Ci sono degli eventi che sembrano predestinati, connessi gli uni agli altri.
La felicità più grande è sentire questa predestinazione. Che viene confermata dal più razionale "senno di poi", per carità...
Ma l'attimo in cui fai qualcosa, e senti che sarà l'inizio di una cosa più grande, è meraviglioso.
Ho fatto questa foto questa estate, durante un servizio fotografico che ci ha portati in giro per le campagne del brindisino.
Era una delle inquadrature scelte per il video da girare. Solo che quando scendemmo dal fuoristrada dissi "quì quì... facciamola quì... la camera che entra, come se stesse camminando... e poi spazia ad aprire sulla radura, la vecchia chiesa, il pozzo..." Sembrava che fosse stato costruito tutto per combaciare con le esigenze di copione e di regia.
Son belle cose.
Scatto le mie foto per vedere come sarebbe venuta la ripresa nel giorno successivo, per mostrarla al regista e al cameraman per decidere il taglio, ma anche perché era bellissima.
E' un ritorno all'infanzia, al mondo dei sogni, al mondo delle favole.
E senti tutto un profumo di bellezza che passa gli alberi aggrappato ai raggi di luce, ai barbagli, alle stesse foglie mosse dal vento, ai rami e ai tronchi che sembrano braccia e gambe di antichi giganti.
Sembrava quasi che di lì a poco si sarebbe affacciato Barbalbero a salutarci.
Poi ho messo tutto sui miei DVD.
E ho spostato l'archivio.
E poi il DVD è scomparso, perché l'etichetta era sulla custodia. Solo sulla custodia.
E non l'ho rimesso a posto.
E poi ho incontrato una persona speciale.
Perché la vita, alla fine, gli incontri te li fa fare.
Anche se prima ti avverte, casomai, di mettere il vestito buono.
E quel sabato mattina sapevo che la persona speciale sarebbe venuta. Ma non sapevo che sarebbe stata così speciale.
Non sapevo che ci avrebbe onorato della sua sapienza...
Non sapevo che ci avrebbe onorato della replica di una sua conferenza, raccontandoci per filo e per segno come collegare gli elementi dell'universo, favola per favola, storia per storia, leggenda per leggenda.
Ed io ascoltavo questa persona, e sorridevo.
Perché mentre parlava un ago invisibile cuciva nella mia mente concetti che erano lì, da tempo, ad aspettare un senso comune che sospettavo ci dovesse essere.
Come i pezzi di un grande immenso puzzle... loro sanno che sono parte di un disegno, tu no, se non hai la scatola.
Questa persona è la scatola.
La scatola con il disegno.
Ieri ho ritrovato il DVD.
E la foto.
Perché sapevo che c'era, sapevo che sarebbe stata perfetta. Da un tripudio di colori, i colori dei sogni, alla definizione della strada nel bosco al secondo sguardo, a passare da un punto all'altro, a vagare, a superare la strada, al dopo.
E si ritorna.
Perché tutto torna a posto, nel mondo.
E ti trovi persino con l'abito giusto.