"Mamma, il mio cognome non mi piace.
Eppoi mi sfottono a scuola.
Posso chiamarmi come Pasquale?"
Pubblica dichiarazione della Principessa
Ora, parliamone.
L'argomento è difficile, delicato e tutti gli aggettivi che si merita.
Tra l'altro sono le tre di notte (come nei polmoni di Camilleri, per intenderci), e sono qui dopo l'ennesimo trasloco in una bellissima casa al centro di un piccolo paese vicino Bari, che nelle sue infinite e immense stanze accoglie tutta la tribù composta dal sottoscritto, dalla mia compagna e dai suoi cuccioli.
Premesso che non è il caso di parlare troppo con la Principessa, perché vi sgama, comunque, in maniera irrimediabile... e vi dice quelle due parole che vi trafiggono l'anima... son cose.
Son cose che non so, come cantava Fossati in Albertina (che qualcuno sarebbe il caso che se l'andasse a riascoltare...).
Cose che non so perché i ruoli sono complessi. Quello che viene chiamato "legame di sangue" talvolta li semplifica, li rende ovvi, scontati e spesso "malati".
Non che siano da preferirne altri, per carità. Ma nessuno è obbligato a tenersi un padre che non ci ama.
Io credo che le persone si scelgono, anche. Si incontrano per similitudini, per empatia, per orizzonti simili.
Credo nell'Amore, quello con la A maiuscola, quello che ti fa dire "ti amo" senza paura, quello che ti fa prendere decisioni importanti.
L'Amore che supera ogni difficoltà.
Tutto questo Amore è fatto per trasmettere bellezza, Poco importa da dove questa bellezza sia venuta. E' qui, E vuole essere coltivata, amata, e fatta volare via.
E qualunque nome, o cognome abbia.
Perché i bambini sono figli dell'Amore.
E l'Amore non è un gioco di definizioni. Né è un gioco.
"Ho letto il tuo libro. Ci sono le poesie. Mi piacciono le poesie..."
E con queste parole la Principessa mi ha atterrato.
E son quelle cose che non ti rialzi più.
Se sei fortunato, voli direttamente.
Eppoi mi sfottono a scuola.
Posso chiamarmi come Pasquale?"
Pubblica dichiarazione della Principessa
Ora, parliamone.
L'argomento è difficile, delicato e tutti gli aggettivi che si merita.
Tra l'altro sono le tre di notte (come nei polmoni di Camilleri, per intenderci), e sono qui dopo l'ennesimo trasloco in una bellissima casa al centro di un piccolo paese vicino Bari, che nelle sue infinite e immense stanze accoglie tutta la tribù composta dal sottoscritto, dalla mia compagna e dai suoi cuccioli.
Premesso che non è il caso di parlare troppo con la Principessa, perché vi sgama, comunque, in maniera irrimediabile... e vi dice quelle due parole che vi trafiggono l'anima... son cose.
Son cose che non so, come cantava Fossati in Albertina (che qualcuno sarebbe il caso che se l'andasse a riascoltare...).
Cose che non so perché i ruoli sono complessi. Quello che viene chiamato "legame di sangue" talvolta li semplifica, li rende ovvi, scontati e spesso "malati".
Non che siano da preferirne altri, per carità. Ma nessuno è obbligato a tenersi un padre che non ci ama.
Io credo che le persone si scelgono, anche. Si incontrano per similitudini, per empatia, per orizzonti simili.
Credo nell'Amore, quello con la A maiuscola, quello che ti fa dire "ti amo" senza paura, quello che ti fa prendere decisioni importanti.
L'Amore che supera ogni difficoltà.
Tutto questo Amore è fatto per trasmettere bellezza, Poco importa da dove questa bellezza sia venuta. E' qui, E vuole essere coltivata, amata, e fatta volare via.
E qualunque nome, o cognome abbia.
Perché i bambini sono figli dell'Amore.
E l'Amore non è un gioco di definizioni. Né è un gioco.
"Ho letto il tuo libro. Ci sono le poesie. Mi piacciono le poesie..."
E con queste parole la Principessa mi ha atterrato.
E son quelle cose che non ti rialzi più.
Se sei fortunato, voli direttamente.