giovedì 29 giugno 2006

Facciamoci del male.

Piccola, ma veramente piccola, digressione sull'innamoramento.

A parte la concezione Platonica, a me molto cara, sintetizzata da una bellissima canzone di Alice/Messina/Di Martino:
"Dammi la mano amore,
dolcemente abbracciami
per allargare i confini della percezione
....
e anche ciò che appare piu' terribile
acquista la sua dimensione
naturale."

A parte questa, esiste una versione piu' "pratica".
Non per essere pedanti, o caustici, o sgradevoli. Mi rendo conto, però, che una sana dose di "dolore" o, per non fare le vittime, di fatica e impegno, ti porta a sfrondare parecchio i desideri, le evanescenze, e a guardare un po' di piu' le cose come appaiono. O dovrebbero apparire. Si svela quindi quella parte di realtà "autoconsolatoria" di un mondo a nostra misura per sbattere davanti (magari davanti) alla nuda e cruda realtà. E vedi il peso, la presenza, l'intelligenza delle persone, e dei cuori, intorno a te. Di come escano dalla patina di perfetto egoismo (avere l'amore per se' e non per uno piu' uno uguale due, e il due in tre, nell'eterna generazione del cosmo: concetto difficile, produrrò dispense).

E, simpaticamente, il bicchiere, vuoto, cominci a riempirlo tu, anzichè vederlo pieno con la fantasia (o desiderio, o sogno, o altre marzulliane divagazioni).

"Ah... e ora portare anima oltre confini di giardino"
(Pieraccioni, in un lampo di genio).
Divertitevi.

4 commenti:

  1. °_° ecco unni i pigghi i frasi maZZullu!

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  2. Quando mi rispondi così, vorrei essere il Commissario Logatto...

    ... per condividere con te questa nostra profondissima cinefilia...

    - cinefilo sarà lei!!!

    - ma...io...

    - che fa, vuole litigare???

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  3. scusa ma il commissario Logatto lo lascio fare ad altre....io Montalbano sono! ^^

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  4. ah, e allora... commissario... suca!

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