lunedì 3 luglio 2006

Ti tenta tre volte tanto...

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"...


Si ricordò che non aveva mangiato, dalla mattina. Raggiunse il suo caffè preferito. Passò in carrellata i gelati, il cesto della frutta dei frappè, la coloratissima vetrina dei semifreddi. Passò poi all'espositore delle merende preconfezionate. Un tempo, quando era giù, si consolava con la panacea degli artisti, le Fiesta. Se ne comprava un pacco e aspettava quasi lo stordimento del liquore (ma c'era davvero?) di cui erano imbevute sotto il cioccolato. In quel momento persino l'odore del dolce lo stomacava. Magari qualcosa di salato. Il bancone era deserto. Evidentemente dovevano ancora preparare per l'affluenza degli aperitivi serali e per le consumazioni notturne.


Riuscì a farsi preparare un tramezzino. Un tempo in quel pane al latte, nella maionese e nell'uovo sodo vedeva le libagioni delle baccanti, e nell'insalata e nel pomodoro la salvezza del dietista. Quei tramezzini erano stati per anni la sua salvezza, il suo ritorno all'utero, il concetto stesso della Creazione.


..."
(Da AmorPlatonico, "Le ultime ore di P.", Al Cospetto del Re dell'Incanto)

7 commenti:

  1. madonna la marina me la sarei fatta pure io... che donna.

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  2. Da notare la perfetta quadratura del colore dei capelli... a guardarci bene... una "X"...

    Serena...

    Serenaaaa...

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  3. (tratto da "Bar sport" di Stefano Benni)

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  4. C'è una bacheca con delle paste, ma è puramente coreografica. Sono paste ornamentali, spesso veri e propri pezzi d'artigianato. Sono lì da anni, tanto che i clienti abituali, ormai, le conoscono una per una. Entrando dicono:"La meringa è un pò sciupata, oggi. Sarà il caldo". Oppure:"E' ora di dar la polvere al krapfen". Solo, qualche volta, il cliente occasionale osa avvicinarsi al sacrario. Una volta, ad esempio, entrò un rappresentante di Milano. Aprì la bacheca e si mise in bocca una pastona bianca e nera, con sopra una spruzzata di queela bellissima granella in duralluminio che sola contraddistingue la pasta veramente cattiva. Subito nel bar si sparse la voce:"Hanno mangiato la Luisona!" La Luisona era la decana delle paste, e si trovava nella bacheca dal 1959. Guardando il colore della sua crema i vecchi riuscivano a trarre le previsioni del tempo. La sua scomparsa fu un colpo durissimno per tutti. Il rappresentante fu invitato a uscire nel generale disprezzo. Nessuno lo toccò , perchè il suo gesto malvagio conteneva già in sè la più tremenda delle punizioni. Infatti fu trovato appena un'ora dopo, nella toilette di un autogrill di Modena, in preda ad atroci dolori. La Luisona si era vendicata.

    La particolarità di queste paste è infatti la non facile digeribilità. Quando la pasta viene ingerita, per prima cosa la granella buca l'esofago. Poi, quando la pasta arriva al fegato, questo la analizza e rinuncia, spostandosi di un colpo a sinistra e lasciandola passare. La pasta, ancora intera, percorre l'intestino e cade a terra intatta dopo pochi secondi. Se il barista non ha visto niente, potete anche rimetterla nella bacheca e andarvene."

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  5. ah! sempre i soliti, questi uomini!quando non li caghi, ti chiamano.



    (ridoridorido)



    Serena

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  6. VOX CLAMANTIS IN DESERTO

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  7. Ah, la Fiesta, ultima speme...

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