mercoledì 24 maggio 2006

A Cassandra


Oggi il vento non sembra muovere il mare. Nell'aria ferma, all'orizzonte, non riesco più a scorgere le ombre delle navi Achee. Non vedo più il sangue, il ferro, il fuoco. Non sento né grida strazianti, né clangore di metallo, né sibili di frecce.



Sono soltanto petali di rose quelli che volano nell'aria e si stagliano contro il cielo e contro il mare.



Scomparirò forse da questa storia, da questa vita, dalle opere e dai doveri.



In tutta questa luce Eros mi tende la sua mano.



Non m'importa, oggi, di non essere più me stessa.


A Cassandra.
(Da Al Cospetto del Re dell'Incanto)


(In fondo siamo solo torrenti di byte)

martedì 23 maggio 2006

Dichiarazione

Con questo post, a scanso di equivoci, noi, AmorPlatonico, viste le precedenti esperienze:
DICHIARIAMO
che, FINO A NUOVE DISPOSIZIONI,
Non siamo interessati a rapporti amorosi,
di breve o lunga durata,
nemmeno a brevi e intense relazioni sessuali e quanto di simile,
in particolare con iscritte a QUESTA PIATTAFORMA.
Quindi, NON LA VOGLIAMO e, nel malaugurato caso che
ce la vogliate dare voi o ce l'abbiate, ahimè,  GIA' DATA,
Vi chiediamo la modalità a Voi più comoda per la RESTITUZIONE.
Cordialmente NON Vostro,
AmorPlatonico.

giovedì 18 maggio 2006

Un google di anime

La conversazione con una simpatica ed elegante splinderiana, e un po' di sana confusione con gli argomenti, mi ha fatto venire in mente, simpaticamente, una serie di "perchè" e "percome" sono qui.
Niente domande esistenziali, per carità: nessun "da dove vengo?" e "dove vado?". Semplicemente cosa accomuna noi popolo di internet.
Quelli che frequentiamo prima le chat, poi i blog, questa sacrosanta invenzione che ti permette, semplicemente, di lanciare il tuo messaggio nella bottiglia al pianeta.
E magari, sperare che qualcuno, prima o poi, capisca quello che vogliamo dire.
E magari, quel qualcuno, qualche volta, è te stesso.
Perchè, ammettiamolo. Si scrive qui anche per esibizionismo. Non serve fotografarsi nudi (magari avendo il fisico, una immagine vale piu' di mille parole!), anche se in fondo, un po' nudi, lo si è. E senza essere sibillini. Non serve. Almeno a me, non serve.
Sono qui sulla rete piu' o meno come sono al bar. Al bar, al limite, sarò piu' bevuto...
Del resto l'esigenza di raccontare e di raccontarsi è un po' una ammissione di una certa dose di solitudine, di presa di coscienza della incomunicabilità in un certo ambiente.
E la rete diventa l'espansione del modo della conoscenza. Un google di anime. Ecco questo è splinder. Un google di anime.
E la scelta, semplicemente, di essere piu' se stessi anzichè essere sempre e comunque "bravi scrittori".
Come faceva il buon Benni, quando Benni era Benni, che nel Bar sotto il mare, alla fine, un po' di sana malinconia ce la metteva. Perchè non va sempre rose e fiori. Ma perchè, anche, se siam qui, è perchè ci piace, e tanto.
E, in fondo, ditemi che cosa cambia: la rete, o il bar. Io son sempre me stesso.
Con la mia voglia di comunicare, di ridere, di cercare il filo invisibile che unisce le cose.
Quello stesso filo che fa brillare di luce il mare, davanti casa mia, la mattina, e par che ti dica "sarà una bella giornata oggi".
Nonostante qualche volta lo zio Fato si diverta a complicare le cose.
E qualche volta le complica piu' di un po'.
E magari, così, ti diverti semplicemente, sempre di piu', ad essere te stesso.
E magari, ammetti, ogni tanto, d'aver fatto una figura da zero.
Questo, veramente, è per te.

Manie di grandezza

Amica: - Allora è finita così?
AmorPlatonico: - Eh già!
A: - Si vede che non eravate pronti.
A: - Nè tu, nè lei...
AP: - A quanto pare sì. Dura verità ammetterlo. Ma è così.
A: - E ora?
AP: - Ora cosa?
A: - Ora ti senti pronto?
AP: - Diciamo che mi sento. Punto.

E il prossimo che dice che manco di autoironia lo fanculizzo.

Il sesso degli angeli e le donne

Piccolo aneddoto.
Un mio amico, G detto "L'Assassino", anarchico convinto e allevatore di Schanuzer giganti, ospitava, nella sua villa, oltre a questo branco di demoni neri, un cavallo chiamato Presidente, una moltidudine di altri animali inferiori e un numero imprecisato di gatti. Ovviamente, molti, trovati in varie parti del pianeta, mezzi morti, curati e rimasti con lui.
Uno, Poldo, un meticcio (*) recuperato mezzo cadavere sul ciglio di una strada, ricucito e rimesso a nuovo, gli veniva spesso rapito dalla vicina di casa.
Tornava dopo qualche giorno ingrassato con un sonaglino al collo.
- Signora, ha rapito di nuovo il gatto...
- Veramente il gatto è mio...
- Vabbè, il gatto, in fondo è di sè stesso e sta dove gli pare... ma almeno mi faccia una cortesia... non me lo castri!!!
- Ma lo farei per il suo bene! così soffre, si può far male...
- Quindi anche suo marito...

(*) i gatti, e tutti gli animali domestici DEVONO essere trovatelli. Non si comprano. Loro ti trovano. E ti scelgono. Non tu. Compresi acari, pidocchi, piattole e fidanzate.

mercoledì 17 maggio 2006

Cosa penso? ma niente!

"Avrei una voglia, un taglietto d'affetto.
Cosa sento ma niente.
Un affetto non si prova
s'indossa direttamente.
Ah! come siamo vivi come tutto accade
per tutt'altri motivi."

Chi ha orecchie per intendere, intenda.

Oggi sto un po' ermetico.

Er metico della mutua!!!

martedì 16 maggio 2006

Il senso della vita

- Ma davvero vuoi che le persone rispondano come piace a te?
- Ci mancherebbe... ma se apro a picche...
- Si?
- Non rispondere a bastoni...


- La letteratura?
- La letteratura è la capacità degli uomini di leggere quello che c'è scritto in cielo!
- In cielo?
- Perchè "come in cielo così in terra"

E di questa cosa son contento.
Grazie Momy. Grazie Borges.