lunedì 29 dicembre 2008

Ricorsi storici

Drago (visibilmente agitato perché la sorella sta giocando sul suo account): MA PERCHE' CLICCHI DOVUNQUE????



Principessa (fregandosene): Non lo so!!!



Prevedo a breve motorini sequestrati e macchine ammaccate.

E "guarda, l'ho parcheggiata lì... ma che vandali"



E non ci potremo fare nulla.



Assolutamente nulla.

sabato 20 dicembre 2008

La febbre del sabato sera

Principessa: Il tuo blog? E allora scrivi:



LA PRINCIPESSA E' BELLA.



(poi l'egocentrico sarei io)

giovedì 18 dicembre 2008

Il rutilante mondo della moda



Quello che mi stupisce dei Tribunali, poiché riesco ancora a farmi scorrere addosso certi brutti eventi, é l'ambiente Kafkiano, dove spesso si fa fatica a distinguere l'avvocato dal cliente (tranne in alcuni evidentissimi casi), dove il senso di colpa pervade l'intero ambiente, dove le pettinature (tranne in alcuni evidentissimi casi) sono sfatte sia tra i giudicati, sia tra i giudici, sia tra i litiganti per procura.



Ma saltiamo al quid.



L'udienza per il mio divorzio dura ventotto secondi netti, quasi più di quanto sia durato l'amore.

Il mio avvocato, nonché grande amico, nonché "uomo col senso dell'umorismo più cattivo del mio", ci fa chiamare per primi poiché la collega (avvocato della controparte, nonché sorella della mia ex moglie) è vistosamente incinta. Al nono mese. Roba da chiamarla Minerva. O Marte. E ricordargli tutta la vita "e tu.. proprio tu... sei nato in tribunale e sempre qui finisci!!!"



Ma stiamo divagando.



Ci salutiamo simpaticamente (tutti avevamo evidentemente di meglio da fare) e cerchiamo di andar via.



Al che il mio avvocato saluta "Ok, alla prossima!"



La mia ex cognata ridendo "Beh, potrebbe!"



Io sghignazzo pensando al mio avvocato che mi dice sempre "Non formalizzare, non formalizzare... che poi qua ci troviamo!"... mentre la mia ex moglie credo che non abbia compreso lo scherzo... e replica...



"No! è assolutamente impossibile."



Allorché il Deus ex Machina si impossessa finalmente della mia ex cognata e le fa pronunciare...



"Dai, che se ti regala un altro diamante come quello che già ti ha dato, vedi come te lo risposi".



Poi dicono che in tribunale la verità non viene a galla.





Aggiornamenti del caso:

- Io sono il primo divorzio riuscito del mio avvocato (che li ha fatti riconciliare tutti: e dimmelo prima che hai 'sto vizio, che non ci  vengo da te!)

- Non sappiamo quando tornerò ufficialmente "di stato libero", cioè sposabile.

- L'unico che ha veramente capito come va il mondo e come andrà a finire la storia, è il Drago, che si è già prenotato per la luna di miele. E, come al solito, è quello che si diverte di più.



Vendetta trasversale:

- Al bar, il mio avvocato cerca di pagare gli espressini. La tizia di questa fantastica pasticceria ha un attacco di misantropia celeste e urla al telefono:

   - "sono talmente arrabbiata che ucciderei qualcuno"

   Io apostrofo...

   - "signora, se le serve, il signore davanti a lei fa l'avvocato"

Come al solito, la signora non ha capito, l'avvocato sì. E sta ancora ridendo.



(Questo post, compresa la foto, è stato interamente redatto con programmi open source e sotto linux. Sotto linux funzionano tutti i computer di casa mia, con il quale il Drago e la Principessa giocano su internet e imparano OpenOffice, mentre l'Indimenticabile si impratichisce con Calc. Perché siamo tutti, davvero, open. E perché linux è stabile, fermo. Come il grande amore).

lunedì 15 dicembre 2008

Viaggi all'estero



Da domani vado nel mio stato preferito.



"Di stato LIBERO"



Salvo mettermi a litigare col giudice.



Poi l'indimenticabile la sposo davvero...



(mado'!)

giovedì 11 dicembre 2008

L'acqua

Il fatto è che tu sei un inguaribile egocentrico.

(L'Indimenticabile)



Poi uno dice...

venerdì 5 dicembre 2008

L'uovo e la gallina



Io sono un automobilista disciplinato: non faccio manovre azzardate, rispetto la distanza di sicurezza, metto (quasi sempre) la cintura.

Ho due difetti:

- guido veloce (ma non ho mai distrutto nessuno)

- quando non trovo parcheggio divento una bionda isterica. E mi invento delle cose assurde.

Quando faccio una minima cazzata in questo senso, mi beccano. Sempre. Sarà per la faccia.

Nel '98 comprai una di quelle Croma a km 0 che il Ministero non ritirò da mamma Fiat... motore turbo, interni in pelle umana, insomma, quelle che saltavano amabimente con dentro giudici e scorta dalle parti dell'Isola delle Femmine a Palermo.

Mi fermavano SEMPRE.

Sarà stata per l'aria da farabutto, o per un kafkiano senso di colpa cosmico.

Accosti, patente, libretto...

Una volta mi hanno puntato persino il mitra contro. Ma ero in Veneto, e lì, si sa, fanno colazione col bianchetto.

Ed io avevo scritto in faccia "terronista".

A Roma, sempre con quella macchina, ad un semaforo un lavavetri quasi si arrese.



Io credo nel Lombroso, e oggi in particolare la fenotipologia delle personalità è standardizzata.

Oggi ho visto il gene primigenio dell'agente Smith.

Si chiama Nicola Lorusso.

Agente Motociclista della Polizia Municipale di Bari.

Non so se è nato prima l'Agente Smith o l'Agente Lorusso.

Quando scende dalla moto, con il suo occhialetto nero quadrato, l'aria da "adesso sono cazzi vostri", con due blocchetti di multe calibro centoquarantaquattroeuro, pare che il mondo non lo possa fermare.

Uno il suo personaggio se lo sceglie. E la sua vita sarà quella di "mo' faccio il cattivo, perché ho avuto una infanzia difficile". Lui.

Smith è il misantropo per eccellenza. Perché non vorrebbe neanche fare quello che fa. Perché si schifa del suo contatto col nemico.

Che saremmo noi, in fondo.

E quindi è lui contro il mondo. E sa che dovrà vincere lui.

Eppure la sua moto è in tripla fila. E un camionista ubriaco lo centrerà, prima o poi.

E nel frattempo, sono sicuro, la moglie gli fa le corna.

lunedì 1 dicembre 2008

Meglio un giorno da leone

VINO03

Mi chiedo come mai le signore di mezza età si vestano come ragazzine e corrano tutte spalmate di cotone, auricolare bluetooh e occhiali da sole intorno al parco, anzichè dentro, beccandosi tutto lo smog.

Non ci voglio credere che per un attimo di notorietà e mostrare una mezza chiappa una donna di una certa esperienza di vita sacrifichi i polmoni e dia tutta l'aria di essere una pazza che parla da sola, correndo verso il nulla.

Più che altro, alle undici di mattina.



Non ci voglio credere, davvero.