martedì 30 settembre 2008

Amore antico

Immerso da innumerevoli ore nello schermo del portatile, l'Indimenticabile si avvicina, leggera come solo lei sa essere, mi porge il caffè e mi chiede:



I: - Ma cosa stai facendo da oggi pomeriggio?

AP: - Sto cercando di istallare il server in una macchina virtuale...

I: - Sarebbe?

AP: - I computer di oggi sono così potenti che ci sono dei programmi che simulano dei computer dentro i computer... così diventa più facile gestire certe cose...

I: - E cos'è che non funziona?

AP: - 'Sto deficiente di Windows Vista... già per trovare il software che funziona... sulla macchina che avevo pronta... ci ho messo tutta la mattinata...

I: - E ora cos'è che manca?

AP: - ... veramente la macchina si connette via rete... solo che Windows se non è connesso alla rete non funziona... mentre Linux, anche se non è connesso a niente, crea una propria rete... insomma... è connesso con sè stesso...

I: - Non male come concetto... e perché non usi Linux?

AP: - ...



Io questa donna la adoro.

lunedì 22 settembre 2008

Persone serie

leclisse01



Stamattina Ore 10.00



AP: S? sia gentile... accenda il computer del capo... e lo lasci lì

Segretaria: Faccio subito...

AP: (zap zap zap via internet)

S: Che sta facendo?

AP: Le ho istallato il programma aggiornato. Troverà gli ordini stampati direttamente nella stampante...

S: Ma che altro devo fare...

AP: Li faccia trovare sulla scrivania, che il lunedì mattina fanno bella figura...



Stamattina Ore 11.00



SocioPotenziale: Ci prendiamo un caffè che parliamo del Progetto?

AP: Andiamo di qua che tra un po' arriva anche l'Indimenticabile che sarebbe perfetta come coordinatrice.

SP: Allora il tutto funziona sul venduto...

AP: Perfetto... quindi la struttura deve essere funzionante...

SP: Già. Una startup in piena regola.

AP: Io avrei anche la struttura software... passami il business plan...

SP: A pagina trentaquattro...

AP: Sei sicuro?

SP: Approssimativamente...

AP: Cinquecentomila...

SP: Cinquecentomila...

AP: (Sticazzi.)



Ore 12.00



L'Indimenticabile: L'idea di SP è ottima... ed è una persona a posto... vero?

AP: Quando abbiamo fatto qualche lavoro, ci siam sempre divisi gli utili...

I: Ma per questa cosa quanto serve...

AP: Reggiti.

I: Che?

AP: Cinquecentomila.

I: Io faccio si e no quarantacinque euro. E devo fare la spesa. Ah... cucini tu?

AP: (Sticazzi)





Ore 12.15

Capo: Ma tu quando vieni?

AP: Mercoledì alle 14.00

Capo: E' che si son bruciati i condensatori e qui non li trovo non è che...

AP: Te li cerco e te li spedisco oggi col corriere, 140 microfaraday?

Capo: E se partissimo mercoledì sera?

AP: E il commercialista per il consorzio...

Capo: Ma si è bruciato il condensatore...

AP: Quindi...

Capo: Torniamo da Roma venerdì... e poi...

AP: Ma se chiamano dal Kuwait? dobbiamo salire domenica a Milano e cercarci uno showroom...

Capo: E dall'amica tua a Milano?

AP: E' cocainomane, lasciamo perdere...

Capo: E quanto spendiamo?

AP: Vedo se li dirottiamo a Roma... così c'è un amico fotografo che ha una sala allo Sheraton sulla Colombo... si fa sempre una bella figura...

Capo: Ma sabato?

AP: Sabato, domenica, ecchennesò...

Capo: Quindi quando torniamo?

AP: Bacia tua moglie e dille "tornerò"...



Ore 14.00, mentre tiro il sugo con la pancetta...



Drago: Domani tu resti qui. Ho detto agli amici che vengono a casa che mio padre vende i vestiti da sposa e fotografa le modelle... così ce le fai vedere...



AP, pensando: I cinquecentomila li vedo già più semplici. E Kuwaitiani li ho già nel sacco.



(Foto di AP, dal balcone di casa. Sarebbe occorso il cavalletto, ma in alcuni casi mi hanno chiamato "tre piedi". Con una certa soddisfazione).

domenica 21 settembre 2008

Squallide figure che attraversano il Paese

modella

A dispetto di quanto dice di me qualche infima figura che ha popolato qualche mese della mia vita qualche tempo fa, e che legge il mio blog per "essere informata dei cazzi miei", che ha RUBATO un po' del mio tempo, qualche mia idea e un po' della mia fiducia nel prossimo, e che mi ha persino dato dell'INCONCLUDENTE con persone alle quali non si sarebbe neanche dovuta avvicinare, tengo a precisare:



1) E' la seconda volta che rifiuto uno stipendio fisso (circa il doppio di quanto la medesima persona ha "raccontato" di guadagnare per avere un mutuo in banca, per comprare non so che cosa) a vantaggio di  più scomode, rischiose, ma più laute e stimolanti provvigioni...



2) Il direttore generale di Swarovski Italia ha "gustato" quello che ho fatto con l'azienda di cui sono direttore commerciale e art director, visto che siam diventati in una sola stagione i primi clienti Italia per fatturato nel settore e usciranno a breve le MIE foto sulla loro rivista Crystallized, e si è preso cotanto biglietto da visita strafigo nero scintillante...



... e mentre mi gusto un meritato carpaccio di tonno e spada preparato da me medesimo personalmente di persona, annaffiato con uno Chardonnay siciliano...



3) Se vedo una cosa mia pubblicata senza consenso scritto, il mio avvocato vi fa un culo così...



L'invidia della felicità e della capacità altrui è una brutta bestia. E il malparlare, il malagire, il denigrare gratuitamente le persone per tentare di affamarle, per tentare di averle sotto controllo ha un solo nome: mediocrità.



A presto, e non su questo blog, ma in comode buste verdi, nomi e cognomi.



(E sullo sfondo, Battiato canta "... quante squallide figure attraversano il Paese...")



(Foto di AP, ultimo servizio fotografico. Modella molto fotogenica, più una bella dose di Photoshop: qualche neo, qualche eritema, lentiggini, leggere occhiaie. Ormai delle modelle guardo come posso "farle venire" e non quali meravigliose sensazioni possono darmi. Le meravigliose sensazioni me le dà la mia compagna, ogni giorno di più. Ed altri tipi bassi che si aggirano per casa. Perché a volerla cercare, la bellezza, la trovi dovunque. Il problema è di non ritoccarla inutilmente con il Photoshop dell'anima. Il mio maestro diceva sempre: scatta una bella foto, poi fanne quello che vuoi. E, furor di metafora: se una realtà è malata, non facciamo finta che sia sana. O una cura, o un po' di quarantena. Al limite, un bel falò.)

martedì 16 settembre 2008

Tutto il passato torna come un'onda



Ci sono i grandi amori nella vita.

Generalmente si pensa ad una donna, ad un compagno, ai figli.

Ci sono i grandi amori, diversi.

Perché l'anima vive vite parallele.



Un grande amore, generalmente, ci salva.

Non credo agli amori che fanno soffrire. Sono amori malati, sono deviazioni della mente. Un amore non è mai tristezza, ma una luce infinita. E ti eleva.



Platone scrisse:

"Gli uomini chiamano Amore Eros, perché ha le ali. Gli dei lo chiamano Pteros, perché ha il potere di darle".



Ora, premesso che spesso le nostre vicissitudini, le nostre malinconie ci fanno dimenticare gli insegnamenti più profondi, mi piace pensare che ci siano dei punti fermi, davvero fermi che ci fanno uscire dall'inferno della ripetizione dell'errore.



Nella mia vita non sono stato un santo. Lo ammetto senza paura.



Gli errori che ho commesso sono deviazioni da quello che di buono ho visto e imparato, dettati da un certo senso di autodistruzione misto ad una incosciente consapevolezza di immortalità.

E li ho pagati tutti.



La ripetizione dell'errore, il vortice fino al limite del buio.



Fino a combattere l'orrore.



Fino a credere che non ci siano soluzioni.



Fino a quando l'istinto di sopravvivenza non si ribella.



E poi le tenebre si squarciano inevitabilmente, perché la vita è fatta di luce.



Io sono fatto così.



Spesso mi son fatto inutilmente del male, crogiolandomi in situazioni di stallo, finché non sono esploso.



La mia Bibbia, il libro sul cuore che ferma il proiettile è un libro di Borges.



Il primo libro è stato La Cifra.



E ogni volta che stavo cadendo nel vortice, un suo verso mi ha spaccato l'anima, e mi ha fatto ricordare chi sono, e il profumo della bellezza.



Mi ricordo a casa dei miei, in quella che, impolverata, era ancora la mia stanza, i versi de "Le due cattedrali" che mi svegliavano dal torpore di un rapporto ormai finito. E mi facevano tornare a vivere...



"Adesso, schiavo, sei morto. Dal cielo platonico contempli, con sorridente pietà, le due cattedrali: quella che eressero le generazioni di Francia e quella che tramò la tua ombra, entrambe riflessi di un archetipo inconcepibile".



E tutta una serie di pensieri irrompono nell'anima, spazzano via le ombre, e riaprono le possibilità.



Io porto dentro di me quel libro. Perché, sebbene ogni volta che mi pare di averlo compreso mi riveli qualcosa di nuovo, la meraviglia supera l'incertezza, l'incanto la paura dell'ignoto.



Io credo nel destino.



E credo nella nostra capacità di guidarlo, di esserne i conduttori. Di cavalcare il Drago.



Credo che si possa uscire da ogni situazione di tensione, che i problemi non sono destinati a durare per sempre, a meno che non si sia affetti da un insano masochismo.



Perché esiste un ordine delle cose.



Io credo nel destino.



E nella bellezza.



Ieri la mia compagna aveva finito un libro. Mi ha chiesto un titolo.



Io ho vagato nella nostra biblioteca, l'unica parete veramente completa di questa casa fin troppo grande e ho tirato fuori due cose a me carissime: "Il codice dell'anima" di Hillmann e "L'Aleph" di Borges.



Lei ha scelto magicamente L'Aleph.



Oggi ero tuffato nel monitor del computer a ritoccare delle foto. Lei si avvicina, mi porge la sua mezza tazza di caffè.



Mi accarezza come solo lei sa fare.



Ed irrompe: "Ho cominciato l'Aleph... la definizione della divinità, la maestosità dei pensieri, la profondità delle parole... la magia che riesce a creare... è un libro bellissimo..."



Aveva gli occhi belli. Lei ha sempre gli occhi belli. Ma lo erano di più. Belli come io sospettavo che fossero in realtà, senza un velo di tristezza.



Se qualcuno mi chiederà una definizione di Amore, io racconterò questa storia.



"Tutto il passato torna come un'onda, e quelle antiche cose sono qui, solo perché una donna ti ha baciato".



E oggi il bacio più bello me lo ha dato un bambino che diventa sempre più mio.



(Foto di AmorPlatonico. Mare gentilmente offerto da Marsala, con tanti saluti alle note di Mal d'Africa di Battiato che mi hanno accompagnato nell'ultimo viaggio in Sicilia).

venerdì 12 settembre 2008

L'amore trasparente

angeli

Sono tremendi, irrequieti. Ti scappano dovunque.



Poi ti guardano da lontano.



Tornano.



Ti chiamano per nome.



Si addormentano tra le tue braccia.



E sono sinceri, sempre.



E ti fanno capire quelle che sono le tue direzioni.



Perchè hanno gli orizzonti lontani.



(Credo che sia la miglior foto della mia vita. Perché, se fotografare è raccontare la tua verità tagliando la verità, questa mi ha tagliato il cuore, riempiendomi gli occhi di luce. Gli affetti e gli amori che durano sono quelli che si scelgono, e non quelli che ti capitano. Compreso questo, comprendi davvero tutto. A qualunque età. Ah, per i puristi: due scatti col cellulare. La Canon era rimasta prudentemente a casa.)

sabato 30 agosto 2008

Punto di non ritorno

llmare



"Lo sai che io se non ho pranzato non ragiono".



Poi dicono che le donne sono complicate.



Mi sa che questa la sposo davvero.







(Foto di AmorPlatonico, Nokia N70: non serve la megareflex, se hai un buon manico e un lungomare come questo. Anche se oggi la Canon ha dato parecchia soddisfazione).

mercoledì 27 agosto 2008

La vita è cozze e provolone, è inutile

"Se vuoi conoscere i tuoi pensieri di ieri

osserva il tuo corpo oggi

se vuoi sapere come sarai domani

osserva i tuoi pensieri di oggi"



(Franco Battiato, Il cammino interminabile)



Stamattina mi peso, e scopro che la bilancia mi ha graziato.

Mi dico "mamma mia, sto tornando in forma, sarà l'amore..."



Dopo un po' l'urlo dell'Indimenticabile:



"Questa bilancia segna quarantacinque chili... tre in meno di ieri! non è possibile! morirò entro tre giorni!".



Mai fidarsi della bilancia. E di tutti quelli che mentono. Anche a fin di bene.



Che poi le cose si scoprono ed è triste.



Bilancia della minchia!



" mi l’aia passatu tra peni e turmenti

li peni di lu ‘nfernu nan su nenti"



(Chi mi conosce sa che volevo scrivere altro. Sto arrivando al giusto livello di saturazione per partorire qualche post malefico. Magari vi parlerò della verità sulle piccole case editrici italiane, o presunte tali. Presunte perchè, quando ti stringono la mano, la presa stessa è unta... davvero. E ti sporchi. E non poco.)