venerdì 2 novembre 2007
Tutti i particolari in cronaca
"Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano di gocciole e foglie
lontane."
(Gabriele D'Annunzio, La Pioggia nel Pineto).
Mi piace davvero tanto questa poesia. E' una sequenza di ritmi, di parole, di immagini che evocano l'incanto. E penso ad Ermione e a tutti i suoi volti, i suoi sguardi, i suoi movimenti.
Perché ho bisogno di grazia, intorno. Perché la bellezza è fascino. Perché questa estetica, che è completezza, diventa etica.
Altrimenti, si dissolve al vento.
Ma che bel vento!
Dove sei, Ermione?
mercoledì 31 ottobre 2007
Vedo rosso
Credo che sia il colore rosso, e la penombra, ad ispirare un certo tipo di visioni, o di desideri (che qualche volta son la stessa cosa).
Quando penso a questa luce, penso a quello che si vede chiudendo gli occhi e guardando il sole. Come se fosse una penombra prenatale.
E poi, non dimentichiamolo, è il colore della passione.
Sarà per questo motivo?
(Foto di AmorPlatonico, Taverna Vecchia del Maltese, Bari)
Quando penso a questa luce, penso a quello che si vede chiudendo gli occhi e guardando il sole. Come se fosse una penombra prenatale.
E poi, non dimentichiamolo, è il colore della passione.
Sarà per questo motivo?
(Foto di AmorPlatonico, Taverna Vecchia del Maltese, Bari)
martedì 30 ottobre 2007
lunedì 29 ottobre 2007
giovedì 25 ottobre 2007
Ma tutto questo è già più di tanto
È una notte in Italia che vedi
questo taglio di luna
freddo come una lama qualunque
e grande come la nostra fortuna
che è poi la fortuna di chi vive adesso
questo tempo sbandato
questa notte che corre
e il futuro che viene
a darci fiato.
(Ivano Fossati, Una Notte in Italia)
questo taglio di luna
freddo come una lama qualunque
e grande come la nostra fortuna
che è poi la fortuna di chi vive adesso
questo tempo sbandato
questa notte che corre
e il futuro che viene
a darci fiato.
(Ivano Fossati, Una Notte in Italia)
L'effetto che fa su di me la musica (e la poesia) di Fossati è una specie di caldo abbraccio.
Fossati scrive per immagini, come se ogni strofa fosse una fotografia. Descrive passo dopo passo delle emozioni, e poi, alla fine, due versi per commentare, come una didascalia.
Solo che Fossati va dentro le cose. E, come i grandi fotografi, non racconta un evento, ma racconta una storia, una emozione attraverso la descrizione di una realtà.
E questa musica ha sempre accompagnato la mia vita. E il "taglio di luna" mi ha ricordato un amore, perchè ogni amore è quell'amore.
E ho guardato al futuro, e a quanto è incasinata, ma bellissima, la vita. E la tristezza va via.
E non riesco a capire quelli che di Fossati dicono... che è triste.
Sarà.
Per me son persone che non ascoltano. Ma non che non ascoltano Fossati. Non ascoltano e basta. Han bisogno di rumore sempre uguale, con titoli diversi, per non sentire l'urlo della solitudine.
Ma tutto questo è già più di tanto...
(Effetti deleteri di un pomeriggio di Photoshop. Un tempo, quando stampavi, uscivi che puzzavi di acido, e di ammoniaca. Insomma, eri rinco e puzzavi di piscio di gallina. Ora, Photoshop è asettico. Ma crea assuefazione.)
Fossati scrive per immagini, come se ogni strofa fosse una fotografia. Descrive passo dopo passo delle emozioni, e poi, alla fine, due versi per commentare, come una didascalia.
Solo che Fossati va dentro le cose. E, come i grandi fotografi, non racconta un evento, ma racconta una storia, una emozione attraverso la descrizione di una realtà.
E questa musica ha sempre accompagnato la mia vita. E il "taglio di luna" mi ha ricordato un amore, perchè ogni amore è quell'amore.
E ho guardato al futuro, e a quanto è incasinata, ma bellissima, la vita. E la tristezza va via.
E non riesco a capire quelli che di Fossati dicono... che è triste.
Sarà.
Per me son persone che non ascoltano. Ma non che non ascoltano Fossati. Non ascoltano e basta. Han bisogno di rumore sempre uguale, con titoli diversi, per non sentire l'urlo della solitudine.
Ma tutto questo è già più di tanto...
(Effetti deleteri di un pomeriggio di Photoshop. Un tempo, quando stampavi, uscivi che puzzavi di acido, e di ammoniaca. Insomma, eri rinco e puzzavi di piscio di gallina. Ora, Photoshop è asettico. Ma crea assuefazione.)
venerdì 19 ottobre 2007
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