sabato 16 giugno 2007

Donne, du du du...

Devo passare per lavoro dalle parti di una mia cara amica, blogger, anzi, quasi blogghestar :D, e cerchiamo di incastrare gli impegni miei e suoi di lavoro per mangiarci uno spago.





Ore 10.00

Amica: Allora ce la fai a essere qui per le 21?

AmorPlatonico: Se tutto va bene, sono a X1 per le 17.00, alle 19.30 mi vedo col socio a X2 e devo essere a X3 per le 20 e alle 21 dovrei essere libero. Cmq, ti tengo informata.

A: OK



Ore 19.50

AP: Ciao!, scusa, sono incazzatissimo. Da X1 sto partendo ora, ho finito cinque minuti fa. X2 mi ha rimandato l'appuntamento perchè è un maleducato infinito. Se vuoi, ti passo a prendere e ceniamo con il mio socio... sono veramente dispiaciuto...

A: Credo che tu debba parlare di lavoro... e portarsi l'avvocato pare brutto...

AP: Dici? Davvero? Pare brutto?

A: Dai, tanto sarai qui spesso.

AP: Già.



Io questa donna la adoro.

giovedì 14 giugno 2007

Cogito ergo sum

nabil

Amica: Tu manchi di metodo...

AmorPlatonico: Disciplina, direi...

Amica: Che è la tua sfortuna, ma anche la tua maggiore fortuna.



Se decifro questa, la Sfinge me la bevo in due secondi netti.





(Foto di AmorPlatonico. Lui, per chi non lo conoscesse, è Nabil, il cantante dei Radiodervish. Sono qualcosa di spettacolare. Cercate "La rosa di Turi". E poi ne riparliamo.)

mercoledì 13 giugno 2007

10.2



Ci siamo fermati tutti, su quel lungomare. Ma davvero tutti.

L'umanità è cinica, insensibile, perfida. E qualche buona ragione per crederlo ce l'ho. Davvero.

Ma cinque minuti, cinque...



(Foto di AmorPlatonico, Mare e tramonto di Giovinazzo. Megapixel: 10.2, ma con buon manico. Dentro: Franco Battiato, Tramonto Occidentale.)

martedì 12 giugno 2007

Il sesso con AmorPlatonico (2)

Io sono un maledetto intellettuale, e maledettamente romantico.



Sono il tipo dei corteggiamenti, dei libri, delle poesie.

Delle canzoni.



Porcamiseria, le canzoni!

le devi sentire, le devi scrivere, le devi pure cantare.

Senza steccare.

Son cose.



Qualche volta sono stato anche troppo romantico.

Nel senso: lei aveva scritto in faccia "te la dò!". mentre il sottoscritto, schiavo del proprio delirante superio, sparava cazzate.



Ad un tratto ho visto la luce.

Esco con una potenziale fidanzata.

Casa mia. (Oddio, era casa dei miei, ma avevo a suo tempo le tecniche d'isolamento, come la porta della mansarda isolata acusticamente...)

Ad un certo punto le chiedo:

"Senti, ma il bacio della buonanotte ce lo diamo ora o aspettiamo mezzanotte?"

E ci avvinghiamo.

Ma era una sciampista.

E non sapeva farmi innamorare.



Siccome alla fine l'unico modo possibile per comunicare con una donna è lo stampatello:



Lezione di conquista di AmorPlatonico:

1) Citare Battiato, o Fossati, o Borges. Con Borges direttamente in spagnolo mi arrendo subito. Considerando che lo spagnolo non lo parlo, ma lo capisco, in realtà se sei brava puoi sparare qualunque cazzata con accento e ritmo e dirmi che è Borges. Me ne accorgerò solo quando la ricanterai intonandola ("Un, dos, tres: un pesiito pa'adelante, maria!").

2) Regalarmi delle rose.

3) Sbattere le ciglia.

E sarò perdutamente tuo.



Ah, e se ti vesti come una zingara/strega... è meglio.



Ma strega, devi esserlo davvero, poi.

lunedì 11 giugno 2007

Teorema Adiabatico.

tramonto


Ci sono per ciascuno delle melodie, delle immagini, dei versi, dei sapori che ci fanno ricordare d'essere maledettamente vivi.

Non posso credere che non sia così, altrimenti dovrei ammettere che una parte dell'umanità è sotto la catena evolutiva (delle altre catene, lasciamo stare, pls, è lunedì soltanto!).



Poi ci sono da superare, ovviamente, le chiusure mentali.



Io le chiamo "limiti da imperfezione" o, semplicemente, l'imperfezione.



Una volta ci scrissi persino una canzone su.



L'imperfezione assume il carattere di una specie di isteria d'angoscia. Fai qualcosa, e ti prende allo stomaco. Come un freno, un velo, davanti alla realtà delle cose.



Superato il confine, squarciato il velo, le cose assumono il loro vero colore (sei tu che non le vedi, ma le cose, per conto loro, stanno una favola...).



A me è successo, tra gli "sblocchi", con una canzone.



Era il 1995.



Adoravo (e adoro) Franco Battiato.



Una donna che mi cita Battiato e mi regala delle rose mi avrà suo per sempre (o finchè resistono le rose, Battiato e l'Incanto).



All'inizio, quando avevo dieci o dodici anni, ed era il tempo di Bandiera Bianca, di Mondi Lontanissimi, dell'Era del cinghiale bianco, mi piaceva perchè aveva delle sonorità strane... e raccontava di cose diverse.



"C'è chi si mette degli occhiali da sole per avere piu' carisma e sintomatico mistero..."



Poi ho cominciato a comprarne i dischi, a studiare i testi, ad innamorarmi delle assonanze.



Poi ho fatto altri studi, ho capito cos'è un sufi, ho compreso cosa significa "ho dormito per non morire", ho letto Gurdjieff, e tante altre cosettine.



Due anni prima aveva scritto il Cafè de la paix. Un capolavoro di ispirazione e profumo mistico. E con una energia nelle musiche che ti entrava nella carne.



"E quanti personaggi inutili ho indossato"... cantava ne "Lode all'Inviolato"



Ma certe volte le cose ti passano davanti, ne senti il profumo e per pigrizia, per vizio, le consideri sempre a disposizione, come se fossero, in preda ad un delirio di onnipotenza, sempre lì per te a disposizione.



(Qualche anno dopo al Cafè de la paix ci sono andato davvero. Due tramezzini e due bicchieri d'acqua per venticinquemilalire. Ed ho compreso come faceva Gurdjieff a mantenere la sua comunità di danza mistica con i suoi ristoranti... )



Nel 1995, appunto, Battiato pubblicò L'ombrello e la macchina da cucire.



Era il primo lavoro con Manlio Sgalambro, il suo nuovo paroliere.



E lì il mito ha vacillato: perchè un paroliere se i testi sono bellissimi? perchè cambiare stile, usare l'elettronica e i sequencers, perchè scrivere canzoni-divertimento...



Rivolevo l'uomo di Arkeames.



E non capivo.



E non ho capito per tanto tempo.



Ero triste, come se mi fosse morto un amico.

Come se fosse scomparsa inesorabilmente una parte di me.



Poi, lentamente... una progressione armonica...



"Pensiero causale... imperativo categorico

ferma distinzione dell'uomo dall'animale

teorema adiabatico...

i madrigali di Gesualdo, Principe di Venosa

musicista assassino della sposa cosa importa...

scocca la sua nota

dolce come rosa

come rosa..."



E torna il sorriso sulle labbra.



Perchè certe note sono immortali. E riprendono delle assonanze che hai dentro.

Sono come le corde dei soccorritori quando sei finito nel burrone.

Solo che, magari, bisogna avere la forza di aggraparvicisi.



Come quando comprendi un quadro astratto, di quelli fatti bene, non dai pittori della domenica, ci entri dentro e ti racconta avventure infinite. Negli esplosioni di Klee e di Kandinski, nell'equilibrio dei Mondrian, nel caos erotico di Picasso.



E nelle volute di Klimt.



"Ferma distinzione dell'uomo dall'animale."

Già.



(Foto di AmorPlatonico, Porto, mare, cielo e tramonto di Molfetta).

Il linguaggio dell'amore

AmorPlatonico: "E quindi, in tedesco... credo significhi... ma tu parli anche tedesco?"

Amica: "Non lo parlo, ma lo capisco"

AP: "C'è qualche lingua che non capisci?"

A: "Non capisco gli uomini!"

AP: "Allora siamo pari!"

venerdì 8 giugno 2007

Il sesso con AmorPlatonico

Questo post è VM 18 anni.



Situazione romantica molto molto spinta.



Ragazza gnocca e spiritosa. BIA (Bottarella In Amicizia) in atto, anche se AmorPlatonico è come Dylan Dog, si innamora sempre...



AmorPlatonico sta dando meglio di sè nei preliminari.



Ragazza ansimante. Amorplatonico ansimante.



Ma c'è un problemino...



AP: "Amore, io avrei ancora i pantaloni addosso..."



R: "Figurati! io ho ancora il tampone!!!"



Son cose.

venerdì 1 giugno 2007

Grandi misteri di Splinder


Oggi non ho trovato il mio blog.

Errore di lettura.

Casomai l'aveste visto, ditegli che lo sto cercando.

Casomai non lo vedeste, auguri.

Che tanto ogni tanto è bello cambiar pagina (tanto le cose vere te le porti dentro, sempre).