martedì 30 ottobre 2007
lunedì 29 ottobre 2007
giovedì 25 ottobre 2007
Ma tutto questo è già più di tanto
È una notte in Italia che vedi
questo taglio di luna
freddo come una lama qualunque
e grande come la nostra fortuna
che è poi la fortuna di chi vive adesso
questo tempo sbandato
questa notte che corre
e il futuro che viene
a darci fiato.
(Ivano Fossati, Una Notte in Italia)
questo taglio di luna
freddo come una lama qualunque
e grande come la nostra fortuna
che è poi la fortuna di chi vive adesso
questo tempo sbandato
questa notte che corre
e il futuro che viene
a darci fiato.
(Ivano Fossati, Una Notte in Italia)
L'effetto che fa su di me la musica (e la poesia) di Fossati è una specie di caldo abbraccio.
Fossati scrive per immagini, come se ogni strofa fosse una fotografia. Descrive passo dopo passo delle emozioni, e poi, alla fine, due versi per commentare, come una didascalia.
Solo che Fossati va dentro le cose. E, come i grandi fotografi, non racconta un evento, ma racconta una storia, una emozione attraverso la descrizione di una realtà.
E questa musica ha sempre accompagnato la mia vita. E il "taglio di luna" mi ha ricordato un amore, perchè ogni amore è quell'amore.
E ho guardato al futuro, e a quanto è incasinata, ma bellissima, la vita. E la tristezza va via.
E non riesco a capire quelli che di Fossati dicono... che è triste.
Sarà.
Per me son persone che non ascoltano. Ma non che non ascoltano Fossati. Non ascoltano e basta. Han bisogno di rumore sempre uguale, con titoli diversi, per non sentire l'urlo della solitudine.
Ma tutto questo è già più di tanto...
(Effetti deleteri di un pomeriggio di Photoshop. Un tempo, quando stampavi, uscivi che puzzavi di acido, e di ammoniaca. Insomma, eri rinco e puzzavi di piscio di gallina. Ora, Photoshop è asettico. Ma crea assuefazione.)
Fossati scrive per immagini, come se ogni strofa fosse una fotografia. Descrive passo dopo passo delle emozioni, e poi, alla fine, due versi per commentare, come una didascalia.
Solo che Fossati va dentro le cose. E, come i grandi fotografi, non racconta un evento, ma racconta una storia, una emozione attraverso la descrizione di una realtà.
E questa musica ha sempre accompagnato la mia vita. E il "taglio di luna" mi ha ricordato un amore, perchè ogni amore è quell'amore.
E ho guardato al futuro, e a quanto è incasinata, ma bellissima, la vita. E la tristezza va via.
E non riesco a capire quelli che di Fossati dicono... che è triste.
Sarà.
Per me son persone che non ascoltano. Ma non che non ascoltano Fossati. Non ascoltano e basta. Han bisogno di rumore sempre uguale, con titoli diversi, per non sentire l'urlo della solitudine.
Ma tutto questo è già più di tanto...
(Effetti deleteri di un pomeriggio di Photoshop. Un tempo, quando stampavi, uscivi che puzzavi di acido, e di ammoniaca. Insomma, eri rinco e puzzavi di piscio di gallina. Ora, Photoshop è asettico. Ma crea assuefazione.)
venerdì 19 ottobre 2007
giovedì 18 ottobre 2007
Tramonto occidentale
Statale 115 orientale sicula.
Alle 18.30, il cielo si è aperto e ci ha regalato un tramonto con quello che chiamo sempre "l'universo di sole basso".
Son cose.
Eravamo di fretta, ci aspettavano, e non è stato assolutamente possibile scattare una foto al disco rosso del sole tagliato dalle nuvole.
E' stato un tramonto da cartone animato...
... quelli in cui si vede l'Arcadia di Capitan Harlock che vola verso l'infinito, via dalla Terra.
Io con quei tramonti, quei tramonti di cartone, ci son cresciuto.
Ora, me li godo, sempre.
E quando un mio amico fotografo mi ricorda... che quando non riesce a scattare una fotografia se la "scrive" per rifarla quando ricapita la stessa scena...
... beh... non so se son d'accordo. Piu' o meno la foto la rifai... ma è come amare una donna diversa con il desiderio di quella prima.
Mah...
martedì 16 ottobre 2007
Zoom
Non so se sono questi contrasti
che mi ricordano le inner sleeve di "Orizzonti Perduti" di Battiato
e di come son cresciuto con certa musica o certa cultura...
... sta di fatto che la felicità è una questione di punti di vista
di prospettive
e, qualche volta,
di giuste voci.
(E mille barbagli trafiggono le palpebre...)
(foto di AmorPlatonico, mare di Staletti)
venerdì 5 ottobre 2007
Dedicato.
E' ufficiale. Esce a Natale.
Il mio primo libro.
E sarà dedicato ai bambini.
Perché loro è la speranza.
L'innocenza non è qualcosa di cui doversi vergognare. Eppure...
...eppure quando penso che la gente piccola si fa del male gratuito per quattro spiccioli, vomito.
C'è un momento, nella vita, in cui il bambino che c'è in noi vomita anche lui, esce a compare le sigarette e non torna più.
Il disegno è del piccolo Francesco, dieci anni, figlio della mia editor.
Ieri mi ha visto così.
Non sono così stempiato, ma mi ha tolto qualche chilo, il che non guasta.
Ma disegna bene, il cucciolo. Coglie l'anima. E ha anche un che di cubista. Un piccolo Picasso.
Son cose.
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