E restiamo a guardare
nell'ombra non visti muti
immersi in questo mare
di non so piu' bene cosa
che respira ad aspettare
che qualcosa qualcuno
appaia disponga scopra
se possiamo ancora dire
chi siamo.
Ero partito con le migliori intenzioni, stasera. Scrivere della vita e della morte. Delle cose importanti. Dell'Uno del Due e del Tre. Del senso dell'Amore, dell'umanità della nostalgia, della inutile ma piacevole trasposizione del ricordo nella fantasia.
Ma non è cosa.
Ad un certo punto (e un post letto), mi son ricordato di una cosetta scritta un po' di tempo fa. A quel tempo al posto del "chi siamo" c'era un "ti amo". Un tentativo di far scrivere ad altri una storia. Una storia che non c'era. Altrimenti l'avresti scritta tu (cioè io, questo maledetto TU narrativo!). Poi ti accorgi che le stesse pennellate raccontano la sospensione del viaggio verso la nuova meta, che al tempo stesso è incognita e temuta, ma necessaria e desiderata, anzi, voluta.
E si sa che non si può tornare indietro. Perchè se si comincia un viaggio, non ha senso tornare. Perchè niente è come prima.
E qualcosa qualcuno è il nuovo te stesso che ti aspetta. Dall'altra parte del mare. O di non si sa piu' bene cosa.
Ma non è cosa.
Ad un certo punto (e un post letto), mi son ricordato di una cosetta scritta un po' di tempo fa. A quel tempo al posto del "chi siamo" c'era un "ti amo". Un tentativo di far scrivere ad altri una storia. Una storia che non c'era. Altrimenti l'avresti scritta tu (cioè io, questo maledetto TU narrativo!). Poi ti accorgi che le stesse pennellate raccontano la sospensione del viaggio verso la nuova meta, che al tempo stesso è incognita e temuta, ma necessaria e desiderata, anzi, voluta.
E si sa che non si può tornare indietro. Perchè se si comincia un viaggio, non ha senso tornare. Perchè niente è come prima.
E qualcosa qualcuno è il nuovo te stesso che ti aspetta. Dall'altra parte del mare. O di non si sa piu' bene cosa.