Se qualcuno mi chiedesse cos'è l'attesa, ora potrei spiegarla....
... assieme ad un sacco di altre cose.
lunedì 29 maggio 2006
sabato 27 maggio 2006
Amor Platonico (2)
R: Ho letto il tuo blog! Tu parli d'amore!
AP: Beh... sì...
R: E perchè dici di non amarmi?
AP: ...
("E tu dici ancora che non parlo d'amore
Batte in me un limone giallo basta spremerlo
Con lacrime salate agli occhi tuoi
ben condita amata t'ho
Dai piangete (o ..)
Dai cantate (o ..)
E dai che ne ho sete
Parole d'amore .
Grosse lacrime sciocche
Sono uova alla coque
E dai e dai (o. . )
Fatti un Pianto"
Lucio Battisti, Pasquale Panella, Fatti un pianto)
Ed è sempre così...
AP: Beh... sì...
R: E perchè dici di non amarmi?
AP: ...
("E tu dici ancora che non parlo d'amore
Batte in me un limone giallo basta spremerlo
Con lacrime salate agli occhi tuoi
ben condita amata t'ho
Dai piangete (o ..)
Dai cantate (o ..)
E dai che ne ho sete
Parole d'amore .
Grosse lacrime sciocche
Sono uova alla coque
E dai e dai (o. . )
Fatti un Pianto"
Lucio Battisti, Pasquale Panella, Fatti un pianto)
Ed è sempre così...
venerdì 26 maggio 2006
Amor Platonico
Questa notte ho visto il cielo
con gli stessi occhi di Adamo
Ho fiutato nell'aria
l'odore della selvaggina e del predatore
ed il profumo delle messi mature.
Ho contato le stelle e le costellazioni
come gli astronomi a Babilonia.
La stessa luna, le stesse luci, lo stesso incanto
dei velieri di Magellano.
Ogni suono, ora
è l'eterno respiro della vita.
Non chiedermi come
in questa notte d'Agosto
si siano cancellati i secoli ed i millenni:
io non sono abituato all'eternità.
(AmorPlatonico, Questa notte ho visto il cielo, Al Cospetto del Re dell'incanto)
Personalmente sono convinto che ogni foma d'arte ha un carattere didascalico ma ancor piu' evocativo. Ed è in quest'ultimo che si concretizza il ruolo principale della stessa arte, che è quello di trascendere il reale, il praticamente toccabile e mostrare il filo invisibile che unisce le cose.
E' come se ti abbagliasse per farti vedere meglio, se ti assordasse per farti sentire nuovi suoni.
Esiste un rumore di fondo, nella percezione del reale, che è l'inquinamento dei pregiudizi.
Non posso non credere, invece, in un senso della bellezza comune a tutti gli uomini. Con elementi simili. Con stimoli percettivi simili. Per alcuni individui sono piu' facilmente percebibili. Per altri, il processo è piu' difficoltoso. Ma esiste in ciascuno. E', credo, una definizione atea della divinità.
Poi ognuno si regola come gli pare.
con gli stessi occhi di Adamo
Ho fiutato nell'aria
l'odore della selvaggina e del predatore
ed il profumo delle messi mature.
Ho contato le stelle e le costellazioni
come gli astronomi a Babilonia.
La stessa luna, le stesse luci, lo stesso incanto
dei velieri di Magellano.
Ogni suono, ora
è l'eterno respiro della vita.
Non chiedermi come
in questa notte d'Agosto
si siano cancellati i secoli ed i millenni:
io non sono abituato all'eternità.
(AmorPlatonico, Questa notte ho visto il cielo, Al Cospetto del Re dell'incanto)
Personalmente sono convinto che ogni foma d'arte ha un carattere didascalico ma ancor piu' evocativo. Ed è in quest'ultimo che si concretizza il ruolo principale della stessa arte, che è quello di trascendere il reale, il praticamente toccabile e mostrare il filo invisibile che unisce le cose.
E' come se ti abbagliasse per farti vedere meglio, se ti assordasse per farti sentire nuovi suoni.
Esiste un rumore di fondo, nella percezione del reale, che è l'inquinamento dei pregiudizi.
Non posso non credere, invece, in un senso della bellezza comune a tutti gli uomini. Con elementi simili. Con stimoli percettivi simili. Per alcuni individui sono piu' facilmente percebibili. Per altri, il processo è piu' difficoltoso. Ma esiste in ciascuno. E', credo, una definizione atea della divinità.
Poi ognuno si regola come gli pare.
giovedì 25 maggio 2006
Come diceva Balzac
"Una notte d'amore è un libro letto in meno"
Io ho ancora un sacco di libri da leggere, cavolo!!!
Io ho ancora un sacco di libri da leggere, cavolo!!!
mercoledì 24 maggio 2006
A Cassandra
Oggi il vento non sembra muovere il mare. Nell'aria ferma, all'orizzonte, non riesco più a scorgere le ombre delle navi Achee. Non vedo più il sangue, il ferro, il fuoco. Non sento né grida strazianti, né clangore di metallo, né sibili di frecce.
Sono soltanto petali di rose quelli che volano nell'aria e si stagliano contro il cielo e contro il mare.
Scomparirò forse da questa storia, da questa vita, dalle opere e dai doveri.
In tutta questa luce Eros mi tende la sua mano.
Non m'importa, oggi, di non essere più me stessa.
A Cassandra.
(Da Al Cospetto del Re dell'Incanto)
(In fondo siamo solo torrenti di byte)
martedì 23 maggio 2006
Dichiarazione
Con questo post, a scanso di equivoci, noi, AmorPlatonico, viste le precedenti esperienze:
DICHIARIAMO
che, FINO A NUOVE DISPOSIZIONI,
Non siamo interessati a rapporti amorosi,
di breve o lunga durata,
nemmeno a brevi e intense relazioni sessuali e quanto di simile,
in particolare con iscritte a QUESTA PIATTAFORMA.
Quindi, NON LA VOGLIAMO e, nel malaugurato caso che
ce la vogliate dare voi o ce l'abbiate, ahimè, GIA' DATA,
Vi chiediamo la modalità a Voi più comoda per la RESTITUZIONE.
Cordialmente NON Vostro,
AmorPlatonico.
DICHIARIAMO
che, FINO A NUOVE DISPOSIZIONI,
Non siamo interessati a rapporti amorosi,
di breve o lunga durata,
nemmeno a brevi e intense relazioni sessuali e quanto di simile,
in particolare con iscritte a QUESTA PIATTAFORMA.
Quindi, NON LA VOGLIAMO e, nel malaugurato caso che
ce la vogliate dare voi o ce l'abbiate, ahimè, GIA' DATA,
Vi chiediamo la modalità a Voi più comoda per la RESTITUZIONE.
Cordialmente NON Vostro,
AmorPlatonico.
giovedì 18 maggio 2006
Un google di anime
La conversazione con una simpatica ed elegante splinderiana, e un po' di sana confusione con gli argomenti, mi ha fatto venire in mente, simpaticamente, una serie di "perchè" e "percome" sono qui.
Niente domande esistenziali, per carità: nessun "da dove vengo?" e "dove vado?". Semplicemente cosa accomuna noi popolo di internet.
Quelli che frequentiamo prima le chat, poi i blog, questa sacrosanta invenzione che ti permette, semplicemente, di lanciare il tuo messaggio nella bottiglia al pianeta.
E magari, sperare che qualcuno, prima o poi, capisca quello che vogliamo dire.
E magari, quel qualcuno, qualche volta, è te stesso.
Perchè, ammettiamolo. Si scrive qui anche per esibizionismo. Non serve fotografarsi nudi (magari avendo il fisico, una immagine vale piu' di mille parole!), anche se in fondo, un po' nudi, lo si è. E senza essere sibillini. Non serve. Almeno a me, non serve.
Sono qui sulla rete piu' o meno come sono al bar. Al bar, al limite, sarò piu' bevuto...
Del resto l'esigenza di raccontare e di raccontarsi è un po' una ammissione di una certa dose di solitudine, di presa di coscienza della incomunicabilità in un certo ambiente.
E la rete diventa l'espansione del modo della conoscenza. Un google di anime. Ecco questo è splinder. Un google di anime.
E la scelta, semplicemente, di essere piu' se stessi anzichè essere sempre e comunque "bravi scrittori".
Come faceva il buon Benni, quando Benni era Benni, che nel Bar sotto il mare, alla fine, un po' di sana malinconia ce la metteva. Perchè non va sempre rose e fiori. Ma perchè, anche, se siam qui, è perchè ci piace, e tanto.
E, in fondo, ditemi che cosa cambia: la rete, o il bar. Io son sempre me stesso.
Con la mia voglia di comunicare, di ridere, di cercare il filo invisibile che unisce le cose.
Quello stesso filo che fa brillare di luce il mare, davanti casa mia, la mattina, e par che ti dica "sarà una bella giornata oggi".
Nonostante qualche volta lo zio Fato si diverta a complicare le cose.
E qualche volta le complica piu' di un po'.
E magari, così, ti diverti semplicemente, sempre di piu', ad essere te stesso.
E magari, ammetti, ogni tanto, d'aver fatto una figura da zero.
Questo, veramente, è per te.
Niente domande esistenziali, per carità: nessun "da dove vengo?" e "dove vado?". Semplicemente cosa accomuna noi popolo di internet.
Quelli che frequentiamo prima le chat, poi i blog, questa sacrosanta invenzione che ti permette, semplicemente, di lanciare il tuo messaggio nella bottiglia al pianeta.
E magari, sperare che qualcuno, prima o poi, capisca quello che vogliamo dire.
E magari, quel qualcuno, qualche volta, è te stesso.
Perchè, ammettiamolo. Si scrive qui anche per esibizionismo. Non serve fotografarsi nudi (magari avendo il fisico, una immagine vale piu' di mille parole!), anche se in fondo, un po' nudi, lo si è. E senza essere sibillini. Non serve. Almeno a me, non serve.
Sono qui sulla rete piu' o meno come sono al bar. Al bar, al limite, sarò piu' bevuto...
Del resto l'esigenza di raccontare e di raccontarsi è un po' una ammissione di una certa dose di solitudine, di presa di coscienza della incomunicabilità in un certo ambiente.
E la rete diventa l'espansione del modo della conoscenza. Un google di anime. Ecco questo è splinder. Un google di anime.
E la scelta, semplicemente, di essere piu' se stessi anzichè essere sempre e comunque "bravi scrittori".
Come faceva il buon Benni, quando Benni era Benni, che nel Bar sotto il mare, alla fine, un po' di sana malinconia ce la metteva. Perchè non va sempre rose e fiori. Ma perchè, anche, se siam qui, è perchè ci piace, e tanto.
E, in fondo, ditemi che cosa cambia: la rete, o il bar. Io son sempre me stesso.
Con la mia voglia di comunicare, di ridere, di cercare il filo invisibile che unisce le cose.
Quello stesso filo che fa brillare di luce il mare, davanti casa mia, la mattina, e par che ti dica "sarà una bella giornata oggi".
Nonostante qualche volta lo zio Fato si diverta a complicare le cose.
E qualche volta le complica piu' di un po'.
E magari, così, ti diverti semplicemente, sempre di piu', ad essere te stesso.
E magari, ammetti, ogni tanto, d'aver fatto una figura da zero.
Questo, veramente, è per te.
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