A gentile richiesta...

L'Incanto.
Mi sono innamorato della luna
ed ogni notte da mille anni
salgo in cielo
per amarla.
Nel silenzio dell'aria
i venti i tempi non esistono più
Bagliori ed ombre...
Ah! quante belle cose quassù!
Sono millenni che continuo a suonare
lo stesso accordo e sempre
abbagliato e prigioniero della mia
comoda realtà personale
E continuo ad urlare
sussurrando
segreti parole di una qualche importanza fa...
Cosa per noi? Dinosauri.
E mi meraviglio per il Numero
dietro me e davanti... stupido esercito di suonatori
Stanchi e aviliti di paura e di nostalgia
della tenera età...
E la grande gara
dei Menestrelli di Regime
e il Re dell'Incanto e di Malinconia
e sono Io, il Numero la Prova e la Forza...
E sono le tormentate notti
di scrittori inseguiti
dalle pagine bianche
i pennelli secchi le tele intatte
le luci di casa accese fino all'alba
ad aspettare
il Re dell'Incanto a colorare
l'Universo Grigio - Crolla.
L'accordo insistente
s'apre squarcia si divincola
libero m'insegue mi porta
via...
Mi sono innamorato della luna
domani
partirò con un razzo
per calpestarla.
(AP, L'Incanto, Canzoni, la foto è sempre di AP, dalla mostra "Preview", Bari, Settembre 2000)