domenica 4 giugno 2006

Esse est percipi

Esse est Percipi

Siamo innamorati di una fantasia
venuta dai millenni
da chissà dove.

E l'ho vista nascere e salire
volare, e boccheggiare.
Nelle ombre della notte
nelle finestre delle cattedrali
nei campi spazzati dai venti d'estate

E nelle affinità elettive
nel sorriso di un bambino
e nello specchio dei tuoi occhi.

Ed ho imparato, ho ricordato
Che conscersi è riconoscersi
In Te.

(AmorPlatonico, Esse Est Percipi, da "Al Cospetto del Re dell'Incanto")

Penso che l'Amore sia un mezzo di conoscenza, di percezione. Sia quando c'è soltanto la "vibrante intesa di tutti i sensi in festa", per ricordare Battiato, sia quando, ed è bellissimo, tutto funziona davvero.

Allora questo brivido, questa sferzata d'energia, modifica l'ordine delle cose. Le fa apparire naturali. Della giusta dimensione.

E magari colorate di una tonalità accettabile.

E, magari, a richiesta, si nota un po' di essenza in piu'.

Poi sono in tanti, da Platone, ad Hillmann, passando persino per certi esponenti della vetusta Chiesta Cristiana a pensarla così.

Ed io con loro.

E, certe volte, non ci si innamora di una persona, ma di uno stato. Come guardare degli occhi senza un volto. "Il saggio vive in uno stato di perenne innamoramento". Ma io, sfortunatamente, in fondo tanto saggio non sono.

(Come dicevo tempo addietro, mai portarsi il portatile davanti al mare).

venerdì 2 giugno 2006

I miei amori

Ci sono delle cose che sono le metafore dei punti fermi della nostra personalità. Sono elementi reali che racchiudono l'essenza del punto di contatto del nostro essere-tempo con la nostra anima. Hanno un carattere evocativo per un passaggio diretto alla parte migliore di noi. O che crediamo tale.

Le mie sono due.

Borges e Gustav Klimt.

Poi, tutte le altre.

Ieri notte, una persona speciale mi ha fatto un regalo bellissimo.

E' questo template, che con la sua solarità illumina questi giorni un po' grigi.

Che passeranno. Presto.

"Le nuvole non possono annientare il sole
e lo sapeva bene Paganini
che il diavolo è mancino
è subdolo e suona il violino"
(Battiato, Lode all'Inviolato)

La cosa bellissima è che è come lo avrei fatto io.

Grazie.

mercoledì 31 maggio 2006

Stillicidio

Aria ferma. Afa.
Sole e luce,
fuori.


Questo stillicidio,
l'attesa (ancora!) che cambia
il sole in fuoco
e l'azzurro del cielo
in ghiaccio:

gocce d'acqua salmastra - la mia -
sull'anima senza pelle.


Non si può vivere sempre così.

lunedì 29 maggio 2006

"Fuori i mercanti dal Tempio!"

Se qualcuno mi chiedesse cos'è l'attesa, ora potrei spiegarla....
... assieme ad un sacco di altre cose.

sabato 27 maggio 2006

Amor Platonico (2)

R: Ho letto il tuo blog! Tu parli d'amore!
AP: Beh... sì...
R: E perchè dici di non amarmi?
AP: ...

("E tu dici ancora che non parlo d'amore
Batte in me un limone giallo basta spremerlo
Con lacrime salate agli occhi tuoi
ben condita amata t'ho
Dai piangete (o ..)
Dai cantate (o ..)
E dai che ne ho sete
Parole d'amore .
Grosse lacrime sciocche
Sono uova alla coque
E dai e dai (o. . )
Fatti un Pianto"
Lucio Battisti, Pasquale Panella, Fatti un pianto)

Ed è sempre così...

venerdì 26 maggio 2006

Amor Platonico

Questa notte ho visto il cielo
con gli stessi occhi di Adamo
Ho fiutato nell'aria
l'odore della selvaggina e del predatore
ed il profumo delle messi mature.
Ho contato le stelle e le costellazioni
come gli astronomi a Babilonia.
La stessa luna, le stesse luci, lo stesso incanto
dei velieri di Magellano.
Ogni suono, ora
è l'eterno respiro della vita.
Non chiedermi come
in questa notte d'Agosto
si siano cancellati i secoli ed i millenni:
io non sono abituato all'eternità.

(AmorPlatonico, Questa notte ho visto il cielo, Al Cospetto del Re dell'incanto)

Personalmente sono convinto che ogni foma d'arte ha un carattere didascalico ma ancor piu' evocativo. Ed è in quest'ultimo che si concretizza il ruolo principale della stessa arte, che è quello di trascendere il reale, il praticamente toccabile e mostrare il filo invisibile che unisce le cose.
E' come se ti abbagliasse per farti vedere meglio, se ti assordasse per farti sentire nuovi suoni.
Esiste un rumore di fondo, nella percezione del reale, che è l'inquinamento dei pregiudizi.
Non posso non credere, invece, in un senso della bellezza comune a tutti gli uomini. Con elementi simili. Con stimoli percettivi simili. Per alcuni individui sono piu' facilmente percebibili. Per altri, il processo è piu' difficoltoso. Ma esiste in ciascuno. E', credo, una definizione atea della divinità.
Poi ognuno si regola come gli pare.

giovedì 25 maggio 2006

Come diceva Balzac

"Una notte d'amore è un libro letto in meno"

Io ho ancora un sacco di libri da leggere, cavolo!!!