giovedì 1 febbraio 2007

Citazione della sera

"Ci si inginocchia su questo

sagrato immenso

dell'altipiano barocco d'oriente...

per orizzonte stelle basse

per orizzonte stelle basse

oppure niente...



Chi si guarda nel cuore

sa bene quello che vuole

e prende quello che c'è...



Ha ben piccole foglie

la pianta del tè."

Ivano Fossati.




Lui, e tutta una serie di pensieri, ricordi, emozioni.



E' vero, quando ero piccolo mi innamoravo di tutto.

(Altra citazione da Faber).



Chissà quando mi sono svegliato.



Mah.

Frena! Frena!

(Zigzagando per le vie del centro di Bari)



Avvocato: Frena! Frena! Guarda quei due!

AmorPlatonico: Appunto... due retromarce contemporanee... ora tu scendi al volo, io mi faccio tamponare... e tu urli: ho visto tutto, sono un avvocato!!!

Avvocato: ...

AmorPlatonico: Per farmi pagare almeno cinquecentomila euro quante lesioni ci dobbiamo inventare?

Avvocato: Mi sa che per quella cifra devi morire...

AmorPlatonico: ....

Avvocato: Però con qualche bella frattura multipla a 300.000 ci arriviamo...

AmorPlatonico: Ah...

Avvocato: Allora?

martedì 30 gennaio 2007

Fenomenologia dell'oggetto d'amore

Caso 1: La donna della tua vita

la incontri e lentamente entra nella tua vita: è intelligente, simile a te, colta, dolce. Non fa la fotomodella, ma giorno dopo giorno apprezzi il suo modo di essere, di fare, di pensare, di esserti complice. Fino ad incantarti.



Caso 2:  L'esplosione ormonale atavica

Quando la vedi ti si fanno le farfalle allo stomaco, sempre. E' la tua donna da generazioni. Ma non sai perchè. Ti si crea un vortice di brividi che partono dal collo e finiscono lì, alle gambe. Ti si secca il respiro. Lei sembra la Venere. Sempre. Ti farà dannare. Ma le perdonerai sempre tutto, lo sai.



Caso 3: La fidanzata storica.

Stai con lei da sempre. Ci sei cresciuto. Siete stati l'uno accanto all'altra da anni e anni, condividendo le piccole difficoltà della crescita, le grandi gioie, qualche episodio drammatico e tanta, tantissima vita. Vi rispettate, da sempre, vi sopportate, da sempre. Oguno con i suoi spazi. Per fortuna.



Caso 4: Il turbine.

Arriva nella tua vita come un tornado, come nella barzelletta: prima è calda e umida, poi ti porta via la casa e tutto quanto.

Variante dell'esplosione ormonale atavica, più ristretta, meno vera. Più troia, insomma.



Caso 5: La bambola incantata.

E' bellissima. Intelligentissima. Sembra una donna di Milo Manara con dentro l'anima di Jorge Luis Borges.

Tu cominci le frasi, lei le finisce. Quando ci stai insieme, il mondo è colorato di tanti toni pastello, la luce è più luminosa, il buio pieno di folletti. Quando la abbracci, ci cammini affianco, la baci, tutto sembra accadere per la prima volta al mondo, come se fosse il primo amore dell'uomo. E a te sembra di conoscerla da sempre.

Preziosa e fragile come il cristallo.

Se non avete una cristalliera in casa, o, meglio, la casa a cristalliera, lasciate perdere, si rompe. E poi è peccato...



Caso 6:  L'intellettuale complicata.

Ti intriga. Ha la battuta pronta. E' intelligente, in gamba, ride di gusto alla vita. Poi ad un tratto s'adombra. Ha visto il suo ex di due mesi prima. E si incazza come una quindicenne.



Caso 7: L'amica ritrovata.

La donna che hai conosciuto da ragazzino, e vi siete scambiati timidi baci. Ora la reincontri matura ed affermata. Molto meno bambina, molto meno incantata, ma molto più donna. O diventa una grande amica, o ti sei fatto l'amante. O tutte e due.



Caso 8: L'amica di chat.

Vi scrivete da mesi. Magari siete passati anche al telefono. E' simpaticissima, intelligente. Capisce come stai dalle inflessioni della tua voce. O dalle faccine del messenger. E viceversa. Non ti annoia mai. Magari dalle foto ha anche degli occhi da favola. E un bel paio di tette (per la bestia che c'è in noi). Ha un unico difetto. Quando passi dall'indirizzo che ti ha dato, trovi un campo di melanzane. Sempre.



Caso 9: La Francese.

La Francese è la Francese. Non ci sono santi. Tra te e lei ci sono solo le Alpi. Ma se le ha passate Annibale con gli elefanti...



Caso 10: Il fruscio di scopa nuova.

Una qualunque delle categorie sopra. Per la prima settimana.



Caso 11: La moglie perfetta.

Non ci sono commenti. E' sempre quella di un altro.



Potrei continuare all'infinito.

La cosa bella è che quasi sempre, finisce.

Meno male!

domenica 28 gennaio 2007

Domande retoriche





"Che senso ha affannarsi per realizzare un'opera d'arte quando sarebbe bello sognarla soltanto?"



L'ultima frase del Decameron di Pasolini, rivisto di striscio questo pomeriggio.



Ho provato a rispondermi mille volte. Ma è una domanda retorica. E non si risponde alle domande retoriche.



(E, detto da lui, è un falso ideologico, ovviamente).



Nessun altro ha un sogno?

E chiedo perdono

AmorPlatonico: Stasera vado a vedere manuale d'amore 2, tanto per farsi del male...

Amica: Sai che io e la Bellucci abbiamo la stessa età?

AmorPlatonico: E che altro avete in comune?

Fatti un po' prendere in giro (prima di fare l'amore)


Lei: Sai, è successo che ad una ragazzina di sedici anni... le stavano praticando una appendicectomia d'urgenza... e hanno sbagliato a inserire la spina della macchina che regola la respirazione sotto anestesia... non era quella collegata al gruppo d'emergenza... è andata via la luce e lei è stata una settimana in coma poi è morta...

Lui: Ma stiamo per fare l'amore... che c'entra?

Lei: No, per tua informazione...




(Poi si presenta il guerriero di carta igienica e uno si lamenta...)

giovedì 25 gennaio 2007

Manuale d'amore, episiodio zero: la dimenticanza.

Caffè lungo con la mia amica ritrovata, la Prima Fidanzata.

Chiacchiericcio simpatico, donna intelligente.

Ci raccontiamo di operette morali, casi giudiziari (lei è avvocato), case al mare, bambini (suoi), eccetera...



Ad un certo punto, però, irrompe:

"Perchè quando tu mi hai lasciata..."



Era l'estate dell'86. Giuro.



Sono passati vent'anni.



Anche gli omicidi vanno in prescrizione, dopo vent'anni....



Persino le ipoteche...



La memoria delle donne... no.



Non che ci sia un ritorno di fiamma, per carità. Però doveva dirmelo. Dopo vent'anni. Dopo la prescrizione. Ormai è gratis. Ma doveva dirmelo.



Diceva Borges, dura il rimorso finchè dura il ricordo.



Io, comunque, stanotte, dormirò il sonno dei giusti.



Perchè credo nella legge.

E nella prescrizione.