lunedì 18 settembre 2006

Il nido del cuculo

Oggi ho scoperto che una persona a me cara, dal carattere simile al mio (siamo due benemerite teste di cazzo, scusate il francese, ma ho appena finito il corso e se non lo pratico mi dimentico), è in cura da uno psicologo.



Ci ho pensato.



200 euro al mese.



Io con 1 euro e 50 al giorno posso affliggere il barista.

Consumazione inclusa.



Vuoi mettere la soddisfazione???

Amarcord

AmorPlatonico: Allora usciamo insieme?

Lei: Perchè, così non va bene?

AP: Intendo io e te da soli...

Lei: Io e te non usciremo mai da soli!

AP: Vuoi sposarmi?

Lei: Sì!



Vi giuro, è andata così.

Per il mio avvocato abbiamo buone possibilità per l'infermità mentale. O a lei, o a me.

venerdì 15 settembre 2006

Lavanderia

In lavanderia, mentre ritiro l'abito, rigorosamente nero - stilista, per il matrimonio della mia sorellina.



- Ma allora perchè ti sei separato?

- A pensarci, per questioni puramente economiche!

- Non andavate d'accordo sui soldi?

- Non proprio. L'avvocato civilista costava molto meno del penalista.



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Fuor di metafora:



Domani davvero mia sorella si sposa. Le auguro di non sognare, ma di vivere. Sempre e appieno. O, se dovesse sognare, di non svegliarsi, allora, mai.



Il tizio della lavanderia ha due bambini. E i bambini sono davvero parte di te. Il problema son le madri, difettate, spesso all'origine.

E così anche oggi il mio desiderio di paternità è andato affanculo.



Vado a cercarmi la cravatta.

Il filo invisibile


"Le Occasioni sono braccia di angeli

in penombra, verso zone più alte:

a saperle vedere."


Amor Platonico, Le Occasioni, Al Cospetto del Re dell'Incanto.






Oggi son successe tante cose. Contatti, discussioni, complicazioni, soluzioni. Solite menate e lampi di verità.

Divertimenti, presenze. Partenze. Assenze.

Mi manca il filo invisibile che unisce queste cose.

Questo non è un post. Non dice nulla. Soltanto l'annotazione di una giornata piena di inizi e di continuazioni.

Sono in cerca di una conclusione, possibilmente coerente.

Nessuno ha un link?



(Ricordo: Il cielo sopra Berlino, di Wim Venders. La scena della biblioteca. Il dualismo tra il rumore e il brusio della gente comune, e i cori degli angeli, i custodi che ad uno ad uno posano la mano sulla spalla di ogni persona.)

giovedì 14 settembre 2006

La cugina

La mia segretaria è mia cugina, che ha otto anni più di me.

Mio padre l'aveva assunta appena diplomata "per dare una mano al contabile". Ok.



Le ho insegato ad usare il programma di contabilità, internet, excel. Ora è strepitosa. Sa persino aprire il terminale linux e riattivare il terminal server.



Ma non sono queste le sue maggiori qualità.

E' ordinata.

Terribilmente. E si incazza quando IO lascio le cose fuori posto.

Mi toglie le fatture fornitori dalle valigette.

Mi interroga con la luce davanti quando torno dalle missioni di lavoro... "allora? chi ha pagato? come? dammi i riferimenti delle fatture!!!"



Non se la cava con l'inglese. Riesce a dire solo "one moment please" (*) e poi mette la mano sul telefono e urla il mio nome per l'azienda. Se non ci sono, o se faccio finta di non esserci, ritorna con la vocina carina e dice "Can you send me a fax at the same number?" (**). Dall'altra parte potrebbe esserci anche Bush, ma tant'è...



Essendo doppiamente segretaria e cugina, avremmo dovuto risolvere anche il problema sessuale. (Personalmente preferisco i casting delle modelle ai colloqui di lavoro: là guardi le tette perchè devi e ti servono le tette in quanto tali e non per sorvolare sull'incapacità nella stenografia).



Un giorno ci siam detti, parlando delle segretarie alla Lewinsky, "ma noi due non avremmo dovuto, in quanto anche cugini...?"



Poi ci siam squadrati.

"Naaaaa"



(*) "Uan-mo-ment plis"

(**) "Chen-you-send-mi-a-fax-et-d-seim-number?"

mercoledì 13 settembre 2006

Tonino

Tonino era il mio settorista bancario.



Era, ad dire il vero, il settorista di mio padre. Poi, ovviamente, quando ho ereditato le attività e le passività dell'azienda con Tonino ci ho dovuto parlare io.


Una volta abbiamo litigato. Per una penna. Era una di quelle giornate in cui gli avevano chiesto, effettivamente, l'impossibile. E la penna la voleva da me.

Da allora siamo diventati amici.

Ci siamo scambiati i cd di Battiato e di Fossati, e ha commentato i miei esperimenti di prosa poetante.



Mi ha dato i consigli giusti, mi ha districato fra le pratiche. Qualche volta, ci siam permessi di chiedere informazioni sui miei clienti, prima delle forniture. Alla banca non si nasconde nulla. Forse.



Una volta gli ho chiesto che cosa ci facesse nel paesello. E' stato contemporanemente alla mia separazione, quando, innocentemente, in attesa di un rinnovo di pratica, gli ho chiesto se il mio nuovo status avrebbe influito negativamente sulle scelte della banca.

Rispose: "Non direi... almeno spenderai di meno: sono separato anch'io. Mi manca poco per la pensione. Quanto a me, potevo scegliere se fare il direttore in mezzo mondo o fare il settorista qui. Comunque, per la moglie, hai fatto bene...".

E di lì a brindare.



Una volta erano le 14.30.

- "Spero che tu stia cacando, così ti ho disturbato doppiamente!"

- "E' già arrivato l'assegno?"

- "Ovviamente. Cazzo! Roba da passarlo direttamente al notaio! Almeno avvisa! Dove sei?"

- "Sono a pranzo con un cliente, ma fà pure."

- "Paga questo?"

- "Sì, paga, paga."

- "Allora te lo passo pure io l'assegno."



Ogni tanto apostrofava il direttore chiamandolo, simpaticamente, "il coglione". E riceveva un plauso.

"Il settorista tuo sono io e rispondo io al mio superiore, non al direttore. Tanto, chiedi a lui di farti una qualunque operazione. A parte il tennis non credo sappia far altro".

Giudizio Cartesiano. Punto.



Una mattina chiamo in banca, chiedendo di Tonino.

- "Che vuoi?"

- "No, niente... senti... ho il conto personale terribilmente a più... che dici chiamo il "coglione" per dirglielo, visto che generalmente mi chiama lui quando sono a rosso?"

- "Non sarebbe male, oggi l'ho visto particolarmente felice. Te lo passo così lo avvisi..."

- "Pronto direttore?"

- "Buongiorno, che c'è?"

- "Volevo avvisare che è più di una settimana che ci sono xxxxxx euro sul mio conto..."

- "E quindi?"

- "Ecchenesò... se sto sotto di un euro mi chiami tu, ora che sto sopra ti chiamo io"

(seguono alcuni minuti di bestemmie reciproche ridendo, ma si sentiva di più ridere dalla stanza di Tonino).



Una volta mi chiamò alle 19.30.

- "Senti ma questi bonifici devi proprio farli domani?"

- "Sarebbe il caso, potendo"

- "Sei un po' fuori... ti servono proprio?"

- "Beh..."

- "Ok, te li passo. Per fine mese devi star dentro."

- "Grazie... ma mi togli una curiosità: che cazzo ci fai in banca alle 19.30?"

- "A far quadrare il tuo conto. E quello di un altro. Che ha gli stessi casini tuoi, ma con le cifre moltiplicate per dieci. E tu dove sei?"

- "In Veneto, da nuovi clienti"

- "Semina bene! Quando passi?"

- "Lunedì."

- "Ok. Buon lavoro."

- "Buona serata".



Poi in banca arrivavo puntualmente cinque minuti prima che chiudessero le casse. Giusto per farmi odiare dal cassiere e per prendere il caffè con Tonino e il club delle 16.

Il club delle 16 erano gli amici di Tonino. Imprenditori di mezza età. Ogni tanto qualcuno si portava (o si faceva portare) da un figlio. Si parlava di donne, scherzando, e guardavano noi come "eroi", o di truffe bancarie e non, o di casini vari. O di vino. O di musica. O di figli. Io, per i figli, li stavo a sentire. Pensandoci, se non avessi sposato una stronza, ne avrei una anch'io.



Oggi son tornato dopo il rientro.

Ovviamente, banca deserta. Quasi un impiego statale.

Mentre aspetto che si liberi mio nuovo settorista, cerco Tonino.

Mi siedo nel suo studio di capocontabile, al suo posto, e parlo con il collega.

- "Ma Tonino dov'è?"

- "Come non sai niente?"

- "Cosa dovrei sapere?"

- "Tonino è in Germania?"

- "?"

- "Ti ricordi il figlio di Tonino?"

- "Quel ragazzo con gli occhiali magrissimo della mia età, il procacciatore bancario?"

- "Sì... si è fermato sulla statale per aiutare in un incidente e lo hanno falciato..."

- "Cavolo!"

- "E' stato in coma quindici giorni. Lo hanno operato alla testa e alla colonna vertebrale. Ma a Bari tentennavano con le altre operazioni e rischiava di rimanere paralizzato..."

- "Cavolo!" (non ho saputo dire altro per tutto il pomeriggio, tant'è che lo sto scrivendo).

- "Quindi è un mese che è volato in Germania, dove hanno trasportato il figlio in elicottero, aereo e elicottero ancora. Lo hanno operato in ventiquattr'ore. Per ora, non si sa..."



Io non so certe volte il valore che diamo alla nostra vita. Se siamo più importanti per noi stessi o per i nostri cari.

Non lo so, oggi. Non me lo chiedo.

So quanta noia provo per il ripetersi diabolico degli stessi errori, per le tensioni inutili, per il terrore della normalità eterna. Ma son cose mie.

Per gli altri - forse - siamo importanti per come ci vedono. Per come ci sentono. Per come ci amano.

Oggi non riesco a farmi nessuna di queste domande.

Ma so quanto bene volesse Tonino a suo figlio.

lunedì 11 settembre 2006

Vietato ai minori

Il silenzio del rumore

delle valvole a pressione

i cilindri del calore

serbatoi di produzione...

Anche il tuo spazio è su misura.

Non hai forza per tentare

di cambiare il tuo avvenire

per paura di scoprire

libertà che non vuoi avere...

Ti sei mai chiesto

quale funzione hai?



Lui, è Franco Battiato. Mi ricordo che sentii per la prima volta "Il silenzio del rumore" nei cd di sperimentali, sorridendo per il sarcasmo e la determinazione alla ricerca, fra trilli, scoppi, rumori, effetti psichedelici.

Alla ricerca del "senso della vita", all'essere di passaggio.

A quella cosa meravigliosa che è "No U Turn". Divieto di inversione a U. Quando sei sulla Strada, non puoi tornare indietro. La strada della ricerca, della conoscenza dell'io, della distruzione dei sè. C'è chi non sa che esiste, e vive in una illusione di felicità, finchè non smette di correre. C'è chi la cerca, questa maledetta strada, perchè se lo sente nello stomaco che qualcosa non funziona.

C'è chi ha una trambata dalla vita (trambata lo usa anche Confucio, giuro, e quello è pure cinese come Bruce Lee) e le cose che intuiva gli paiono chiare come il giorno.

Senza Pelle.



Certe cose dovrebbero essere vietate ai minori. Ma di cosa?



Ti sei mai chiesto quale funzione hai?

(...eco...)