mercoledì 11 ottobre 2006

Ho un vago sospetto...






... che a giudicar dal numero di commenti lo scorso post è stato un po' "mattonico".

Ringrazio pertanto di vero cuore coloro che se lo sono sciroppato.

Ma quando devo dire una cosa la dico.

Oggi, per esempio, che dirvi...

... come tutto il resto dell'umanità avrei preferito rimanere a letto;

... se penso al passato mi viene da scrivere un romanzo

... se penso che da questo romanzo non ci camperei, penso di scriverci un reality.

Domani chiamo Telenorba, va'...



(Giuro, questa è l'ultima foto di Nanni Moretti che posto).



Ah, se devo proprio raccontarvi qualcosa...

oggi ho sentito delle perle meravigliose:

- gente a cui viene proposto d'insegnare a scuola mentendo sulla presenza di una laurea;

- Beppe Grillo è di destra;

- gli anarchici son di sinistra;

- il comando unix "lprm - " ti salva effettivamente da un mare di carta.



Dov'è il mio metro?




lunedì 9 ottobre 2006

Eyes Wide Shut








"Sí, gli amici non possono comportarsi cosí, perché io mica divento amico del primo che incontro. Io decido di voler bene, scelgo; e quando scelgo è per sempre."


(Michele Apicella, Nanni Moretti, in Bianca)







Io sono essenzialmente sincero. Cioè non credo di aver bisogno, ormai, dopo provata esperienza di vita e alcune situazioni da vaselina (scusate l'immagine cruda, ma questa è), di crearmi una maschera, un qualcosa che separi un aspetto “esteriore” del me da uno interiore.


Anzi, sto lavorando su me stesso – voi direte: e che ce ne frega?, io vi rispondo: e andate... su di un altro sito! – per fare in modo che quello che si vede fuori sia quello che c'è dentro: una specie di lavoro all'incontrario, un reverse engeneering (i cultori dell'open source apprezzeranno; Sterfi: cerca “reverse engeneering” su Google prima di commentare altrimenti ti scateno direttamente Bozzone), quello di decidere quale parte di me stesso coltivare al meglio, farla venire fuori senza di fatto costruire una parvenza, una maschera, come certe chiese del Seicento, con quelle belle facciate che sembrano infinite e poi molto molto piu' piccole dentro...


Era chiamata persona la maschera che gli attori greci e latini indossavano durante le rappresentazioni teatrali. Ma noi andremo oltre.


Quando spesso parlo di internet con chi non la usa, con chi non ha un blog, con chi non usa una chat... mi sento sempre rispondere la stessa cosa: “sì, ok, ma conoscere gente in rete... è strano... non si è sinceri davanti ad un monitor, perchè dall'altra parte potrebbe esserci chiunque”.


Siccome sono dell'idea che diamo agli altri la dimensione del nostro cuore, devo supporre di interloquire con potenziali maniaci, serial killer, mostri, assassini e quant'altro.


Quello è meetic & co. Sono i siti d'incontri.


Poi mi si viene a ripetere la questione delle sensazioni “a pelle”... mamma santa... ma sempre là si va a parare? E se io con una persona ci voglio parlare prima? E se quella sera ho gli ormoni sfasati e le attacco addosso (si suppone femmina, in questo caso) delle qualità che non ha, ma che io vorrei avesse, solo perchè sfoggia un paio di tette che neanche Storas (ma questa è un'altra storia)? O perchè ha quell'odore che mi ricorda proustianamente la mia prima fidanzata all'asilo?

(Aurelia! Dove sei? Che fine hai fatto? Ti sei svaccata o sei rimasta una bambolina?).


Non ho bisogno personalmente di fare la ruota di cose che non ho.


Molti dei miei lettori mi conoscono personalmente, e il piu' bel complimento che possano farmi è che “sono esattamente come sono nel blog, o in chat”. Magari sono una testa di cazzo (francese, ma è lunedì e ieri ho fatto backstage in una sfilata e c'erano molte donzelle alle quali avrei voluto attribuire una laurea in lettere classiche e non mi sono ancora ripreso dalla tempesta ormonale post-evento... perchè io sono professionale e sto malissimo solo dopo...) ma sono esattamente quello che si erano aspettate. O aspettati.


Aspettati, certo, perchè il sottoscritto non è letto espressamente da donzelle, ma anche da nobili cavalieri, con i quali nasce un fiero e reciproco rapporto di stima, e, cosa splendida, d'amicizia.


Perchè trovare un amico, una persona che ci sia mentalmente affine, magari anche lontana tale da vedersi poco, perchè gli amici sono comunque fatti per “fare”, non per “raccontare” soltanto, è una questione difficile e perigliosa.


E a volte anche per bere. E il vino scorre a fiumi. E assime al vino, quello buono, una certa vita. Non si fraintenda... non sono un beone. Ma niente è piu' bello di un buon bicchiere con un amico.


E quando si trovano delle affinità, hai trovato un compagno di viaggio, un compagno di sbronze, qualche volta una spalla su cui piangere, qualche volta qualcuno che ti dica “ma vaffanculo” al momento giusto, tanto per farti riprendere da una serie circolare di seghe mentali da sembrare la tua vita un anello di Mobius.


Ed oltre ad essere sincero, nonostante dica d'essere permaloso, ma sono permaloso con chi, “a pelle” (e a pelle funziona pure in rete, non preoccupatevi: avete voglia a nascondervi! Vi si becca facilmente!), con chi “a pelle”, dicevo, tende un po' troppo ad essere sgargiante, vamp, vittima o personaggio, sono aperto al dialogo e al confronto.


Ok, ho un nick altisonante. Amor Platonico. Minchia! Ma mi piaceva e mi piace. Mi piace per la parola Amore, che tutto permea, purtoppo o per fortuna, e per il senso di Platone, una degli illuminati che ho avuto la fortuna di incontrare nella mia vita. E che spesso la scuola non ti insegna. Dovrebbero insegnarlo al catechismo, o farci un reality.


Tempo fa discutevo sul blog con la mia (mia? mah!)  riccioluta, gelosissima perchè quando lo ha scorso ha trovato piu' commenti di donne che di uomini e la prima cosa che le è venuta in mente da fare è stata una sacrosanta scenata di gelosia.


Il profumodelsale è casa mia. Una delle mie case. Una ben arredata e tirata a lustro ce l'ha la mia ex moglie. Un'altra, piu' piccola, davanti al mare, con tutte le cose metà accatastate e metà accampate, tranne il tinello sempre pronto ad ospitare amici e tirare spaghetti, è quella dove vivo. Un'altra, virtuale, ma di virtuale ne ha poco ormai, per quello che sento, è questo spazio sulla rete.


Vengo al dunque, dopo questi lunghi ma necessari preamboli.


L'unico limite posto ai commenti è di essere registrati a Splinder, non mi piacciono gli anonimi. Prendete coraggio ad essere identificabili.


Non ho mai bannato nessuno, neanche Bozzone, ultimo e triste campione di finezza.


Ho cancellato in tutto un paio di commenti, anonimi, molto ma molto personali, di un qualcuno che non ha rispetto di niente e di nessuno a cominciare da sé stessa, e semina scempio ovunque mette piede. Ma tanto questa persona morirà sola.


In questo momento di trambusto della mia vita, questa casetta è una cosa bella. Ci tengo molto, devo dirvi, ma come tengo a tutte le cose, considerando che la vita può darti tutto e che tutto può portarti via, tranne te stesso.


Quindi lascio sempre la porta al massimo socchiusa, ma senza chiavi di sorta.


Ma non mi piace far sì che tutto sembri perfetto e in bella forma. Artificialmente, come si pota un giardino all'italiana. Se bello deve essere, che lo sia di sua costituzione. Una base buona, forse, c'è, che è una certa intenzione di fondo.


Mi sembra di fronteggiare abbastanza cinismo e falsità nella mia esistenza quotidiana da non volermelo ritrovare gratuito anche nella mia sfera personale. Ma non caccio nessuno. Perchè non è così che si fa.


I blog sono, per un certo senso, delle cose pubbliche, delle opere comunitarie.


Altrimenti si fanno privati.


O per fare le cose zozze.


O per tenere un diario da tredicenne.


O se sei un personaggio con manie di grandezza, che da solo crea e distrugge mondi. Ma solo nella sua testa.


Il resto, è qui.

domenica 8 ottobre 2006

TIPOGRAFIA

"un fiore, che è un fiore,

io non te l'ho mai portato

vuoi improvvisato, vuoi confezionato, ma

trasferisco da te tutti i fiorai,

è più facile a dirsi,

e infatti te lo dico."

Battisti-Panella, La Sposa Occidentale





Recenti (!) esperienze di vita mi portano a pensare sempre di più che l'intuizione è una cosa bellissima, assieme alle affinità elettive e tutto quello che si trova nei libri, nei poemi, nei più oscuri meandri del cuore e delle buone intenzioni ma finiscono tutte inevitabilmente affogate nel sapore dolce del Martini.



Codesta intuizione che dovrebbe essere la base dell'incanto... e dell'innamoramento, dell'attrazione (oddio, tralasciando le tette, per carità, ma quella è fisica, non chimica, e alla fisica non c'è rimedio: E=mc2, non c'è che dire)... codesta intuizione è bene "rafforzarla" con una trovata meravigliosa, suggerita tecnologicamente dai Romani prima e da Gutemberg dopo: lo STAMPATELLO MAIUSCOLO, meravigliosa possibilità di esprimere le nostre opinioni, idee, sensazioni senza pericolo d'equivoci, di fraintendimenti, di clausole in piccolo, posto l'essere noi quantomeno sinceri, e quantomeno su noi stessi (ma queste son altre discussioni, fatte a suo tempo col barman di fiducia).



Veniamo al dunque.



Oggi è il terzo giorno che mi alzo con un torcicollo che neanche Godzilla. Arrivo in atelier tutto da un lato che sembro Andreotti e per salutare qualcuno mi volto tutto come Baryshnikof. Non chiedo pietà dal mondo, d'essere compreso nel mio stress quotidiano, fisico, intellettuale... bla bla bla...

Quindi:

C'E' TRA DI VOI UNA VOLONTARIA IN GRADO DI EFFETTUARE UN SALUTARE MASSAGGINO AL MIO POVERO COLLO ET ZONE LIMITROFE???

ASTENERSI PERDITEMPO E DONNE IN CERCA DI MARITO.

PAGA SINDACALE.

(Ah, ho ancora tre parole incluse nel prezzo) VENDO MINI BLU.

giovedì 5 ottobre 2006

Pensavopeggio mi fa un baffo (1)

SplinderianaDallaVitaBreve: Come stai?

AmorPlatonico: Fine giornata... sono morto.

SplinderianaDallaVitaBreve: E ti senti meglio?

Le grandi domande sull'amore

AmorPlatonico: Risolto il problema delle grandi domande sull'Ammmore?

Splinderiana: Sì.

AmorPlatonico: Ok, passami le risposte.



(Sottofondo: Marco Ferradini, Teorema)



Ah, una aggiunta alle mie 5 strane abitudini, la piu' grave:

- Chiedo troppo spesso ad una donna di sposarmi. E troppo spesso risponde di sì.

domenica 1 ottobre 2006

Organi per l'Amore





AmorPlatonico: Sono convinto che in realtà non esistano problemi di Cuore... cioè i problemi non sono in relazione con un'altra persona, ma prima di tutto con noi stessi...

Splinderiana: Perfettamente d'accordo. Non ci si dovrebbe preoccupare del Cuore... ma del Fegato.




Io questa donna la amo.



Note: la foto è un fotogramma di Stati di Allucinazione di Ken Russell, un bellissimo film sulla ricerca del Sè.

sabato 30 settembre 2006

CINQUE STRANE ABITUDINI






comodino

Come se le altre mie fossero normali.





Regolamento. Chi riceve questa croce deve scrivere un post intitolato CINQUE STRANE ABITUDINI, in maniera tale che chi legge avrà subito il terrore di essere nominato a sua volta.












A chi non prosegue questa interessantissima catena non accade nulla. Però, come non scontentare l'amica SERENA che mi ha allietato con questa cosina?


PRIMA.

La più nota. Vesto sempre rigorosamente di nero.

Per vari motivi:

Primo: una esigenza di look, forse un po' teatrale, forse un po' schifosamente anni '90 da post-dark, da uomo che scompare nell'ombra per far posto, si augura, ad un prolifico artista.

Secondo: snellisce.

Terzo: non ti fai problemi quando devi deciderti cosa metterti.

Quarto: si fa una sola lavatrice.

In realtà sto benissimo con il beige chiaro, il verdino, il celeste e il verde militare... ma tant'è...





SECONDA.

Sono un pessimo insegnante. Non ho il dono dell'insegnamento superficiale. Generalmente comprendo le cose nella loro profondità, con un certo metodo forse vinciniano. Mi piacerebbe insegnare il metodo, non la cosa. Le mie spiegazioni durano decenni. Generalmente la persona dopo o sa tutto di Linux, o di Fotografia, o di Borges, o di Trame & Tessuti o di modellistica industriale, o di tecniche di vendita... o si è data fuoco per disperazione. Ho visto uno amputarsi volontariamente un arto. Un'altra, per non sentirmi, me l'ha data.







TERZA.

Riesco a fare mille cose meccaniche o solite contemporaneamente, con buona attenzione e risultato. Se devo imparare una cosa nuova, il cervello si blocca, si concentra e non riesco a fare altro che quella cosa. Sembra che mi isoli dal mondo, per chi mi vede da fuori, o per la persona con cui sto parlando al telefono o in altro modo. In realtà si è acceso il processo: learning.





QUARTA (sotto la quarta non è amore, si sa)

Mi piacciono le donne.

Assai.

Voi vi chiederete qual'è la stranezza in questa SANA abitudine. Beh... a me vengono che si devono sposare. Sono correttissimo. Sempre. Potrei anche vederle nude, come faccio per le modelle, spogliarle e vestirle senza alcun problema. Anzi, come se fossi una vecchia amica, come se fossi l'estetista, il medico, il prete, la zia.

E' che dopo sto davvero male. Chi non ha provato non può capire.








QUINTA.

Sono disordinato. E non è quello medio basso che distingue un ordinato ma potenziale serial killer da una persona normale.

E' quel disordine medio alto che fa incazzare seriamente le mogli-fidanzate-conviventi, e la mamma, quello che in termine tecnico si definisce: un casino.

Per le prime, che cercano di influenzare la mia vita (come quella del genere umano maschile nella sua totalità, una missione più che un'abitudine), vige l'articolo 1 del regolamento di Via San Giuseppe: “La permanenza di una donna in questo sito è ristretta alle 8 (otto) ore consecutive. Una ulteriore prosecuzione della permanenza (e non convivenza) deve essere interrotta da uscita, possibilmente in macchina, lontano, o cazziata, o litigata.”.

Non sopporto quindi che le cose vengano spostate. Nel mio disordine io so esattamente dove sta una cosa. Anche a distanza di anni. Anche se ci vuole un caterpillar per riprenderla (ho scritto riprenderla, non ritrovarla).

Il problema con la mamma l'ho superato: lei a casa sua, io a casa mia.

Potrei impazzire, però, per i piatti sporchi nel lavabo. E rinunciare persino ad un dopocena allegro. Ma sono fatto così.





C'è una SESTA, che dopo la QUINTA è veramente il massimo.

Installerei Linux anche sugli accendini.




Ora la parte più gustosa del gioco.



Vengono nominati:



Anonimista, Gloriamundi, IcePetal, Sterfimia e badate badate, MadameRevanche.




Si salva Greenwich. Ma solo temporaneamente. Appena qualcuno mi passa un'altra di queste cazz... ehm... cose divertenti, sarà il primo della lista. Assieme al nano.