lunedì 15 gennaio 2007

Chiudi gli occhi.

E pensa.

Non sognare.

Pensa.

Respira lentamente.

Pensa, riordina, ricorda.

E per prime verranno le colline delle Murge a maggio, dove il vento spazza i fili ancora verdi del grano, che si riempiono di isole rosse di papaveri. E dopo saranno d'oro, e poi ancora a strisce marroni e quell'odore di malto bruciato. Perchè è quello che ritrovi, ogni volta, nella birra e che ti riporta tra queste colline. E quelle della Scozia. E certe luci. E certe nuvole.

Poi verrà il ricordo di te in cima alla collina, quando, dopo che sei salito, sembra sparire la terra. E vedi molto più cielo. Per un attimo, vedi solo cielo. Il resto è giù, ed è verde, immenso, e verde. E parti. Quasi ti alzi in volo e immagini Federico dal Castello poco distante, che taglia la vista fino al mare.

Il mare sarà alla vista come dalla rocca di Troia da cui Cassandra vedrà le ombre delle navi Achee. E di tutte le storie che da bambino (e fino a ieri) ti hanno raccontato. E che ti racconteranno. E che racconterai tu un giorno ai tuoi, di bambini...

E dopo il mare arriverà il tramonto, e sarà l'universo di sole basso. E saranno i velieri vagabondi che tornano da ogni confine per esaudire ogni tuo desiderio. E ricorderai Battiato e Baudelaire. E il viaggio. E, non so come, Chartres.

E di Chartres ricorderai le guglie, e le luci, e i riflessi colorati. E la storia di Bernardo di Chiaravalle come la racconta Umberto Eco prima, e Gabriele La Porta dopo.

E da lì l'immenso e l'incanto, e certe voci.

E tutto quello che ritorna e l'invocazione al Sole che leggerai ad alta voce una sera e ti ricorderai d'esser vivo.

E ritornerai ancora, quando la luna stacca le nuvole dal cielo e le avvicina alla terra, alle colline, nei luoghi dei giorni felici, ad incontrare te stesso e il Guardiano della Soglia, e come un folle affronterai lui e le tue paure.

E poi per un po' non ricorderai nulla di tutto questo. E rifuggirai le domande e il senso. E ti perderai nell'amor borghese.

Finchè un giorno, chiuderai gli occhi.

Dormirai per non morire.

Li riaprirai.

E saprai chi sei.

Magari non proprio, ma ci andrai vicino.

Assai.

E lo vedrai nel sorriso dei tuoi occhi.

Perchè l'amore si chiama Beatrice, o Laura, o Dulcinea. Ma non sei Dante, o Francesco, o Alonso Chisciano.

E non sempre, capirai, ha la forma d'una donna.

Ma la vestirai dell'incanto che hai già visto, di un sole che nessuna nuvola coprirà mai.

E tornerà, lei, tornerà a raccontarti.

giovedì 11 gennaio 2007

OxE

"...

Forse vuole informarmi che alle mie spalle c'è la contraerea. E' sicuramente un buon motivo per rigare dritto. Penso che se Euridice fosse stata armata Orfeo non si sarebbe voltato. Ok, questo si chiama istinto di conservazione e lo conosciamo a menadito. Però è anche vero che se non abbiamo un bel dito in fisso nel culo cominciamo a rivoltarci nel pensiero come maiali. Sì, questa è una traccia."

Da "O'perE', di Stefano Di Lauro



E' un libro cyberpunk, intelligente e divertente... che credo finirò stanotte. Come diceva Balzac, "una notte d'amore è un libro letto in meno".



Ma non è questo.



Vi capita mai di pensare che esistano dei flussi di pensiero, dei flussi di azione, dentro i quali ci si senta inseriti,  "a posto", ed altri in cui si vive ma si avverte la non appartenenza?



E, peggio ancora, una volta individuati questi flussi, che di fatto devono interagire fra di loro... come vi sentite?

Una mina vagante (tanto per restare in vena di flussi) o la parte di un tutto?



Perchè il trucco, credo, è tutto lì.



Divertitevi.



(Ah, tutto perchè una delle spose di stamattina assomigliava dannatamente alla Donna Della Mia Vita. E sposa un altro. Per fortuna.)



mercoledì 10 gennaio 2007

Donne da caserma (3)

Amica: Domani ho un esame scritto... ti giuro, non mi ricordo nulla, sono nervosissima, fammi qualche domanda!

AmorPlatonico: E che ne so io?

Amica: Chiedimi una cosa qualunque...

AmorPlatonico: Me la dai?

Amica: Non è pertinente! eppoi se la commissione fosse femminile, non è una domanda che potrebbe mai pormi!

AmorPlatonico: "Ma tu ad AmorPlatonico la daresti?"

lunedì 8 gennaio 2007

E' scritto nelle stelle

"Sagittario

Oggi tenterete di mettervi a dieta ma non funzionerà: avete una gran fame di novità, di cambiamento e quindi vi sentirete un po' friggere nell' attesa. Siete d' accordo anche voi che il succo della vità non è vegetale....Certo è che un po' di morigeratezza potrà aiutarvi a esercitare la vostra volontà in modo diverso. Non fatevi però tentare troppo....cedere è più dolce che resistere."



Personalmente, anche se non sembra, certe volte preferisco lo stampatello maiuscolo alle perifrasi. Sarà così, credo...

Sarà anche che la metafora mi sta abbastanza sullo stomaco.

Sarà che di una dieta, magari, ne avrei bisogno.

Sarà che ho finito da poco una serie di sfilate dove, senza far tanta poesia, di carne, e carne buona, se n'è vista fin troppa (perchè l'amore è solo umidità).

Sarà che effettivamente, un invito al viaggio è l'ultima cosa di cui avrei bisogno.

Perchè io, purtroppo o per fortuna, viaggio leggero.

sabato 6 gennaio 2007

Due Mondi

AmorPlatonico: Pronto?

Amica: Che fai? Lavori oggi? Se ti va mi piacerebbe una zuppa cinese per pranzo...

AP: Lavoro... oggi ho una esposizione, tutto il giorno...

Amica: E allora che fai a pranzo?



Vabbè.

mercoledì 3 gennaio 2007

Ad ognuno il suo

"Erano giorni di maggio

tra noi si scherzava

a raccogliere ortiche"





Tempo fa, un'amica mi segnala una casa editrice a cui mandare il mio manoscritto.

Sopraffacendo la mia indolenza, stampo tutto in formato A4, dopo aver rivisto un po' di cose, ed invio, accompagnato dalla simpatica lettera che ho postato da qualche parte sul blog intorno al 20 settembre.



A metà tra l'entusiasmo e il dubbio, ripenso alle mie cose.



Poi vengo a sapere che un altro scrittore nascosto aveva mandato loro il suo di manoscritto, prima dell'estate.



Mi comunica che aveva ricevuto dopo un paio di mesi la lettera di conferma, e che chiedevano, ovviamente, un sacco di soldi per pubblicare.



Ora, io sono un imprenditore, e sono abituato a trattare con chi lancia il doppio per prendere metà. Ma ho una mia etica.... non vendo fumo, non sconto oltre il ridicolo, preferisco non vendere a chi non apprezza. E a chi non paga.



Ma i miei vestiti (quelli che vendo) sono di seta. Se è plastica, lo dico.



Ora, una casa editrice è un'azienda che fornisce servizi: distribuzione, visibilità, possibilità di vendere, in cambio di una buona parte del prezzo di copertina.



Non ha un prodotto proprio, ma distribuisce quello di altri.



La sua bravura è nel fiutare il prodotto "vergine", non ancora pubblicato, e investirci sopra.



Se mi devo autoglorificare, perdonatemi, mi faccio una vacanza, mi compro una macchina fotografica nuova, una pila di libri...



Se voglio fare il pagliaccio, mi affitto una CLS per un giorno.



Ma un libro è una cosa seria.



E' la parte di noi che parla e che per prima dobbiamo ascoltare. Se è un atto creativo. Se quello che scriviamo "canta".



Se tutto fila, non annoia, anzi... evoca... perchè certa arte altro non fa che creare l'incanto per far nascere Eros. Quell'Eros, che, come racconta Platone, ti porta in alto verso l'Iperuranio delle verità.



L'artista cioè è invasato dal Dio che gli prende la mano e scrive.



Qualche volta, vi giuro, è successo anche a me. Credo. Per altre cose mi sbaglierò... ma tant'è...



Non sono Umberto Eco.



Faccio un rapido esame del sito web della famigerata casa editrice, IL FILO EDIZIONI, di Viterbo. Sede, per altro di Stampa Alternativa.



Presidente onorario Alda Merini.

Tra gli ospiti... De Crescenzo... che racconta che in Italia saranno una decina (tra cui annovera sè stesso) gli autori che possono campare dai loro libri. Gli altri devono fare un altro lavoro.



Altri ancora, noi, quindi, dobbiamo PAGARE PER PUBBLICARE.



Da buon venditore, chiedo ad una mia amica di una NOTA LIBRERIA BARESE di sapere quali libri delle edizioni IL FILO hanno a catalogo. Solo alcuni libri di Pessoa. Le nuove voci, la collana dei giovani autori, non viene distribuita.



Ok. Si rivolgono agli APS, gli autori a proprie spese, come li definisce ECO nel Pendolo.



Che ci sia una lobby di personaggi che approfitti dei sogni di gloria di alcune persone, è palese.

Che queste siano in accordo con altri esponenti della cultura (oddio, De Crescenzo è il Cohelo italiano: leggi un suo libro, bello, leggi il secondo... pare già sentito... il terzo è fotocopia dei primi due, ma la gente non ha memoria... minchia, pare Orwell!!!)... dico, questo è terrificante. O triste. Fate voi.

Ma quello che mi è arrivato, rasenta la truffa...



Qualche giorno prima di Natale, mi arriva un plico in posta prioritaria (non raccomandata!) con la lettera dell'OK, altri fogli, e un volume, le NOTE DI EDIZIONE.



Le prime due righe, con l'OK, mi fanno sognare, davvero, perchè si sogna, per quei dieci, dodici secondi...

"...ovviamente a patto che Lei sia in grado di COMPRARE o FAR COMPRARE direttamente dalla NOSTRA CASA EDITRICE un certo numero di volumi... per permetterci di coprire i rischi sulla pubblicazione di autori sconosciuti."...



Ok, se non volete correre rischi, pubblicate solo i classici. Tanto, se non sbaglio, il Governo finanzia le case editrici... sotto certi punti di vista...



Poi, nel contratto... cioè... direttamente in bella... IO DEVO FIRMARE DIRETTAMENTE UN CONTRATTO? E CHI SONO, MICHAEL JACKSON?... non volete prima parlare con me, sapere che faccio, se ho altri ventotto romanzi nel comodino, se sono un pazzo furioso, se potete vendere la mia immagine come padre pio, se ho bisogno di un visagista, di uno psichiatra, di un prete...



Firmi qui qui e qui...



Poi... la cosa piu' bella:

la cifra è XXXX, che può pagare in:

1) contanti

2) bonifico

3) tre comode rate

4) dieci comode rate.



Ora... la pubblicazione NON AVVIENE al pagamento dell'acconto, come quando ti compri un televisore all'unieuro (anzi, il televisore lo paghi sei mesi dopo l'acquisto)... ma solo DOPO che hai SALDATO tutte le rate (contravvenendo al principio primo della rateizzazione, il godere del bene mentre lo si paga) e, badate bene... SE UNA DELLE RATE DOVESSE ESSERE OMESSA la casa editrice potrà decidere di non pubblicare l'opera e NULLA SARÀ DOVUTO.



Premesso che un giorno io e il mio avvocato ci divertiremo...



Dopo il primo momento di indignazione totale e di schifo e di ribrezzo per questi nuovi ladri e imbroglioni... considerando che le note di edizione NON SONO LE STATISTICHE DI VENDITA ma le slinguazzose testimonianze degli autori pubblicati...



... mi rendo pacificamente conto di una cosa.



BRAVI



Sono io che mi indigno. Ma per cosa? Ho un cugino che si indebita per pubblicare racconti di cui se ne salvano due o tre, e parla di amici che "correggono" le sue opere (non sono editor, per carità!), che gli dicono "come e cosa scrivere"... e vende servizi telefonici con riunioni multilevel... e pare che sia felice...



Se la felicità costa duemila euro, rateizzabili..., scusatemi... mi sbaglio io. Davvero.



Domani aumento il listino dei miei abiti da sposa, visto che anch'io vendo sogni.



I miei, almeno, ti fanno sentire regina, per un giorno, ma regina. L'amore, quello, devi mettercelo tu.

lunedì 1 gennaio 2007

32 Dicembre

[IL SEGNAPOSTO]

O



("adesso, finalmente, è fuori!", libera citazione dal compianto Francesco De Gregori)



[PREFAZIONE]

Poichè per uno strano evento del destino ogni tanto dal mio computer di casa, saggiamente connesso ad una rete 3g, ogni tanto splinder decide che non vuole accettare post, riesco a postare al massimo dei segnalibri (una mitica "o", molto molto barese)... per poi non perdere magari la data, e il ricordo dell'impeto creativo (fermatemi!)... che poi si raddolcisce e si armonizza, come un vino rosso cambia e si equilibra una volta ossigenato.





[32 Dicembre]



Conosci gli altri e te stesso: cento battaglie, senza pericoli.

Non conosci gli altri, ma conosci te stesso: a volte vittoria, a volte sconfitta.

Non conosci gli altri, nè te stesso: ogni battaglia è una sconfitta certa.

- SUNZI

Sulle note dei trentasei stratagemmi, tra i quali il mitico "Attraversare il mare per ingannare il cielo", che accompagna i "dieci stratagemmi" di Battiato, album quanto mai furbo del cantautore siciliano, resto incantato davanti alla saggezza cinese... che con la sua ambiguità diventa irritante per i ritmi eccessivamente veloci dei nostri movimenti, lontani peraltro dai movimenti del pensiero che, sebbene altrettanto o più veloci ancora, prendono altre direzioni...

Quindi quando mi sento dire... allora questo è bianco, ma se guardi bene è nero... ma anche grigio non sarebbe male... sorrido. E penso: ok, bello, mi stai fregando. Ma non sei tu. Sono io. Del resto, noi siamo 56 milioni, voi un miliardo e mezzo. E siete ancora vivi. E, anzi, ci state lentamente mettendo nel sacco...



Quindi mi piacerebbe fermarmi. E far fermare il mondo, una volta all'anno.



Istituire il 32 dicembre, nè domenica nè festa comandata.



Un giorno-limbo, da passare rigorosamente con la propria coscienza.



A fare, davvero, due conti.



Questo è bianco, ma potrebbe essere nero... ma anche grigio... no, bello... guarda bene... che stai a rosso!