mercoledì 28 dicembre 2005

Soltanto un'ora

Piccola digressione semimattutina.


Considerando che sto tornando semplicemente ai miei ritmi, cercando di conciliare le esigenze del manager che c'è fuori col gatto che c'è invece dentro, e che stamattina mi son svegliato con Bukowski (è bellissimo scoprire che i tuoi tascabili si sono ormai ingialliti, perchè sono passati quindici anni da quando li hai comprati... e sono passati quindici anni anche per te... e sono ricoperti di quella patina di antico che quindici anni fa ritrovavi in altri libri, altrettanto vecchi, di altre persone: ora non fai altro che sentire quella sensazione di vissuto, quella sensazione di completo, quella situazione di storia, di storia da raccontare, di emblema, su te stesso)...
considerando che sto chiudendo gli occhi alle 6.58...
considerando che sto per spegnere la sveglia che mi ucciderà alle 7.10...
considerando che la metterò alle 8... e quest'ora di "profondo riposo" vale per otto, perchè mi si chiudono finalmente gli occhi eccitati da una gionata massacrante ma proficua...
considerando tutto questo...
... ma che bella cosa ...

mercoledì 30 novembre 2005

E' sottile e forte
Sa di mare e di vento
Ha il profumo il ricordo
Delle grandi decisioni
E' l'esigenza del cambiamento

E' l'inizio indispensabile
Lento, profondo, mercuriale
E' il profumo del sale.

sabato 26 novembre 2005

Al Cospetto Del Re Dell'Incanto

Al Cospetto del Re dell'Incanto
si presentarono per allietarlo
l'Eroe invincibile e il Giullare deforme
che portava una maschera
sul viso

Il cavaliere cominciò a raccontare
sguainando la spada a mimare
i gesti i draghi le avverse vicende
suo era il mare
il sole
la notte
e l'amore
e l'attenzione del Signore

Nascosto nell'ombra il Giullare
disse, prima di cominciare:
"Signore, lascia che sia la musica
a parlarti dell'aria, delle onde
e del cielo
che le parole umane
sanno di terra
e di errore".

Scritta per una occasione reale, ma poi il Significato è saltato fuori dalle righe.

martedì 22 novembre 2005

Teoria dell'Abbraccio

Teoria dell'Abbraccio



Abbraccia la mia giacca sotto il glicine
e fammi correre.
Fossati, Il bacio sulla bocca





(Passeggiavamo sul lungomare, a prima notte, a fine inverno. Ti presi la mano, per la prima volta, quasi d'impulso e, dapprima, la abbandonasti alla mia, poi cominciasti a stringerla ed accarezzarla. D'un tratto irrompesti: “Le persone non si abbracciano più. Passano direttamente dal presentarsi al desiderio del corpo. E dal sesso al saluto, e a perdersi. Ancora e ancora. Senza abbracciarsi. Si sfiorano senza toccarsi realmente, per quel che vale invece un abbraccio, che è concedersi, più che nel corpo, nell'essenza.”)





Io non sono nulla. Sono un alito di vento, uno stormire di fronde.


Io non sono nulla: l'ombra mia non è nera, ma infiniti toni di grigio che si confondono con la terra, e quasi non me la ritrovo. Sono senza passato, senza traccia.


Qualche volta, temo, senza futuro. Sono forse l'eterno presente, ma non mi inganno: qualche volta sento di non durare.


Io sono il sottile. Qualcuno, noto, mi chiama l'attimo senza tempo: forse s'inganna, non so. Io sono il dubbio, il dubbio e la forza dei temerari.


Io sono la volpe che attraversa la strada. Sono la falena che danza intorno alla lampada.


Io sono le notti di luna. E le notti di stelle.


Sono le onde del mare. E sono il ricordo delle onde del mare. E non sono le onde del mare, e neanche il loro ricordo. Sono la sensazione, ecco, ora sono più chiaro, riesco a vedermi: sono la sensazione delle onde del mare. Delle onde, del vento, del mare.


Ora, mi specchio nei tuoi occhi e rammento: io sono il battito delle ali di Eros, quando scende nel cuore e ti innamora.


E da me e per me,
Tu
Conosci.

martedì 4 ottobre 2005

... chissà se seria o se mai
insieme a noi si sganascia
dal ridere
su questa vita
questa vita bagascia
questa vita che va
questa vita che va"

Paolo Conte, L'ultima donna.

Chi è senza peccato...