"Son le cose
che pensano
e hanno di te
sentimento.
Esse t'amano,
e non io.
Come assente
rimpiangono te
Son le cose
prolungano te
Certe cose."
Le cose che pensano, Battisti-Panella.
che pensano
e hanno di te
sentimento.
Esse t'amano,
e non io.
Come assente
rimpiangono te
Son le cose
prolungano te
Certe cose."
Le cose che pensano, Battisti-Panella.
Più volte penso negli ultimi giorni a quanto affanno ci mettiamo nelle "cose", negli oggetti, appunto, e di quanto essi ci rendano di fatto schiavi.
Che un minimo di "vizi di forma" ci debbano essere concessi è pacifico.
Penso solo alla grandezza del fardello.
E a quanto tutto questo rientra in un matematico calcolo di redditività.
E in mezzo a tutto questo la parola magica.
"Felicità"
E non è una canzone di Al Bano.
Piccola parabola.
Una volta ero fidanzato con una fotomodella: gnocca fantastica, prototipo di Barbie, femminilità al 200%. Famiglia contrastata, grande desiderio di fuga. Ed io che ero troppo bravo ragazzo (non che ora non lo sia, bravo, intendo, ragazzo, meno... di anni ne ho ormai venti, o molti di meno), e credevo di costruire nei termini del paradigma borghese. Storia in crisi. Lei scompare. E torna dopo qualche settimana, con un Breil fiammante al polso.
Già.
Toglietemi tutto.
(La cosa drammatica è che se stanotte non faccio bagordi domani scrivo una cosa mostruosa. Cavoli vostri)
Che un minimo di "vizi di forma" ci debbano essere concessi è pacifico.
Penso solo alla grandezza del fardello.
E a quanto tutto questo rientra in un matematico calcolo di redditività.
E in mezzo a tutto questo la parola magica.
"Felicità"
E non è una canzone di Al Bano.
Piccola parabola.
Una volta ero fidanzato con una fotomodella: gnocca fantastica, prototipo di Barbie, femminilità al 200%. Famiglia contrastata, grande desiderio di fuga. Ed io che ero troppo bravo ragazzo (non che ora non lo sia, bravo, intendo, ragazzo, meno... di anni ne ho ormai venti, o molti di meno), e credevo di costruire nei termini del paradigma borghese. Storia in crisi. Lei scompare. E torna dopo qualche settimana, con un Breil fiammante al polso.
Già.
Toglietemi tutto.
(La cosa drammatica è che se stanotte non faccio bagordi domani scrivo una cosa mostruosa. Cavoli vostri)