giovedì 5 maggio 2011

Finzioni

rosaromal




Sarà... ma certe volte ho l'impressione che siamo davvero noi ad immaginarci tutto... come se quando abbiamo fatto certe cose, certe scelte, quando abbiamo vissuto situazioni abbiamo avuto davvero il prosciutto davanti agli occhi.



Perchè a voler vederle da una certa distanza.... son come le rose rampicanti.



Sottili, eroiche... e maledettamente lontane.



(In realtà son tutti discorsi miei... "certe cose", "certi eventi", "certe situazioni". Meglio non dire. Però mi sarebbe piaciuto esserci in altra forma... per prendermi a calci. Ma alle soglie dei quaranta è bello volere così bene al proprio passato. Calci compresi. Del resto, poteva andarci anche peggio, tipo che avrebbe potuto piovere.)



(Rose rampicanti a Roma, fuori Santo Stefano Rotondo. 2003. Che era meglio stare da un'altra parte... che è stato come per gli Americani andare in Vietnam: alla fine ci si è rimesso... e ci si è fatti solo un sacco di film.)


2 commenti:

  1. le tue parole sono agrodolci come questo maggio. strano e bizzoso almeno da queste parti

    però traspare una specie di riconciliazione quieta, pacata, come la foto che hai postato. perlomeno, attraverso la tua descrizione, il !"contormo" della tua foto me lo sono immaginato così :)

    RispondiElimina
  2. Sull'agrodolce si fonda la buona cucina.

    E poi inviti a cena il tuo avvocato.

    RispondiElimina