Questa non è una recensione. Io faccio altro di mestiere.
IO, personalmente, sono un rompiballe.
Ieri ho visto Borat al cinema. Carinissimo. Surreale. Come l'America vede il resto del mondo. Dei protoselvaggi o qualcosa del genere. E, un po', come il resto del mondo vede l'America... il paese dei grandi spazi, dei grandi sogni e della stupidità estrema del "popolino".
Io non ho girato l'America. Anche perchè l'America è tutta, come diceva il Che, e c'è un'America Latina che nessuno ricorda. Tranne quando si va in vacanza. O a Cuba, o in Brasile. A caccia di quelle donne che stanno benissimo con i pantaloni a vita bassa. (Ma queste son altre storie).
Son stato al massimo a New York, e l'ho trovata divertente. Ho tentato di pagare con gli euro un cappuccino. La tizia ha guardato il denaro tutto colorato (secondo me gli euro li hanno pensati in Olanda sotto l'effetto di qualcosa di particolarmente buono)... e ha detto: "Euro? Ah! Funny money! Dollars, please!".
Ma torniamo a Borat.
Il film è carino. E' underground. Parla essenzialmente di comunicazione. E di un sogno d'amore. E' più leggero dei film di Kusturica, anche se le note di Ederlezi, di Bregovich me lo ricordano, assieme all'assurdo che pervade la storia, la non-vicenda.
Ho pianto dal ridere in alcune scene.
La riccioluta, si è schifata, si è incazzata e ha detto "il prossimo film lo scelgo io".
E mi ha tramortito con Tiziano Ferro fino a casa.
E' bello essere parte di una minoranza.
Baciuz!
IO, personalmente, sono un rompiballe.
Ieri ho visto Borat al cinema. Carinissimo. Surreale. Come l'America vede il resto del mondo. Dei protoselvaggi o qualcosa del genere. E, un po', come il resto del mondo vede l'America... il paese dei grandi spazi, dei grandi sogni e della stupidità estrema del "popolino".
Io non ho girato l'America. Anche perchè l'America è tutta, come diceva il Che, e c'è un'America Latina che nessuno ricorda. Tranne quando si va in vacanza. O a Cuba, o in Brasile. A caccia di quelle donne che stanno benissimo con i pantaloni a vita bassa. (Ma queste son altre storie).
Son stato al massimo a New York, e l'ho trovata divertente. Ho tentato di pagare con gli euro un cappuccino. La tizia ha guardato il denaro tutto colorato (secondo me gli euro li hanno pensati in Olanda sotto l'effetto di qualcosa di particolarmente buono)... e ha detto: "Euro? Ah! Funny money! Dollars, please!".
Ma torniamo a Borat.
Il film è carino. E' underground. Parla essenzialmente di comunicazione. E di un sogno d'amore. E' più leggero dei film di Kusturica, anche se le note di Ederlezi, di Bregovich me lo ricordano, assieme all'assurdo che pervade la storia, la non-vicenda.
Ho pianto dal ridere in alcune scene.
La riccioluta, si è schifata, si è incazzata e ha detto "il prossimo film lo scelgo io".
E mi ha tramortito con Tiziano Ferro fino a casa.
E' bello essere parte di una minoranza.
Baciuz!