mercoledì 22 agosto 2007

Pasquale Coviello, in arte Jonathan Livingstone

gabbianol







Ho fatto questa foto su commissione.


Serviva una foto alla Jonathan Livingstone.


Quando me l'hanno chiesta, ho pensato: vabbè, semplice: vado a mare e fotografo i gabbiani. Avrò l'imbarazzo della scelta: Livingstone, Amusden, Nobile, Magellano.


Ho avuto soltanto l'imbarazzo: i gabbiani non li ho trovati.


Primo giorno. Porto di Giovinazzo.


Deserto.


I gabbiani sono andati via.


Semmai piccioni. A mare. E non a Venezia.


Cercavo un Livingstone e ho trovato dei Carbonara, dei Rossiello, dei Nardulli. Neanche un Colombo, perchè svolazzavano, ma senza caravelle. E il piccione è anche subdolo, perchè se lo fotografi da basso potrebbe persino regalarti qualcosa di non richiesto.


Allora mi sono trasferito a Santo Spirito. Porto di pescatori. Come nel peschereccio azzurro.


Niente.


Neanche piccioni.


C'è un Colombo, ma è Marco Colombo, un mio amico, che mi ha offerto un caffè.


Capitan Findus, quello c'è: ma sta giocando a tressette al bar, parecchio perso, con una distesa di Peroni, rigorosamente ghiacciata, nei pressi.


Secondo giorno. Disperato, mi gioco la carta discarica.


Perchè si trasferiscono lì, che c'è sicuramente cibo. Non voglio immaginare che tipo... ma non mi sconvolgo più per niente.


Ci sono delle tortore. Solo tortore. Enzo, Giovanni, Giacomo Tortora.


Enzo è quella che mi ha presentato le altre e ha tentato di far parlare un pappagallo. L'hanno arrestata. Ho fotografato il tutto in speranza di un utlizzo futuro.


Ho chiesto di Jonathan, ma la tortora è riluttante.


Nel frattempo il guardiano della discarica mi ha gentilmente invitato a togliermi dai cabbasisi.


E l'Alfa si è riempita defintivamente di polvere, passando dal blu notte al giallo sabbia.


Più che Ansel Adams, mi sento Rommel, la volpe del deserto.


Ma ho scoperto che il gabbiano c'è ma non è il suo turno. Vola dopo le 17, col fresco, ma con la luce che non mi serve più.


E sono lì, tutti in fila, sul cumulo di lerciume. Non è esattamente la foto che mi hanno commissionato. E sono il gabbiano Scaraggi, Saracino, Sannicandro.


Hanno fatto la loro scelta di vita.


Sono disperato.


Vado a Palese, sul lungomare.


Ho fatto come tutti.


Ho pagato.


Quello è il gabbiano Pasquale Coviello, in arte Jonathan Livingstone.


Dieci euro di pesce azzurro, e passa la paura.


A saperlo prima, uno risparmia.


Ma ho dovuto fare il bonifico anticipato.


martedì 21 agosto 2007

Regola Semplice

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"L'amore e' un equivoco della ragione, un momento di ebbrezza euforica che poco per volta si trasforma e ci si rende conto che in effetti e' un equivoco.



Piano piano nascono altri sentimenti, meno nebulosi e meno entusiastici, come l'affetto che porta al desiderio di confidenza, per finire in una sorta di di societa' omertosa che e' poi la famiglia. Che ti offre sicuramente dei vantaggi ma che e' comunque un'istituzione antisociale.



Questo, per bene che vada...



La curiosita' nei confronti del prossimo e' una profondissima prova d'amore. Se non fossi ancora curioso di mia moglie probabilmente non l'amerei come l'amo."



(Da un'intervista a Fabrizio De Andrè.)



Aggiungere altro sarebbe prolisso, e superfluo.



Foto di AmorPlatonico.

domenica 12 agosto 2007

Quando cresci male

salicel_IMG_9638

l_IMG_9639cisterne05Ho imparato prestissimo a leggere. La biblioteca che mia nonna aveva comprato era costituita principalmente da enciclopedie, perchè "u m'ninn ava' sstiddia' ".

Io sono nato nel '71, l'enciclopedia era aggiornata al '67.

C'erano le immagini dei prototipi del LEM e gli uomini non erano ancora andati sulla luna.

Ma c'era tutta la nuova architettura degli anni '60, la storia di Brasilia, la città costruita nella foresta dal nulla.

E poi ho cominciato ad amare l'arte moderna, e a trovare il bello nella luce che dipinge, all'alba, persino le cisterne di vino.

Poi, delle cisterne, ho imparato ad amare il contenuto.

Questo post è dedicato ai miei amici Cannone, enologo, e Anonimista, sommelier, che mi dedicano consigli preziosi per gustare meglio il frutto di una storia.



(Il salice che apre la galleria, è un salice salentino. Doc anche lui.)

venerdì 10 agosto 2007

Saper leggere il libro del mondo



"Saper leggere il libro del mondo

con parole cangianti e nessuna scrittura

con sentieri costretti in un palmo di mano

segreti che fanno paura"





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Spiegare la verità a chi non la vuol sentire

è come lavare la testa all'asino:

sprechi acqua e sapone.



La cosa tremenda è arrivare all'età della ragione

e, anzichè godersi il tramonto e la luce bassa

restare impigliati in tutte queste corde

e quando queste, per vecchiaia, per debolezza

si disfano e ti scopri di fatto libero,

trovarsi ad avere paura del mondo.



Stasera, come Dante, torneremo a vedere le stelle.



(Fotografie di AmorPlatonico, Cellino San Marco.

Colonna sonora: Korakhanè di Fabrizio De Andrè)

venerdì 27 luglio 2007

Via Lattea



Murgia, notte. Trenta secondi di posa. Cofano dell'Alfa come cavalletto. Micromosso. Macrocosmo.



Pensieri: vagabondi.



(Ogni tanto, giusto per ricordare le varie proporzioni)

giovedì 26 luglio 2007

Anima Vibrante


Entro in tabaccheria per comprare un grattino... e dietro una porticina a vetri, il regno del vanesio: una distesa di accendini Zippo, pelletteria, pipe, profumi... mancavano solo una vetrina di armi nucleari e il "Batman fai da te", o "Costruite la vostra Porsche con stuzzicadenti e abbondante Colla Vinilica" della Art Attack e ci sarebbe stato davvero tutto.



Ma tutto c'era davvero, a pensarci bene.



C'era lui.



"Anima Vibrante", linea "Distillati" della Atkinsons, non piu' in produzione e quindi introvabile, poichè una linea di prodotto da banco.



O, comunque, una linea non piaciuta alla maggioranza, ma, si sa, "anche in una società più civile di questa, sarei in accordo con una minoranza di persone".

Ma me quel profumo piace da impazzire. E mi sta da Dio, perchè ogni profumo si adatta alla pelle. E questo mi sta particolarmente bene: mi sembra di odorare come mi piacerebbe odorare, ecco.



Ok, aggiungete "Anima Vibrante" a Fossati, a Borges in spagnolo e alle rose rosse come mezzo per conquistarmi. Una confezione grande va benissimo, grazie.



L'avevo provato per la prima volta nella profumeria di una cliente, a Reggio Calabria... e dopo i primi convenevoli e il primo ordine, passavo il pomeriggio da lei: io innocente e fedelissimo venticinquenne... lei spettacolare quarantenne con un tipo di fascino che ora conosco benissimo. E che mi fa sorridere. E che adoro. Perchè significa essere donna.



Ma allora io non capivo perchè, non capivo bene o, diciamo, non volevo capire, però ci rimanevo, a parlare, con la signora.



E si parlava di moda, di tendenze, di profumi.



Ed io dilapidavo le mie provvigioni in essenze odorose.



La sera che conobbi "Anima Vibrante" ero talmente pieno di essenze, che, entrai in auto, mi sistemai la cintura... accesi il motore... dopo un paio di chilometri, complice pure il tramonto sul Tirreno che comincia proprio lì... mi dissi... "mamma santa... sono davvero bono!!!".



Oggi non ce l'ho fatta.



Sono andato in crisi compulsiva, come una donna davanti ad una vetrina di scarpe.



Non ce l'ho fatta a resistere.



Ho comprato tutte le boccette che ho trovato.



Stasera vedremo se il mio fascino alla Dylan Dog e la mia nuova/vecchia colonia faranno centro.




mercoledì 25 luglio 2007

Pensieri della sera



(Backstage, Milano)



lowelabIMG_9284(Bari Vecchia, ore 1:00)



l_cuore(Murales, Diamante)



Potrei parlarvi delle cose belle del mio lavoro, o di una nuova visione, mplto piu' scanzonata, della mia vita o raccontarvi di un cuore netto e sincero.



Di altre mille e mille domande che stanno trovando risposta, come quando si completa un puzzle, enorme.

E dire che a me i puzzle fanno venire i nervi.



Ma scrivere non è cosa. Oggi non è cosa proprio.



Una immagine, piu' di cento parole. Dicono.



Quelle cento parole, o mille, o due, accidenti, che mi frullano in testa da un po', ma non vengono fuori.



Sarà il caldo.