mercoledì 31 maggio 2006

Stillicidio

Aria ferma. Afa.
Sole e luce,
fuori.


Questo stillicidio,
l'attesa (ancora!) che cambia
il sole in fuoco
e l'azzurro del cielo
in ghiaccio:

gocce d'acqua salmastra - la mia -
sull'anima senza pelle.


Non si può vivere sempre così.

lunedì 29 maggio 2006

"Fuori i mercanti dal Tempio!"

Se qualcuno mi chiedesse cos'è l'attesa, ora potrei spiegarla....
... assieme ad un sacco di altre cose.

sabato 27 maggio 2006

Amor Platonico (2)

R: Ho letto il tuo blog! Tu parli d'amore!
AP: Beh... sì...
R: E perchè dici di non amarmi?
AP: ...

("E tu dici ancora che non parlo d'amore
Batte in me un limone giallo basta spremerlo
Con lacrime salate agli occhi tuoi
ben condita amata t'ho
Dai piangete (o ..)
Dai cantate (o ..)
E dai che ne ho sete
Parole d'amore .
Grosse lacrime sciocche
Sono uova alla coque
E dai e dai (o. . )
Fatti un Pianto"
Lucio Battisti, Pasquale Panella, Fatti un pianto)

Ed è sempre così...

venerdì 26 maggio 2006

Amor Platonico

Questa notte ho visto il cielo
con gli stessi occhi di Adamo
Ho fiutato nell'aria
l'odore della selvaggina e del predatore
ed il profumo delle messi mature.
Ho contato le stelle e le costellazioni
come gli astronomi a Babilonia.
La stessa luna, le stesse luci, lo stesso incanto
dei velieri di Magellano.
Ogni suono, ora
è l'eterno respiro della vita.
Non chiedermi come
in questa notte d'Agosto
si siano cancellati i secoli ed i millenni:
io non sono abituato all'eternità.

(AmorPlatonico, Questa notte ho visto il cielo, Al Cospetto del Re dell'incanto)

Personalmente sono convinto che ogni foma d'arte ha un carattere didascalico ma ancor piu' evocativo. Ed è in quest'ultimo che si concretizza il ruolo principale della stessa arte, che è quello di trascendere il reale, il praticamente toccabile e mostrare il filo invisibile che unisce le cose.
E' come se ti abbagliasse per farti vedere meglio, se ti assordasse per farti sentire nuovi suoni.
Esiste un rumore di fondo, nella percezione del reale, che è l'inquinamento dei pregiudizi.
Non posso non credere, invece, in un senso della bellezza comune a tutti gli uomini. Con elementi simili. Con stimoli percettivi simili. Per alcuni individui sono piu' facilmente percebibili. Per altri, il processo è piu' difficoltoso. Ma esiste in ciascuno. E', credo, una definizione atea della divinità.
Poi ognuno si regola come gli pare.

giovedì 25 maggio 2006

Come diceva Balzac

"Una notte d'amore è un libro letto in meno"

Io ho ancora un sacco di libri da leggere, cavolo!!!

mercoledì 24 maggio 2006

A Cassandra


Oggi il vento non sembra muovere il mare. Nell'aria ferma, all'orizzonte, non riesco più a scorgere le ombre delle navi Achee. Non vedo più il sangue, il ferro, il fuoco. Non sento né grida strazianti, né clangore di metallo, né sibili di frecce.



Sono soltanto petali di rose quelli che volano nell'aria e si stagliano contro il cielo e contro il mare.



Scomparirò forse da questa storia, da questa vita, dalle opere e dai doveri.



In tutta questa luce Eros mi tende la sua mano.



Non m'importa, oggi, di non essere più me stessa.


A Cassandra.
(Da Al Cospetto del Re dell'Incanto)


(In fondo siamo solo torrenti di byte)

martedì 23 maggio 2006

Dichiarazione

Con questo post, a scanso di equivoci, noi, AmorPlatonico, viste le precedenti esperienze:
DICHIARIAMO
che, FINO A NUOVE DISPOSIZIONI,
Non siamo interessati a rapporti amorosi,
di breve o lunga durata,
nemmeno a brevi e intense relazioni sessuali e quanto di simile,
in particolare con iscritte a QUESTA PIATTAFORMA.
Quindi, NON LA VOGLIAMO e, nel malaugurato caso che
ce la vogliate dare voi o ce l'abbiate, ahimè,  GIA' DATA,
Vi chiediamo la modalità a Voi più comoda per la RESTITUZIONE.
Cordialmente NON Vostro,
AmorPlatonico.

giovedì 18 maggio 2006

Un google di anime

La conversazione con una simpatica ed elegante splinderiana, e un po' di sana confusione con gli argomenti, mi ha fatto venire in mente, simpaticamente, una serie di "perchè" e "percome" sono qui.
Niente domande esistenziali, per carità: nessun "da dove vengo?" e "dove vado?". Semplicemente cosa accomuna noi popolo di internet.
Quelli che frequentiamo prima le chat, poi i blog, questa sacrosanta invenzione che ti permette, semplicemente, di lanciare il tuo messaggio nella bottiglia al pianeta.
E magari, sperare che qualcuno, prima o poi, capisca quello che vogliamo dire.
E magari, quel qualcuno, qualche volta, è te stesso.
Perchè, ammettiamolo. Si scrive qui anche per esibizionismo. Non serve fotografarsi nudi (magari avendo il fisico, una immagine vale piu' di mille parole!), anche se in fondo, un po' nudi, lo si è. E senza essere sibillini. Non serve. Almeno a me, non serve.
Sono qui sulla rete piu' o meno come sono al bar. Al bar, al limite, sarò piu' bevuto...
Del resto l'esigenza di raccontare e di raccontarsi è un po' una ammissione di una certa dose di solitudine, di presa di coscienza della incomunicabilità in un certo ambiente.
E la rete diventa l'espansione del modo della conoscenza. Un google di anime. Ecco questo è splinder. Un google di anime.
E la scelta, semplicemente, di essere piu' se stessi anzichè essere sempre e comunque "bravi scrittori".
Come faceva il buon Benni, quando Benni era Benni, che nel Bar sotto il mare, alla fine, un po' di sana malinconia ce la metteva. Perchè non va sempre rose e fiori. Ma perchè, anche, se siam qui, è perchè ci piace, e tanto.
E, in fondo, ditemi che cosa cambia: la rete, o il bar. Io son sempre me stesso.
Con la mia voglia di comunicare, di ridere, di cercare il filo invisibile che unisce le cose.
Quello stesso filo che fa brillare di luce il mare, davanti casa mia, la mattina, e par che ti dica "sarà una bella giornata oggi".
Nonostante qualche volta lo zio Fato si diverta a complicare le cose.
E qualche volta le complica piu' di un po'.
E magari, così, ti diverti semplicemente, sempre di piu', ad essere te stesso.
E magari, ammetti, ogni tanto, d'aver fatto una figura da zero.
Questo, veramente, è per te.

Manie di grandezza

Amica: - Allora è finita così?
AmorPlatonico: - Eh già!
A: - Si vede che non eravate pronti.
A: - Nè tu, nè lei...
AP: - A quanto pare sì. Dura verità ammetterlo. Ma è così.
A: - E ora?
AP: - Ora cosa?
A: - Ora ti senti pronto?
AP: - Diciamo che mi sento. Punto.

E il prossimo che dice che manco di autoironia lo fanculizzo.

Il sesso degli angeli e le donne

Piccolo aneddoto.
Un mio amico, G detto "L'Assassino", anarchico convinto e allevatore di Schanuzer giganti, ospitava, nella sua villa, oltre a questo branco di demoni neri, un cavallo chiamato Presidente, una moltidudine di altri animali inferiori e un numero imprecisato di gatti. Ovviamente, molti, trovati in varie parti del pianeta, mezzi morti, curati e rimasti con lui.
Uno, Poldo, un meticcio (*) recuperato mezzo cadavere sul ciglio di una strada, ricucito e rimesso a nuovo, gli veniva spesso rapito dalla vicina di casa.
Tornava dopo qualche giorno ingrassato con un sonaglino al collo.
- Signora, ha rapito di nuovo il gatto...
- Veramente il gatto è mio...
- Vabbè, il gatto, in fondo è di sè stesso e sta dove gli pare... ma almeno mi faccia una cortesia... non me lo castri!!!
- Ma lo farei per il suo bene! così soffre, si può far male...
- Quindi anche suo marito...

(*) i gatti, e tutti gli animali domestici DEVONO essere trovatelli. Non si comprano. Loro ti trovano. E ti scelgono. Non tu. Compresi acari, pidocchi, piattole e fidanzate.

mercoledì 17 maggio 2006

Cosa penso? ma niente!

"Avrei una voglia, un taglietto d'affetto.
Cosa sento ma niente.
Un affetto non si prova
s'indossa direttamente.
Ah! come siamo vivi come tutto accade
per tutt'altri motivi."

Chi ha orecchie per intendere, intenda.

Oggi sto un po' ermetico.

Er metico della mutua!!!

martedì 16 maggio 2006

Il senso della vita

- Ma davvero vuoi che le persone rispondano come piace a te?
- Ci mancherebbe... ma se apro a picche...
- Si?
- Non rispondere a bastoni...


- La letteratura?
- La letteratura è la capacità degli uomini di leggere quello che c'è scritto in cielo!
- In cielo?
- Perchè "come in cielo così in terra"

E di questa cosa son contento.
Grazie Momy. Grazie Borges.

E come tutte le grandi cose

...son rimandate a domani

sabato 13 maggio 2006

Woman power

Sul lungomare con B. una delle mie migliori amiche.

IO - Ma che fine ha fatto la tua collega, G., come sta all'altra filiale della banca?
B - Sta incazzata nera!
IO - Più del solito?
B - Beh, credeva d'essere la capa.
IO - Beh, coordinava la cassa. Non è da tutti. Poi era stupenda quando bestemmiava in barese alla sede di Montebelluna...
B - Non è proprio questo... qui sentiva di fare il buono e il cattivo tempo...
IO - Così potente? azzo, dovevi dirmelo prima!
B - No... non proprio... veramente il direttore l'aveva responsabilizzata dandole il telecomando del climatizzatore!!! ci faceva morire di caldo in estate e di freddo in inverno...
IO - ....

giovedì 11 maggio 2006

Cromosoma isterico

- Come come sto? Ieri sera mi pianti una grana infinita perchè trovi la mail di una cliente (vabbè, gnocca!) su un pezzo di carta a casa mia, te ne vai sbattendo la porta (scorrevole), mi rovini la serata, mi chiami incazzatissima accusandomi di tutti i delitti del mondo, e ora mi chiedi come va?
- Volevo sapere come stavi... ti voglio bene e sono tranquilla se so che le cose ti vanno bene...
- Cioè, aspetta: vita privata infernale per le tue menate da quindicenne gelosa e poi fai tutta la carina la mattina?
E poi dovrei tornare a casa (mia) e troverti incazzata per il motivo X mentre invece è per il motivo Z?
- Ma... non è colpa mia se ti voglio bene.
- Ma guarda che la mattina sono la stessa persona con la quale litighi la sera. E viceversa.  E meno male che mi vuoi bene!

E' un cromosoma, uno, cavolo un solo cromosoma a creare tutto questo casino???

La donna della mia vita

Sabato sera. In giro con la comitiva. Tutti bravi ragazzi. Tre coppie, una single, piu' io e la Riccioluta. Scoppiati.
Dove andiamo? io, pratico e stanco... "compriamo le pizze e andiamo a casa mia... terrazzo davanti al mare e ci facciamo la chiacchiera..."
No. E' sabato e BISOGNA uscire.
Ed io odio le code. Coda fuori del locale (ovviamente il locale scelto dalla single: alla moda e pieno di gente: cioè, aspetti un sacco per mangiare malissimo; eppoi: se esci con una comitiva di "appaiati" e abbastanza chiusa - la riccioluta morde - chi cavolo vuoi che ti calcoli? oppure mettiti un cartello con sopra scritto "CERCASI FIDANZATO DISPERATAMENTE. ASTENERSI PERDITIEMPO. POSSIBILMENTE STRONZO, COSÌ FACCIO ANCHE LA VITTIMA"). No. Troppo difficile.
Si decide di cambiar destinazione. Strada piena di bei locali tipo Trastevere (anche se Trastevere è tutta un'altra religione).
Entriamo in un altro posto. Pizzeria dignitosa e carina. Bella luce. Bella gente. Dieci minuti per il tavolo (dieci minuti veri, non dieci minuti del il tipo con l'auricolare, la lista e i biglietti tipo banco macelleria e il "vi chiamo io". E non per cognome. Per numero. Muuuuuuu!)
Io, A. (un amico duepiùduefaquattro) e LaSfusa (la single di professione) andiamo nel locale piu' avanti che è piu' figo, per vedere se casomai...
Entriamo io e A.
Lei è lì.
Al tavolo.
Bellissima.
Capello lunghissimo. Nero. Zingaresco.
Orecchino al naso.
Bella.
Bella.
Bella.
Sorridente.
Metà Biancaneve. Metà Morgana.
Io, vestito rigorosamente di nero. Guardabile. Persino affascinante. Forse. Mah!
La guardo. Non la riconosco immediatamente.
Lei mi sorride, e mi saluta. Veramente, si sbraccia. Si alza e mi viene incontro.  Ovviamente ignorando il personaggio al tavolo con lei.
Io non la ricordo (mi sembra una mia amica modella, ma non può essere... a Bari, no, non è possibile). E' lei, invece.
Maledetta.
La DonnaDellaMiaVita.
Protagonista di una mia cotta postadolescenziale preseparazione (tanto ti innamori ogni sette secondi, perchè è pura fantasia).
E' lei, quel personaggio mistico, che viene fuori dal mio immaginario, dell'antiborghese intellettuale. Della donna che sbuca da un libro di Chatwin. Che ha l'infinito negli occhi.
"Ciao AmorPlatonico! non ti ricordi di me?"
("E chi potrebbe dimenticarti? Io ti amo da quando sono nato e lo so soltanto ora!")
"Sono A*, l'amica di N.!"
"Certo. Certo che mi ricordo di te!" (saluto anche il termosifone al fianco, così non si sente escluso)
Due minuti di convenevoli.
Mi volto, A, spalla degna, si è volatilizzato per lasciarmi campo libero, portandosi via LaSfusa.
Chiacchiere. Sorrisi e chiacchiere. E sorrisi.
Lei è davvero la donna della mia vita.
E sono fortunato.
Per due motivi.
Primo: incarna un sogno. Che ora ha un volto. E dare un votlo ai sogni li aiuta a scaricare le loro energie pulsionali inconscie. Ed è bello parlare con un sogno.
Secondo: e' fidanzata con il termosifone. Grazie, amico mio. Mi hai salvato la vita.
Usciamo dal locale, sottobraccio a A.
Prontamente la telefonata della Riccioluta "Il tavolo è pronto! dove cavolo siete?"
Ridiamo come dei pazzi.

domenica 7 maggio 2006