domenica 17 maggio 2009
giovedì 14 maggio 2009
martedì 5 maggio 2009
TOP 17
Le donne sono animali strani. E come tali vanno studiate.
Segue un breve ma illuminante compendio di casi psico/verbo/comportamentali di come questa mente così diversa trovi ancora più difficoltà ad esprimersi con frasi intelligibili a noi maschietti, proprio nella difficile situazione del rapporto di coppia.
Io non so se questa “stranezza” è data dalla incapacità del maschio di comprendere o sia un fenomeno, ahimè, oggettivo.
A questo punto non posso che, con galileiana umiltà, esporre questa raccolta di dati e di fenomeni emblematici, nella speranza che chi leggerà possa trarre utile beneficio sia dal punto di vista strettamente scientifico, sia, dai miei blandi tentativi di spiegazione, un miglioramento della propria vita di coppia se in coppia, del proprio stato di single se sfuso, o se eviterà di impiccarsi al primo albero se appena stato mollato.
Qualcuno dice che questa casistica esiste anche al maschile. Ma non credo abbia pari sottigliezza.
Sapendo comunque di avventurarci in terre ostili, e con un kafkiano senso di colpa sulle nostre spalle, per il bene della scienza, andiamo...
(Il numero dei casi è cabalisticamente sinistro).
17. TI AMO MA NON POSSIAMO STARE INSIEME.
Questa affermazione è accademica, e storicamente il mio caso, come il vostro caso, non è infrequente: dai Capuleti-Montecchi, che avevano qualche problema con una vecchia e insanata questione di balconi (credo che ci fosse di mezzo una denuncia per abusivismo edilizio), poi esplosa in faida, ai Berlusconi-Lario, dove tutto è saltato per questioni pressochè dovute ad una fuga di notizie... si crede proprio per quei fogli sottili con cui si portano le ultime: le veline.
Se la vostra bella un bel giorno vi dice questo, non vi rammaricate: non siete soli.
16. IO PER TE SONO SEMPRE OCCUPATA.
L'animale-donna che si esprime con cotali stupidaggini è di una particolare specie, peraltro diffusissima. Si chiama “Principessa Sul Pisello”. E' molto vicina, comunque, al genere "gattamorta". Non ha un preciso status sociale di riferimento, anzi la sua presenza è abbastanza trasversale rispetto al panorama socioeconomico. Diciamo in buona sostanza che si relaziona spesso e comunque alla vittima (perché è sempre vero che la vittima cerca il suo carnefice): non la molla, la usa per i vari scopi (cena, lavoro, bancomat) ma, arrivati al dunque, è ferrea e decisa.
Essendo il pisello-piedistallo una configurazione non stabile, è facile la caduta, sia per cause accidentali che per lotta con altre esponenti della specie (il numero di piselli è sempre inferiore al numero di principesse). A quel punto la P.S.P.: squadra le concorrenti e con vari mezzi (occhiatacce, graffi, telefonate anonime nelle quali si falsifica un vostro tradimento) cerca di spodestarle. La degenerazione cronica della specie è nella Principessa Multipisello, che pretende di poter disporre dell'attenzione generale del mondo maschile. Lei guarda tutti i maschi che le capitano sotto tiro (e il maschio, guardato, si sente in dovere di corteggiare), per poi innescare immediatamente il suo gioco altalenante di seduzione.
Col tempo arriva al livello di merdasecca, che si raccoglie facilmente.
Generalmente è accompaganta, come gregario, da amica racchissima, e molto disperata. Frequentate l'amica racchia. Male che vada, avrà altre amiche un po' più normali. E sicuramente più educate.
15. TI AMO ANCORA MA STO PROVANDO A STARE CON UN ALTRO RAGAZZO.
Cominciamo ad entrare nel “sodo” della tortuosità del pensiero femminile. Ci troviamo di fronte ad un esemplare di “zoccola coccodrillo” (come l'animale che mangia i figli e poi piange) , detta anche “sentimentale pratica”. Lei non vi vuole ferire, vi lascia comunque il cuore. Tutto il resto degli organi sono di un altro. O della squadra di rugby, sport, tra l'altro, che a voi non ha mai interessato.
Siccome non si fa di tutta l'erba un fascio, alcune esemplari sono della rarissima specie di “sartina indecisa”... loro vi amano sinceramente, ma traumi adolescenziali impediscono loro una unicità e serenità di scelta. Sono costrette dalla loro sindrome a “provare” gli uomini così come si provano i vestiti. Perché, tanto, c'è la possibilità di reso.
14. IO NON TE LA DARO' MAI.
E' facile da interpretare: davanti a questa tagliente e definitiva dichiarazione, l'animale-donna vi sta sfidando ad una lotta senza pari.
Elementi così determinati sono tendenzialmente dominanti. Finirete immancabilmente sposati. L'unico modo per sopravvivere sarà l'uxoricidio, oppure il divorzio, che è una pena capitale ma a comode rate mensili.
13. STARE CON TE MI IMPEDISCE DI AVERE UNA MIA SESSUALITA'
E' un capolavoro di scemenza, ma non assoluto. Può fare di meglio.
Se siete persone di cuore l'accompagnerete voi dal massaggiatore negro e poi vi farete un sacco di seghe, sia mentali che fisiche. Se abitate sotto l'Ofanto, invece, la crepate di mazzate. Quando li riaprirà dalle botte, non avrà occhi che per voi.
Evitatela.
(In caso contrario, pugni nello stomaco, che non lasciano segni).
12. SEI COSI' BELLO CHE NON MI SENTO ABBASTANZA BELLA PER STARE CON TE.
Non è diplomazia, ma mancanza di palle.
E dire che a bellezza non era male perché faceva la modella. Ma non mi son fatto troppe domande, né mi sono mai chiesto da dove venisse il suo scintillante orologio nuovo.
Di fatto le mie carte di credito hanno avuto un sospiro di sollievo. E, poco dopo, tutto il resto.
11. MI PIACE? NON LO SO, MA CONTINUA!
Questa donna non è un mistero, ma una sperimentatrice. Se non proprio per amore reciproco, ma per quello verso la scienza, frequentatela.
Diventerà una grande donna.
O una nave scuola.
10. TI MANCA QUALCOSA.
E' l'indecisa cronica. Rilassatevi. Il problema non siete voi. E' lei. Altrimenti voi subito pensereste a male. Non vi preoccupate. Non vi manca assolutamente nulla.
E' a lei che è mancato qualcosa: un'infanzia decente.
Se, in fondo, non ha proprio il fondoschiena che vi fa impazzire, non è la donna della vostra vita.
Se non è recuperabile, sopportarla è una scelta vostra, e sarà la vostra dannazione.
Altrimenti, o se ha una sorella minore gnocca, assassinatele la madre.
Comunque farete un favore all'umanità.
9. TI SEMBRA ANCORA IL CASO CHE IO E TE CONTINUIAMO A STARE INSIEME?
Si vede che lei ha studiato e sta dando qualche esame di diritto. O ha dentro di sé la tendenza all'avvocatura (anche se un uomo chiama l'avvocato: una donna mediamente riesce a litigare contro il mondo da sola), e vuole darvi la colpa definitiva della separazione.
Ormai è finita. Lei ha deciso (e ben oltre), e voi avete una sola possibilità per salvare almeno l'onore: tergiversare e giocare d'astuzia. Del resto, è una domanda retorica, e, come insegnano Aldo Giovanni e Giacomo, fini conoscitori dell'animo umano, non si risponde alle domande retoriche.
La guardate dritto negli occhi, sorseggiate il caffè e come se fosse l'unica donna del mondo, alla quale tenete più della vostra cistifellea, con sguardo languido le dite: “Va bene, parlami di lui.”
Lei, perfetta attrice, ormai scoperta, come contropacco scoppierà a piangere e comincerà ad elencare una serie di vostre mancanze e sempre un tale Alfonso, o Alfio, o Maurizio sempre pronto a soddisfarle...
Non avete scampo. Accusato il colpo, dovete abbandonare il campo. Ma non è finita qui. Lei si riaffaccerà nella vostra vita come il peperone della sera prima e, senza pietà (per voi), cercherà di riconquistarvi. Non per altro, per segnare il territorio (perchè, comqunque, è una P.S.P.).
E lì la abbandonerete, nella passeggiata delle passeggiate, sul molo dove vi siete dati il primo bacio (e anche l'ultimo, e non si disdegna una sana trombata d'addio), dove lei vi saluta flap flap con gli occhioni con un'altra frase da top ten: “Eppure avremmo potuto avere tanti trucini(TM)”.
Siate duri. Accusate maschiamente il colpo e veleggiate verso la prossima fidanzata. Possibilmente la sera stessa prima che il peperone vi faccia davvero male.
Note: Il “TRUCINO(TM)” è un elemento caratteristico della biondonaocchichiari. E' il tenero omnicomprensivo, e chiama indifferentemente così voi, il vostro attrezzo (e lì vi lascia nel dubbio sulla dimensione e sulla consistenza), l'orsacchiotto di quand'era piccola, il gatto dei vicini (lei non lo ha perchè il gatto sporca) e i pargoli che avreste avuto e sicuramente nel suo delirio ne ha già deciso i nomi. E il dramma è che questi nomi li rispetterà drammaticamente. Ma con un altro.
E, inoltre, ricordate che se dovessero saperlo i vostri amici, vi prenderanno per il culo per sempre. Basta ricordare loro che la ruota gira.
8. VESTI TROPPO CASUAL.
Attenzione! Questo che sembra capolavoro di scemenza in realtà è una dichiarazione di potere.
Voi all'inizio pensate: ma che strana cosa! Eppure... io sono originale, poi... uno che si veste casual è uno che non si prende troppo sul serio, si alza la mattina, si cosparge di colla e si mette tutto quello che gli rimane attaccato addosso.
La realtà è ben più tremenda. La bella tricotillomane (perché lo stereotipo la vuole bionda, e il fenotipo lo dimostra) in realtà sta facendo breccia su di voi. Non vi considera più l'uomo della sua vita, quello per cui sfonderà muri e combatterà battaglie, ma si è resa conto che siete un coglione qualunque da rendere meno ridicolo al mondo.
Non vi sogna più, ma vi desidera con un bel gessato dietro una scrivania di una banca.
Se non avete il papà bancario che vi lascia il posto, o il papà banchiere che ve ne crea uno, siete senza speranza.
Se il gessato e l'ABI vi stanno sulle palle, l'unico modo è svignarvela.
Per farlo con stile, indossate una grisaglia grigia. E poi mollatela.
La grisaglia grigia conservatela gelosamente, perché vi servirà in futuro. Perché il cuore spesso si sbaglia e ripete gli stessi errori.
7. BELLO, TI HO INSEGNATO A PESCARE, MA NON VOGLIO ESSERE IL TUO PESCE.
Allora, siete innamorati di una donna. L'unico modo per non appendervi al primo albero che trovate in caso di suo rifiuto è seguire questo antico consiglio.
Se ti piace tanto una donna, corteggiala e portale rispetto. Riempila di attenzione e di doni. Ma non farlo solo con lei. Fallo con una che ti piace, ma un po' di meno... e poi, visto che ci sei, fallo anche con una terza.
Sii sempre cavaliere, sempre galante.
Se la prima ti dirà di sì, sarai un uomo felice. Ma se ti dirà di no, sicuramente la seconda ti dirà di sì, e sarai felice uguale. Altrimenti c'è la terza. E, magari, ti renderai conto che o la prima, o la seconda, o la terza erano indifferentemente la donna della tua vita.
Ma anche no.
Perché, comunque, male che vada, per quanto si saranno vantate la prima, la seconda e la terza, saranno le loro amiche a far diventare rovente il tuo telefono.
6. PERCHE' NON MI HAI PIU' CHIAMATA? IN FONDO TU E LUI AVEVATE LE STESSE POSSIBILITA'.
Bella, rileggi. Rilassati e rileggi. MA CHE CAZZO DICI? Primo: tutti gli uomini sono diversi, quindi sei pazza o deficiente tu a crederci uguali! (e poi ti lamenti!) Secondo: se vuoi qualcosa di decorativo al braccio, dai marocchini ci sono dei bracciali niente male!
E comunque ti ho detto che ti richiamo IO. Appena posso. In questa vita IO sono occupato. E anche per le tre successive. La quinta volta spero finalmente di rinascere donna. Così potro spararne IO di queste cazzate e comunque farla franca.
5. ALLORA FACCIAMO COSI'... CI ALLONTANIAMO PER UN PO', OGUNO A CASA SUA, PERO' NON CI TRADIAMO...
Vabbè, e, dimmi dimmi: DOV'E' IL BELLO, considerando che devo continuare a mantenerti io???
In questo caso l'uxoricidio viene passato neanche come colposo, credetemi. Ma come legittima di fesa. Poi il giudice chiude un occhio e ve la cavate con un paio di punti sulla patente.
4. SEI SMIELOSO.
Scusami, davvero. Ho dimenticato la clava fuori della porta. E non fate battutacce.
Questa è una frase da caso clinico. In realtà o pensava che fossi Bruce Willis o che fossi comunque strettamente BASTARDO DENTRO.
In realtà ti sei innamorata di me ma avresti voluto diverso...
O sono arrivato senza la Mercedes.
Tornerà come il peperone famoso. Se dovesse capitare anche a voi, ma vi capita, vi capita, fuggite. Fuggite: è la vostra sola speranza, perché se alla sua affermazione non l'avete immediatamente ridotta fisicamente all'impotenza, vuol dire che ha fatto breccia nel vostro cuore.
Ma c'è sempre tempo.
Se non avete comprato una Ford ultimo tipo, tutte le altre auto hanno un generoso crick(*).
(*) A Bari il crick è uno strumento dialettico al pari dell'italiano e del diritto romano.
3. TI HO FATTO IL TEMA NATALE... QUESTO SAGITTARIO ASCENDENTE ACQUARIO, QUESTA SENSIBILITA', QUESTA INTELLIGENZA, QUESTA ENERGIA... MA C'E' UNA COSA, QUESTA QUADRATURA TRA LA LUNA CHE E' L'ELEMENTO SENTIMENTALE E MARTE CHE E' SIMBOLO MASCHILE... TU SEI GAY...
Tra una storia importante ed un'altra c'è sempre il provolone... la tipa che frequentate perchè risveglia in voi l'affetto materno (ha un bel paio di tette), o perché accoglie la vostra anima persa (il suo letto è confortevole e ospitale, e prepara delle ottime colazioni).
Questa frase non ha spiegazioni. Considerando che avrete sicuramente fatto bella figura e lei non ha intenzione di mollarvi, è di monito e di avvertimento. Questo è un esempio di quanto vi può capitare veleggiando per il vasto mare dell'amore.
Se quando la manderete a quel paese perché sta tentando di legarvi con un sortilegio, e vi manda maledizioni non credetele: la magia non esiste, o, se esiste, non è sicuramente affar suo.
Ma aspettate almeno la prossima luna, e la prossima mestruazione, per tirare un sospiro di sollievo.
Ah, e comunque, per la cronaca: non sono gay, aveva sbagliato i conti. Mancano 11 gradi. Quindi uno si deve accontentare: o 79 o 101.
Se non avete capito, o siete un carabiniere, o siete lei.
2. IO E TE NON POSSIAMO FARE L'AMORE. PERCHE' IO SONO VERGINE. E SE FACESSI L'AMORE CON TE NON SAREI PIU' VERGINE. E SE POI CI DOVESSIMO LASCIARE SAREI COSTRETTA A FARE L'AMORE CON TUTTI QUELLI CON CUI DOVESSI METTERMI DOPO DI TE.
Questo capolavoro superbo di scemenza e di sillogismo aristotelico applicato all'amore è lapidario quanto di difficile comprensione.
Perché cerca di far cadere su di voi, cioè noi, porci rappresentanti del genere maschile, la voglia di concupiscenza... e loro, le donnine, ignare vittime violentate della loro purezza.
Cerchiamo di analizzare pezzo per pezzo. “Io e te non possiamo fare l'amore”. Questa è, devo ammetterlo, la stessa del “ti manca qualcosa” che subito ti fa pensare al peggio. NON è che ho avuto poche donne... (ora parlo per orgoglio pecoreccio) è che alcune son state molto più dotate di altre come ideatrici di scemenze. Ma non mi mancava niente e neanche a lei. Stavamo pure in una UNO, la macchina dell'amore per eccellenza, quella che aveva i sedili reclinabili con una sola levetta dal lato interno, quindi a comando del guidatore... che tu mentre parlavi di Pitagora in luogo appartato track! abbassavi il sedile per farle vedere in qualche modo le stelle... Poi alle UNO hanno tolto questo meraviglioso accessorio e la FIAT è ripiombata nella sua crisi storica.
Quindi, torniamo a noi: contesto romantico periferico, ormoni nelle buste e lei che continua “IO SONO VERGINE” (e tu pensi: io sono Sagittario ascendente Acquario ma non me la sto menando così tanto e comunque ti viene in mente Aristotele col suo sillogismo e segni "SONO VERGINE"=PREMESSA MAGGIORE) “E SE FACESSI L'AMORE CON TE NON SAREI PIU' VERGINE”. Tu pensi “PREMESSA MINORE”, ma c'è qualcosa che non va... ma sei preso e sia non ci pensi, sia speri in una successiva capitolazione dettata dai sensi, sia masochisticamente ma curiosamente (e qui ti freghi, bello!) vuoi sapere come andrà a finire... lei esordisce “SE POI CI DOVESSIMO LASCIARE IO SAREI COSTRETTA A FARE L'AMORE CON TUTTI QUELLI CON CUI DOVESSI METTERMI DOPO DI TE”.
Vado a capo perchè la cosa è choccante.
Cioè... non è una conseguenza aristotelica. Formalmente e logicamente è sbagliato.
Ma tu non capisci e vai a casa. Stai solo male. Gli ormoni nelle buste ormai saltellano da tutte le parti in quella maledetta Uno con quel sedile maledettamente verticale come verticale è rimasta una parte di te.
"SE POI IO E TE CI DOVESSIMO LASCIARE"... ti rimugina in mente... lei già pensa alla fine, mentre non c'è stato manco l'inizio...
Nella Uno, il diavoletto e l'angioletto ti appaiono, metre cerchi di non uscire fuori strada perchè ci sono le pozzanghere (la Uno sarà pure la macchina dell'amore, ma resta con un telaio di merda, e se non stai attento ci muori: EROS E THANATOS, misteriosamente sempre insieme)... e sono in silenzio. Poi il diavolo fa per parlare, e l'angelo, gentilmente, lo tacita e prende lui la parola: SENTI, ti dice, SEI VERAMENTE UN COGLIONE.
Poi, dopo anni e anni io ho razionalizzato: si trattava di un (neanche tanto raro) caso di zoccola mentale: “Se insisti cedo, ma sappi che se divento zoccola sarà unicamente colpa tua, e, comunque, non sei l'uomo della mia vita e guarda a quanti già penso percorreranno la via che tu vorrai – se insisti, ma ribadisco, poi te ne becchi la colpa, tanto prima o poi a qualcuno dovrò pur darla(*) – ehm, aprirmi”.
E' vero che bisogna non vincere ma partecipare...
(*) Rumore del cervello elettronico sommerso, tipo MULTIVAC.
Per anni ho creduto che questo sarebbe stato il più grande capolavoro di scemenza che una donna potesse esprimermi.
Ma l'era digitale è venuta incontro a questo essere, munito a volte di un coraggio infinito, altre di una infinita vigliaccheria, dolcissima e, ahimè, l'amarissima al tempo stesso.
Dopo l'ennesima lite, ora, munita baldanzosamente e tristemente di telefonino lei manda in un lapidario SMS il coronamento, la definizione suprema, il nostro dovere, destino e ragione d'esistenza (di uomini masculi):
1. SE NON POSSO COMPRENDERTI, COMPRENDIMI.
(Sipario)
PS: Solo ora posso liberarmi di questo peso. Perché sono certo che ho una compagna eccezionale. Non voglio dire che non mi sorprenderà: non sarebbe nella sua indole femminile. Ma è così intelligente e mi ama così tanto da non perdersi dietro parole incompresibili.
lunedì 4 maggio 2009
Dieci anni. Di galera.
A cena, mentre l'Indimenticabile loda le mie zucchine alla menta...
Principessa: "Domani parti?"
AmorPlatonico: "Sì!"
P: "E dove vai?"
AP: "In Austria, dalla Swarovski. Se passiamo da Salisburgo ti porto le Mozartklugen"
P: "E che sono?"
AP: "Letteralmente 'le palle di Mozart'!"
P: "E che ce ne facciamo dei suoi testicoli?"
Ho paura. Davvero.
Principessa: "Domani parti?"
AmorPlatonico: "Sì!"
P: "E dove vai?"
AP: "In Austria, dalla Swarovski. Se passiamo da Salisburgo ti porto le Mozartklugen"
P: "E che sono?"
AP: "Letteralmente 'le palle di Mozart'!"
P: "E che ce ne facciamo dei suoi testicoli?"
Ho paura. Davvero.
venerdì 1 maggio 2009
E' stato un pregevole banchetto
L'amore e l'amicizia hanno radici comuni.
Chi mi parla di passione, di irrazionale passione, perdonatemi, rischia di prendere cantonate e anche serie.
Sia in uno, che nell'altro caso.
L'amico o l'amante, se riempie un vuoto, una mancanza, una crepa del nostro io o è una proiezione del nostro voler essere qualcosa che non siamo, o che desideriamo (o, al contrario, desideriamo non essere, questo è il massimo dell'assurdo), in un gioco quasi perverso di associazione tra carnefice e vittima, non è sano.
E' amore malato.
E' amicizia malata.
E questi amori malati, queste amicizie malate tornarno, si ripropongono, così, senza spiegare perché e come non ci siano stati per qualche o per molto tempo.
E si ripropongono così, di forza (o perché siamo stati noi stessi a desiderlarle), proprio perché quelle mancanze, quei vuoti, quelle crepe noi, col tempo, con l'esperienza, con la forza, con la volontà non le abbiamo colmate.
Oppure, magari, no.
Magari il tempo ci ha insegnato, innanzitutto, ad essere amici e amanti di noi stessi.
A comprendere, analizzare, a guardarci da fuori, a vederci tondi, completi.
Magari, saggiamente, anche a prenderci un po' meno sul serio.
E abbiamo fuso l'amicizia e l'amore.
E abbiamo preteso che la nostra donna sia innanzitutto la nostra migliore amica, perché magari la passione passa, perché si chiama appunto così... l'amicizia, vera, l'affinità, resta.
E non si ripropone così da un giorno all'altro.
E l'amicizia diventa come l'amore: selezionata, ristretta, perchè, diciamolo, il cuore non ha tutte queste stanze.
E profondamente sentimentale, e profondamente razionale.
Oggi è stato un pregevole banchetto.
E' tornato un amico di ieri.
E, se l'intelligenza è rimasta viva, e qualche ruga ha solcato i nostri visi, il piacere di ritrovare l'affinità è stato grande.
Ma ancor più grande è stato il raccontarsi, lo spiegare, a cuore aperto, il perché dell'allontanamento, di come si era allora, delle battaglie che si è combattuto per tornare a riempire le crepe dell'io e ammettere gli amori e le amicizie malate.
E a curare non loro, ma sé stessi.
E non a tornare sui propri passi, ma ritornare a cercare una affinità, e se e come questa affinità si sia evoluta.
E ci si ritrova allo stesso luogo dopo aver percorso lunghe e perigliose strade diverse.
Così mi piace.
E' stato davvero un pregevole banchetto.
Chi mi parla di passione, di irrazionale passione, perdonatemi, rischia di prendere cantonate e anche serie.
Sia in uno, che nell'altro caso.
L'amico o l'amante, se riempie un vuoto, una mancanza, una crepa del nostro io o è una proiezione del nostro voler essere qualcosa che non siamo, o che desideriamo (o, al contrario, desideriamo non essere, questo è il massimo dell'assurdo), in un gioco quasi perverso di associazione tra carnefice e vittima, non è sano.
E' amore malato.
E' amicizia malata.
E questi amori malati, queste amicizie malate tornarno, si ripropongono, così, senza spiegare perché e come non ci siano stati per qualche o per molto tempo.
E si ripropongono così, di forza (o perché siamo stati noi stessi a desiderlarle), proprio perché quelle mancanze, quei vuoti, quelle crepe noi, col tempo, con l'esperienza, con la forza, con la volontà non le abbiamo colmate.
Oppure, magari, no.
Magari il tempo ci ha insegnato, innanzitutto, ad essere amici e amanti di noi stessi.
A comprendere, analizzare, a guardarci da fuori, a vederci tondi, completi.
Magari, saggiamente, anche a prenderci un po' meno sul serio.
E abbiamo fuso l'amicizia e l'amore.
E abbiamo preteso che la nostra donna sia innanzitutto la nostra migliore amica, perché magari la passione passa, perché si chiama appunto così... l'amicizia, vera, l'affinità, resta.
E non si ripropone così da un giorno all'altro.
E l'amicizia diventa come l'amore: selezionata, ristretta, perchè, diciamolo, il cuore non ha tutte queste stanze.
E profondamente sentimentale, e profondamente razionale.
Oggi è stato un pregevole banchetto.
E' tornato un amico di ieri.
E, se l'intelligenza è rimasta viva, e qualche ruga ha solcato i nostri visi, il piacere di ritrovare l'affinità è stato grande.
Ma ancor più grande è stato il raccontarsi, lo spiegare, a cuore aperto, il perché dell'allontanamento, di come si era allora, delle battaglie che si è combattuto per tornare a riempire le crepe dell'io e ammettere gli amori e le amicizie malate.
E a curare non loro, ma sé stessi.
E non a tornare sui propri passi, ma ritornare a cercare una affinità, e se e come questa affinità si sia evoluta.
E ci si ritrova allo stesso luogo dopo aver percorso lunghe e perigliose strade diverse.
Così mi piace.
E' stato davvero un pregevole banchetto.
lunedì 27 aprile 2009
La Ferrari è tornata in zona punti
Ma non solo... campione del pit stop è stato il p.b. (padre biologico) dei bambini, che, marcato dall'Indimenticabile, stamattina ha velocemente fatto perdere le tracce di sè.
Ovviamente, senza lasciare un soldo.
Lo proporremo a Montezemolo, chissà...
Ovviamente, senza lasciare un soldo.
Lo proporremo a Montezemolo, chissà...
mercoledì 15 aprile 2009
Drammi
Indimenticabile:
(Si avvicina con passo felpato e una tazzina di caffè in mano... mi bacia sulla guancia e mi dice...)
- "La Principessa sta mettendo in ordine la stanza..."
AP: "Ah si? notevole!"
I: "Sai, ha preso a cuore il discorso sulla "caserma" che ho fatto l'altro giorno: questa è come una caserma in cui tutti i soldati devono fare il loro dovere..."
AP: "Ma tu sai che quella vuole fare il generale, vero?"
(Si avvicina con passo felpato e una tazzina di caffè in mano... mi bacia sulla guancia e mi dice...)
- "La Principessa sta mettendo in ordine la stanza..."
AP: "Ah si? notevole!"
I: "Sai, ha preso a cuore il discorso sulla "caserma" che ho fatto l'altro giorno: questa è come una caserma in cui tutti i soldati devono fare il loro dovere..."
AP: "Ma tu sai che quella vuole fare il generale, vero?"
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