mercoledì 23 maggio 2007

Già matura e ancora pura come la verdura di papà...

Pomeriggio di prove in atelier.



Sposina in bianco ottico, felice ritorno ai tempi antichi dopo terrificanti beige e avori vari.

Sbrilluccichio di strass infinito, sposina entusiasta.

Presenti: sposina, mamma, sorella, parrucchiera, papà, amico di famiglia del papà.



Ad un certo punto, copro la sposa con la calata del velo, per controllare la lunghezza, e il papà irrompe:



Papà: - "Sì, ma io il velo non ce lo vedo! il velo è la verginità, e mia figlia non è vergine!!!"



Io (conto fino a dieci): "Ok, io sono sagittario ascendente acquario, e allora?"



Papà: - "No, signor AmorPlatonico, no! lei non è vergine perchè me lo ha detto! ed io non posso CONSEGNARE al marito una ragazza non vergine col velo!... Questa... questa (indicando l'altra figlia, che si sposerà il prossimo anno)... questa sì che è vergine!... Sei vergine, papà?"




Sorella: "Sì! e voglio il cappellino e l'ombrellino!"



Voglio aprire un bar.

Davvero.

E, al limite, bermi tutte le rimanenze...



"Voglio l'ombrellino e il cappellino!"

martedì 22 maggio 2007



A pensarci bene, la strada te la porti dentro.

Micromondo & Photoshop

Piccola digressione storica.



Nel 2003 comprai una Fujifilm S2 Pro: sensore ccd particolarissimo, 6.2 megapixels, spettacolare resa degli incarnati, contrasto perfetto. Interpolazione a 12,4 megapixel con i quali ho realizzato cataloghi, posters, e quanto altro mi servisse.



La accoppiai ad una spettacolare ottica nikon 28-200 che mi permetteva di viaggiare leggero: la custodia a tracolla e la borsa fotografica (che per noi "fotografi" vale piu' della mamma o della moglie) con il resto del bendiddio nel bagagliaio.



Ok. Un sabato torno stachissimo a casa, appendo tutto all'attaccapanni, compresa la tracolla.



Non so per quale misterioso motivo, la tracolla cadde facendo sbattere lo zoom per terra.



Si squilibrò la ghiera della baionetta e, sebbene dopo ripetuti settaggi da parte del centro assistenza, la Fuji non fu piu' la stessa.



Alla fine, la fantasmagorica borsa col bendiddio è finita nelle mani di ignoti che sono entrati, affanculo a loro, in casa mia un giorno di vento, in cui tutte le finestre del generalmente curioso vicinato erano chiuse.



Ho comprato una canon, venduto quello che mi è rimasto della nikon-compatibile e son tornato a portarmi appresso questo registratore di storie.



L'altro giorno, in vena di pulizie e d'accordo con la delegazione degli acari in protesta, per un motivo fortuito, la canon è caduta.



A fermarla è stato, prontissimo, il mio piede.

Scalzo.



Si è staccato un lembo di pelle, ma la macchina è salva.



Prontamente, ho verificato la messa a fuoco, dal 300 millimetri al grandangolare macro.

E con due tocchi di photoshop i mondi lontanissimi o la tegola del sottotetto raccontano storie.



A saperle vedere.



Comunque, giuro, siccome son troppo malinconico, poetico e pseudointellettuale, a breve vi posterò tette e culi.






palma



mattone



Tu dici ancora che non parlo d'amore:

batte in me un limone giallo, basta spremerlo!

(Battisti-Panella, Fatti un pianto)

Profumodelsale



Ogni volta che penso di andar via di qui, la mattina dopo esco di casa, guardo il mare e cambio maledettamente idea.



Piccola digressione sulla fotografia.

Parlando con un mio amico fotoreporter, si discuteva del fatto che spesso e volentieri notiamo (così dovrebbe un fotografo) degli spicchi di realtà che raccontano una storia. Ma siamo senza macchina fotografica. Allora, poichè non ci è ancora dato di farci installare delle fotocamere nelle pupille e considerando che i cellulari NON sono macchine fotografiche, a dispetto dei megapixel, capita ad entrambi che ci "ricordiamo" della sesazione, per poi rielaborarla quando occorre, quando ci ricapita, quando (ahimè), ci serve.

Solo che, credo, la prima volta è sempre la migliore.

O è l'ultima?

sabato 19 maggio 2007

Il mio uomo

Prove d'abito, oggi, in atelier.



Dopo la seconda prova, l'atelier diventa "il confessionale": dubbi, incertezze, ma anche drammi, tradimenti, cose mai dette, faide familiari...

E tutto questo, ovviamente, incluso nel prezzo di pizzi, sete e merletti.



Sposina: ma questi laccetti rossi che scendono giu'... come sono sexy...

AmorPlatonico: certo! così facciamo diventare subito nonna la signora!

Sposina: Direi subito a mio marito di rimetterselo nei pantaloni!!!

AmorPlatonico: ! (Giuro! è difficile farmi star zitto!)

Sposina: Perchè prima dobbiamo essere sicuri sul lavoro, poi verranno i figli... perchè a far figli...

AmorPlatonico: (cercando di sdrammatizzare): ci vogliono cinque minuti...

Sposina: Per il mio ragazzo, anche meno!!!



E con questo, credo che per oggi ho sentito abbastanza...



(Generalmente ci si lamenta dal parrucchiere, e DOPO il matrimonio).

mercoledì 16 maggio 2007

Insulti

Serata in associazione. Dopolavoro ferroviario di giovani trentenniquarantenni rampanti.

Arrivo tardi, con la mia amica psichiatra (NON vado ancora dalla psichiatra, ma dovrei pensarci!).




Amica:  Toh guarda, AmorPlatonico, c'è anche XXX.

AmorPlatonico: Ah, già.

XXX: Oh, ciao Ap

Ap: Ciao!



Amica (guardando le ultime foto): Però XXX è proprio carina, assomiglia tanto a Michelle Pfeiffer.

AP: (guardando bene XXX) Effettivamente, a guardarla bene...



Qualcun altro dice che XXX assomiglia alla mia ex-moglie. Il che la esclude a priori da qualunque interesse personal-sentimental-lubrico.



(Oddio, lubrico non lo escluderei mai, ma io poi m'innamoro di un nonnulla).



Da cui:



1) Esistono i "modelli di persona"... sguardi, zigomi, gambe, tette, culi che ci attraggono inspiegabilmente, a discapito delle affinità.



2) Porca miseria se esistono!



3) Ma ciò premesso, non vi ricordate Michelle Pfeiffer. Non la ricordate bene. Oppure, se è così, alla lontana (alla scordata proprio), quando non sembro Giuliano Ferrara per il capello incolto e una certa disinvoltura nella gestione della panza, ricordo anch'io Richard Gere.



In mezzo ai ciechi, quello a un occhio, è re.



Dicono.

mercoledì 9 maggio 2007

Guardami

t006L

Guardami, maledetta. E ricordami d'esser vivo.

Perchè scompari, rivolgi altrove il tuo sguardo, mentre mi aggiro nei meandri dei pensieri, dove il passato oscura il presente e minaccia il futuro...

Eppure, maledetta ispirazione, più tremenda della dea bendata, ti basterebbe così poco...