ho bisogno della claque, posso facilmente fare a meno di qualcuno che semplicemente non ammette che non faccio parte della sua, di claque.
Poi son cose che fanno sorridere:
**
"Ciao Amorplatonico sono XXXXXX, sto partecipando ad un concorso indetto dal teatro VATTELAPESCA per vincere l'esposizione nel foyer per la stagione 2007/2008. Mi piacerebbe molto poter esporre, se ti va di darmi una mano potresti votarmi a questo link?
www.teatro-VATTELAPESCA.it/eccetera eccetera
Sono loggata come 'misscoerenza'. c'è bisogno di inserire il codice fiscale per poter rendere veritieri i dati. Ti assicuro che nome, cognome e codice non sono assolutamente visibili, lo è solo il nick.
Se ti piacciono le foto e hai tempo, mi voteresti? Ti ringrazio moltissimo
ciao
**
Io rispondo, semplicemente:
"Ma non ci eravamo fanculizzati?"
**
(O, meglio, TU mi hai fanculizzato in cinque secondi netti quando mi son permesso di farti notare un tuo comportamento non tanto lineare, qundi, che ci parliamo a fare?, ergo... addio!)
**
Lei risponde:
"si, ma che vuol dire? questo è lavoro! =)
se non ti va non importa.
grazie lo stesso.
ciao"
**
Ovviamente, per educazione, preciso:
"hai un concetto strano del lavoro. ci sono, generalmente, in mezzo i soldi. o l'amicizia (e la stima).
mi pare che non ci siano nè l'uno (per carità), nè (tantomeno) l'altra.
ciao."
Io chiamo tutto questo con una sola parola: superficialità. Si bada alla quantità, non alla qualità.
Augurando a queste signorinelle sempre grandi quantità...
Poi uno con la vita ci sbatte. Davvero.
Tempo ce ne vuole...*
Ah, e la cosa bella che non accade solo in rete.
(O, meglio, TU mi hai fanculizzato in cinque secondi netti quando mi son permesso di farti notare un tuo comportamento non tanto lineare, qundi, che ci parliamo a fare?, ergo... addio!)
**
Lei risponde:
"si, ma che vuol dire? questo è lavoro! =)
se non ti va non importa.
grazie lo stesso.
ciao"
**
Ovviamente, per educazione, preciso:
"hai un concetto strano del lavoro. ci sono, generalmente, in mezzo i soldi. o l'amicizia (e la stima).
mi pare che non ci siano nè l'uno (per carità), nè (tantomeno) l'altra.
ciao."
Io chiamo tutto questo con una sola parola: superficialità. Si bada alla quantità, non alla qualità.
Augurando a queste signorinelle sempre grandi quantità...
Poi uno con la vita ci sbatte. Davvero.
Tempo ce ne vuole...*
Ah, e la cosa bella che non accade solo in rete.
E, con questa, giuro, non toccherò mai piu' l'argomento.
Passerò direttamente al vaffanculo...
(*) idiomatic form.