venerdì 26 maggio 2006

Amor Platonico

Questa notte ho visto il cielo
con gli stessi occhi di Adamo
Ho fiutato nell'aria
l'odore della selvaggina e del predatore
ed il profumo delle messi mature.
Ho contato le stelle e le costellazioni
come gli astronomi a Babilonia.
La stessa luna, le stesse luci, lo stesso incanto
dei velieri di Magellano.
Ogni suono, ora
è l'eterno respiro della vita.
Non chiedermi come
in questa notte d'Agosto
si siano cancellati i secoli ed i millenni:
io non sono abituato all'eternità.

(AmorPlatonico, Questa notte ho visto il cielo, Al Cospetto del Re dell'incanto)

Personalmente sono convinto che ogni foma d'arte ha un carattere didascalico ma ancor piu' evocativo. Ed è in quest'ultimo che si concretizza il ruolo principale della stessa arte, che è quello di trascendere il reale, il praticamente toccabile e mostrare il filo invisibile che unisce le cose.
E' come se ti abbagliasse per farti vedere meglio, se ti assordasse per farti sentire nuovi suoni.
Esiste un rumore di fondo, nella percezione del reale, che è l'inquinamento dei pregiudizi.
Non posso non credere, invece, in un senso della bellezza comune a tutti gli uomini. Con elementi simili. Con stimoli percettivi simili. Per alcuni individui sono piu' facilmente percebibili. Per altri, il processo è piu' difficoltoso. Ma esiste in ciascuno. E', credo, una definizione atea della divinità.
Poi ognuno si regola come gli pare.

3 commenti:

  1. ehmm, sì, diciamo che, và. ho letto qualcosa di simile d qualche parte. dove? ah boh, non saprei sì, insomma. ecco. ci sono. ;)



    Serena

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  2. si, esiste in ognuno di noi.... ma sono pochi che sanno di essere e avere queste percezioni

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  3. "io non sono abituato all'eternità".



    Io tempo fa scrissi questo: "l'Eterno. Io colleziono lividi per lui".



    Ho letto abbastanza qua dentro per poterti fare dei sinceri complimenti, e per trovare qualcosa di me....

    Altro non so...

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