giovedì 29 maggio 2008

Cosa avrei visto del mondo...



Personalmente trovo profondamente ingiusto che i negozi di alimentari siano chiusi il giovedì pomeriggio (quando effettivamente hai il frigo vuoto come le casse della Banca d'Italia) mentre, che ne so... le ferramenta invece sono lì, disponibilissime, a venderti cose di cui avrai bisogno sicuramente di sabato pomeriggio, quando son chiuse, quando hai deciso di andare fuori a cena per cui non farai la spesa.



E' come essere innamorati di una donna che non ci vuole. O il contrario. Ma il paragone non c'entra.



(Questo è il 6x3 che, se il cliente accetta, butto nella monnezza il pomeriggio di scatti fotografici e gli regalo il servizio).

venerdì 23 maggio 2008

Brevi lezioni di marketing

Certe volte mi stupisco della mia innocenza:



ho portato Il Drago(*) da Feltrinelli dopopranzo.



Risultato: sono uscito con un gioco per la ps2.



Ora, premettendo che



- il drago NON è interessato alla letteratura, né ai fumetti

- non è utile per accalappiare le femmine in quanto figlio della donna che amo alla follia che 1) farebbe la spia (anche se si corromperebbe con un adeguato numero di figurine) 2) non tradirei mai la donna della mia vita, neanche col pensiero;

- esiste sempre un reparto giochi e video in qualunque LaFeltrinelli, alla faccia della cultura mentre io, che sono un uomo di marketing, quando vedo un libro stampato torno ai bei tempi in cui credevo persino nel comunismo e nella bontà dell'umanità; in realtà venderebbero anche la loro nonna...



CHE CAVOLO CI VADO A FARE ALLA FELTRINELLI?



Quando penso al colore dei capelli della mia ex suocera torno con i piedi per terra.



Dovrei portarmi dietro una sua foto.



Terrebbe lontani anche gli spiriti malvagi, ne sono sicuro.



Ma mi ammorberebbe la chiappa. Son sicuro anche di questo.



Una donna puoi amarla, tradirla, sposarla, lasciarla... fino a passarle accanto e chiederti ma chi cacchio è questa... ma una suocera è per sempre: ti odierà comunque con immutata e terribile ostinazione.



Sarà la tintura. Quella penetra. Oppure il contrario: che i capelli siano di quel colore indicibile perché pescano in un cervello insano???



Mah.



Le suocere sono come le stelle, il loro posto è in cielo.



E il mio posto col Drago è lontano dai reparti giochi della Feltrinelli, dove subdole operazioni di marketing fanno ficcare il piccio(**) alle anime innocenti. Ma la salverò, quest'anima innocente! O mi suiciderò buttandomi dal primo piano direttamete sui divanetti dove falsi intellettuali fanno gli strafighi fingendo di leggere... (e guardami guardami!!!)



Anche perché Sony ha già abbastanza soldi e i giochi si DEVONO scaricare aggratis.



Scusate lo sproloquio.



Buona serata. E guardatevi il cielo stanotte. E sperate che ogni stella sia una suocera... lontana... lontana...





(*) Il Drago è uno degli United Children della mia Donna, attualmente la mia unica occupazione nel tempo libero. Anche nel tempo non libero, a pensarci. Ma son soddisfazioni. Abbiamo Il Drago, La Principessa e Il Tenebroso. Sarete informati sugli sviluppi.



(**) Dicesi "ficcare il piccio" di quel processo paraisterico durante il quale un innocente bambino assume il livello isterico di due o più donne. Solo che una donna la caghi. Il bambino ti strazia il cuore. Ma poi lo prendi a sgannassoni. Generalmente uno sgannassone ogni "me lo compri?". Mai entrare con un bambino e una carta di credito CONTEMPORANEAMENTE in un negozio. O farvi notare da lui che cinque minuti prima avete fatto Bancomat. Non ci crederà mai che i soldi finiscono misteriosamente verso la fine del mese...

giovedì 22 maggio 2008

Il mio Amore ha gli occhi grandi



Il difficile è cominciare. Perché cominciare a raccontare significa cominciare a spogliarsi. E dopo i vestiti ti togli la pelle, pezzo dopo pezzo, cellula dopo cellula, a rivelare l'anima tua al mondo.



Perché l'Amore non è di un altro. L'Amore è tuo, tuo di te che ami. E ti conosce meglio di quanto tu pensi di conoscere te stesso.



E cominci a raccontare.



Allora, andiamo.



Il mio Amore ha gli occhi grandi.



E io sono partito da lì, e in quegli occhi mi ci sono perso. Perché in realtà m'ero perso prima. Questa volta, al limite, in quegli occhi mi ci sono ritrovato. Perché amare è ritrovare sé stessi. Perché non è il desiderio dell'Amore: quello ti fa perdere. E' l'Amore che è il ritorno. Perché ritorni a te stesso per renderti conto che sei uno, e poi diventi metà, e poi torni ad essere intero, uno più uno, tre. L'eterno generatore. Ma queste sono altre storie.



Perché pensi di essere arrivato quando sei solo. Perché va bene così. E perché va di moda. Perché, single, è figo.



Perché in realtà da solo ci cominci poi a stare bene. E non sei cinico, non sei acido. Sei tranquillo. E rimetti i tasselli del mondo insieme, come in un puzzle, del quale prima non ci hai mai capito niente.



Poi in questi tasselli allontani la fretta, le cose fatte perché si devono fare, perché le fanno tutti. Cominci persino a dire di no a qualche donzella, come se fossi tu la donzella stessa in attesa del cavaliere.



Ma in realtà sei il drago, che riposa e medita per scoprire il vero.



E fuor di metafora, qualche volta ti rompi le scatole, te ne torni a casa e ti apri un bel libro.



Oppure, ne cominci a scrivere uno.



Perché, tornando, ti sei fermato a guardare la Luna e le stelle. E il cielo nero nero non era, ma c'era luce, e nuvole, e racconti.



E un viaggio, profondo, dentro te stesso.



E l'hai fatto da solo, e poi per incanto, per incanto riconosci qualcuno che accanto a te, o per strada, mentre cammini, ha il tuo stesso passo.



Camminami accanto.



E poi le guardi gli occhi. E sono grandi, e profondi. E un po' tristi, come gli occhi di chi ha visto davvero il mondo.



Ma guardano alto, e in fondo. E in fondo sorridono di una luce che hai soltanto immaginato.



Perché da sempre hai cercato, in fondo, quegli occhi. E no, no! Non c'è il tu narrativo, e basta con quest'aria da scrittore! Io l'ho cercato, io l'ho sperato.



L'ho cercato da sempre, quel bagliore negli occhi. Come se fossi un modesto Proust ho messo insieme i tasselli di un sogno, di mille sogni, di una vita. Una vita intera.



E sempre ho cercato quegli occhi grandi.



Sempre.



E sempre mi sono ingannato in altri occhi, che sembravano più luminosi e più facili.



E poi ho capito.



E li ho visti tra mille.



E li ho visti, perché il mio Amore ha gli occhi grandi.



Che guardano l'Infinito.



Pieni di Infinito.

martedì 6 maggio 2008

Sesso con AmorPlatonico

[DOPO]



- Ma quella cosa che mi hai detto prima... mentre facevamo l'amore... era proprio brutta... ma sinceramente non mi sono fermata perché il contesto non era da interrompere...

- Veramente volevo dirti che tutto quello che mi accade è splendido e eccitante, e per di più accade con te che sei la donna della mia vita...

- Ah, volevi dirmi questo?

- Scusa per l'improprietà di linguaggio ma ero concentrato a ben altro...

- Hai fatto miglior figura nell'altro senso...