lunedì 30 ottobre 2006

Voglio fare la Parrucchiera

AP: allora mi mandi il file "cuore-di-xxxxx-howto.html"? (*)

SplinderianaSaggia: Amor Amor, il cuore se vuoi me lo strappo dal petto e te lo mando via dhl. splatter quel tanto che basta per ognisanti, no?



Le vie dell'inferno sono -da sempre- lastricate di buone intenzioni.



(*) Mi riferisco scherzosamente ai file HowTo di Linux, i manuali on line dove trovi le risposte praticamente a tutto, sul Sistema Operativo Libero e, talvolta, su paralleli temi esistenziali.

sabato 28 ottobre 2006

Attentato!!!






Questo post è VM18.

Io adoro i gatti. Mi piacciono davvero tanto. Il gatto è l'essenza della libertà, dell'indipendenza, del fascino misterioso della Natura. E' stato sempre considerato un animale sacro e, qualche volta, sacrilego. Qualche gatto ci ha per questo rimesso le penne.



Quando penso ad una donna fascinosa penso ad una gatta, sorniona, che fa le fusa ma non ne capirai mai, appieno, il motivo. E va bene così.



Dopo i gatti, per preferenza, vengono i cani, ma non è questo l'argomento del post. Per ultime, mi scusino, le piattole. Le cozze, le cozze no. Quelle le gradisco. Con tanto aglio, prezzemolo e pepe, incastonate in un intreccio di spaghetti al dente saltati in quel profumato brodo primordiale e innaffiate di un bianco, preferibilmente siciliano.



Odio le cozze bipedi. Ma in questo caso, forse, è colpa mia.



Ma non è neanche questo l'argomento del post.



Torniamo ai gatti e agli animali domestici in generale.



Premesso che il mio modello di gatto è quello di campagna, che decide lui di stare con te e non viceversa, che sparisce ogni tanto tornando tutto acciaccato perchè si è conquistato anche lui la patata nella stagione degli amori, oppure torna satollo grasso da fare paura col campanello al collo rapito dalla vicina di casa (non accade solo ai gatti)...



Ok. Odio gli animali per forza di razza, per forza col pedigree. Non sopporto le castrazioni: quando trasformiamo degli esseri inseriti in un ciclo naturale in ridicoli “pets”, riflesso del nostro egoismo, dei tamagochi in carne ed ossa, ormai privi di stimolo vitale se non quello dell'ingrasso (e non accade solo ai gatti...).



Ma divaghiamo ancora.



Io ho letto Freud.



A quindici anni.



E lì mi son rovinato, forse... la psicanalisi freudiana (dopo, molto dopo, Jung), l'apoteosi della sessualità... bla bla bla... insomma... io, poveretto che leggevo queste cosettine a mare, in spiaggia, da tenero nerd, mentre le mie amiche al massimo sfogliavano Sorrisi e Canzoni e le intellettuali la settimana enigmistica...



Bene. Nella sua spiegazione sulla generazione dei sogni, Freud ipotizza un “Gestore del sogno”, incaricato dall'inconscio di gestire il susseguirsi degli eventi del sogno stesso, e di rispondere agli stimoli esterni.



Una certa categoria di sogni, quindi, non proviene direttamente dall'inconscio ma risponde a stimoli più esterni. Ad esempio... che so... la sete, o il bisogno di far pipì... o quello di fare un qualcosa di stressante il giorno successivo, come prepararsi ad un esame, relazionare al direttore di banca, presentare una collezione... sposarsi (no, per sposarsi si chiama prima l'avvocato, è meglio!).



Bene, in questo caso si sognano cascate... o di andare effettivamente in bagno... o di studiare come matti... tanto che la mattina ci si sveglia con la pacifica sensazione di essere Einstein... per quei sette-otto minuti, diciamo...



E il bello che il Gestore del Sogno non si accontenta di una singola immagine... ad uno stimolo rapidamente compone un sogno che “C'era una volta in America” sembra un cortometraggio, tutto imperniato di sensazioni (non di eventi distinti), di azioni, di sequenze... insomma, una vita in un secondo, che finisce con un suono grandioso di campane, giusto per non farci destare prontamente al suono della la sveglia.



Bene.



Questo processo è istantaneo, appunto.



Ma torniamo indietro.



Oggi, se qualcuno leggerà questo scritto, mi maledirà alquanto.



Ma sono perfido, e me ne vanto.



Bene.



Un tempo ero fidanzato con una fuorisede (e qui viene la parte pecoreccia: mandate i bambini a letto!)...



La cosa bella delle studentelle fuorisede è che sono studentelle, quindi con delle priorità diverse nella vita che il matrimonio, e che sono appunto fuorisede... bene... io il venerdì preparavo lo zaino e mi traferivo da lei.



Il lettuccio era singolo... ma l'amore lo trasformava in un “ring” esaltante.



Eppoi la giovinezza, la passione e tutta una serie di motivazioni rendevano abbastanza piacevoli lo scorrere di quei giorni senza tempo, quasi senza luce (era un appartamentino ricavato in un sottoscala), una specie di vacanza parigina, molto Bohemien...



Bene.



La mia fidanzata aveva un gatto.



E che gatto.



Persiano.



Otto chili.



Chi non ha presente cosa sono otto chili di gatto... immagini una damigiana da cinque litri di vino.



Bene. Ne aggiunga tre, la cosparga di pelo lungo, la munisca di zampe, coda, artigli, vocina stridula e occhi gialli e avrà un persiano di otto chili.



Il gatto persiano non è un gatto vero e proprio. E' una specie di incrocio tra un comodino del settecento e un pouf.



E' un animale stanziale. Anzi, stabile.



Generalmente viene fornito di cunei per il parcheggio. E' pigro, strafottente...



Più che persiano, è napoletano.



Dorme.



Oppure mangia.



Poi dorme, ancora.



Si alza, poi rinuncia.



Ridorme.



Si alza di nuovo (deve andare a fare i bisogni: doveva farli anche prima, ma è pigro. Ora deve farlo per forza).



Visto che c'è, rimangia.



Dorme.



Se perdete il momento in cui mangia o fa i bisogni, lo scambiate per un soprammobile.



Non è vero.



Una volta al mese, per cinque preziosi minuti, il gatto persiano si ricorda di essere un gatto come gli altri. E vuole giocare... smonta i maglioni, si appende alle cose, corre e salta rigorosamente per casa. Oppure fugge dalla porta. E si ferma dopo due metri fuori dall'uscio (fuori casa, lo sforzo si considera doppio e i cinque minuti diventano due, tre al massimo).



Poi è stanco, si prende un altro mese di ferie.



Torniamo a noi e all'idillio con la fidanzata.



Eravamo lì... pomeriggio della domenica. Sonnecchianti sul lettino, proditoriamente sistemato al centro della stanza per starci più o meno in due.



Mi son distratto un attimo.



Mi appisolo.



Una parte di me, che non era un piede o un braccio, sporgeva ignara dalle coperte.



Erano i cinque minuti del mese, accidenti.



Il persiano maledetto è stato più veloce del Gestore del Sogno.



Non ho sognato di essere un prigioniero americano torturato dai vietnamiti, o un prigioniero vietnamita torturato dagli americani, né Braveheart sul patibolo, né Craxi con il piede amputato... no. Il Gestore non ce l'ha fatta a mitigare.



Sento uno strappo. Lì dove non poteva essere. Non poteva essere una manovra erotica da risveglio dei sensi.



Non poteva essere altro che un'amputazione alla Bobbit...



Mi sveglio di soprassalto, urlando come un ossesso...



E trovo questo ammasso di grasso e pelo e artigli attaccato al mio compagno di battaglia. Che mi guarda, fesso e soddisfatto...



La mia fidanzata ride. Io urlo. E sanguino. E quel maledetto essere infimo piattoloso con pedigree sgattaiola contento per la stanza come se io volessi giocare...



Lo volevo uccidere, altrochè!



Io quella donna, non so per quale motivo, forse per masochismo, l'ho sposata.



A quel gatto se ne sono aggiunti altri due.



Il mio appartamento sembrava uno zoo (comprendendo anche me, per carità)... e la possibilità di vestirsi di nero era minata dal pelo che arieggiava, nonostante fossi sposato contro una maniaca della pulizia, minaccioso nell'aria tentando di attaccarsi unicamente al mio completo da lavoro.



Il gatto è stato castrato, in seguito, perchè “poverino, poi soffre... lo faccio per lui” (e non accade solo ai gatti)... eppoi sporcava il tappeto quando si ricordava di avere una sessualità (e non accade solo ai gatti).



Durante la separazione, lei mi chiese

- Come ci dividiamo i gatti?

- In senso longitudinale - risposi io - Prendo tutte le metà sinistre...




giovedì 26 ottobre 2006

Io e Alonso Chisciano

Spesso mi innamoro del vento

che passa così in fretta,

giusto per non scoprire

- totalmente -

il cuore.



Ah, per favore, prima di commentare,

mettetevi una mano sulla coscienza.

Io amo questa donna.

Sfilata.

Lei arriva, praticamente vestita con un velo di vernice nera.

Conversazione profondissima sui gambaletti negli stivali.

Vabbè. Non pretendo di parlare di Borges in un backstage. Accade solo nei film. Però tiene il ritmo della conversazione.

E si muove come una dea.

E' un mio difetto.

La fotografo.

Mi sorride.

Sorriso d'ordinanza, catalogo io nel cinismo col quale guardo sempre queste cose.

Ma l'ho vista da qualche parte.



IO: Ma hai sfilato a Romasposi?

LEI: No, e tu a Genova?

IO: No... e a Milano per xxx?

LEI: No...

IO: Ok, dammi comunque il tuo numero...

LEI: 328...



Poi ci ho pensato. L'ho vista nei miei sogni.



Devo smetterla di bere il vino la sera e cancellare questo cazzo di modello di gnocca dai miei desideri.

E dirigermi verso le donne vere.



A trovarle.



Forse, Parigi vale una messa, ma questa è un'altra storia.



Ah (comunicazione di servizio), e quelle due tizie che ogni volta mi rapiscono e mi chiudono in una stanza di MSN Chat appena mi trovano in rete e si tarzanizzano confrontandomi con frittelle di uomo basico... appena cambio messenger sapranno il fatto loro.



Ok. a questo post mi darei un bel sei meno. Ma solo per la foto il sei. Il resto rasenta il due più.

Ma oggi è giovedì.



***


Piccolo gossip.

Alla sfilata c'era la Chiappini, molto interessata alla moda, devo dire... e la Francesca del GF 2006, una specie di bambola gonfiabile semovente.


Ad un certo punto arriva la Lecciso... capricciosissima... e a fine serata le Iene, che intervistano la Lecciso che scappa via.

Poi spengono le telecamere e tutti insieme, sorriso finto, a tagliare la torta.


Ma tutti questi sono angeli minori.


Avete visto "Il diavolo veste Prada?".

Io pensavo d'essere la candida Andy.


Ma finisco sempre più per riconoscermi in Miranda: capelli bianchi, gusto squisito e solitudine inclusi.





mercoledì 25 ottobre 2006

NON è vero... ma ci credo










Oroscopo di oggi: 25/10/2006           a cura di Claudia Leoni



Sagittario

Sara' una giornata a dir poco interessante. La Luna e' nel vostro segno. Questo cambiamento vi da' tutta l'intraprendenza che mancava nelle settimane passate. Potete pensare a obiettivi nuovi, oggi. Datevi qualche traguardo nuovo da raggiungere, nella professione o nello studio. Saprete come ottenerlo presto! Anche in amore, e' il momento di pensare a target precisi, sui quali ragionare bene!




Mai che dicessero, effettivamente: son cavoli vostri. Le stelle, al massimo, vi stanno a guardare.

Sento

Che c'è un certo bisogno di un nuovo post.



Scegliete:



1) Post sul senso della vita.



2) Resconto meticoloso con immagini del backstage dell'ultima sfilata con la Chiappini.



3) Un mix terrificante di tutti e due.



4) La seconda puntata al maschile della storia del mondo di Madame Revanche.

domenica 22 ottobre 2006

Paris-Texas

SplinderianaSaggia: ... in pratica quel post è un corto, a proposito di film...

potresti produrlo e mandarlo a canale 5



AmorPlatonico: In pratica è una non-dichiarazione d'amore

Sintetica, divertente, terribile



SS: Ma in una non dichiarazione uno non dichiara quello che ha o dichiara quello che non ha?



AP: Non dichiara quello che ha, ma si capisce.

L'altra è la dichiarazione dei redditi.

sabato 21 ottobre 2006

Invito al viaggio

"Ti invito al viaggio

in quel paese che ti somiglia tanto"

Baudelaire, riletto da Battiato-Sgalambro



Amica: Dovresti andarla a trovare...

AP: Sarebbe inutile

Amica: Perchè? Sarebbe come incontrare uno specchio.

AP: Appunto. Ma lei mi direbbe "Sono innamorata di un altro"

Amica: E tu?

AP: Risponderei "Lo so"

Amica: E allora?

AP: Sarebbe un'altra scena da film.



Questo post è dedicato all'Amica MadameRevanche, che sta diventando, in effetti, una vera blogghestar. Almeno su questo blog!

Ed è un'amica, con la quale ci "scassiamo" di risate sul mondo. Lei ha una sfortuna e una fortuna. La sfortuna è che abitiamo distanti, perchè sarebbe bellissimo vedersi più spesso e far danni. E una fortuna: il suo fidanzato è un mio compagno di sbronze, che per me è come essere fratelli.


Shattered Dreams






Scena: Auto di AP, nel durante un ritorno verso casa, sabato pomeriggio, dopo il pranzo pantagurelico dalla suocera.

Personaggi:



AmorPlatonico, visibilmente agonizzante dopo la terza porzione di lasagna. Il cognato ha invece tentato la fuga adducendo la morte di un parente stretto.



Ex-Moglie, piena di progetti e progettini risultanti dalle edificanti conversazioni pomeridiane con la madre, vertenti dall'uso degli aghi per il punto croce alle tecniche di finzione dell'orgasmo, dalla conservazione dei peperoni in agrodolce per l'era glaciale agli ultimi ritrovati psicologici per la riduzione del marito in schiavitù... “Guarda tuo padre...”







AP: Facciamo un gioco, ti va?



EM: Spara.



AP: Allora io ho giocato al superenalotto. Questo sabato sono tredici milioni di euro.



Vinciamo.



Sono sei milioni e mezzo a testa.



Io non influisco sull'uso della tua parte, tu della mia.



Che ne fai?



(e non dire ti pianto e me ne vado che è l'opzione zero)



EM: (ride)... innanzitutto...



quant'è?



AP: sei milioni e mezzo... su per giù tredici miliardi...



EM: lunedì andrei comunque al lavoro... per non dare nell'occhio...



poi una parte la investirei in immobili... comprerei appartamenti da affittare... e gestirei gli introiti...



un'altra parte la investirei in fondi, tanto per stare sicuri...



ovviamente continuerei a lavorare...



diciamo in maniera più rilassata, mi farei qualche viaggetto in più...



AP: Mi ci porti?



EM: per quello, vediamo, sempre che tu non stia andando da quel cliente lì o col tuo amico vestito di nero... o con qualche zoccola delle tue amiche al telefono... (allora non chattavo, ma tant'è, N.d.A.)



EM: Ma non mi interrompere...



AP: Scusa! Continua... quindi continui a lavorare?



EM: Certo, giusto per non stare senza far nulla... ma darei in beneficenza il mio stipendio...



AP: Ah, ecco...



EM: E tu?



AP: Io... nulla... fai le valigie e te ne vai... no... scherzo amore mio...



AP: Io... dunque... lunedì entro in banca, direttamente nell'ufficio del direttore. Salgo sulla scrivania e faccio pipì. Così, tanto per... Appena comincia a chiamare la polizia, entra il mio gestore business (al quale ho dato copia della schedina) che lo informa dell'accaduto... e tutto finisce in risate...



AP: poi stacco un assegnino per le casse dell'azienda, chiudendo i fidi e lavorando in attivo...



AP: quindi mollo tutto alla mia famiglia... gestione, titoli, proprietà...



EM: e quindi? Partiamo?



AP: se vuoi venire...



EM: come se voglio venire? Dove mi porti???



AP: In Africa!



EM: Ma a Sharm siamo già stati!



AP: Non quell'Africa. Voglio aprire un ospedale in Madagascar...



EM: Vabbè fai una donazione a Emergency...



AP: No. Ci voglio andare.



EM: Ma come... tu fai lo stilista, il fotografo, il manager... lì c'è bisogno di professionalità... di mani, di medici...



AP: I medici si assumono. Ricorda che ho convertito più di un'azienda...



EM: Ma queste son cose serie, da far fare ai professionisti... che c'entra l'immagine...



AP: Costruire un ospedale, o farlo partire, utilizzare il tutto per via mediatica per far star male i satolli occidentali e convincere qualcun altro a unirsi alla cosa non credi che sia possibile? Del resto qui vendo e faccio le cose più inutili del mondo...



EM: Sì ma che c'entra... mica sei un medico...



AP: Ok... vedo che non comprendi. Comunque ho controllato prima di partire. Non abbiamo vinto. Neanche un “tre” di incoraggiamento. Domani tu vai a lavorare normalmente, e porta lo stipendio a casa o dove ti pare... ed io farò pipì in bagno, prima di andare in banca.



AP: Ah, e stanotte non mi rompere gli zebedei, visto che vuoi comandare anche nei miei sogni.










giovedì 19 ottobre 2006

Il Grande Amore

AmorPlatonico: Ma tu...

SplinderianaSaggia: Sì?

AP: Ma tu ci credi?

SS: ...

AP: dai! rispondi!

SS: ....

AP:.... ? ......

SS: Ma figurati.



E' sempre lei. E ho finito anche il bronzo.

mercoledì 18 ottobre 2006

Ricorsi storici

- Ti giuro, ogni domenica mattina... io esco, vado al bar, e incontro uno che mi abbraccia, mi chiede come sto, mi offre il caffè... mi tratta come fossi il suo migliore amico.

- Ma hai capito poi chi è?

- Era fidanzato con mia moglie.

Le grandi scoperte

SplinderianaSaggia: combinazioni...

AP: :D

SS si ma non c'entrano cassaforti

SS: forse

SS: :D

AP: ahahaahahah

AP: dipende da quanto pensi sia importante il cuore (o il fegato) per metterli nei posti giusti.

SS: beh. ogni organo ha il suo posto. e sarebbe meglio che ognuno stesse in quello più appropriato



Non c'è sulla terra abbastanza avorio e oro per farle una statua.

martedì 17 ottobre 2006

Chiacchiere a profusione





"Sbagli, t'inganni,ti sbagli soldato

Io non ti guardavo con malignità

Ho temuto che per ascoltar la banda

Non facessi in in tempo ad arrivare qua..."

Roberto Vecchioni, Samarcanda.



"Senti..già che la cosa sia scaduta così nell'offesa (velata?!)
mi piace molto poco...
soprattutto perchè tu per primo ammetti che la pensiamo diversamente...
che ci sia un corteo di gente che giudica un solo lato della medaglia,
nel mio blog, è alquanto fastidioso.
In quanto a te, se pensi che le miei siano chiacchere,
avresti potuto parlarmene senza commentare un post...
Ovviamente i vostri commenti resteranno lì..."

A parte che il commento era del post.
Ma è colpa mia. Devo smettere di identificare la persona con l'artista.

Altrimenti dovrei smetterla di amare le canzoni di Roberto Vecchioni.

Ma quand'è... il destino ci si mette.

Fortunatamente il tempo svela le maschere.
O gli avvocati.

Comunque, oggi, diamo ragione a Sterfimia. E' colpa nostra.


lunedì 16 ottobre 2006

TUTTO INTORNO A TE (3)

(questo è il VERO post di sabato. Il resto sono isterie)



"Ecco, vedi, si è fatta i ricci... ci sono problemi e lei, lei si è fatta i ricci"

Nanni Moretti, Bianca






Ieri mi chiama un amico. Pomeriggio. Voce cavernosa d'oltretomba. "Come stai?"

Ok. Casini. Sentiamo.

Lui l'anno scorso si è separato dopo un bel po' di anni di matrimonio. Bella persona, grande lavoratore, bel ragazzo.



Lei, dalla metà campana sentita, si è allontanata sempre di più. L'azienda che hanno costruito insieme è stata usata da lei contro di lui, come si usano i figli in un divorzio. Perchè per gli uomini le aziende sono come i figli. Per le donne, qualche volta, un po' di meno. Capita che si facciano un po' di meno i conti. Ma la storia non è questa.



Come tutti, si guarda un po' in giro per cercare di non morire (intanto la signora di lì a un mese ha un fidanzato a tutti gli effetti: ergo, c'era da prima, in toto o semplicemente sapientemente parcheggiato, ma c'era, perchè una donna non fa crollare una storia se non lo vuole, almeno, così mi pare).



Comunque, lui incontra una ragazza in chat.

Succede.

E' carina, giovane, simpatica.

Ha gli occhi di cielo e un sorriso bellissimo.

Mi chiama dopo un po': "Mi sono innamorato". Io, rispondo, ovviamente sarcastico, "Sei un coglione!".



Ok.

Vi risparmio i particolari, ma andiamo per sommi capi.

Lui, si innamora. Si innamora davvero come chi sente che gli manca qualcosa nel cuore. Forse un affetto non dato da dare, o un dovere di protezione da svolgere... non so come definirlo... un bisogno, un'esigenza. E un cuore, sicuramente provato, ma sicuramente onesto.

Qualche volta, il sogno di avere una serenità che si è vista crollare, tradita, distrutta, bordate di egoismo contro i bastioni di una linearità di vita e di sentimenti che non è immeritata.



La ragazza, rapidamente come è "venuta innamorata", dopo qualche mese, cambia i suoi sentimenti.

Lui la sente strana. La allontana per un po'. Era entrata nella sua vita. Tanto. E lui le consiglia di chiarirsi le idee, e che la porta è sempre aperta ma i pensieri devono essere lineari.

Dopo qualche giorno dal "consiglio", lei ha un altro. Si vede con tutti e due, amoreggia con tutti e due. Mente, mente a tutti e due (o tutti e tre, ma lei, ora non ci interessa). Due mondi diversi, con due uomini diversi, dove il secondo sa del primo ma il primo non del secondo, fino ad una decisione, di lui: "Ok, carte scoperte. Da domani si fa sul serio. Vieni a stare da me. Ma la prima sera che ritorni dopo di me ti trovi le valigie pronte fuori della porta".

Da quel "a domani", lei è sparita. E la frase non è dittatoriale. Ma va letta con tutto l'amore del mondo.

Al telefono ride e scherza come se non fosse a lei. Come se l'avere accanto un uomo bastasse a tutto.

E tante altre cose assurde, che non vi sto a raccontare, ma ben capisco e ben comprendo perchè in giro le ho viste.



Ok. Carne arrosto, un Nero di Troia (giuro, è una città dauna e un vitigno e non una definizione del mondo femminile), peraltro paradossalmente neanche tanto sincero, e tanta grappa.



Ora.

Questa storia è un prologo, per parlare d'altro.

Si vive di fantasia, me ne rendo conto.

Spesso il "non avere problemi" ci porta a crearli.

Il non dare un senso alla propria vita porta a recitare una parte col mondo, un copione da reiterare e reinventare a sempre nuovi spettatori.

Per me certe volte, quando si tratta di "chat"... lo dico sempre alle malcapitate, per sicurezza:

"Io e te non esistiamo, perchè non ci conosciamo davvero. Potremmo essere falsi entrambi, dietro questi schermi".

(E' un concetto di esistenza tutto sartiano, ma è sabato sera. Lasciate stare. Domani cercatelo su Google.)



Dal vivo, dopo tanto parlare, è più difficile mentirsi.

E' facile mentirsi all'inizio mostrando una scollatura e non una cultura. Ma poi ci si scopre.

Sempre. E si fanno delle figure, utilizzando un bel termine francese, oggettivamente di merda.



Personalmente se sento che una persona che fisicamente mi attrae è troppo diversa da me non forzo le cose per mettere un'altra tacca sulla mia cintura. Ne ho cambiate già troppe.

Generalmente do fiducia ai miei contatti di chat. Come alle persone in generale. Del resto, penso a Splinder come un luogo di signori, non di sedicenti ingannatori.



Faccio semplicemente quello che vorrei che gli altri facessero con me. E non faccio l'opposto.

Quando questa fiducia viene palesemente tradita non mi arrabbio. Semplicemente chiudo, perchè la persona diventa un flusso di byte che in realtà, non esiste. Perchè è falsa.



Io non sono un santo.

Ma quando questo accade un po' male, un po' mi sento.

Come se fossi un "servizio di conversazione interessante" incluso nel canone ADSL.



Stasera voglio sognare anch'io.

Ma me ne vado al cinema.



Buona serata.



(E quando ADSL non funziona... eccheccazzo!, nota di oggi, 16/10/06)


domenica 15 ottobre 2006

Tutto intorno a te (2)

Tornando a casa.

Dietro, il rumore del mare... nero e senza luce, stanotte

Davanti, i lampioni della piazza, ancora tutti accesi.

Certe volte torno proprio quando metà di essi si spegne.

Sentore di pietre antiche.

Lontano, l'odore del forno sotto casa. Farina, farina e zucchero.

E ancora il respiro del mare.

Poi svolto verso casa.

La chiave nella toppa..

Il rumore sulle scale di marmo.

Poi quelle di legno fino in camera.

La coperta di pile.

E un verso di Fossati...."E passerà un lampione un ponte un bar, poi passerà anche me.... e senza quasi dolore, per tutti e due, passeranno le tre..."

Tutto intorno a te

tutto

venerdì 13 ottobre 2006

XXX

Considerando che il numero di commenti è inversamente proporzionale alla lunghezza del post... oppure direttamente proporzionale al suo contenuto di SESSO...



SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO SESSO



E chi è senza peccato, scagli la prima pietra.



Nessuno vuole adottare un dinosauro?

giovedì 12 ottobre 2006

Troppa Grazia!!!

Troppa Grazia!


“Ti prego, mio buon Signore...

fa' che almeno le donne e i bambini arrivino in Terrasanta...

ma poi... in fondo come farebbero senza gli uomini...

quindi, Ti prego, salva anche loro!

E ora... visto che hai salvato tutta questa gente...

che ti costa salvare anche noi vecchi?”


Preghiera del Rabbino in Train de Vie





Ieri avevo scritto che sarei rimasto volentieri a letto. Qualcuno deve avermi sentito, lassù o laggiù. Dipende dalle visioni del mondo e da che parte guardi. Del resto i Bogomili credevano che il mondo fosse stato creato dal Diavolo piuttosto che da Dio, per giustificarne la malvagità. Mentre i Testimoni di Geova, da quanto mi ha raccontato uno di loro, fanno risalire il mondo ad Adamo ed Eva.


Ora... io immagino il Diavolo come un allegro nullafacente napoletano intento al massimo a sferzare scudisciate, a bruciare anime dannate, a corrompere gente tentennante, a sedurre personaggi biblici; me lo immagino a volte bestia, a volte uomo splendido, a volte donna affascinante. Sicuramente non me lo vedo tutto incasinato a creare il pianeta, a sistemare il millepiedi, a organizzare i concerti del grillotalpa. E ancor meno me lo immagino a piazzare ad uno ad uno i fossili dei dinosauri per ingannare coloro che non credono al fattariello che mi raccontò il Testimone di Geova tempo addietro. “Il mondo esiste da seimila anni” “E i fossili dei dinosauri” “Li ha messi il Diavolo”. Almeno così m'ha raccontato.


Ma queste sono divagazioni.


Ora vi racconto un bel po' di casi miei:


Mi sveglio stamattina alle 6:00 circa, tutto intenzionato a finire il manoscritto di PG, e per vedere come finiva la storia interessantissima di Riccardo Leone.


Ora, alle 6:50 sento la natura chiamare e arranco e gattono in bagno (a quell'ora anche tre metri sono distanze). Mi porto il manoscritto, che ho trattato degnamente in un luogo così sacro.


Dolore allucinante al ventre. Ok. Ci sono. Sarà dura ma vincerò io.


Stanco ma felice, ritorno orizzontale e cerco proseguire con la lettura.


Non so se sarà stata la prosa raffinata e cesellata di Pierluigi, o la pizza rape e salame piccante (son pugliese D.O.C.) di ieri sera o lo stress degli ultimi trentaquattro anni, ma ho una seconda fitta che la prima sembrava una passeggiata.


Contorto contorto ritorno nella sala letture grande...


E lì ho visto il Diavolo di cui sopra farmi segno e dire: “Senti, mi dai una mano con 'sti dinosauri?”.


E' stato terribile. Non lo auguro a nessuno.


Dopo che la produzione del marasma primordiale è stata dolorosamente profusa... cerco di rientrare sotto la calda coltre.


Sono le 7.20. Sto morendo di freddo.


Mi misuro la temperatura: 35 e 8. Praticamente un fossile.


Vado avanti fino alle 8.30. Ma non è cosa. Tremo come una foglia e mi sento i dinosauri ballare nell'intestino.


Volevo rimanere a letto, l'ho pensato, l'ho scritto.


Qualcuno mi ha ascoltato.


Farsi i cazzi propri, no?





Un saluto a Madame Revanche che mi ha fregato il post. (Ah, Madame non ha i permalink, quindi il post è quello del 12 Ottobre. Ora che ci penso è anche il compleanno di una mia ex fidanzata... ah... si invecchia, tesori miei!!!!)







mercoledì 11 ottobre 2006

Ho un vago sospetto...






... che a giudicar dal numero di commenti lo scorso post è stato un po' "mattonico".

Ringrazio pertanto di vero cuore coloro che se lo sono sciroppato.

Ma quando devo dire una cosa la dico.

Oggi, per esempio, che dirvi...

... come tutto il resto dell'umanità avrei preferito rimanere a letto;

... se penso al passato mi viene da scrivere un romanzo

... se penso che da questo romanzo non ci camperei, penso di scriverci un reality.

Domani chiamo Telenorba, va'...



(Giuro, questa è l'ultima foto di Nanni Moretti che posto).



Ah, se devo proprio raccontarvi qualcosa...

oggi ho sentito delle perle meravigliose:

- gente a cui viene proposto d'insegnare a scuola mentendo sulla presenza di una laurea;

- Beppe Grillo è di destra;

- gli anarchici son di sinistra;

- il comando unix "lprm - " ti salva effettivamente da un mare di carta.



Dov'è il mio metro?




lunedì 9 ottobre 2006

Eyes Wide Shut








"Sí, gli amici non possono comportarsi cosí, perché io mica divento amico del primo che incontro. Io decido di voler bene, scelgo; e quando scelgo è per sempre."


(Michele Apicella, Nanni Moretti, in Bianca)







Io sono essenzialmente sincero. Cioè non credo di aver bisogno, ormai, dopo provata esperienza di vita e alcune situazioni da vaselina (scusate l'immagine cruda, ma questa è), di crearmi una maschera, un qualcosa che separi un aspetto “esteriore” del me da uno interiore.


Anzi, sto lavorando su me stesso – voi direte: e che ce ne frega?, io vi rispondo: e andate... su di un altro sito! – per fare in modo che quello che si vede fuori sia quello che c'è dentro: una specie di lavoro all'incontrario, un reverse engeneering (i cultori dell'open source apprezzeranno; Sterfi: cerca “reverse engeneering” su Google prima di commentare altrimenti ti scateno direttamente Bozzone), quello di decidere quale parte di me stesso coltivare al meglio, farla venire fuori senza di fatto costruire una parvenza, una maschera, come certe chiese del Seicento, con quelle belle facciate che sembrano infinite e poi molto molto piu' piccole dentro...


Era chiamata persona la maschera che gli attori greci e latini indossavano durante le rappresentazioni teatrali. Ma noi andremo oltre.


Quando spesso parlo di internet con chi non la usa, con chi non ha un blog, con chi non usa una chat... mi sento sempre rispondere la stessa cosa: “sì, ok, ma conoscere gente in rete... è strano... non si è sinceri davanti ad un monitor, perchè dall'altra parte potrebbe esserci chiunque”.


Siccome sono dell'idea che diamo agli altri la dimensione del nostro cuore, devo supporre di interloquire con potenziali maniaci, serial killer, mostri, assassini e quant'altro.


Quello è meetic & co. Sono i siti d'incontri.


Poi mi si viene a ripetere la questione delle sensazioni “a pelle”... mamma santa... ma sempre là si va a parare? E se io con una persona ci voglio parlare prima? E se quella sera ho gli ormoni sfasati e le attacco addosso (si suppone femmina, in questo caso) delle qualità che non ha, ma che io vorrei avesse, solo perchè sfoggia un paio di tette che neanche Storas (ma questa è un'altra storia)? O perchè ha quell'odore che mi ricorda proustianamente la mia prima fidanzata all'asilo?

(Aurelia! Dove sei? Che fine hai fatto? Ti sei svaccata o sei rimasta una bambolina?).


Non ho bisogno personalmente di fare la ruota di cose che non ho.


Molti dei miei lettori mi conoscono personalmente, e il piu' bel complimento che possano farmi è che “sono esattamente come sono nel blog, o in chat”. Magari sono una testa di cazzo (francese, ma è lunedì e ieri ho fatto backstage in una sfilata e c'erano molte donzelle alle quali avrei voluto attribuire una laurea in lettere classiche e non mi sono ancora ripreso dalla tempesta ormonale post-evento... perchè io sono professionale e sto malissimo solo dopo...) ma sono esattamente quello che si erano aspettate. O aspettati.


Aspettati, certo, perchè il sottoscritto non è letto espressamente da donzelle, ma anche da nobili cavalieri, con i quali nasce un fiero e reciproco rapporto di stima, e, cosa splendida, d'amicizia.


Perchè trovare un amico, una persona che ci sia mentalmente affine, magari anche lontana tale da vedersi poco, perchè gli amici sono comunque fatti per “fare”, non per “raccontare” soltanto, è una questione difficile e perigliosa.


E a volte anche per bere. E il vino scorre a fiumi. E assime al vino, quello buono, una certa vita. Non si fraintenda... non sono un beone. Ma niente è piu' bello di un buon bicchiere con un amico.


E quando si trovano delle affinità, hai trovato un compagno di viaggio, un compagno di sbronze, qualche volta una spalla su cui piangere, qualche volta qualcuno che ti dica “ma vaffanculo” al momento giusto, tanto per farti riprendere da una serie circolare di seghe mentali da sembrare la tua vita un anello di Mobius.


Ed oltre ad essere sincero, nonostante dica d'essere permaloso, ma sono permaloso con chi, “a pelle” (e a pelle funziona pure in rete, non preoccupatevi: avete voglia a nascondervi! Vi si becca facilmente!), con chi “a pelle”, dicevo, tende un po' troppo ad essere sgargiante, vamp, vittima o personaggio, sono aperto al dialogo e al confronto.


Ok, ho un nick altisonante. Amor Platonico. Minchia! Ma mi piaceva e mi piace. Mi piace per la parola Amore, che tutto permea, purtoppo o per fortuna, e per il senso di Platone, una degli illuminati che ho avuto la fortuna di incontrare nella mia vita. E che spesso la scuola non ti insegna. Dovrebbero insegnarlo al catechismo, o farci un reality.


Tempo fa discutevo sul blog con la mia (mia? mah!)  riccioluta, gelosissima perchè quando lo ha scorso ha trovato piu' commenti di donne che di uomini e la prima cosa che le è venuta in mente da fare è stata una sacrosanta scenata di gelosia.


Il profumodelsale è casa mia. Una delle mie case. Una ben arredata e tirata a lustro ce l'ha la mia ex moglie. Un'altra, piu' piccola, davanti al mare, con tutte le cose metà accatastate e metà accampate, tranne il tinello sempre pronto ad ospitare amici e tirare spaghetti, è quella dove vivo. Un'altra, virtuale, ma di virtuale ne ha poco ormai, per quello che sento, è questo spazio sulla rete.


Vengo al dunque, dopo questi lunghi ma necessari preamboli.


L'unico limite posto ai commenti è di essere registrati a Splinder, non mi piacciono gli anonimi. Prendete coraggio ad essere identificabili.


Non ho mai bannato nessuno, neanche Bozzone, ultimo e triste campione di finezza.


Ho cancellato in tutto un paio di commenti, anonimi, molto ma molto personali, di un qualcuno che non ha rispetto di niente e di nessuno a cominciare da sé stessa, e semina scempio ovunque mette piede. Ma tanto questa persona morirà sola.


In questo momento di trambusto della mia vita, questa casetta è una cosa bella. Ci tengo molto, devo dirvi, ma come tengo a tutte le cose, considerando che la vita può darti tutto e che tutto può portarti via, tranne te stesso.


Quindi lascio sempre la porta al massimo socchiusa, ma senza chiavi di sorta.


Ma non mi piace far sì che tutto sembri perfetto e in bella forma. Artificialmente, come si pota un giardino all'italiana. Se bello deve essere, che lo sia di sua costituzione. Una base buona, forse, c'è, che è una certa intenzione di fondo.


Mi sembra di fronteggiare abbastanza cinismo e falsità nella mia esistenza quotidiana da non volermelo ritrovare gratuito anche nella mia sfera personale. Ma non caccio nessuno. Perchè non è così che si fa.


I blog sono, per un certo senso, delle cose pubbliche, delle opere comunitarie.


Altrimenti si fanno privati.


O per fare le cose zozze.


O per tenere un diario da tredicenne.


O se sei un personaggio con manie di grandezza, che da solo crea e distrugge mondi. Ma solo nella sua testa.


Il resto, è qui.

domenica 8 ottobre 2006

TIPOGRAFIA

"un fiore, che è un fiore,

io non te l'ho mai portato

vuoi improvvisato, vuoi confezionato, ma

trasferisco da te tutti i fiorai,

è più facile a dirsi,

e infatti te lo dico."

Battisti-Panella, La Sposa Occidentale





Recenti (!) esperienze di vita mi portano a pensare sempre di più che l'intuizione è una cosa bellissima, assieme alle affinità elettive e tutto quello che si trova nei libri, nei poemi, nei più oscuri meandri del cuore e delle buone intenzioni ma finiscono tutte inevitabilmente affogate nel sapore dolce del Martini.



Codesta intuizione che dovrebbe essere la base dell'incanto... e dell'innamoramento, dell'attrazione (oddio, tralasciando le tette, per carità, ma quella è fisica, non chimica, e alla fisica non c'è rimedio: E=mc2, non c'è che dire)... codesta intuizione è bene "rafforzarla" con una trovata meravigliosa, suggerita tecnologicamente dai Romani prima e da Gutemberg dopo: lo STAMPATELLO MAIUSCOLO, meravigliosa possibilità di esprimere le nostre opinioni, idee, sensazioni senza pericolo d'equivoci, di fraintendimenti, di clausole in piccolo, posto l'essere noi quantomeno sinceri, e quantomeno su noi stessi (ma queste son altre discussioni, fatte a suo tempo col barman di fiducia).



Veniamo al dunque.



Oggi è il terzo giorno che mi alzo con un torcicollo che neanche Godzilla. Arrivo in atelier tutto da un lato che sembro Andreotti e per salutare qualcuno mi volto tutto come Baryshnikof. Non chiedo pietà dal mondo, d'essere compreso nel mio stress quotidiano, fisico, intellettuale... bla bla bla...

Quindi:

C'E' TRA DI VOI UNA VOLONTARIA IN GRADO DI EFFETTUARE UN SALUTARE MASSAGGINO AL MIO POVERO COLLO ET ZONE LIMITROFE???

ASTENERSI PERDITEMPO E DONNE IN CERCA DI MARITO.

PAGA SINDACALE.

(Ah, ho ancora tre parole incluse nel prezzo) VENDO MINI BLU.

giovedì 5 ottobre 2006

Pensavopeggio mi fa un baffo (1)

SplinderianaDallaVitaBreve: Come stai?

AmorPlatonico: Fine giornata... sono morto.

SplinderianaDallaVitaBreve: E ti senti meglio?

Le grandi domande sull'amore

AmorPlatonico: Risolto il problema delle grandi domande sull'Ammmore?

Splinderiana: Sì.

AmorPlatonico: Ok, passami le risposte.



(Sottofondo: Marco Ferradini, Teorema)



Ah, una aggiunta alle mie 5 strane abitudini, la piu' grave:

- Chiedo troppo spesso ad una donna di sposarmi. E troppo spesso risponde di sì.

domenica 1 ottobre 2006

Organi per l'Amore





AmorPlatonico: Sono convinto che in realtà non esistano problemi di Cuore... cioè i problemi non sono in relazione con un'altra persona, ma prima di tutto con noi stessi...

Splinderiana: Perfettamente d'accordo. Non ci si dovrebbe preoccupare del Cuore... ma del Fegato.




Io questa donna la amo.



Note: la foto è un fotogramma di Stati di Allucinazione di Ken Russell, un bellissimo film sulla ricerca del Sè.