Nanni Moretti, Bianca
Ok. Casini. Sentiamo.
Lui l'anno scorso si è separato dopo un bel po' di anni di matrimonio. Bella persona, grande lavoratore, bel ragazzo.
Lei, dalla metà campana sentita, si è allontanata sempre di più. L'azienda che hanno costruito insieme è stata usata da lei contro di lui, come si usano i figli in un divorzio. Perchè per gli uomini le aziende sono come i figli. Per le donne, qualche volta, un po' di meno. Capita che si facciano un po' di meno i conti. Ma la storia non è questa.
Come tutti, si guarda un po' in giro per cercare di non morire (intanto la signora di lì a un mese ha un fidanzato a tutti gli effetti: ergo, c'era da prima, in toto o semplicemente sapientemente parcheggiato, ma c'era, perchè una donna non fa crollare una storia se non lo vuole, almeno, così mi pare).
Comunque, lui incontra una ragazza in chat.
Succede.
E' carina, giovane, simpatica.
Ha gli occhi di cielo e un sorriso bellissimo.
Mi chiama dopo un po': "Mi sono innamorato". Io, rispondo, ovviamente sarcastico, "Sei un coglione!".
Ok.
Vi risparmio i particolari, ma andiamo per sommi capi.
Lui, si innamora. Si innamora davvero come chi sente che gli manca qualcosa nel cuore. Forse un affetto non dato da dare, o un dovere di protezione da svolgere... non so come definirlo... un bisogno, un'esigenza. E un cuore, sicuramente provato, ma sicuramente onesto.
Qualche volta, il sogno di avere una serenità che si è vista crollare, tradita, distrutta, bordate di egoismo contro i bastioni di una linearità di vita e di sentimenti che non è immeritata.
La ragazza, rapidamente come è "venuta innamorata", dopo qualche mese, cambia i suoi sentimenti.
Lui la sente strana. La allontana per un po'. Era entrata nella sua vita. Tanto. E lui le consiglia di chiarirsi le idee, e che la porta è sempre aperta ma i pensieri devono essere lineari.
Dopo qualche giorno dal "consiglio", lei ha un altro. Si vede con tutti e due, amoreggia con tutti e due. Mente, mente a tutti e due (o tutti e tre, ma lei, ora non ci interessa). Due mondi diversi, con due uomini diversi, dove il secondo sa del primo ma il primo non del secondo, fino ad una decisione, di lui: "Ok, carte scoperte. Da domani si fa sul serio. Vieni a stare da me. Ma la prima sera che ritorni dopo di me ti trovi le valigie pronte fuori della porta".
Da quel "a domani", lei è sparita. E la frase non è dittatoriale. Ma va letta con tutto l'amore del mondo.
Al telefono ride e scherza come se non fosse a lei. Come se l'avere accanto un uomo bastasse a tutto.
E tante altre cose assurde, che non vi sto a raccontare, ma ben capisco e ben comprendo perchè in giro le ho viste.
Ok. Carne arrosto, un Nero di Troia (giuro, è una città dauna e un vitigno e non una definizione del mondo femminile), peraltro paradossalmente neanche tanto sincero, e tanta grappa.
Ora.
Questa storia è un prologo, per parlare d'altro.
Si vive di fantasia, me ne rendo conto.
Spesso il "non avere problemi" ci porta a crearli.
Il non dare un senso alla propria vita porta a recitare una parte col mondo, un copione da reiterare e reinventare a sempre nuovi spettatori.
Per me certe volte, quando si tratta di "chat"... lo dico sempre alle malcapitate, per sicurezza:
"Io e te non esistiamo, perchè non ci conosciamo davvero. Potremmo essere falsi entrambi, dietro questi schermi".
(E' un concetto di esistenza tutto sartiano, ma è sabato sera. Lasciate stare. Domani cercatelo su Google.)
Dal vivo, dopo tanto parlare, è più difficile mentirsi.
E' facile mentirsi all'inizio mostrando una scollatura e non una cultura. Ma poi ci si scopre.
Sempre. E si fanno delle figure, utilizzando un bel termine francese, oggettivamente di merda.
Personalmente se sento che una persona che fisicamente mi attrae è troppo diversa da me non forzo le cose per mettere un'altra tacca sulla mia cintura. Ne ho cambiate già troppe.
Generalmente do fiducia ai miei contatti di chat. Come alle persone in generale. Del resto, penso a Splinder come un luogo di signori, non di sedicenti ingannatori.
Faccio semplicemente quello che vorrei che gli altri facessero con me. E non faccio l'opposto.
Quando questa fiducia viene palesemente tradita non mi arrabbio. Semplicemente chiudo, perchè la persona diventa un flusso di byte che in realtà, non esiste. Perchè è falsa.
Io non sono un santo.
Ma quando questo accade un po' male, un po' mi sento.
Come se fossi un "servizio di conversazione interessante" incluso nel canone ADSL.
Stasera voglio sognare anch'io.
Ma me ne vado al cinema.
Buona serata.
(E quando ADSL non funziona... eccheccazzo!, nota di oggi, 16/10/06)