martedì 19 dicembre 2006

Posso

... scrivere i versi più tristi questa notte.

...

Il vento della notte gira nel cielo e canta.

Io l'amai, e a volte anche lei m'amò...

...

La notte è stellata e lei non è con me.

...

D'altro, sarà d'altro, come prima dei miei baci.

...

E' così breve l'amore e così lungo l'oblio.



Mi rammento questi versi di Neruda (se volete leggere l'intera poesia, è in "Venti poesie d'amore e una canzone disperata", oppure aggratis, su Google), visti i sacri dibattiti ieri sull'amore, sulla fedeltà, sui quarantenni folli (poi un giorno vi chiarirò l'arcano, visto che molti dei miei amici sono quarantenni in quella fase).

Ma non credo si parli solo d'amore uomo-donna.

Ogni poesia d'amore, ogni amore, contiene, sempre, un amore più grande, un arcano della vita.

Generalmente, nella Grande Generazione, 1+1 non fà 2, ma 3.



O sto mirando troppo in alto?



O temiamo questo terrificante oblio?



O temiamo, e basta?

5 commenti:

  1. ciao, mi piace il tuo blog

    :)

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  2. se l'amore contemplasse solo il rapporto tra uomo e donna,dopo che hai accanto una persona da quarant'anni,ti sei talmente tanto rotto i cosiddetti che non ti ricordi più nemmeno come si scrive,la parola "amore". penso che in quel sentimento si trovi una scelta. una strada che abbiamo deciso d'intraprendere. e su quella stessa strada,abbiamo incontrato qualcuno. e si è deciso di camminare vicini. e passati tanti anni,sarebbe bello pensare a quanta strada si è riusciti a fare grazie all'aiuto e alla forza che ci si è scambiati.

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  3. ho letto più volte questa poesia negli ultimi giorni...



    Manu

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  4. temiamo molte cose credo... anche mostrarci per come siamo. questo ci rende rigidi e ci allontana anche da un sorriso. (è un mio pensiero). un saluto.

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