martedì 10 maggio 2011

Un buon incassatore

desk 005

"Tu sei un buon incassatore" mi disse una volta una persona che credevo amica, in una fase un po' turbolenta della mia vita.



Sono un buon incassatore. E' vero. Ho pazienza. Più che pazienza uno stoico principio di sopportazione. E, forse, credo di sapere dove voglio arrivare. E credo di aver imparato a valutare le mie forze, e quanta energia investire per arrivare a qualcosa.



Sono un buon incassatore. Avevo l'abitudine, data da una certa "sensazione di chissà quale superiorità" (semplicemente si chiama irresponsabilità), di passare sopra le cose. Di non chiarirle subito. Era come se per eccesso di democrazia, però, permettessi alla gente di oltrepassare, in varia misura, il limite del mio personale.



Ma non si può sempre dimenticare e perdonare. Perchè, tanto, non serve. Se l'altro ripetutamente ricade nell'errore. Perchè se l'eterna ripetizione dell'errore è tipica dell'Inferno, qui siamo ancora, fortunatamente, sulla terra.



Perchè poi esplodo, come una pentola a pressione.



Perciò, cara signora delle pulizie, che ti aggiri per l'azienda come un orsetto lavatore (orsetto lavatore prossimo al quintale, direi)... sappi che nascondere i cestini dei rifiuti ad uno che è già di suo disordinato, è veramente un colpo basso.



(Foto AP, "parte" della sua scrivania perennemente incasinata).

giovedì 5 maggio 2011

Finzioni

rosaromal




Sarà... ma certe volte ho l'impressione che siamo davvero noi ad immaginarci tutto... come se quando abbiamo fatto certe cose, certe scelte, quando abbiamo vissuto situazioni abbiamo avuto davvero il prosciutto davanti agli occhi.



Perchè a voler vederle da una certa distanza.... son come le rose rampicanti.



Sottili, eroiche... e maledettamente lontane.



(In realtà son tutti discorsi miei... "certe cose", "certi eventi", "certe situazioni". Meglio non dire. Però mi sarebbe piaciuto esserci in altra forma... per prendermi a calci. Ma alle soglie dei quaranta è bello volere così bene al proprio passato. Calci compresi. Del resto, poteva andarci anche peggio, tipo che avrebbe potuto piovere.)



(Rose rampicanti a Roma, fuori Santo Stefano Rotondo. 2003. Che era meglio stare da un'altra parte... che è stato come per gli Americani andare in Vietnam: alla fine ci si è rimesso... e ci si è fatti solo un sacco di film.)


domenica 27 marzo 2011

Segnali di vita

pastellal

Sono convinto che la pastella abbia una componente metafisica. Indipendentemente dalle melanzane.

sabato 26 marzo 2011

Di Grande Teatro

ppio

Quando ero più giovane ero sostenitore delle architetture pure. Mi piaceva l'idea di Brasilia, la città costruita dal nulla direttamente nel futuro.

Oppure immaginavo Madre Natura riprendersi le città ricoprendole di rami e piante.



Poi ho scoperto il reportage, il raccontare le emozioni attraverso i tagli nella visione delle persone.



Ma un teatro è davvero grande se l'opera è perfetta con i propri spettatori. Che diventano teatro a loro volta.



Qualcuno disse E=mc².



E tutti furono felici e contenti.

venerdì 25 marzo 2011

C'è Tempo

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"Dicono che c'è un tempo per seminare

e uno più lungo per aspettare

io dico che c'era un tempo sognato

che bisognava sognare."

Ivano Fossati, C'è tempo.



Reggio Calabria, Lungomare.

Sfondo, Sicilia.

Nuvole di Nostro Signore.



L'HDR, a dispetto di Photoshop, è mio.



E uno può scegliere se incazzarsi per aver atteso due ore l'apertura di un negozio per non vendere nulla, o di aver avuto la possibilità, il tempo e la voglia di guardare un poco più in là.



(Alle spalle, i palazzi del lungomare di Reggio, ricostruiti in stile liberty dopo il terremoto del 1908. Se da una disgrazia comunque la vita rinasce, chissà cosa faranno in Giappone.)

martedì 22 marzo 2011

Quante vite hai vissuto?

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Tre, no, no, quattro.



(Foto AP, Campo dei Missili, poligono abbandonato nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Oggi dicono sia coltivato a frutta. Fantasia. Così come tante parole in questi giorni.)

venerdì 18 marzo 2011

I cancelli della memoria | gates of memory

gatesofmemory

Ciao Marcel(*)!

(Gesto dell'ombrello)



(Commento molto legato al post precedente. Effetti deleteri della colla vinilica, probabilmente.)



(Ma che belle foto fa il Nokia. Più che altro, con che tempismo!)

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(*) dedicato all'autore della Recherche, il "tempo perduto" della mia estate della terza liceo.