Una mia rivenditrice: "Tutto quello che non c'è sul nostro catalogo, per le nostre clienti non esiste".
Non ho risposto. Pareva brutto mandarla affanculo così, senza preamboli.
Continua a stupirmi l'arroganza delle persone che, ottenuto un certo successo, iniziano a dettare le leggi di funzionamento dell'universo.
A me, pronunciata la fatidica frase, decadono all'istante.
Finchè funziona, beate loro.
Ma, se me lo concedete, oggi pranzo con Socrate, Cartesio e i nostri dubbi.
Che è meglio.
domenica 15 luglio 2007
venerdì 13 luglio 2007
Il sesso con AmorPlatonico
(Castel del Monte, esterno notte. Brezza sostenuta, temperatura serale estiva. Presenza meravigliosa dell'opera degli architetti di Federico).
AmorPlatonico: A cosa stai pensando? (Ci sono tantissime stelle, e tante altre ne vedremmo dietro queste nuvole!).
Amica: Ci sono tantissime stelle, e tante altre ne vedremmo dietro queste nuvole!
Ora, voi, mi direte. E' la donna della tua vita.
Mah, rispondo io.
E piu' che altro: essendo arrivato a cotale capacità di previsione, sei numeri buoni, dico, sei numeri... visto che è pure sabato, no?
(Che forse la ricchezza esteriore risolve di piu' di quella interiore. Non dico meglio, ma sicuramente prima. Sì. sicuramente prima.)
AmorPlatonico: A cosa stai pensando? (Ci sono tantissime stelle, e tante altre ne vedremmo dietro queste nuvole!).
Amica: Ci sono tantissime stelle, e tante altre ne vedremmo dietro queste nuvole!
Ora, voi, mi direte. E' la donna della tua vita.
Mah, rispondo io.
E piu' che altro: essendo arrivato a cotale capacità di previsione, sei numeri buoni, dico, sei numeri... visto che è pure sabato, no?
(Che forse la ricchezza esteriore risolve di piu' di quella interiore. Non dico meglio, ma sicuramente prima. Sì. sicuramente prima.)
sabato 16 giugno 2007
Donne, du du du...
Devo passare per lavoro dalle parti di una mia cara amica, blogger, anzi, quasi blogghestar :D, e cerchiamo di incastrare gli impegni miei e suoi di lavoro per mangiarci uno spago.
Ore 10.00
Amica: Allora ce la fai a essere qui per le 21?
AmorPlatonico: Se tutto va bene, sono a X1 per le 17.00, alle 19.30 mi vedo col socio a X2 e devo essere a X3 per le 20 e alle 21 dovrei essere libero. Cmq, ti tengo informata.
A: OK
Ore 19.50
AP: Ciao!, scusa, sono incazzatissimo. Da X1 sto partendo ora, ho finito cinque minuti fa. X2 mi ha rimandato l'appuntamento perchè è un maleducato infinito. Se vuoi, ti passo a prendere e ceniamo con il mio socio... sono veramente dispiaciuto...
A: Credo che tu debba parlare di lavoro... e portarsi l'avvocato pare brutto...
AP: Dici? Davvero? Pare brutto?
A: Dai, tanto sarai qui spesso.
AP: Già.
Io questa donna la adoro.
Ore 10.00
Amica: Allora ce la fai a essere qui per le 21?
AmorPlatonico: Se tutto va bene, sono a X1 per le 17.00, alle 19.30 mi vedo col socio a X2 e devo essere a X3 per le 20 e alle 21 dovrei essere libero. Cmq, ti tengo informata.
A: OK
Ore 19.50
AP: Ciao!, scusa, sono incazzatissimo. Da X1 sto partendo ora, ho finito cinque minuti fa. X2 mi ha rimandato l'appuntamento perchè è un maleducato infinito. Se vuoi, ti passo a prendere e ceniamo con il mio socio... sono veramente dispiaciuto...
A: Credo che tu debba parlare di lavoro... e portarsi l'avvocato pare brutto...
AP: Dici? Davvero? Pare brutto?
A: Dai, tanto sarai qui spesso.
AP: Già.
Io questa donna la adoro.
giovedì 14 giugno 2007
Cogito ergo sum
Amica: Tu manchi di metodo...
AmorPlatonico: Disciplina, direi...
Amica: Che è la tua sfortuna, ma anche la tua maggiore fortuna.
Se decifro questa, la Sfinge me la bevo in due secondi netti.
(Foto di AmorPlatonico. Lui, per chi non lo conoscesse, è Nabil, il cantante dei Radiodervish. Sono qualcosa di spettacolare. Cercate "La rosa di Turi". E poi ne riparliamo.)
mercoledì 13 giugno 2007
10.2
Ci siamo fermati tutti, su quel lungomare. Ma davvero tutti.
L'umanità è cinica, insensibile, perfida. E qualche buona ragione per crederlo ce l'ho. Davvero.
Ma cinque minuti, cinque...
(Foto di AmorPlatonico, Mare e tramonto di Giovinazzo. Megapixel: 10.2, ma con buon manico. Dentro: Franco Battiato, Tramonto Occidentale.)
martedì 12 giugno 2007
Il sesso con AmorPlatonico (2)
Io sono un maledetto intellettuale, e maledettamente romantico.
Sono il tipo dei corteggiamenti, dei libri, delle poesie.
Delle canzoni.
Porcamiseria, le canzoni!
le devi sentire, le devi scrivere, le devi pure cantare.
Senza steccare.
Son cose.
Qualche volta sono stato anche troppo romantico.
Nel senso: lei aveva scritto in faccia "te la dò!". mentre il sottoscritto, schiavo del proprio delirante superio, sparava cazzate.
Ad un tratto ho visto la luce.
Esco con una potenziale fidanzata.
Casa mia. (Oddio, era casa dei miei, ma avevo a suo tempo le tecniche d'isolamento, come la porta della mansarda isolata acusticamente...)
Ad un certo punto le chiedo:
"Senti, ma il bacio della buonanotte ce lo diamo ora o aspettiamo mezzanotte?"
E ci avvinghiamo.
Ma era una sciampista.
E non sapeva farmi innamorare.
Siccome alla fine l'unico modo possibile per comunicare con una donna è lo stampatello:
Lezione di conquista di AmorPlatonico:
1) Citare Battiato, o Fossati, o Borges. Con Borges direttamente in spagnolo mi arrendo subito. Considerando che lo spagnolo non lo parlo, ma lo capisco, in realtà se sei brava puoi sparare qualunque cazzata con accento e ritmo e dirmi che è Borges. Me ne accorgerò solo quando la ricanterai intonandola ("Un, dos, tres: un pesiito pa'adelante, maria!").
2) Regalarmi delle rose.
3) Sbattere le ciglia.
E sarò perdutamente tuo.
Ah, e se ti vesti come una zingara/strega... è meglio.
Ma strega, devi esserlo davvero, poi.
Sono il tipo dei corteggiamenti, dei libri, delle poesie.
Delle canzoni.
Porcamiseria, le canzoni!
le devi sentire, le devi scrivere, le devi pure cantare.
Senza steccare.
Son cose.
Qualche volta sono stato anche troppo romantico.
Nel senso: lei aveva scritto in faccia "te la dò!". mentre il sottoscritto, schiavo del proprio delirante superio, sparava cazzate.
Ad un tratto ho visto la luce.
Esco con una potenziale fidanzata.
Casa mia. (Oddio, era casa dei miei, ma avevo a suo tempo le tecniche d'isolamento, come la porta della mansarda isolata acusticamente...)
Ad un certo punto le chiedo:
"Senti, ma il bacio della buonanotte ce lo diamo ora o aspettiamo mezzanotte?"
E ci avvinghiamo.
Ma era una sciampista.
E non sapeva farmi innamorare.
Siccome alla fine l'unico modo possibile per comunicare con una donna è lo stampatello:
Lezione di conquista di AmorPlatonico:
1) Citare Battiato, o Fossati, o Borges. Con Borges direttamente in spagnolo mi arrendo subito. Considerando che lo spagnolo non lo parlo, ma lo capisco, in realtà se sei brava puoi sparare qualunque cazzata con accento e ritmo e dirmi che è Borges. Me ne accorgerò solo quando la ricanterai intonandola ("Un, dos, tres: un pesiito pa'adelante, maria!").
2) Regalarmi delle rose.
3) Sbattere le ciglia.
E sarò perdutamente tuo.
Ah, e se ti vesti come una zingara/strega... è meglio.
Ma strega, devi esserlo davvero, poi.
lunedì 11 giugno 2007
Teorema Adiabatico.
Ci sono per ciascuno delle melodie, delle immagini, dei versi, dei sapori che ci fanno ricordare d'essere maledettamente vivi.
Non posso credere che non sia così, altrimenti dovrei ammettere che una parte dell'umanità è sotto la catena evolutiva (delle altre catene, lasciamo stare, pls, è lunedì soltanto!).
Poi ci sono da superare, ovviamente, le chiusure mentali.
Io le chiamo "limiti da imperfezione" o, semplicemente, l'imperfezione.
Una volta ci scrissi persino una canzone su.
L'imperfezione assume il carattere di una specie di isteria d'angoscia. Fai qualcosa, e ti prende allo stomaco. Come un freno, un velo, davanti alla realtà delle cose.
Superato il confine, squarciato il velo, le cose assumono il loro vero colore (sei tu che non le vedi, ma le cose, per conto loro, stanno una favola...).
A me è successo, tra gli "sblocchi", con una canzone.
Era il 1995.
Adoravo (e adoro) Franco Battiato.
Una donna che mi cita Battiato e mi regala delle rose mi avrà suo per sempre (o finchè resistono le rose, Battiato e l'Incanto).
All'inizio, quando avevo dieci o dodici anni, ed era il tempo di Bandiera Bianca, di Mondi Lontanissimi, dell'Era del cinghiale bianco, mi piaceva perchè aveva delle sonorità strane... e raccontava di cose diverse.
"C'è chi si mette degli occhiali da sole per avere piu' carisma e sintomatico mistero..."
Poi ho cominciato a comprarne i dischi, a studiare i testi, ad innamorarmi delle assonanze.
Poi ho fatto altri studi, ho capito cos'è un sufi, ho compreso cosa significa "ho dormito per non morire", ho letto Gurdjieff, e tante altre cosettine.
Due anni prima aveva scritto il Cafè de la paix. Un capolavoro di ispirazione e profumo mistico. E con una energia nelle musiche che ti entrava nella carne.
"E quanti personaggi inutili ho indossato"... cantava ne "Lode all'Inviolato"
Ma certe volte le cose ti passano davanti, ne senti il profumo e per pigrizia, per vizio, le consideri sempre a disposizione, come se fossero, in preda ad un delirio di onnipotenza, sempre lì per te a disposizione.
(Qualche anno dopo al Cafè de la paix ci sono andato davvero. Due tramezzini e due bicchieri d'acqua per venticinquemilalire. Ed ho compreso come faceva Gurdjieff a mantenere la sua comunità di danza mistica con i suoi ristoranti... )
Nel 1995, appunto, Battiato pubblicò L'ombrello e la macchina da cucire.
Era il primo lavoro con Manlio Sgalambro, il suo nuovo paroliere.
E lì il mito ha vacillato: perchè un paroliere se i testi sono bellissimi? perchè cambiare stile, usare l'elettronica e i sequencers, perchè scrivere canzoni-divertimento...
Rivolevo l'uomo di Arkeames.
E non capivo.
E non ho capito per tanto tempo.
Ero triste, come se mi fosse morto un amico.
Come se fosse scomparsa inesorabilmente una parte di me.
Poi, lentamente... una progressione armonica...
"Pensiero causale... imperativo categorico
ferma distinzione dell'uomo dall'animale
teorema adiabatico...
i madrigali di Gesualdo, Principe di Venosa
musicista assassino della sposa cosa importa...
scocca la sua nota
dolce come rosa
come rosa..."
E torna il sorriso sulle labbra.
Perchè certe note sono immortali. E riprendono delle assonanze che hai dentro.
Sono come le corde dei soccorritori quando sei finito nel burrone.
Solo che, magari, bisogna avere la forza di aggraparvicisi.
Come quando comprendi un quadro astratto, di quelli fatti bene, non dai pittori della domenica, ci entri dentro e ti racconta avventure infinite. Negli esplosioni di Klee e di Kandinski, nell'equilibrio dei Mondrian, nel caos erotico di Picasso.
E nelle volute di Klimt.
"Ferma distinzione dell'uomo dall'animale."
Già.
(Foto di AmorPlatonico, Porto, mare, cielo e tramonto di Molfetta).
Non posso credere che non sia così, altrimenti dovrei ammettere che una parte dell'umanità è sotto la catena evolutiva (delle altre catene, lasciamo stare, pls, è lunedì soltanto!).
Poi ci sono da superare, ovviamente, le chiusure mentali.
Io le chiamo "limiti da imperfezione" o, semplicemente, l'imperfezione.
Una volta ci scrissi persino una canzone su.
L'imperfezione assume il carattere di una specie di isteria d'angoscia. Fai qualcosa, e ti prende allo stomaco. Come un freno, un velo, davanti alla realtà delle cose.
Superato il confine, squarciato il velo, le cose assumono il loro vero colore (sei tu che non le vedi, ma le cose, per conto loro, stanno una favola...).
A me è successo, tra gli "sblocchi", con una canzone.
Era il 1995.
Adoravo (e adoro) Franco Battiato.
Una donna che mi cita Battiato e mi regala delle rose mi avrà suo per sempre (o finchè resistono le rose, Battiato e l'Incanto).
All'inizio, quando avevo dieci o dodici anni, ed era il tempo di Bandiera Bianca, di Mondi Lontanissimi, dell'Era del cinghiale bianco, mi piaceva perchè aveva delle sonorità strane... e raccontava di cose diverse.
"C'è chi si mette degli occhiali da sole per avere piu' carisma e sintomatico mistero..."
Poi ho cominciato a comprarne i dischi, a studiare i testi, ad innamorarmi delle assonanze.
Poi ho fatto altri studi, ho capito cos'è un sufi, ho compreso cosa significa "ho dormito per non morire", ho letto Gurdjieff, e tante altre cosettine.
Due anni prima aveva scritto il Cafè de la paix. Un capolavoro di ispirazione e profumo mistico. E con una energia nelle musiche che ti entrava nella carne.
"E quanti personaggi inutili ho indossato"... cantava ne "Lode all'Inviolato"
Ma certe volte le cose ti passano davanti, ne senti il profumo e per pigrizia, per vizio, le consideri sempre a disposizione, come se fossero, in preda ad un delirio di onnipotenza, sempre lì per te a disposizione.
(Qualche anno dopo al Cafè de la paix ci sono andato davvero. Due tramezzini e due bicchieri d'acqua per venticinquemilalire. Ed ho compreso come faceva Gurdjieff a mantenere la sua comunità di danza mistica con i suoi ristoranti... )
Nel 1995, appunto, Battiato pubblicò L'ombrello e la macchina da cucire.
Era il primo lavoro con Manlio Sgalambro, il suo nuovo paroliere.
E lì il mito ha vacillato: perchè un paroliere se i testi sono bellissimi? perchè cambiare stile, usare l'elettronica e i sequencers, perchè scrivere canzoni-divertimento...
Rivolevo l'uomo di Arkeames.
E non capivo.
E non ho capito per tanto tempo.
Ero triste, come se mi fosse morto un amico.
Come se fosse scomparsa inesorabilmente una parte di me.
Poi, lentamente... una progressione armonica...
"Pensiero causale... imperativo categorico
ferma distinzione dell'uomo dall'animale
teorema adiabatico...
i madrigali di Gesualdo, Principe di Venosa
musicista assassino della sposa cosa importa...
scocca la sua nota
dolce come rosa
come rosa..."
E torna il sorriso sulle labbra.
Perchè certe note sono immortali. E riprendono delle assonanze che hai dentro.
Sono come le corde dei soccorritori quando sei finito nel burrone.
Solo che, magari, bisogna avere la forza di aggraparvicisi.
Come quando comprendi un quadro astratto, di quelli fatti bene, non dai pittori della domenica, ci entri dentro e ti racconta avventure infinite. Negli esplosioni di Klee e di Kandinski, nell'equilibrio dei Mondrian, nel caos erotico di Picasso.
E nelle volute di Klimt.
"Ferma distinzione dell'uomo dall'animale."
Già.
(Foto di AmorPlatonico, Porto, mare, cielo e tramonto di Molfetta).
Iscriviti a:
Post (Atom)