domenica 11 giugno 2006

E la luna bussò

A gentile richiesta...

028_WayHome
L'Incanto.

Mi sono innamorato della luna
ed ogni notte da mille anni
salgo in cielo
per amarla.

Nel silenzio dell'aria
i venti i tempi non esistono più
Bagliori ed ombre...
Ah! quante belle cose quassù!

Sono millenni che continuo a suonare
lo stesso accordo e sempre
abbagliato e prigioniero della mia
comoda realtà personale

E continuo ad urlare
sussurrando
segreti parole di una qualche importanza fa...
Cosa per noi? Dinosauri.

E mi meraviglio per il Numero
dietro me e davanti... stupido esercito di suonatori
Stanchi e aviliti di paura e di nostalgia
della tenera età...

E la grande gara
dei Menestrelli di Regime
e il Re dell'Incanto e di Malinconia
e sono Io, il Numero la Prova e la Forza...

E sono le tormentate notti
di scrittori inseguiti
dalle pagine bianche
i pennelli secchi le tele intatte

le luci di casa accese fino all'alba
ad aspettare
il Re dell'Incanto a colorare
l'Universo Grigio - Crolla.

L'accordo insistente
s'apre squarcia si divincola
libero m'insegue mi porta
via...

Mi sono innamorato della luna
domani
partirò con un razzo
per calpestarla.

(AP, L'Incanto, Canzoni, la foto è sempre di AP, dalla mostra "Preview", Bari, Settembre 2000)

lunedì 5 giugno 2006

Cioè, parliamone


Cioè, parliamone.
Sei bellissima. Devi solo essere bellissima. Devi solo arrivare puntale.
Ti pettinano. Ti truccano. Ti ritruccano (perchè sì).
Io scatto. Sei bellissima. Eccezionale.
Pausa pranzo.
"AmorPlatonico, scusami. Io mi sento malissimo. Ieri sono andata ad una cerimonia e ho un po' esagerato col cibo."
E la sessione di scatti finisce qui.
E il bello che non puoi farci nulla, altrimenti la felicità "ideale" di una sposa, sicuramente mal si coniuga col mal di pancia.
Certe volte vorrei produrre bulloni...
... a Brescia, ovviamente.
Pim... pim... pim...

domenica 4 giugno 2006

Esse est percipi

Esse est Percipi

Siamo innamorati di una fantasia
venuta dai millenni
da chissà dove.

E l'ho vista nascere e salire
volare, e boccheggiare.
Nelle ombre della notte
nelle finestre delle cattedrali
nei campi spazzati dai venti d'estate

E nelle affinità elettive
nel sorriso di un bambino
e nello specchio dei tuoi occhi.

Ed ho imparato, ho ricordato
Che conscersi è riconoscersi
In Te.

(AmorPlatonico, Esse Est Percipi, da "Al Cospetto del Re dell'Incanto")

Penso che l'Amore sia un mezzo di conoscenza, di percezione. Sia quando c'è soltanto la "vibrante intesa di tutti i sensi in festa", per ricordare Battiato, sia quando, ed è bellissimo, tutto funziona davvero.

Allora questo brivido, questa sferzata d'energia, modifica l'ordine delle cose. Le fa apparire naturali. Della giusta dimensione.

E magari colorate di una tonalità accettabile.

E, magari, a richiesta, si nota un po' di essenza in piu'.

Poi sono in tanti, da Platone, ad Hillmann, passando persino per certi esponenti della vetusta Chiesta Cristiana a pensarla così.

Ed io con loro.

E, certe volte, non ci si innamora di una persona, ma di uno stato. Come guardare degli occhi senza un volto. "Il saggio vive in uno stato di perenne innamoramento". Ma io, sfortunatamente, in fondo tanto saggio non sono.

(Come dicevo tempo addietro, mai portarsi il portatile davanti al mare).

venerdì 2 giugno 2006

I miei amori

Ci sono delle cose che sono le metafore dei punti fermi della nostra personalità. Sono elementi reali che racchiudono l'essenza del punto di contatto del nostro essere-tempo con la nostra anima. Hanno un carattere evocativo per un passaggio diretto alla parte migliore di noi. O che crediamo tale.

Le mie sono due.

Borges e Gustav Klimt.

Poi, tutte le altre.

Ieri notte, una persona speciale mi ha fatto un regalo bellissimo.

E' questo template, che con la sua solarità illumina questi giorni un po' grigi.

Che passeranno. Presto.

"Le nuvole non possono annientare il sole
e lo sapeva bene Paganini
che il diavolo è mancino
è subdolo e suona il violino"
(Battiato, Lode all'Inviolato)

La cosa bellissima è che è come lo avrei fatto io.

Grazie.

mercoledì 31 maggio 2006

Stillicidio

Aria ferma. Afa.
Sole e luce,
fuori.


Questo stillicidio,
l'attesa (ancora!) che cambia
il sole in fuoco
e l'azzurro del cielo
in ghiaccio:

gocce d'acqua salmastra - la mia -
sull'anima senza pelle.


Non si può vivere sempre così.

lunedì 29 maggio 2006

"Fuori i mercanti dal Tempio!"

Se qualcuno mi chiedesse cos'è l'attesa, ora potrei spiegarla....
... assieme ad un sacco di altre cose.

sabato 27 maggio 2006

Amor Platonico (2)

R: Ho letto il tuo blog! Tu parli d'amore!
AP: Beh... sì...
R: E perchè dici di non amarmi?
AP: ...

("E tu dici ancora che non parlo d'amore
Batte in me un limone giallo basta spremerlo
Con lacrime salate agli occhi tuoi
ben condita amata t'ho
Dai piangete (o ..)
Dai cantate (o ..)
E dai che ne ho sete
Parole d'amore .
Grosse lacrime sciocche
Sono uova alla coque
E dai e dai (o. . )
Fatti un Pianto"
Lucio Battisti, Pasquale Panella, Fatti un pianto)

Ed è sempre così...